Giuseppe Moneta

compositore italiano

Giuseppe Moneta (Firenze, 1754Firenze, 17 settembre 1806) è stato un compositore italiano.

Ritratto di Giuseppe Moneta. Frontespizio delle Due Sonate per Pianoforte con accompagnamento di Violino (Firenze 1790 ca.)

Biografia modifica

Sulla formazione musicale di Moneta non si conosce nulla e poco si sa anche della sua gioventù e delle sue prime attività musicali: è noto che compose, prima del 1779, una farsa dal titolo sconosciuto. Da quest'anno in poi la sua carriera compositiva procedette regolarmente sino alla fine del secolo: il 20 febbraio a San Giovannino degli Scolopi rappresentò il suo primo oratorio, Il figliuol prodigo, e il 1º giugno fu la volta della sua prima opera comica, il dramma giocoso I pastori delle Alpi, data al Teatro di Borgo Ognissanti. Il 9 settembre nello stesso palcoscenico Moneta diresse al clavicembalo Il tamburo notturno di Giovanni Paisiello. Nei successivi 20 anni compose diverse opere, principalmente intermezzi e melodrammi, nonché lavori sacri e musica strumentale. Grazie ai successi ottenuti, nel 1791, fu nominato maestro di cappella onorario della corte granducale toscana e più tardi anche direttore della cappella della corte di Parma. Nel 1804 era ancora maestro di cappella onorario della corte d'Etruria.

Considerazione sull'artista modifica

Svariate composizioni drammatiche, cantate e melodrammi (tragedie liriche), di Moneta furono destinate per le celebrazioni della corte toscana, tra queste si ricorda la cantata L'Urano, scritta per festeggiare le nozze di Francesco II d'Asburgo-Lorena nel 1788. Un altro lavoro suo di rilievo è il melodramma Il Meleagro del 1785, il quale diede un certo contributo allo sviluppo della tragedia lirica in Italia, genere nato in Francia e in Germania negli anni settanta del Settecento. Altri suoi lavori facenti parte di questo genere operistico furono La vendetta di Medea (1787) e La morte di Sansone (1789). Tra i lavori comici ebbe invece particolare successo Il capitano Tenaglia, messo in scena sia a Livorno e a Brescia nel carnevale del 1784 e a Genova nel 1786.

Come accadde anche per gran parte dei compositori della Toscana della seconda metà del XVIII secolo, i suoi lavori rimasero poco noti al di là dei confini del Granducato, e completamente sconosciuti oltralpe. Continuò a comporre anche dopo il 1799, nonostante l'occupazione francese, la quale portò il suo patrono, Ferdinando III, a rifugiarsi a Vienna, mentre lui restò a Firenze, dove, nella Quaresima del 1804, fu rappresentato al Teatro della Pergola il suo Gedeone, dedicato ai sovrani d'Etruria.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN9658126 · ISNI (EN0000 0001 1592 8520 · SBN CFIV241664 · CERL cnp01282948 · LCCN (ENno2008086000 · GND (DE143722778 · WorldCat Identities (ENlccn-no2008086000