Pieve di San Biagio (Sala Baganza)

chiesa di Talignano, frazione del comune italiano di Sala Baganza

La pieve di San Biagio, nota anche come pieve di Talignano, è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche situato in via della Pieve 8 a Talignano, frazione di Sala Baganza, in provincia e diocesi di Parma, ai margini del Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega; appartiene al gruppo delle pievi parmensi e fa parte della zona pastorale di Calestano-Felino-Sala Baganza.

Pieve di San Biagio
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàTalignano (Sala Baganza)
Indirizzovia della Pieve 8
Coordinate44°43′18.44″N 10°11′24.92″E / 44.721789°N 10.190256°E44.721789; 10.190256
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Biagio
Diocesi Parma
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneinizio del XII secolo

Storia modifica

La pieve fu innalzata probabilmente agli inizi del XII secolo[1] dai frati appartenenti all'oggi scomparso monastero cistercense della Rocchetta, che all'epoca sorgeva su un versante del non lontano monte Prinzera, anche se le prime testimonianze della sua esistenza risalgono soltanto al 1230; in stile romanico, nacque quale tappa intermedia per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena, che potevano trovare ospitalità nell'annesso ospizio in seguito distrutto.[2]

Tra il XVI e il XVIII secolo la chiesa fu modificata con l'aggiunta di decorazioni barocche e neoclassiche.[2]

Tra il 1930 e il 1940 l'edificio fu completamente restaurato rimuovendo le sovrastrutture aggiunte, con lo scopo di riportarlo alla sua veste originaria: furono recuperati quasi interamente gli esterni con la demolizione degli intonaci e la ricostruzione delle decorazioni romaniche, fu abbattuta la parte della canonica annessa alla chiesa e furono aperte alcune monofore nell'abside.[1]

Descrizione modifica

 
Facciata e lato nord
 
Facciata e lato sud

La pieve si sviluppa su un impianto a navata unica, con l'ingresso principale rivolto a ovest ed il presbiterio absidato a est.[1]

La facciata a capanna, interamente rivestita a strisce orizzontali alternate di pietre e mattoni, è caratterizzata dal portale centrale d'ingresso, delimitato da una cornice ad arco a tutto sesto, che inquadra una lunetta con un altorilievo raffigurante la Psicostasia, ossia la pesatura delle anime: nel mezzo è rappresentata una bilancia a due piatti, contenenti l'anima di un defunto; il fulcro è sostenuto sulla sinistra dall'arcangelo Michele, simbolo del Bene, e sulla destra da un demonio, simbolo del Male; quest'ultimo, intento ad abbassare il piatto dalla propria parte per impossessarsi di un'altra anima oltre a quella che già si trova sotto la sua coda, è aiutato da un secondo demone posto ai suoi piedi con un uncino, mentre san Michele con la spada sguainata è pronto alla lotta. La scultura, risalente ai primi anni del XIII secolo, costituisce un soggetto quasi unico per le chiese italiane dell'epoca, ritrovabile soltanto in un affresco della chiesa di San Tommaso Becket a Cabriolo, frazione di Fidenza; il tema è invece abbastanza diffuso nei luoghi di culto medievali francesi e spagnoli disposti lungo il cammino di Santiago di Compostela.[3]

 
Lunetta della Psicostasia
 
Abside

Sopra al portale si apre una bifora con colonnina centrale in pietra, mentre lateralmente alcune lesene scandiscono simmetricamente in cinque parti la facciata, coronata da una serie di archetti binati tracciati durante il restauro novecentesco.[1]

Decorazioni analoghe proseguono anche lungo i due fianchi della chiesa, al cui centro sono posti gli ingressi laterali; sul retro l'abside, con paramento in mattoni sulla base in pietra, risulta anch'esso scandito verticalmente da lesene con coronamento ad archetti binati; le due monofore ivi collocate risalgono al XX secolo. In corrispondenza dello spigolo nord-orientale si innalza in lieve aggetto il massiccio campanile, rivestito in laterizio, risalente alla struttura originaria;[1] la cella campanaria si apre sui quattro lati con altrettante finestre ad arco a tutto sesto.

All'interno la navata, rivestita a strisce orizzontali alternate di pietre e mattoni, è coperta da una volta a botte lunettata.[1] Ai lati dell'ingresso sono collocate due acquasantiere d'epoca medievale,[2] mentre in controfacciata è appeso un dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Apollonia, Carlo Borromeo e Caterina d'Alessandria, risalente alla metà del XVII secolo.[4] L'aula ospita anche tre quadri settecenteschi ad olio rappresentanti il Redentore e Santi, la Vergine e Santi e Sant'Antonio.[5] Nel presbiterio, coperto da una volta a crociera, è collocato inoltre un dipinto raffigurante l'Addolorata, realizzato dal pittore Giovan Battista Borghesi fra il 1835 e il 1841.[4]

A fianco, nella piccola cappella aperta sulla sinistra del presbiterio, ai piedi del campanile, il sottarco è decorato con un affresco rappresentante La Madonna, il Bambino, un Santo Vescovo e Sant'Antonio Abate, dipinto alla fine del XV secolo[4] e restaurato nel 2014.[5]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Talignano, Pieve di San Biagio, su piazzaduomoparma.com. URL consultato il 24 aprile 2016.
  2. ^ a b c Pieve di San Biagio o di Talignano, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 24 aprile 2016.
  3. ^ Talignano (PR) - Chiesa di San Biagio: La pesatura delle anime, su luoghimisteriosi.it. URL consultato il 24 aprile 2016.
  4. ^ a b c Cosa visitare, su comune.sala-baganza.pr.it. URL consultato il 24 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2016).
  5. ^ a b 9 agosto, concerto a Talignano per La Notte delle Pievi, su salastampaonline.blogspot.it. URL consultato il 24 aprile 2016.

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