Postmodern Jukebox

collettivo musicale statunitense

I Postmodern Jukebox, anche conosciuti come PMJ, sono un collettivo di musicisti, musiciste e performer fondato nel 2011 dall'arrangiatore e pianista Scott Bradlee.

Postmodern Jukebox
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereJazz
Swing
Ragtime
Periodo di attività musicale2011 – in attività
EtichettaMud Hut Digital
Sito ufficiale

I PMJ sono noti per la rielaborazione di famosi brani di musica pop in uno stile vintage, come lo swing e il jazz dei primi del '900. Nel giro di pochi anni dalla fondazione, i Postmodern Jukebox hanno superato il miliardo di visualizzazioni sul loro canale YouTube e superato le 4.75 milioni di iscrizioni.[1]

Ogni settimana, i Postmodern Jukebox pubblicano un nuovo video su YouTube, la maggior parte dei quali è filmata nel soggiorno di Bradlee stesso. Il collettivo ha fatto cover di artisti diversi come Lady Gaga, The Strokes, Katy Perry, Blink-182 e the White Stripes. Da quando hanno iniziato come gruppo di amici che facevano musica nel borgo di Queens a New York, i Postmodern Jukebox sono arrivati a dar vita a tournée in quattro continenti.[2]

Storia modifica

Il collettivo Postmodern Jukebox iniziò la propria attività quando Scott Bradlee pubblicò dei video girati con alcuni amici del college nel suo appartamento in Astoria, New York.[3] Questo gruppo originale comprendeva il bassista Chris Anderson, il sassofonista Ben Golder Novick, l'arpista Brandee Younger e la cantante Emma Walker.

Bradlee dopo il college è stato per diversi anni un musicista jazz nella zona di New York City prima di attirare l'attenzione con il suo primo video virale nel 2009, un medley di canzoni anni '80 suonate in stile ragtime[4]. Un tweet dall'autore Neil Gaiman è stato l'inizio della loro popolarità virale on-line[5].

Nel 2011, Bradlee lavorava ad un progetto che può essere considerato precursore del concept dei Postmodern Jukebox: "A Motown Tribute to Nickelback"[6].

2012-oggi modifica

Con oltre un milione di visite nella sua prima settimana[7] e 4 milioni nel suo primo anno[8], la cover di Thrift Shop (Macklemore & Ryan Lewis, 2012) interpretata da Robyn Adele Anderson è stato il primo video virale dei PMJ.

Musicisti ospitati modifica

Il collettivo ha avuto, tra gli altri, i seguenti musicisti:

  • Adam Kubota – basso[5]
  • Allan Mednard – batteria[5]
  • Allen Hunter – basso
  • Andrew Gutauskas – sassofono
  • Ben Golder-Novick – sassofono
  • Bennett Miller – basso
  • Brandee Younger – arpa
  • Chip Thomas – batteria[5]
  • Cynthia Sayer – banjo
  • Dave Koz – sassofono[5]
  • Dave Tedeschi – batteria
  • David Wong – violino
  • Erm Navarro – trombone
  • Gunhild Carling – tromba/trombone/cornamusa
  • Jacob Scesney – flauto/sassofono/clarinetto
  • James Hall – trombone
  • Jason Prover – tromba
  • Jay Ratmann – clarinetto
  • Jesse Elder – piano
  • Joe McDonough – trombone
  • Kate Dunphy – fisarmonica
  • Kylan deGhetaldi – piano
  • Lemar Guillary – trombone
  • Michael Sailors – tromba
  • Mike Chisnall – chitarra
  • Mike Cottone – tromba
  • Molly E. Fletcher – violino
  • Nick Finzer – trombone
  • Ric Becker – trombone
  • Robert Edwards – trombone
  • Sean Clapis – chitarra
  • Sean Condron – banjo
  • Seth Paris – sassofono
  • Stefan Zeniuk – legni
  • Tim Kubart aka "Tambourine Guy" – tramurello[9]
  • Tom Abbott – clarinetto/sassofono
  • Tom Luer – sassofono
  • Tosin Abasi

Discografia modifica

Album modifica

Scott Bradlee's Postmodern Jukebox[10]
Anno Album Posizione in classifica Note
Jazz Albums Top Heatseekers Top Independent Albums
2013 Introducing Postmodern Jukebox (EP) 8 31
2014 Twist is the New Twerk 4 7 48 #16 on Billboard Jazz Albums: Year End 2015
Clubbin' With Grandpa 4
Saturday Morning Slow Jams
Historical Misappropriation 3 7 43 #20 on Billboard Jazz Albums: Year End 2015.
A Very Postmodern Christmas 7 22
2015 Selfies on Kodachrome 6
Emoji Antique 8
Swipe Right For Vintage 5 19
Top Hat On Fleek 6 20
2016 PMJ And Chill 10
Swing the Vote 11 Jazz Albums, 7 maggio 2016
Squad Goals
The Essentials Compilation album
2017 33 Resolutions Per Minute
Fake Blues
New Gramophone, Who Dis?
The New Classics (Recorded Live!)
2018 Jazz Me Outside Pt. 1
Jazz Me Outside Pt. 2
Learn To Floss in 3 Easy Steps
Blue Mirror
The Essentials II Compilation album
2019 Sepia Is The New Orange
Jazz Age Thirst Trap
Throwback Clapback

Note modifica

  1. ^ (EN) Scott Bradlee's Postmodern Jukebox Coming to Luther Burbank Center for the Arts, 11/22, su broadwayworld.com, Broadway World, 14 aprile 2016. URL consultato il 29 maggio 2017.
  2. ^ (EN) Andrew Travers, Vintage sounds, modern hits: Scott Bradlee's Postmodern Jukebox plays Aspen, su aspentimes.com, The Aspen Times, 18 dicembre 2015. URL consultato il 29 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016).
  3. ^ (EN) Rob Bailey, Viral video sensation Postmodern Jukebox: Live on Staten Island, su aspentimes.com, The Aspen Times, 27 ottobre 2015. URL consultato il 29 maggio 2017.
  4. ^ (EN) Marc Silver, Postmodern Jukebox turns back the clock on present-day pop hits at the Birchmere, in The Washington Post, 15 gennaio 2015, ISSN 0190-8286 (WC · ACNP). URL consultato il 29 maggio 2017.
  5. ^ a b c d e (EN) Vintage gone viral: Scott Bradlee's Postmodern Jukebox takes music back in time, su NJ.com. URL consultato il 29 maggio 2017.
  6. ^ (EN) Maura Johnston, Q&A: Scott Bradlee On Revamping Nickelback, Taste Hierarchies, And Screaming Words, su Village Voice. URL consultato il 29 maggio 2017.
  7. ^ (EN) Justin Colletti, Postmodern Jukebox: The Making of a Multi-Million View YouTube Music Channel, SonicScoop, 8 gennaio 2015. URL consultato il 30 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2016).
  8. ^ (EN) GUNS N' ROSES' 'Sweet Child O' Mine' Like You've Never Heard It Before, Blabbermouth.net, 14 febbraio 2014. URL consultato il 30 maggio 2017.
  9. ^ Web Behrens, Adored yet anonymous, Tambourine Guy comes into his own, Chicago Tribune, 9 settembre 2015. URL consultato il 7 maggio 2016.
  10. ^ Awards: Scott Bradlee, su AllMusic. URL consultato il 17 aprile 2016.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN6481148814312245330002 · ISNI (EN0000 0004 6944 4240 · GND (DE1126206040 · WorldCat Identities (ENlccn-no2016102735
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