Luigi Antonio Tami

antifascista e partigiano italiano

Luigi Antonio Tami, detto Eros (Tricesimo, 1º giugno 1923Raspano, 20 ottobre 1944), è stato un antifascista e partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare.

Biografia modifica

Iscritto all'Università di Padova nella facoltà d'ingegneria, dopo l'Armistizio di Cassibile segue Egidio Meneghetti nella Resistenza, si trasferisce in Friuli dove assume il comando del Battaglione "Monte Nero" delle Brigate Osoppo. Dopo diverse azioni militari contro le linee ferroviarie, viene catturato dai tedeschi assieme all'amico Giovanni Bertoldi.

Dalle SS viene trasportato a Raspano dove Luigi viveva, prima di essere impiccati i due giovani tentano la fuga, ma vengono uccisi da una raffica di mitra, per vendicarsi le SS danno fuoco alla casa paterna.

Onorificenze modifica

«Universitario dell'Ateneo patavino, seguendo le tradizioni dei goliardi del Risorgimento, abbracciava, appena ventenne, la causa della lotta di Liberazione. Come informatore ed organizzatore prima, come comandante di unità partigiana poi, trasfondeva nei compagni di lotta il proprio eccezionale coraggio e tutta la sua fede. Incurante di ogni pericolo, progettava e portava personalmente a termine numerose, brillanti azioni contro depositi e linee di comunicazione nemiche. Nel corso di un audace colpo di mano, durante il quale si era strenuamente battuto, veniva catturato. Durante l'interrogatorio si lanciava con cosciente meditato coraggio contro il comandante avversario, determinando una colluttazione di cui, come d'intesa, approfittavano due commilitoni per fuggire. Sottoposto ad indicibili torture e sevizie sopportate con serena fermezza veniva infine condannato a morte per impiccagione. Nell'estremo tentativo di evadere per proseguire la lotta, veniva raggiunto dal fuoco avversario e cadeva immolando così la sua giovane esistenza. Fulgido esempio delle più alte gesta compiute dai goliardi italiani per la libertà della Patria. [1]
— Friuli, marzo - ottobre 1944.

Riconoscimenti modifica

L'Università di Padova dopo la liberazione gli ha assegnato la laurea Honoris causa.

Note modifica

  1. ^ * [1] Quirinale visto 11 gennaio 2009

Collegamenti esterni modifica