La campanella (Liszt)
La campanella è il nome dato comunemente all'opera Étude S.140 No.3 in sol diesis minore di Liszt (Grandes études de Paganini). È costruito sulla melodia del movimento finale del Concerto per violino e orchestra n. 2 in Si minore di Paganini, di cui rielabora il motivo per il pianoforte.
Étude S.140, n. 3, La campanella | |
---|---|
![]() | |
Compositore | Franz Liszt |
Tonalità | Sol diesis minore |
Epoca di composizione | 1838, prima versione, 1854, versione definitiva |
Organico | pianoforte |
Note sull'esecuzioneModifica
La melodia principale è da suonarsi prevalentemente con la mano destra alternata a tratti dalla sinistra che ne prende la voce. Il pezzo ha contribuito alla fama di virtuosi come Ferruccio Busoni, Ėmil' Grigor'evič Gilel's e Marc-André Hamelin.
A parte alcuni aspetti pratici, non presenta enormi difficoltà tecniche, premesso però che il pianista abbia grandi mani o buona agilità negli intervalli molto alti, particolarità di questo brano (vedi esempio di intervalli nell'immagine a destra).
Un'ulteriore difficoltà consiste nell'esecuzione leggera e piano per tutta la prima metà parte del pezzo, poi più mosso e forte nella seconda; alcuni pianisti, però, la eseguono tutta forte e presto nel finale (esecuzione che perde di espressione, ma guadagna in semplicità). Contrariamente a quanto possa sembrare, l'esecuzione di intervalli molto elevati eseguiti piano p o pp è più ardua di un fortissimo a causa della grande capacità di controllo necessarie a bilanciare la caduta della mano senza precipitare sulla tastiera.
AscoltoModifica
Ascolto: La campanella di Liszt suonata da Romuald Greiss su piano Budynowicz del 1850
Collegamenti esterniModifica
- pianosociety, su pianosociety.com. URL consultato il 7 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2006).