I quattro Impromptus op. 90 sono una serie di composizioni per pianoforte del compositore austriaco Franz Schubert scritti fra l'estate e l'autunno del 1827.

Impromptus op. 90
CompositoreFranz Schubert
Tipo di composizioneImprovviso
Numero d'operaop.90 D899
Epoca di composizione1827
PubblicazioneHaslinger, 1827 (1 e 2), 1857 (3 e 4)
Durata median. 1, 9' 30
n. 2, 4' 40
n. 3, 6' 30
n. 4, 7'
Organico

I primi due improvvisi furono pubblicati nel 1827 dall'editore Tobias Haslinger che aveva l'intenzione di pubblicare gli ultimi due l'anno seguente, ma la stampa dovette aspettare per ben trent'anni prima di vedere la luce. Il titolo probabilmente non è stato scelto dall'autore, ma dall'editore stesso, seguendo una corrente sviluppatasi in quegli anni.

Tutti gli impromptus presentano oltre al chiaro riferimento all'improvvisazione anche ampi sviluppi e una complessa trama armonica che mostra per intero il genio di Schubert.

Struttura modifica

L'opera 90 è composta da quattro improvvisi:

  • N. 1 Allegro molto moderato (Do minore)
  • N. 2 Allegro (Mi bemolle maggiore)
  • N. 3 Andante mosso (Sol bemolle maggiore)
  • N. 4 Allegretto (La bemolle maggiore)

Il primo impromptu comincia con l'esposizione del tema senza accompagnamento, che viene successivamente sviluppato. Il tema centrale non è altro che lo stesso tema in tonalità maggiore con andamento di marcia.

Il secondo impromptu è forse quello più celebre grazie al suo tema scorrevole e dolce: una serie di scale di terzine veloci e leggere prima discendenti e poi ascendenti cromaticamente. Il tema centrale è invece cupo e minaccioso e si contrappone fortemente al primo tema.

Il terzo impromptu è caratterizzato da un continuo accompagnamento di sestine che esegue la mano destra. Sono presenti due temi centrali, l'uno simile all'altro che col loro carattere forte contrastano con la dolcezza e la melodiosità del primo tema. Il brano, scritto in 4/2 e nella difficile tonalità di Sol bemolle maggiore, venne eseguito, negli anni successivi e fino all'inizio del Novecento col tempo 2/2 e nella tonalità, più facile, di Sol maggiore, evitando così i sei bemolli in chiave, ostici per molti esecutori dilettanti; i concertisti invece, considerando il brano e gli altri Improvvisi come "musica da salotto", ignorarono per molto tempo le composizioni.[1]

Il quarto impromptu comincia con delle veloci quartine di semicrome in La bemolle minore modulanti fino al La bemolle maggiore. Schubert sviluppa allora questo tema fino ad arrivare al calmo e profondo secondo tema che è una rielaborazione del materiale musicale precedentemente esposto.

Note modifica

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