Roses dans un vase

pittura di Pierre-Auguste Renoir

Roses dans un vase (Rose dentro un vaso) è un dipinto del pittore francese Pierre-Auguste Renoir, realizzato nel 1890 e conservato al Musée d'Orsay di Parigi.

Roses dans un vase
AutorePierre-Auguste Renoir
Data1890
Tecnicaolio su tela
Dimensioni29,5×33 cm
UbicazioneMusée d'Orsay, Parigi

Descrizione modifica

Dopo il tramonto della fase impressionista, durante la quale si era volto maggiormente alla ritrattistica o a temi legati alla modernità, Renoir riprese a cimentarsi con il genere della natura morta, di cui le Roses dans un vase costituisce un esempio elevato. Lo splendido mazzo, che si allarga in tutte le direzioni, è caratterizzato dalla presenza di fiori con corolle grandi e petali carnosi i quali riempiono con pochi tralci tutta la superficie dipinta. A rendere ancora più interessante il dipinto è l'analogia che Renoir frappone tra i fiori e la bellezza muliebre: lo stesso pittore, infatti, ammise che spesso dipingeva questo genere di quadri come bozzetti preparatori per nudi femminili. Renoir, infatti, era colpito dall'attinenza cromatica tra l'epidermide delle donne che dipingeva e i fragranti petali dei fiori, e arrivò persino a modellare l'incarnato delle proprie modelle a forma di rosa, in una sorta di corrispondenza biunivoca tra le due parti.[1]

Un altro interessante confronto si può effettuare tra questo quadro e le Ninfee dipinte proprio in quegli anni da Monet a Giverny. Riportiamo di seguito il commento di Giovanna Rocchi:

«È curioso e sintomatico il fatto che in quegli stessi anni Monet, immerso nel suo giardino di Giverny, dipinga con devozione panica le sue Ninfee, mentre Renoir, nella natura mediterranea della sua casa di Les Colettes a Cagnes-sur-Mer, accosta rose a nudi di donna, servendosi, per così dire, del fiore per raffigurare ciò che più lo interessa, la bellezza femminile. Come già ai tempi in cui, sulle rive della Senna, dipingevano fianco a fianco gli stessi motivi con diversi esiti, ancora una volta i due grandi pittori colgono differenti aspetti di immagini analoghe: per l'uno la pittura diventa abbandono di fronte alle sollecitazioni del cosmo, per l'altro il dipingere è l'occasione per creare una "natura umanizzata", per regalare all'osservatore delle forme che sono in piena armonia con il verde, il blu, il rosa che le circonda e che, anzi, sono condizionate nella loro sostanza, come già nel periodo impressionista, dalla luce che emana da questi colori»

Note modifica

  1. ^ a b Giovanna Rocchi, Giovanna Vitali, Renoir, collana I Classici dell'Arte, vol. 8, Firenze, Rizzoli, 2003, p. 154.

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