L'Eritrea
Questa voce o sezione sull'argomento opere liriche non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
L'Eritrea è un dramma per musica in tre atti con prologo del compositore Francesco Cavalli su libretto di Giovanni Faustini.
L'Eritrea | |
---|---|
Lingua originale | italiano |
Genere | dramma per musica |
Musica | Francesco Cavalli |
Libretto | Giovanni Faustini |
Atti | tre |
Prima rappr. | 17 gennaio 1652 |
Teatro | Teatro Sant'Apollinare di Venezia |
Personaggi | |
Coro di pescatori - Coro di damigelle fenicie di Laodicea - Coro di soldati pretoriani assiri di Eritrea - Coro di paggi di Eritrea - Coro di soldati fenici di Dione - Coro di soldati di Teramene assiri - Coro di soldati egizi di Eurimedonte - Coro di soldati egizi di Argeo - Coro di soldati assiri di Niconida | |
L'opera fu rappresentata per la prima volta il 17 gennaio 1652 al Teatro Sant'Apollinare di Venezia (all'epoca il più piccolo teatro veneziano, ma uno dei popolari della città) e venne successivamente ripresa e riallestita con alcuni variazioni nel 1661 nello stesso palcoscenico: questa ripresa fu l'ultimo spettacolo che venne prodotto al Sant'Apollinare prima della sua chiusura.
L'Eritrea fu l'ultimo libretto prodotto da Faustini e la sedicesima opera musica da Cavalli. Questo dramma rappresenta dunque il culmine della collaborazione tra due grandi artisti che segnò l'opera veneziana per almeno una decina d'anni, dal 1642 al 1651. Era intenzione di Faustini di far andar in scena due lavori musicati da Cavalli nella stessa stagione, 1751-2: La Calisto il primo dei due fu dato il 28 novembre 1651, mentre il secondo, L'Eritrea appunto, fu rappresentata postuma, in quanto Faustino il 19 dicembre 1651 fu colto dalla morte.
Il libretto dell'opera porta la seguente intestazione:
«L'ERITREA |
(Giacomo Batti Stampatore, Venezia, 1652) |
«Illustriss. Signore Patron Colendissimo Con coraggio però guerriero, superato il difficile, calpestata la malignità, che (se ben di lontano) s'è pr lasciata vedere, combattuta da un nemico destino, vittoriosa giunge ove era tenuta. Qui trova mancargli parte di quelli addobbi dovuti alla sua grandezza, e che li erano stati preparati dal padre. Donerà poi il compatimento all'angustia del Teatro, piccolo per ricevere una Regina, tanti Prencipi, tanti personaggi. |
(Giacomo Batti Stampatore, Venezia, 1652) |