Francesco Ladatte

scultore italiano

Francesco Ladatte, nato Francesco Ladetto (Torino, 9 dicembre 1706Torino, 18 gennaio 1787), è stato uno scultore italiano.

Francesco Ladatte ritratto da Charles-André van Loo nel 1744.
Santa Genoveffa, chiesa di Saint-Louis-en-l'Île (Parigi).

Biografia

modifica

In gioventù lavorò al seguito del principe Vittorio Amedeo I di Savoia-Carignano,[1] si trasferì a Parigi (ove francesizzò il cognome in Ladatte) al seguito del suo mecenate. Nel 1728, sempre in Francia, vinse il secondo premio di scultura dell'Accademia di Francia con l'opera Joram e Naaman; l'anno successivo ottenne il primo premio con Joachim re di Giuda.[1]

Lavorò tra Torino, Roma e Parigi, prima di stabilirsi definitivamente nella capitale sabauda nel 1745, in qualità di Scultore in Bronzi di Sua Maestà.[1] Tra il 1747 e il 1750 eseguì per volere della corte i piatti e i candelabri in argento utilizzati nella Palazzina di caccia di Stupinigi: per la stessa reggia, creò il celebre Cervo che sovrasta la cupola centrale.[1] Nel 1752 veniva pagato 3700 lire per un Trono d'argento per l'esposizione del SS. Sacramento. È autore dei putti in bronzo nella Chiesa della Madonna del Carmine di Torino.

Attivo anche in altre località piemontesi, lavorò a Vicoforte e a Vercelli, presso la tomba del beato Amedeo IX di Savoia.

Dopo esser stato nominato professore alla Regia Accademia di pittura e scultura torinese nel 1778, morì per malattia il 18 gennaio 1787.[1]

  1. ^ a b c d e LADATTE (Ladetti, Ladetto), Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 30 giugno 2022.

Bibliografia

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN18394164 · ISNI (EN0000 0000 6686 0899 · SBN TO0V525522 · CERL cnp01096761 · ULAN (EN500006316 · GND (DE132755890