Egeria

Nella mitologia romana Egeria è una delle antiche divinità latine delle acque sorgive, le Camene.
LeggendaModifica
Secondo la leggenda, fu amante, consigliera (sulle leggi religiose e sulle riforme) e in seguito moglie del re Numa Pompilio.[1]. Quando il re morì, Egeria si sciolse in lacrime, dando vita a una fonte (...donec pietate dolentis / mota soror Phoebi gelidum de corpore fontem / fecit... Ovidio, Metam. XV 549-551), che divenne il suo luogo sacro, e che la tradizione identifica con la sorgente esistente presso la Porta Capena. Esiste anche un'altra fonte Egeria nel bosco di Ariccia, sui monti Albani, vicino a Roma.[2]
A Egeria venivano offerti sacrifici da parte delle donne incinte per il buon esito del parto. Era chiamata anche Camena, che significa cantante, vaticinatrice, e per questa ragione la valle in cui si trovava la fonte di Egeria era detta Valle Camenarum. I colloqui tra la ninfa e il Re si svolgevano nella grotta nel Bosco delle Camene.[3] Insieme a Virbio, altra divinità minore del pantheon latino, la si ritrova associata al culto di Diana Nemorensis, nel Nemus Aricinum, l'insieme dei boschi che circondavano il lago di Nemi presso Aricia.
NoteModifica
- ^ Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I, 2.3.
- ^ visitlazio.com, "Fonte della Ninfa Egeria" Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ Tina Squadrilli,Vicende e monumenti di Roma, Staderini Editore, 1961, Roma, pag. 24
BibliografiaModifica
- Fonti
- Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I.
- Ovidio, Metamorfosi XV 479 ss.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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