Esiste una grande varietà di testi buddhisti. L'interpretazione e l'accettazione di questi testi varia in base alle denominazioni del Buddhismo, e all'uso che queste ne fanno. Esiste un'ampia gamma di casi, dalla venerazione della scrittura (come avviene, in alcune scuole sino-giapponesi, per il Sutra del Loto) all'accettazione di questa come codice etico o dottrinale. Sostanzialmente i testi buddhisti possono essere distinti in due gruppi: i testi canonici e i testi non canonici. Dei canonici fanno parte le scritture universalmente riconosciute da una o più correnti buddhiste, e dunque il Canone pāli, il Canone cinese e il Canone tibetano. Lo studio dei testi è uno dei compiti principali all'interno delle congregazioni monastiche e laiche del Buddhismo. Grazie a questa pratica nel corso del tempo sono andati accumulandosi commentari, citazioni, storie e letterature di corollario.