Nastagio degli Onesti, primo episodio

dipinto a tempera su tavola di Sandro Botticelli

Nastagio degli Onesti, primo episodio è un dipinto a tempera su tavola (83x138 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1483 e conservato nel Museo del Prado di Madrid.

Nastagio degli onesti, primo episodio
AutoreSandro Botticelli
Data1483
Tecnicatempera su tavola
Dimensioni83×138 cm
UbicazioneMuseo del Prado, Madrid

La tavola fa parte di una serie di quattro pannelli, forse commissionati da Lorenzo il Magnifico nel 1483 per farne dono a Giannozzo Pucci in occasione del suo matrimonio con Lucrezia Bini di quell'anno. Già conservati a palazzo Pucci, nella seconda metà dell'Ottocento vennero dispersi: tre oggi si trovano al Prado ed uno solo, l'ultimo, è ritornato nella sua collocazione originaria dopo essere stato, tra l'altro, nella Collezione Watney di Charlbury presso Londra.

Descrizione e stile

modifica
 
Dettaglio

La vicenda di Nastagio degli Onesti si trova nel Decameron di Giovanni Boccaccio (giornata quinta, novella ottava) e venne scelta per il contenuto a lieto fine di una vicenda d'amore, in cui una donna, figlia di Paolo Traversari, che rifiutava la corte di Nastagio si ricrede assistendo alla punizione infernale di un'altra donna macchiata del suo stesso peccato di irriconoscenza verso l'amante.

Il primo episodio in particolare è ambientato nella pineta attorno a Ravenna, città dove ha sede la vicenda, e mostra Nastagio che, dopo aver abbandonato la città deluso dalla sua passione non corrisposta, vaga solo e addolorato finché non si imbatte nell'apparizione improvvisa di una donna inseguita da un cavaliere e dai suoi cani che la azzannano nonostante i suoi tentativi per difenderla. Si scoprirà poi che questi personaggi sono fantasmi e che quello del cavaliere appartiene all'avo di Nastagio, Guido.

 
Dettaglio

Da sinistra si vedono alcune tende in cui si vede Nastagio (dai pantaloni rossi) consigliato da alcuni amici di andarsene per un po' dalla città, poi si vede in primo piano Nastagio che vaga per la foresta, riapparendo poco dopo mentre tenta di scacciare con un bastone i cani che cercano di azzannare una donna seminuda, inseguita da un impetuoso cavaliere armato di spada e corazza dorata.

La scena ha una spiccata vena narrativa, con la rappresentazione di due scene contemporanee che richiese lo sdoppiamento addirittura in tre figure del personaggio di Nastagio. Se la concezione delle quattro scene è dovuta al maestro, l'esecuzione venne in parte delegata agli assistenti di bottega, in particolare Bartolomeo di Giovanni (prime tre scene) e Jacopo del Sellaio (ultima scena).

L'armonica ambientazione delle tavole è tra gli effetti più gradevoli, con effetti di unità spaziale. I colori sono tersi e l'ambientazione naturale è misuratamente controllata. In questa scena gli alberi dagli alti fusti verticali creano una sorta di griglia con il paesaggio marittimo a svolgimento orizzontale sullo sfondo, con un notevole sfondamento in profondità. La drammaticità convive con l'eleganza formale delle slanciate figurine, con movenze aggraziate di persone e animali, in una magica sospensione tra favola e realtà.

Bibliografia

modifica
  • Bruno Santi, Botticelli, in I protagonisti dell'arte italiana, Scala Group, Firenze 2001. ISBN 8881170914

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Pittura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Pittura