Pisside
La pisside è un oggetto liturgico usato nella Chiesa cattolica ed in altre confessioni cristiane per conservare le ostie consacrate dopo la Celebrazione eucaristica.
EtimologiaModifica
Il termine deriva dal latino pyxĭdem, che a sua volta viene dal greco pýxos (bosso), perché in origine tale contenitore era appunto realizzato in legno di bosso.[1] In alcune lingue la parola italiana pisside viene resa con ciborio, indicando sia il contenitore delle ostie che la struttura architettonica che sovrasta l'altare in molte chiese. In italiano, generalmente, si distingue tra pisside e ciborio.
UtilizzoModifica
Durante la celebrazione eucaristica la pisside con le ostie può essere deposta sull'altare se le ostie che contiene si devono consacrare, altrimenti si preleva dal tabernacolo prima della comunione. Al di fuori della celebrazione la Pisside con le ostie è conservata dentro il tabernacolo. Viene a volte usata per la consumazione del vino oltre che per contenere le ostie.[2]
CaratteristicheModifica
La pisside è contenitore generalmente, munito di piede e di coperchio. È realizzato se possibile in metallo prezioso, come l'oro e l'argento.
NoteModifica
- ^ Dizionario Garzanti Linguistica, voce pisside, vedi www.garzantilinguistica.it
- ^ Ceremonie della messa privata secondo il rito romano con appendice dell'amministrazione della ss. comunione, pagina 69; ed. Jacopo Marsigli, anno 1842, vedi Google books
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- (EN) Pisside, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Victor Heinrich Elbern, Pisside, in Enciclopedia dell'arte medievale, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 19/11/2020.
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