Prevenzione (medicina)

in medicina, l'insieme delle azioni ed attività che mirano a ridurre la mortalità, la morbilità o gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia (profilassi), promuovendo la salute e il benessere (salutogenesi)

«Prevenire è meglio che curare»

La prevenzione è l'insieme delle azioni ed attività che mirano a ridurre la mortalità, la morbilità o gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia (profilassi), promuovendo la salute e il benessere individuale e collettivo (salutogenesi).

Educazione all'HIV-AIDS della Croce Rossa americana
Matrice

Le attività di prevenzione, essendo parte della più ampia attività di tutela della salute, sono parte delle competenze professionali tipiche delle professioni sanitarie, nei loro diversi ambiti applicativi (medico, infermieristico, ostetrico, psicologico...).

Caratteristiche modifica

Esistono tre livelli di prevenzione, che si riferiscono ad atti e fasi diverse:

  1. Prevenzione primaria: è la forma classica e principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre a monte l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole. La maggior parte delle attività di promozione della salute verso la popolazione sono misure di prevenzione primaria, in quanto mirano a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell'incidenza di quella patologia. Frequentemente la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale (educazione sanitaria, interventi psicologici e psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle rappresentazioni). Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne antifumo promosse dai governi.
  2. Prevenzione secondaria: si riferisce alla diagnosi precoce di una patologia, permettendo così di intervenire precocemente sulla stessa, ma non evitando o riducendone la comparsa. Lo strumento cardine è lo screening, che permette la precocità di intervento e aumenta le opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo gli effetti negativi. Un esempio di prevenzione secondaria è lo svolgimento del pap test e mammografia nella popolazione femminile sana.
  3. Prevenzione terziaria: relativa non tanto alla prevenzione della malattia in sé, quanto dei suoi esiti più complessi; la prevenzione in questo caso è quella delle complicanze, delle probabilità di recidive e della morte. Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale.
  4. Prevenzione quaternaria: è un termine ormai accettato che indica la prevenzione di forme di iper-medicalizzazione.[1][2][3]

Note modifica

  1. ^ Thomas Kuehlein M.D, Prevenzione quaternaria, un compito del medico di famiglia (PDF), su slowmedicine.it, www.slowmedicine.it.
  2. ^ Bajwa SJ, Kalra S, Takrouri MS, Quaternary prevention in anesthesiology: Enhancing the socio-clinical standards, in Anesth Essays Res, vol. 8, n. 2, 2014, pp. 125–6, DOI:10.4103/0259-1162.134470, PMC 4173603, PMID 25886213.
  3. ^ (ES) Martínez González C, Riaño Galán I, Sánchez Jacob M, González de Dios J, [Quaternary prevention: containment as an ethical necessity], in An Pediatr (Barc), vol. 81, n. 6, 2014, pp. 396.e1–8, DOI:10.1016/j.anpedi.2014.04.029, PMID 24907862.

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