Manaen, dottore e profeta, era uno dei massimi esponenti della primitiva comunità cristiana di Antiochia, fratello di latte di Erode Antipa.[1]

Il suo nome è citato negli Atti degli Apostoli:

« C'erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, compagno d'infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. »   ( At 13,1, su laparola.net.)

Il suo culto come santo in Occidente è attestato per la prima volta dalla sua menzione nei martirologi di Adone e Usuardo.[1]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 24 maggio.[2]

  1. ^ a b Gian Domenico Gordini, BSS, vol. V (1964), col. 621.
  2. ^ Martirologio romano (2004), p. 419.

Bibliografia

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  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

Collegamenti esterni

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