Eugenio Blais

pittore italiano

Eugenio Blais (Exilles, 19 giugno 1860Torino, 7 maggio 1934) è stato un pittore italiano.

Carriera modifica

Terzo di sei figli del cav. Giuseppe Francesco Blais e Adele Grasset[1], si dedicò giovanissimo alla pittura e fu condiscepolo di Giacomo Grosso[2]. Di questa conosceva a fondo la tecnica delle ombre e l'impiego di tinte fredde di particolare efficacia. La sua pittura era orientata alla ricerca del paesaggio puro[3]. C'è l'apertura a spazi ampi di cielo, ad atmosfere studiate in ogni ora del giorno (si veda il luminosissimo « Lago del Moncenisio[4] »). Oltre il primo piano, l'occhio scorre, in questa composizione, ad un punto che sembra gradatamente svanire. Vi è nella pittura del Blais una allegoria della solitudine, che neppure la figura (seppur rara nei suoi dipinti) riesce a rompere. La tecnica di cui è maestro, si incarica di rendere simbolico questo procedimento, attraverso sapienti giochi di luci e ombre, in una quasi minacciosa carica emotiva, in un assieme severo ed ascetico. Vi è forse nella pittura del Blais qualcosa di Lorenzo Delleani, quel colore compatto e spezzato, quelle pennellate che si intrecciano, quell'impasto di bianco crema e marrone, quella predominanza del verde.

Si conosce del Blais qualche opera figurativa, quale quella « Madonna degli Angeli »[5] del Santuario del Collombardo, rubata negli anni 80 e poi sostituita con una copia del pittore olandese Alexander Westerhout[6].

Note modifica

  1. ^ https://gw.geneanet.org/mblais_w?lang=it&pz=francois&nz=blais&ocz=6&p=louis+eugene&n=blais
  2. ^ La Valsusa del 27 luglio 1966, Dalla città di Susa, Stato civile
  3. ^ Guido Ferrero su Calendario Segusium del 1991
  4. ^ https://picclick.it/Eugenio-Blais-Exillles-TO-1860-Torino-1934-125491844117.html
  5. ^ Lavoro effettuato nel 1914, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  6. ^ https://rkd.nl/en/explore/artists/426298