L'ingubbio nero, detto impropriamente vernice, è un preparato a base di argilla utilizzato per decorare i vasi nel mondo greco antico. I vasi greci non venivano infatti decorati con semplice vernice ma con un sottilissimo strato di argilla raffinata, purificata e decantata contenente ferro; durante il complesso processo di cottura del vaso nel forno il ferro si ossida e l'ingubbio assume il caratteristico aspetto lucido che contraddistingue le forme vascolari greche.

Difetti di raffinazione e di cottura modifica

Si nota su alcuni vasi restituiti da numerosi siti archeologici che talvolta la superficie del vaso non riflette la luce proiettata su di esso (come di norma dovrebbe accadere); se ciò si verifica è evidente che l'argilla alla base dell'ingubbio non è stata raffinata a sufficienza o che il processo di decantazione non è avvenuto correttamente. In altri casi invece la decorazione appare scolorita, quasi marrone; ciò è dovuto al fatto che al preparato a base di argilla è stata addizionata una dose eccessiva di acqua. Tale difetto è detto di cottura poiché si genera mentre il vaso è nel forno. Vasi che presentano questo genere di difetti vengono detti in gergo "correnti" per il fatto di essere venduti, nell'antichità, ad un prezzo relativamente basso e destinati a un pubblico che non poteva permettersi vasi più finemente decorati.

Bibliografia modifica

  • Storia dei vasi greci: vasai, pittori e decorazioni / John Boardman. - Roma: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; Libreria dello Stato, 2004. - 320 p. : ill. ; 27 cm.
  • Arte e archeologia Greca / John Griffiths Pedley. - Roma: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; Libreria dello Stato, 2005. - 400 p. : ill. ; 25 cm.