Pomponio Mela: differenze tra le versioni
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peripli. citazione della Cina. Xi Jinping |
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Quella di Pomponio Mela è la più antica opera geografica conservata della [[letteratura latina]], pervenuta nei codici con vari titoli: ''De Chorographia'' (Descrizione dei luoghi), ''Cosmographia'' (Descrizione del mondo) ovvero anche ''De situ orbis'' (La posizione della terra). L'opera, come si può già evidenziare dai suoi titoli, intende descrivere il mondo conosciuto.
Pomponio Mela, nato con molta probabilità al limite massimo del mondo conosciuto ai tempi ([[Colonne d'Ercole]]), subisce questo fascino per il mondo, i posti remoti e poco conosciuti. Infatti l'opera, secondo un gusto per le favole mitiche e per i fatti e le cose straordinarie, definisce quali possano essere i confini della terra descrivendo i luoghi più lontani: prendendo come punto di riferimento il [[Mediterraneo]] e partendo da [[Gibilterra]] segue in senso antiorario una descrizione dell'[[Ecumene]] (greco: ''oikumene)'', cioè dei luoghi abitati in particolari quelli lungo le coste e tratta più sommariamente i territori interni<ref>W. H. Stahl, ''La Scienza dei Romani'', Bari, Laterza, 1962, pp. 118-122.</ref>.
L'interesse descrittivo di Mela si
Pomponio Mela è uno dei più antichi scrittore che parla dell'antica Cina: “''Seres genus plenum iustitiae''” (Mela, ''De Chorographia'', III, 7, 60, citato da CARBONE, Iside, ''China in the Frame: Materialising Ideas of China in Italian Museums'', Cambridge, 2015, p. 183 nota 66) che si potrebbe tradurre "i Cinesi sono un popolo pieno di giustizia" oppure "con un grande rispetto per il Diritto". Forse per questo motivo, Pomponio Mela è stato menzionato dal presidente cinese [[Xi Jinping]] al suo arrivo in Italia, in un articolo pubblicato in prima pagina sul Corriere della Sera il 23 marzo 2019.
L'opera ha uno stile caratterizzato da rapidità e concisione che fa credere che potesse essere un compendio destinato alle scuole o al grande pubblico: tuttavia, Mela si sforza di abbellire la nuda descrizione con clausole ritmiche che ne mostrano le pretese artistiche, anche se non mancano talvolta errori di stile e lessico dovuti all'incomprensione delle fonti, tra le quali si annoverano [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], [[Livio]] e [[Cornelio Nepote]] tra i romani, [[Posidonio]], [[Eratostene]]<ref>Utilizzato per le nozioni, in verità alquanto confuse, di geografia matematica all'inizio del I Libro, capp. 3-24.</ref> ed [[Erodoto]] (per i fatti meravigliosi). Proprio in base a Erodoto, sono inserite a volte digressioni a carattere storico o letterario o anche etnografico per spezzare l'arido tecnicismo della materia.▼
▲L'opera ha uno stile caratterizzato da rapidità e concisione che fa credere che potesse essere un compendio destinato alle scuole o al grande pubblico: tuttavia, Mela si sforza di abbellire la nuda descrizione con clausole ritmiche che ne mostrano le pretese artistiche, anche se non mancano talvolta errori di stile e lessico dovuti all'incomprensione delle fonti, tra le quali si annoverano [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], [[Livio]] e [[Cornelio Nepote]] tra i romani, [[Posidonio]], [[Eratostene]]<ref>Utilizzato per le nozioni, in verità alquanto confuse, di geografia matematica all'inizio del I Libro, capp. 3-24.</ref> ed [[Erodoto]] (per i fatti meravigliosi). Proprio in base a Erodoto, sono inserite (a volte) rare digressioni a carattere storico o letterario o anche etnografico, in parte per l'esigenza di spezzare
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