Santi Domno e Domneone

santi venerati dalla chiesa cattolica

Domno e Domneone sono due santi venerati dalla chiesa cattolica, inseriti nel Martirologio Romano da Cesare Baronio nel Cinquecento. Il loro culto, legato a quello di sant'Eusebia di Bergamo, è legato e circoscritto unicamente al loro luogo di venerazione, la chiesa di Sant'Andrea a Bergamo[1].

Santi Domno e Domneone
Moretto, Madonna in trono col Bambino tra i santi Eusebia, Andrea, Domno e Domneone, 1536
 
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleChiesa di Sant'Andrea, Bergamo

Venerazione modifica

In realtà, questi tre santi, compresa sant'Eusebia, non sono mai esistiti[1]. Il loro culto è dovuto alla riscoperta, avvenuta la domenica del 24 luglio 1401[2], di tre corpi sotto l'altare maggiore accompagnati da un'iscrizione, che recitava: "Hic Requiescunt in pa b m Domnio cum nepotibus suis Eusebia et Domnon. Dep Domno avus XVI K augus Eusebia III K novemb Domnio non ian". L'iscrizione può essere così completata: "Hic Requiescunt in pa[ce] b[onae] m[emoriae] Domnio cum nepotibus suis Eusebia et Domnon[e]. Dep[ositus] Domno avus XVI K[alendas] augus[tas] Eusebia III K[alendas] novemb[res] Domnio non[is] ian[uariis]"[1]. L'errata lettura della sigla "b m", interpretata come beati martyres, è all'origine della supposta esistenza di questi tre santi, per i quali in seguito si arrivò a costruire una apposita passio[1].

Nel 1648, lo studioso Carlo Ridolfi, mentre commenta la Madonna in trono col Bambino tra i santi Eusebia, Andrea, Domno e Domneone, tela del Moretto conservata nella chiesa, si premura di precisare che i santi Domno e Domneone sono i patroni della famiglia Claudia, proprietaria di una cappella in Sant'Andrea, mentre ritiene sant'Eusebia, al pari di sant'Andrea, sufficientemente nota, tanto da non richiedere spiegazioni[3]. È questo un dato importante per comprendere l'evoluzione del culto dei santi nel corso del tempo: in origine, come dimostra l'iscrizione trovata assieme ai corpi, Eusebia e Domnone (mutato in Domneone) erano nipoti di Domno. Col passare dei secoli, Domno e Domneone furono accostati in una coppia di santi, forse a causa dell'affinità del nome, mentre sant'Eusebia, probabilmente confusa con sante omonime, assunse un ruolo autonomo[1].

Iconografia modifica

L'unica rappresentazione esistente dei tre santi si ha nella già citata pala del Moretto conservata nella chiesa di Sant'Andrea: i tre recano la palma del martirio e sono raffigurati assieme al santo titolare. Notare, anche in questo caso, che Domno e Domneone sono affiancati a destra, mentre sant'Eusebia è separata e accompagna sant'Andrea.

Note modifica

  1. ^ a b c d e Pier Virgilio Begni Redona, p. 313.
  2. ^ Secondo la testimonianza di Castello Castelli, un fedele presente ai fatti.
  3. ^ Carlo Ridolfi, pp. 248-249.

Bibliografia modifica

  • Pier Virgilio Begni Redona, Alessandro Bonvicino - Il Moretto da Brescia, Editrice La Scuola, Brescia 1988
  • Carlo Ridolfi, Le maraviglie dell'arte Ouero le vite de gl'illvstri pittori veneti, e dello stato. Oue sono raccolte le Opere insigni, i costumi, & i ritratti loro. Con la narratione delle Historie, delle Fauole, e delle Moralità da quelli dipinte, Brescia 1648