Pomponio Mela: differenze tra le versioni

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peripli. citazione della Cina. Xi Jinping
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Quella di Pomponio Mela è la più antica opera geografica conservata della [[letteratura latina]], pervenuta nei codici con vari titoli: ''De Chorographia'' (Descrizione dei luoghi), ''Cosmographia'' (Descrizione del mondo) ovvero anche ''De situ orbis'' (La posizione della terra). L'opera, come si può già evidenziare dai suoi titoli, intende descrivere il mondo conosciuto.
 
Pomponio Mela, nato con molta probabilità al limite massimo del mondo conosciuto ai tempi ([[Colonne d'Ercole]]), subisce questo fascino per il mondo, i posti remoti e poco conosciuti. Infatti l'opera, secondo un gusto per le favole mitiche e per i fatti e le cose straordinarie, definisce quali possano essere i confini della terra descrivendo i luoghi più lontani: prendendo come punto di riferimento il [[Mediterraneo]] e partendo da [[Gibilterra]] segue in senso antiorario una descrizione dell'[[Ecumene]] (greco: ''oikumene)'', cioè dei luoghi abitati in particolari quelli lungo le coste e tratta più sommariamente i territori interni<ref>W. H. Stahl, ''La Scienza dei Romani'', Bari, Laterza, 1962, pp. 118-122.</ref>.
 
L'interesse descrittivo di Mela si poneconcentra principalmente sulla descrizione fisica dei luoghi, ma talvolta descrive anche le città. NonAi eranostri occhi oggi, quello descritto da Mela non appare certo un mondo molto grande (pur essendo enorme rispetto alle conoscenze geografiche anteriori, o paragonato ad altre civiltà coeve), rispetto a come loè conosciamostato oggi,meglio quelloconosciuto descrittoattraverso dasecoli Mela,di esplorazioni: ma dopotuttobisogna letener naviconto allorache nonla eranotecnologia ancoranautica capacidi quel tempo non consentiva di attraversare i grandigli oceani (anzi: anche nel Mediterraneo si preferiva bordeggiare la costa ogni volta che fosse stato possibile, con la tecnica del cabotaggio preferita a quella "a golfo lanciato") e scarso era l'interesse verso l'[[Africa]] - o più precisamente: verso l' [[Africa subsahariana|Africa Subsahariana]] - eccezion fatta per le coste del [[Mar Rosso]], detto all'epoca [[Mare Eritreo]], lungo il quale correva la [[Via dell'incenso|Via dell'Incenso]], ben nota nell'Antichità. Sicuramente anche la presenza del desertogrande Deserto non favoriva l'interesse addei Romani (analogamente al disimpegno di [[Alessandro Magno]] e dei suoi successori) verso una conquista politico militare in quei luoghi e lale geografiadiscipline geografiche, nonostante la volontà ellenistica di condurlacondurle sul binario di scienza oggettiva, si ponevapresentavano, in realtà, come una descrizione eminentemente "pratica" dello spazio, sulseguendo il modello degli antichi peripli[[Periplo|Peripli]]<ref>W. H. Stahl, ''La Scienza dei Romani'', Bari, Laterza, 1962, pp. 183-185.</ref> che si basavano sulle osservazioni dei naviganti dalle coste del mare, quasi sempre senza nessuna curiosità per la geografia dell'entroterra.
 
Pomponio Mela è uno dei più antichi scrittore che parla dell'antica Cina: “''Seres genus plenum iustitiae''” (Mela, ''De Chorographia'', III, 7, 60, citato da CARBONE, Iside, ''China in the Frame: Materialising Ideas of China in Italian Museums'', Cambridge, 2015, p. 183 nota 66) che si potrebbe tradurre "i Cinesi sono un popolo pieno di giustizia" oppure "con un grande rispetto per il Diritto". Forse per questo motivo, Pomponio Mela è stato menzionato dal presidente cinese [[Xi Jinping]] al suo arrivo in Italia, in un articolo pubblicato in prima pagina sul Corriere della Sera il 23 marzo 2019.
L'opera ha uno stile caratterizzato da rapidità e concisione che fa credere che potesse essere un compendio destinato alle scuole o al grande pubblico: tuttavia, Mela si sforza di abbellire la nuda descrizione con clausole ritmiche che ne mostrano le pretese artistiche, anche se non mancano talvolta errori di stile e lessico dovuti all'incomprensione delle fonti, tra le quali si annoverano [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], [[Livio]] e [[Cornelio Nepote]] tra i romani, [[Posidonio]], [[Eratostene]]<ref>Utilizzato per le nozioni, in verità alquanto confuse, di geografia matematica all'inizio del I Libro, capp. 3-24.</ref> ed [[Erodoto]] (per i fatti meravigliosi). Proprio in base a Erodoto, sono inserite a volte digressioni a carattere storico o letterario o anche etnografico per spezzare l'arido tecnicismo della materia.
 
 
L'opera ha uno stile caratterizzato da rapidità e concisione che fa credere che potesse essere un compendio destinato alle scuole o al grande pubblico: tuttavia, Mela si sforza di abbellire la nuda descrizione con clausole ritmiche che ne mostrano le pretese artistiche, anche se non mancano talvolta errori di stile e lessico dovuti all'incomprensione delle fonti, tra le quali si annoverano [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], [[Livio]] e [[Cornelio Nepote]] tra i romani, [[Posidonio]], [[Eratostene]]<ref>Utilizzato per le nozioni, in verità alquanto confuse, di geografia matematica all'inizio del I Libro, capp. 3-24.</ref> ed [[Erodoto]] (per i fatti meravigliosi). Proprio in base a Erodoto, sono inserite (a volte) rare digressioni a carattere storico o letterario o anche etnografico, in parte per l'esigenza di spezzare lla monotonia dell'arido tecnicismo della materia.
 
== Edizioni ==