Il plurale fratto è una caratteristica grammaticale delle lingue semitiche, e in particolar modo della lingua araba. In tali lingue il plurale viene ottenuto sia tramite dei suffissi (in tale caso si parla di "plurale esterno" o "sano"), sia mediante modifiche del vocalismo interno alla radice stessa ("plurale interno" o "fratto"), sia infine con modificazioni vocaliche e suffissi ("plurale misto").

Il plurale fratto arabo

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Come tutte le lingue semitiche, l'arabo ha la caratteristica di essere una lingua che si basa su radici di tre consonanti, che rappresentano un concetto di base sul quale modellare tutte le altre parole derivate. Il classico esempio è quello della radice ktb (كتب), legata al concetto di "scrivere", dal quale derivano le parole kataba (egli scrisse), kitāb (libro), kutub (libri), kātib (scrittore), maktūb (messaggio) ecc.

Per la formazione del plurale, la lingua araba ricorre di regola al plurale fratto, ossia modificando la struttura interna della parola. Si dice "fratto", ossia "rotto", perché tale formazione "rompe" lo schema di vocalizzazione del singolare (es. miftā > mafātī). Tale modifica può consistere nell'aggiunta, sostituzione o rimozione di vocali e "lettere deboli"; non vi è una regola generale, ma una serie di schemi che possono applicarsi a sostantivi e aggettivi. Tra l'altro, a un paradigma di singolare possono corrispondere più paradigmi di plurale fratto, e viceversa, cosicché il plurale fratto è normalmente indicato nei dizionari.

I plurali fratti più ricorrenti

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schema
singolare
es. 1
traslitt.
schema
plurale
fratto
es. 1
traslitt.
plurali analoghi
ᵊiᵊāᵊ كتاب kitāb (libro) ᵊuᵊuᵊ كتب kutub (libri)
ᵊaᵊīᵊa سفينة safīna (nave) سفن sufun (navi) ǧuzur (isole), mudun (città)
ᵊaᵊīᵊ جديد ǧadīd (nuovo) جدد ǧudud (nuovi)
ᵊuᵊᵊa غرفة ġurfa (stanza) ᵊuᵊaᵊ غرف ġuraf (stanze)
ᵊaᵊᵊa شقة šaqqa (appartamento) شقق šuqaq (appartamenti)
ᵊiᵊᵊ قط qiṭṭ (gatto) ᵊiᵊaᵊ قطط qiṭaṭ (gatti)
ᵊaᵊaᵊ سبب sabab (causa) aᵊᵊāᵊ أسباب ’asbāb (cause) ’awlād (ragazzi), ’aqlām (penne)
ᵊiᵊᵊ حلم ḥulm (sogno) أحلام ’aḥlām (sogni)
ᵊaᵊᵊ يوم yawm (giorno) أيام ’ayyām (giorni)
ᵊaᵊᵊ بنك bank (banca) ᵊuᵊūᵊ بنوك bunūk (banche) qulūb (cuori), funūn (arti), ḥuqūq (diritti), buyūt (case), šumūs (soli)
ᵊaᵊᵊ كلب kalb (cane) ᵊiᵊāᵊ كلاب kilāb (cani)
ᵊaᵊuᵊ رجل raǧul (uomo) رجال riǧāl (uomini)
ᵊāᵊiᵊ كاتب kātib (scrittore) ᵊuᵊᵊāᵊ كتاب kuttāb (scrittori) ṭullāb (studenti)
ᵊaᵊīᵊ صديق ṣadīq (amico) aᵊᵊiᵊā’ أصدقاء ’aṣdiqā’ (amici) ’aṭibbā’ (medici)
ᵊaᵊīᵊ سعيد sa‘īd (felice) ᵊuᵊaᵊā’ سعداء su‘adā’ (felici) qudamā’ (antichi), wuzarā’ (ministri)
ᵊiᵊāᵊa رسالة risāla (lettera) ᵊaᵊā’iᵊ رسائل rasā’il (lettere)
ᵊaᵊīᵊa جزيرة ǧazīra (isola) جزائر ǧazā’ir (isole) ḥaqā’ib (valigie)
maᵊᵊaᵊ ملبس malbas (vestito) maᵊāᵊiᵊ ملابس malābis (vestiti) makātib (uffici)
maᵊᵊiᵊ مسجد masǧid (moschea) مساجد masāǧid (moschee) manāzil (case)
miᵊᵊaᵊa منطقة minṭaqa (luogo) مناطق manāṭiq (luoghi)
miᵊᵊāᵊ مفتاح miftāḥ (chiave) maᵊāᵊīᵊ مفاتيح mafātīḥ (chiavi)
ᵊaᵊᵊūᵊ مكتوب maktūb (messaggio) مكاتيب makātīb (messaggi)
ᵊaᵊᵊaᵊ دفتر daftar (quaderno) ᵊaᵊāᵊiᵊ دفاتر dafātir (quaderni)
ᵊuᵊᵊuᵊ فندق funduq (albergo) فنادق fanādiq (alberghi)

Bibliografia

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  • L. Ladikoff Guasto, Ahlan - Grammatica araba didattico-comunicativa, Carocci, Roma 2002
  • A. Manca, Grammatica teorico-pratica di arabo letterario moderno, Associazione Nazionale di Amicizia e Cooperazione Italo-Araba, Roma 1989

Collegamenti esterni

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