Italiano: Il cinematismo, ripetuto per quattro tasti della macchina, è costituito da due elementi principali in acciaio collegati da un tirante. Il tasto è un pistoncino ammortizzato da una molla a compressione. Il pistoncino agisce su una manovella che fornisce una torsione ad un asse. Una serie di rimandi formato da un altro asse più corto e da due sistemi a biella-manovella, trasforma la torsione del primo asse in spinta verticale sulla corrispondente leva del martelletto portacaratteri (riportanti, rispettivamente dal più avanza al più arretrato: "H" e "h", "7" e "è", "N" e "n", "U" e "u"). I bottoni dei tasti sono in celluloide trasparente con sfondo bianco e riportano, rispettivamente da quello posto più in alto a quello più in basso, i caratteri: "7" e "è", "U" e "u", "H" e "h", "N" e "n". Il cinematismo è fissato ad un pannello in bachelite Sul retro del pannello, come rinforzo, è posta una placca di alluminio.
- Funzione
Stampa del carattere tipografico da parte di una macchina per scrivere.
- Notizie storico-critiche
La collezione consiste in 241 cinematismi di macchine per scrivere, fissati su un supporto in bachelite e originariamente sistemati in 11 pannelli di 199 x 104 cm con intelaiatura in alluminio. I pannelli erano identificati con una lettera da A ad L, con K finale. I cinematismi, a loro volta, sono numerati con un cartellino da 1 (pannello A) a 230 (pannello K), per riprendere da 1 a 9 (pannello K, con cartellino differente). Nel 2008, per esigenze conservative, i pannelli sono stati smantellati e i singoli cinematismi sono stati ricollocati in appositi contenitori La collezione è stata raccolta in un trentennio circa da Matteo Calizzano, progettista di macchine per scrivere, che ha lavorato presso la Antares e la Olivetti. La collezione è stata donata dalla figlia, Ada Calizzano, nel 1987.