Jaime Baço
Jaime Baço, detto anche Jaume o Jacomart (Valencia, 1410 circa – 1461), è stato un pittore spagnolo.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/33/JACOMART%2C_Jaume_Ba%C3%A7o%2C_The_Last_Supper%2C_1450s%2C_Cathedral_Museum%2C_Segorbe.jpg/220px-JACOMART%2C_Jaume_Ba%C3%A7o%2C_The_Last_Supper%2C_1450s%2C_Cathedral_Museum%2C_Segorbe.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f9/Jacomart%2C_trittico_borgia.jpg/220px-Jacomart%2C_trittico_borgia.jpg)
Fu il principale esponente della pittura catalana del XV secolo, aperto alle molteplici influenze che allora interessavano il cosmopolita stato aragonese. Assimilò la più aggiornata tecnica dei pittori fiamminghi, che unì a un gusto sontuoso, con la predilezione dell'oro, unito a un'intensa spiritualità ed ai motivi architettonici italiani.[1]
Biografia e opere
modificaAmpi periodi della sua vita sono avvolti dal mistero per la mancanza di documentazione. Lavorò nella sua città natale fino al 1442, quando fu chiamato a Napoli da Alfonso V d'Aragona, che per lui aveva una particolare predilezione, chiamandolo "el nostro leal maestro Jacomart". Influenzò profondamente la scuola locale, tra cui Colantonio, e nel 1445 tornò a Valencia per ritornare in Italia l'anno successivo, sempre su richiesta del re. Visitò in quell'occasione anche Roma e Tivoli, dove entrò in contatto col cardinale Alfonso Borgia, futuro papa Callisto III. Nel 1451 tornò definitivamente a Valencia.
Il suo stile non assorbì le novità italiane dell'epoca, restando invece ancorato al modello fiammingo e alle "rotte mediterranee" dell'arte della prima metà del XV secolo, legate ai fiorenti rapporti commerciali.
A Napoli lasciò un altare in Santa Maria della Pace, andato poi perduto. L'unica sua opera che possiede una documentazione è il Retablo di Catì, opera tarda (del 1460) realizzata in collaborazione con il suo collaboratore e seguace Juan Reixach. Altre opere sono frutto di attribuzioni, alcune ampiamente condivise dalla critica, come il Trittico Borgia (detto anche Retablo di Sant'Anna) nella collegiata di Játiva e le tavole con San Benedetto e Sant'Ildefonso nella cattedrale di Valencia.
Opere
modifica- Trittico Borgia, 1456, Collegiata di Játiva
- Sant'Elena e san Sebastiano, Collegiata di Játiva
- Retablo dei santi Lorenzo e Pietro Martire, 1460, Catí
- Retablo della Sala Capitolare de la cattedrale di Segorbe
- Retablo di San Martino, convento delle Agostiniane di Segorbe
- San Giacomo e sant'Egidio, Museo di Belle Arti di Valencia
- San Benedetto, cattedrale di Valencia
Note
modifica- ^ Le Muse, vol. 6, Novara, De Agostini, 1965, p. 28.
Bibliografia
modifica- Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Electa, Milano 2004. ISBN 8837023154
- Ferre i Puerto, Josep A. Jacomart, lo feel pintor d'Alfons el Magnànim: puntualitzacions a l'obra valenciana La Corona d'Aragona ai tempi di Alfonso II el Magnanimo: i modelli politico-istituzionali, la circolazione degli uomini, delle idee, delle merci, gli influssi sulla società e sul costume, Vol. 2, 2000, ISBN 88-87111-22-7 , pags. 1681-1686.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jaime Baço
Collegamenti esterni
modifica- Baço, Jaime, detto Jacomart, su sapere.it, De Agostini.
- (ES) Jaime Baço, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 57781380 · ISNI (EN) 0000 0001 1780 8653 · BAV 495/62390 · CERL cnp01935795 · Europeana agent/base/42125 · ULAN (EN) 500008389 · LCCN (EN) nr93023795 · GND (DE) 132695294 · WorldCat Identities (EN) viaf-310519247 |
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