Shatter è una serie a fumetti creata da Peter Gillis e Mike Saenz e pubblicata da First Comics tra il 1985 e il 1988. Viene spesso citato come il primo fumetto commerciale interamente realizzato tramite l'impiego di un computer, sebbene sia stato preceduto almeno da Giovanotti Mondani Meccanici (1984).

Shatter
serie regolare a fumetti
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
AutorePeter Gillis, Mike Saenz
EditoreFirst Comics
1ª edizionemarzo 1985 – aprile 1988
Generecyberpunk

Storia editoriale modifica

Shatter venne pubblicato per la prima volta nel marzo 1985 sulla rivista di videogiochi inglese Big K e, come storia secondaria, nella serie a fumetti Jon Sable pubblicata negli Stati Uniti da First Comics. Dopo la cessazione delle pubblicazioni di Big K, Shatter fu stampato solo da First Comics. La serie iniziò come spin-off di Jon Sable prima di ottenere un titolo proprio nel dicembre 1985. Shatter terminò nell'aprile 1988 con 14 numeri pubblicati in totale.

Produzione modifica

Per raccontare questa storia cyberpunk, Mike Saenz fu il primo artista a utilizzare esclusivamente un computer. Egli lavorò alla realizzazione del fumetto con un Macintosh 128K e il software MacPaint, sebbene le capacità hardware fossero ancora limitate all'epoca, dal momento che la risoluzione di stampa era di 72 punti per pollice.[1]

Trama modifica

Shatter racconta la storia dell'agente di polizia Sadr al-Din Morales, soprannominato Shatter, che indaga su un omicidio che ha lasciato 15 vittime tra i membri di un consiglio di amministrazione di un'azienda.[2]

Note modifica

  1. ^ (EN) Julia Round, "Is this a book?" DC Vertigo and the Redefinition of Comics in the 1990s (PDF), in Paul Williams, Paul Lyons (a cura di), The Rise of the American Comics Artist:Creators and Contexts, Jackson, University Press of Mississippi, 2010, ISBN 978-1-60473-791-2.
  2. ^ (EN) Greg Burgas, The problem with Shatter, su cbr.com, 30 luglio 2006. URL consultato il 16 gennaio 2024.

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Shatter, su comics.org, Grand Comics Database. URL consultato il 16 gennaio 2024.
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