Polendo è un libro di cavalleria italiano, scritto da Pietro Lauro e pubblicato a Venezia nel 1566, nella tipografia di Domenico e Alvise Giglio, con il titolo Historia delle gloriose impresi di Polendo, figliuolo di Palmerino di Oliva, e di Pompide figliuolo di don Duardo re d'Inghilterra. Era l'ultimo libro del ciclo cavalleresco italiano dei Palmerini.

Secondo il cliché della falsa traduzione, l'opera è presentata come tradotta da un originale spagnolo, ma è dimostrato che si tratta di un'opera originale italiana e non c'è mai stata una versione spagnola. Racconta le avventure di Polendos, figlio extraconiugale di Palmerino d'Oliva e la regina di Tarse. Si tratta di una continuazione del libro spagnolo Primaleone, il secondo del ciclo spagnolo dei Palmerini. È stato l'ultimo libro del ciclo palmeriniano in Italia, ma non ha alcun legame con gli altri Palmerini italiani scritti da Mambrino Roseo, né con i Palmerini portoghesi.

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Franciano, figlio di Polendos, re della Tessaglia, e di sua moglie Francelina, viene rapito poco dopo la nascita da un vecchio perverso che ne predice la morte se in due anni Polendos non riesce a liberarlo. Questo fa che Polendo parta per l'est, in cerca del bambino. Si riferiscono anche alle avventure di Pompides, figlio extraconiugale di Don Duardos, re d'Inghilterra, e della saggia Argonida, che, sapendo chi è suo padre, parte per l'Inghilterra con l'intenzione di diventare cavaliere. Polendo riesce a trovare suo figlio e lo libera, ma poi viene a sapere della morte della moglie Francelina. Per questo motivo lascia il figlio sotto la custodia del Cavaliere dell'Isola Serrata e torna ad essere protagonista di altre avventure in Oriente. Casa in secondo matrimonio con Diamantina, principessa d'Armenia. Da parte sua, Pompides si innamora della principessa Drusila di Scozia e ha con lei un figlio di nome Ricadoro.

Altri personaggi dell'opera sono Primaleone, figlio di Palmerino d'Oliva e di sua moglie Polinarda; Listro, un gigante che si converte alla fede cristiana; e Leandro, figlio del re don Duardos e di sua moglie Flérida (figlia di Palmerino d'Oliva e Polinarda), che si innamora della cugina Artemisia, figlia di Primaleone e di sua moglie Gridonia.

Negli ultimi capitoli dell'opera, Platir, fratello di Artemisia, si innamora della bella Solibella, principessa di Siviglia, ma quando Ricadoro, figlio di Pompides, la vede, se ne innamora anche lui. La principessa sivigliana, che all'inizio aveva corrisposto a Platir, è promessa dalla bella Ricadoro. Quando Platir ne viene a conoscenza, è molto angosciato, e i tre sono lasciati in uno stato di confusione e per questo, come si dice alla fine dell'ultimo capitolo, "grandi commozioni sono sorte tra i cristiani, come si dirà nella seconda parte di questa storia". Tuttavia, nessun seguito è mai stato pubblicato.

Bibliografia modifica

  • BOMBARDINI, Monica, "Polendo di Pietro Lauro: un erede italiano di Palmerín", in Fake Stories (2014), in storiesfingidas.dlls.dlls.univr.it/index.php/hf/article/download/21/54