Precettoria, dal termine latino praeceptor con significato di custode, sorvegliante, e in seguito di prefetto, controllore, comandante, guida, anche spirituale e infine di educatore.

Descrizione storica

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L'ospedale e, sullo sfondo, la Precettoria di Sant'Antonio di Ranverso in Valle di Susa

Le precettorie erano strutture medioevali per lo più gestite da religiosi, rette da un Precettore e composte da una chiesa, talvolta abbaziale, con chiostro e alloggio dei monaci, da edifici destinati a foresteria, ospedale, magazzinaggio di prodotti agricoli e un podere, talora ampio diverse centinaia di ettari, con rogge, canali, peschiere, che doveva assicurare la sussistenza alimentare e che comprendeva spesso un "giardino dei semplici" dove si coltivavano erbe officinali e curative.

Tecnicamente i Precettori antoniani erano nominati dall'unico Abate dell'Ordine, residente nell'abbazia di Saint-Antoine che si trovava nei pressi di Vienne, città nel Delfinato francese[1]. In Piemonte è antica precettoria la impropriamente definita Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso; un altro esempio italiano è la precettoria di Barletta.

Se il Nuovo Dizionario della Lingua Italiana di Tullio De Mauro riporta la voce: "precettore con -ia". Termine obsoleto / settoriale che indica "governo"/ "prefettura", tale sostantivo è ormai assente in molti altri dizionari della lingua italiana[senza fonte].

Bibliografia

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  • Gianfranco Gritella (a cura di), Il colore del Gotico. I restauri della Precettoria di Sant'Antonio di Ranverso, Savigliano (CN), Editrice Artistica Piemontese, 2001, ISBN 88-7320-049-4.
  • Italo Ruffino. Storia ospedaliera antoniana: Studi e ricerche sugli antichi ospedali di S. Antonio Abate, Effatà editrice, Cantalupa (TO), 2006
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