Meneclide

politico e oratore tebano
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Meneclide o Meneclida (Tebe, fine V secolo a.C. – dopo il 368 a.C.) è stato un politico e oratore greco antico, noto per aver calunniato Epaminonda, suo avversario nell'amministrazione della città.

Biografia modifica

Meneclide, nel 379 a.C. fu uno di coloro che aiutò Pelopida ad abbattere il governo oligarchico imposto da Sparta. In seguito, però, sentendosi eclissato da Pelopida stesso e da Epaminonda, cercò in ogni modo di screditarli presso i loro concittadini.

Meneclide accusò i due beotarchi di aver detenuto il comando oltre il tempo regolamentare durante la campagna del 369 a.C. e, grazie alla sua abilità di oratore, dopo molti sforzi riuscì a non far rieleggere alla carica Epaminonda nel 368 a.C.. Contro Pelopida, invece, inizialmente non riuscì ad ottenere risultati; in seguito, però, il suo tentativo di adombrarne i meriti, ingigantendo quelli di Caronte (che aveva vinto una piccola di cavalleria durante la battaglia di Leuttra), riuscì: Meneclida riuscì a far approvare un decreto riguardante la commemorazione dell'episodio, che fu rappresentato in un'immagine esposta in uno dei templi della città; Epaminonda, che si era opposto sostenendo che il merito della vittoria spettava allo stato e non ai singoli, fu multato.[1][2]

Note modifica

  1. ^ Plutarco, Pelopida, 25.
  2. ^ Cornelio Nepote, Epaminonda, 5.

Bibliografia modifica

Fonti primarie
  • Cornelio Nepote, Vita di Epaminonda (qui)
  • Plutarco, Vita di Pelopida (qui)
Fonti secondarie