Francesco Carbone (militare)

Ufficiale del Reale Esercito del Regno di Napoli (1762-1820)

Francesco Carbone (Scilla, 20 agosto 1762Cosenza, 1820) è stato un militare italiano.

Francesco Carbone
NascitaScilla, 20 agosto 1762
MorteCosenza, 1820
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoBandiera del Regno di Napoli Regno di Napoli
Forza armataEsercito del Regno di Napoli
Esercito Sanfedista
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Biografia modifica

Nato a Scilla il 20 agosto 1762 da Gerolomo Carbone e Lucrezia Ruffo, entrò presto a far parte dell'Esercito del Regno di Napoli col grado di tenente. Avendo giurato fedeltà al re di Napoli ed essendo filoborbonico, si batté strenuamente a favore dei Borbone, in modo particolare negli anni 1798-1799. Nel 1798 fece arrestare settantacinque congiurati la notte del 13 dicembre 1798. Nell'anno 1799 era gia "uffiziale de' Miliziotti provinciali"[1] e in quell'anno entrò a far parte dell'esercito sanfedista, dove si distinse particolarmente durante l'assedio di Altamura passando dal grado di tenente colonnello a quello di colonnello.[2][3]

Ebbe alcuni ruoli allorché i francesi occuparono il regno e invasero la Calabria, in particolare difendendo strenuamente il Castello di Scilla. Intercettò un carteggio della regina Carolina a sua nipote Maria Luisa (moglie di Napoleone) e lo fornì agli inglesi, con tutte le conseguenze negative che ne derivarono. Col ritorno dei Borbone sul trono, Carbone fu espulso dall'esercito e relegato a Cosenza, dove morì nell'anno 1820.[3]

Note modifica

  1. ^ Sacchinelli, p. 92.
  2. ^ Petromasi, p. 37.
  3. ^ a b Carbone Francesco, su scillaweb.com.

Bibliografia modifica