Pausia

pittore greco antico

Pausia di Sicione (in greco antico: Παυσίας?, Pàusías; Sicione, IV secolo a.C.IV secolo a.C.) è stato un pittore greco antico attivo tra il 380 e il 330 a.C. circa.

Quadro barocco di Jacob Jordaens (Kassel, Gemäldegalerie Alte Meister).[1]
Pausia & Glicera, ritratti immaginari, dipinti a quattro mani: da Peter Paul Rubens in collaborazione con Osias Beert (1612-15; Sarasota, Florida, Museo dei Ringling).
Glicera & Pausia (1868), soggetto dipinto da Godfried Guffens.

Figlio e inizialmente allievo di Bryes, fu in seguito discepolo di Panfilo di Anfipoli, seguendo la scuola di pittura sicionia, ed ebbe a sua volta come allievi Aristolaos e Nikophanes.

Approfondì e si distinse nella tecnica ad encausto e con questa tecnica dipinse numerosi piccoli quadri su tavola, frequentemente con figure di fanciulli e con immagini di fiori; si ricordano una Stephaneplokos (intrecciatrice di corone) e un Hemeresios, quadretto con un fanciullo, dipinto in un sol giorno da Pausia per dimostrare la propria velocità in questa tecnica solitamente lenta. Si distinse anche in opere di dimensioni maggiori; Plinio descrive un suo Sacrificio dei buoi, particolarmente notevole per la capacità di rendere la volumetria e la plasticità dei corpi, sia attraverso lo scorcio, sia grazie al colore, impiegato, a quanto sembra di capire dal testo pliniano, senza far uso di rilievi luministici. Ancora Plinio riferisce che Pausia fu il primo ad introdurre nella Grecia propria l'usanza di dipingere i soffitti a cassettoni (lacunari) e di decorare le volte (camarae). Restaurò a tempera, malgrado non fosse questa tra le sue tecniche preferite, i dipinti di Polignoto a Tespie (Plinio, Nat. hist., XXXV, 123-127).

Da Pausania il Periegeta giunge notizia di due opere di Pausia presenti nella thòlos del santuario di Asclepio a Epidauro (Paus., II, 27.3): un Eros con la lira e una Methe, personificazione dell'ebbrezza che bevendo da una coppa di vetro lasciava intravedere attraverso quest'ultima i tratti del proprio volto.

Ateneo di Naucrati (Deipnos., 13, 567 B) è l'unica fonte che riporta notizie delle opere di Pausia di soggetto erotico, genere già diffuso dal tempo di Parrasio.

Note modifica

  1. ^ In passato si presumeva che il pittore fiammingo avesse realizzato quest'opera, Autoritratto con la famiglia, in relazione al fidanzamento con la figlia del suo maestro, Adam Van Noort. Nils Büttner ha tuttavia sottolineato che non esistono rappresentazioni paragonabili nel genere dei dipinti per fidanzamento. Egli ha sostenuto che la ghirlanda di fiori tra i capelli della sposa e il cesto di fiori alludono all'antica storia di Pausia e Glicera, raccontata da Plinio nella sua Naturalis historia (XXXV, 125). Secondo questa storia, il pittore Pausia aveva realizzato un ritratto di sua moglie Glicera per competere con l'arte della composizione floreale da lei inventata. Il dipinto risultante fu ampiamente ammirato e considerato estremamente prezioso.

Bibliografia modifica

  • Gennaro Pesce, Pausias, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale, vol. 5, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1963.
  • Paolo Moreno, Pausias, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale, vol. 5, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1996.
  • Jorge Tomás García, Pausias de Sición, "Maestri dell'Arte Classica", n. 4, Roma, G. Bretschneider Editore, 2015, ISBN 978-88-7689-293-6.

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