La Glomar Challenger era una nave lunga 120 m, per ricerche d'alto mare e trivellazioni scientifiche, usata per compiere studi di oceanografia e geologia marina. Fu progettata dalla National Science Foundation e dall'Università della California. Alla realizzazione contribuì la Global Marine Drilling. Le fu dato il nome di Glomar Challenger in omaggio ai risultati dei rilevamenti oceanografici dell'HMS Challenger. Glomar è la contrazione di Global Marine.

Glomar Challenger
Descrizione generale
Tiponave per prospezioni geologiche
ArmatoreGlobal Marine
CostruttoriLevingston Shipbuilding Company
CantiereOrange, Stati Uniti d'America
Impostazione18 ottobre 1967
Varo23 marzo 1968
Entrata in servizio11 agosto 1968
Radiazionenovembre 1983
Destino finaleavviata alla demolizione
Caratteristiche generali
Lunghezza120 m
Larghezza20 m
Pescaggio6,1 m
Velocità12 nodi (22,22 km/h)
dati tratti da [1]
voci di navi presenti su Wikipedia

A partire dall'agosto 1968, la nave salpò per una spedizione scientifica di tre anni, il Deep Sea Drilling Program (Programma di Trivellazioni d'Alto Mare), incrociando la Dorsale medio atlantica tra Sud America e Africa e compiendo trivellazioni per carotaggio in punti specifici. Quando l'età dei campioni fu determinata da studi paleontologici e di datazione radiometrica, ciò costituì la prova inoppugnabile dell'ipotesi dell'espansione dei fondali oceanici e, conseguentemente, della tettonica delle placche.

Nel 1970, mentre effettuavano ricerche nel Mar Mediterraneo, i geologi a bordo della nave issarono carote contenenti gesso, anidrite, salgemma e altri minerali evaporitici che si formano spesso dal prosciugamento di acqua marina. Queste furono le prime solide prove dell'antico essiccamento del Mar Mediterraneo, la crisi di salinità del Messiniano.

Dopo quindici anni di attività la Glomar Challenger fu ritirata nel novembre 1983 e successivamente demolita. Nel 1985 fu sostituita dalla JOIDES Resolution.

Note modifica

  1. ^ (EN) The Glomar Challenger and Her Capabilities (PDF), su deepseadrilling.org. URL consultato il 10 marzo 2021.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN263557048 · LCCN (ENn80150158 · GND (DE4157647-0 · J9U (ENHE987007270710505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80150158