Salvino Catania (Mazara del Vallo, 14 marzo 1945Mazara del Vallo, 7 dicembre 2013) è stato un pittore italiano.

Biografia modifica

 
Conchiglie 1986

Salvino Catania, all'anagrafe Salvatore, nacque in una benestante famiglia mazarese. Il padre Antonino era proprietario terriero, la madre Rosa La Bella era casalinga.

Da bambino gli viene diagnosticata la meningite[1] che probabilmente è la causa di alcuni disturbi psichici che lo portano negli anni successivi a subire diversi TSO. In seguito racconterà a una amica che "dopo i TSO la sua anima rimaneva svuotata per mesi, privata dalla scintilla del creare e dell'osservare, del pensare e dell'agire[2]". La malattia e i conseguenti trattamenti lo rendono "un paziente cronico ma soprattutto un uomo difficile[3]".

Consegue la maturità presso il liceo artistico di Palermo nel 1964 e frequenta le Accademie di Belle Arti di Firenze e di Roma non completando però il ciclo di studi[1]. A Firenze e nella capitale diventa amico di alcuni artisti che avevano fatto parte dell'ormai dissolto Gruppo Forma 1[1], tra cui il suo concittadino Pietro Consagra.

Verso la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 insegna per brevi periodi materie pittoriche nelle scuole secondarie di primo grado e nell'Istituto Regionale d'Arte di Mazara del Vallo[1]. Dopo questo periodo Salvino Catania decide di vivere per le strade della sua città, traendo sostentamento dalla vendita ai passanti delle opere pittoriche che va realizzando.

«La sua vicenda di artista di strada, che nella strada ha vissuto e disseminato il suo corpo, percorrendo in lungo e largo gli spazi della sua città, può spingere qualcuno ad assimilare Salvino Catania ai pittori outsider, a quegli autori irregolari ed eccentrici che ai margini del sistema sociale ed estranei alle logiche del mercato dell’arte si muovono per vie laterali, fuori dai canoni contemplati dalle accademie, lungo linee di fuga e di sconfinamento»

L'impressione che di lui hanno i suoi concittadini è quella che "Salvino era una persona colta, non uno che sputava frasi rubacchiate qua e là[2]".

«La storia e le opere di Catania sono dunque perfettamente ascrivibili in quel segmento creativo dell’Outsider Art, a quegli "artisti irregolari" ai quali proprio in questo momento le maggiori esposizioni internazionali dedicano spazio e attenzione, rivalutando figure di artisti "stravaganti", fino a questo momento relegate ai margini sia della società che della visibilità artistica. Salvino Catania in questi quarant’anni di attività aveva dipinto incessantemente, si contano più di settemila opere: a Mazara le tele sono appese nei bar, nelle botteghe, nei circoli, riempiono la galleria "Sicilia" allestita nei corridoi del Municipio»

Il 7 dicembre 2013 Salvino Catania muore nella sua abitazione a causa di un incidente domestico[4], il suo corpo irriconoscibile semicarbonizzato viene trovato in mezzo al "degrado, qualche candela e numerose cicche di sigarette[5]". Nel 2015 gli viene dedicata a Mazara del Vallo una mostra personale con più di 500 quadri in catalogo[6] e nel numero di maggio del 2021 la rivista internazionale Litterateur dedica ampio spazio alla figura e all'opera di Salvino Catania[7].

Note modifica

  1. ^ a b c d Giacomo Cuttone, Salvino Catania una vita per l’arte (PDF), su file-pdf.it. URL consultato il 14 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2021).
  2. ^ a b Primapaginamazara 18 gennaio 2016, su primapaginamazara.it.
  3. ^ Mazara forever (parte seconda). Salvino Catania, su bypassdue.blogspot.com.
  4. ^ Morto il Ligabue di Mazara del Vallo trovato carbonizzato Salvino Catania, su palermo.repubblica.it.
  5. ^ Uomo carbonizzato in casa a Mazara. Forse è il pittore Salvino Catania, su trapani.gds.it.
  6. ^ Mostre: 527 quadri Catania a Mazara del Vallo, su ansa.it.
  7. ^ On Salvino Catania Paintings di Giacomo Cuttone, Italy, su litterateurrw.com. URL consultato il 24 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2022).