Melisso di Samo

I primi uomini che popolarono il Cilento e lasciarono tracce in vari siti da loro frequentati: nelle grotte costiere di Camerota, dove si sono scoperti i resti dell'homo camaerotensis; a Capo Palinuro, dove si sono rinvenuti materiali dell'industria della pietra. Nelle grotte di Castelcivita, a San Giovanni a Piro e a San Marco di Castellabate, dove si sono ritrovati reperti paleolitici; a Capaccio e a Paestum, dove sono emersi corredi funerari di età neolitica della locale cultura del Gaudo. La scoperta di manufatti e utensili provenienti dal vicino Tavoliere pugliese o dalle isole Lipari, inoltre, testimoniano come già allora il Cilento fosse crocevia di scambi: percorsi di crinale nell'interno lo mettevano in contatto con le altre civiltà appenniniche (vie della transumanza e traffici, luoghi di culto e di mercato), mentre il mare lo avvicinava alle civiltà nuragiche, a quelle egee e mediterranee. Poi, tra il VII e il VI secolo a.C., arrivarono i coloni Greci. I Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia, divenuta in epoca romana Paestum. Nello stesso periodo, per mano dei Focesi, provenienti dalla Ionia, in Asia Minore, sorse Elea (poi divenuta la Velia romana): il fiorente centro della Lucania ospiterà la Scuola Eleatica di filosofia, il cui artefice fu Senofane nel VI secolo a.C., e quella medica da cui trasse origine l'importante Scuola Medica Salernitana, madre della moderna medicina occidentale. Mentre a Paestum si continuò a battere moneta, diritto tramandato dagli Achei (esperti in quest'arte), anche in epoca romana.