Matsyasana, ovvero posizione del pesce, è una āsana di Hatha Yoga della categoria delle "posizioni supine". Il nome deriva dal sanscrito "matsya" che significa "pesce" e "āsana" che significa "posizione". La posizione del pesce, non ricorda direttamente il "pesce" come simbologia, ma prende tale nome in quanto è possibile assumerla anche in acqua (nella versione Padma Matsyasana), consentendo al praticante di galleggiare con facilità.

Padma Matsyasana
Vajra Matsyasana

Scopo della posizione modifica

La posizione ha lo scopo di consentire una profonda respirazione polmonare, soprattutto toracica e clavicolare, e di allungare la muscolatura addominale, pettorale e comprime la regione del collo. Talvolta questa asana viene assunta dopo posizioni come sarvangasana o halasana che invece portano all'allungamento della zona collo e comprimono la respirazione toracica.

Posizione modifica

Posizionarsi supini, con le gambe unite ed estese. Espirando, sollevare leggermente il bacino, piegando le braccia e appoggiando i gomiti a terra. Spingere il torace verso l'alto e reclinare la testa indietro, inarcando la schiena il più possibile sino ad appoggiare delicatamente la parte superiore del capo a terra. A questo punto, rilassando le spalle si toglie il peso dai gomiti, allungando le braccia lungo il busto. Il peso del corpo resta sul bacino e sulla testa, mentre gambe e braccia restano rilassate.

Varianti modifica

Esiste la variante Padma Matsyasana che prevede di incrociare le gambe come nella posizione del loto o padmasana, oppure la variante Vajra Matsyasana, con le gambe piegate all'indietro sotto le natiche come nella posizione del diamante o vajrasana.

Dimensione dell'anima modifica

„La consapevolezza può essere paragonata a una porta ad arco costruita dall’uomo stesso. Se la consapevolezza stessa diventa capace di creare un ordine nel proprio spazio interiore, assegnando il passato al passato, il futuro al futuro, e se essa viene sperimentata come un’entità attiva, l’individuo diviene capace, nella sua quotidianità, di percepire quella porta ad arco sensibile e immaginativa dell’esistenza e della speranza nella vita. […] Il pesce descrive una consapevolezza ordinata e sensibile, un genere di operosità consapevole ed esatta, un’attività del pensiero ben coordinata e orientata in avanti che si svolge in modo ragionevole e nello stesso momento con un lume di speranza.“[1]

Note modifica

  1. ^ Heinz Grill, La dimensione dell'anima nello Yoga, 3ª edizione ampliata, Casa Editrice per le Belle Arti, 2019, p. 198 segg, ISBN 978-3-948193-01-0.

Bibliografia modifica

  • André Van Lysebeth, Imparo lo yoga, Mursia

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