Inoculo

metodo di protezione dal vaiolo, adoperato prima della vaccinazione jenneriana

L'inoculo è un insieme di propaguli (elementi infettivi nel caso di un patogeno). Il corrispondente verbo, inoculare, indica l'azione di introdurre l'inoculo nell'organismo o nel substrato scelto.[1]

In medicina modifica

In medicina, per inoculo si intende quello di un agente patogeno ucciso o attenuato[2] in un individuo sano, che in questo caso costituisce la vaccinazione.

Nelle colture biologiche modifica

In microbiologia questo termine viene usato per indicare l'aliquota di microorganismi che viene introdotta in un terreno di coltura per la successiva moltiplicazione[3].

Nell'agroalimentare modifica

Nelle tecnologie alimentari, l'inoculo è quel gruppo di cellule, generalmente selezionate e geneticamente omogenee, che vengono introdotte nella materia prima (mosto, latte, ecc.) per produrre l'alimento (vino[4], birra, yogurt, ecc.).

Le caratteristiche fondamentali di un ceppo microbico da impiegare in una produzione biotecnologa del ceppo microbico sono:

  • facilità di coltivazione e manipolazione,
  • assenza di qualsiasi carattere di patogenicità,
  • alta velocità di riproduzione.

Note modifica

  1. ^ AA.VV., inoculazióne, in Vocabolario on line, Istituto Treccani. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  2. ^ J.M. Sánchez-Vizcaíno Rodríguez, Corso di introduzione all'immunalogia suina, su apps.sanidadanimal.info. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  3. ^ AA.VV., Enciclopedia medica italiana, vol. 9, USES, 1982, p. 1150. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  4. ^ Viviana Corich, Milena Carlot, Nicola Giusti, Paola Vagnoli, Alessio Giacomini, Importanza del momento di inoculo nella fermentazione malolattica di raboso Piave (PDF), in L'enologo, maggio 2005. URL consultato il 5 febbraio 2021.

Collegamenti esterni modifica

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