Android: differenze tra le versioni

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Dal 2008 gli aggiornamenti di Android per migliorarne le prestazioni e per eliminare eventuali problemi di sicurezza delle precedenti versioni sono stati molti.
 
[[File:T-Mobile G1 launch event 2.jpg|thumb|right|[[HTC Dream|T-Mobile G1]], il primo dispositivo con Android.]]
Dalla versione 1.5 alla 9 ogni aggiornamento o ''[[release (informatica)|release]]'', similmente a quanto accade per molte versioni di [[Linux (kernel)|Linux]], ha seguito una precisa convenzione alfabetica per i nomi, che in questo caso sono quelli di [[dolci]]: le versioni 1.0 e 1.1 non hanno un nome di dolce e sono identificate col solo numero di versione<ref>[http://www.androidworld.it/2012/09/18/la-storia-dei-nomi-di-android-prima-dellavvento-di-cupcake-1-0-e-1-1-111577/ La storia dei nomi di Android, prima dell'avvento di Cupcake: 1.0 e 1.1<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (tuttavia la seconda, durante lo sviluppo, fu nominata in via ufficiosa ''Petit Four'', in omaggio agli [[Petit four|omonimi]] dolcetti), la 1.5 venne chiamata ''Cupcake, ''la 1.6 ''Donut'', la 2.1 ''Eclair'', la 2.2 ''Froyo'' (yogurt gelato), la 2.3 ''Gingerbread'' (pan di zenzero), la 3.0 ''Honeycomb'', la 4.0 ''[[Ice Cream Sandwich]]'', la 4.1 ''Jelly Bean'', la 4.4 ''[[Kit Kat]]'' in seguito a un accordo con la [[Nestlé]] poi la 5.0 ''Lollipop''. Il 5 ottobre 2015, tocca alla 6.0, col nome ''Marshmallow''. Per la versione 7.0 N, Google lancia la possibilità di far scegliere agli utenti il nome della prossima versione, e tra i nomi possibili compare Nutella. Il 30 giugno 2016 viene annunciato ufficialmente il nome della versione successiva che il 22 agosto è pronta ad apparire sugli smartphone Android con il nome di ''Nougat'' (torrone)<ref>https://tecnouser.net/android-n-non-sta-nutella-nougat/</ref>. Il 22 agosto 2017 viene rilasciato Android 8.0 ''[[Oreo]]'', previa concessione di Mondelēz. Il 6 agosto 2018 viene pubblicato Android 9.0 ''Pie''.<ref>{{cita web|url=https://blog.google/products/android/introducing-android-9-pie/|titolo=Android 9 Pie: Powered by AI for a smarter, simpler experience that adapts to you|lingua=en|accesso=10 agosto 2018}}</ref>. Il 3 settembre 2019 è stata la volta di Android 10, conosciuto, in fase di sviluppo, come Q.
 
Il primo [[dispositivo mobile]] dotato della piattaforma Android è stato il [[HTC Dream|T-Mobile G1]], prodotto dalla società taiwanese [[High Tech Computer Corporation|HTC]] e commercializzato dal ''carrier'' telefonico [[T-Mobile]]. Il prodotto è stato presentato il 23 settembre 2008 a [[New York]], mentre la data di uscita nel mercato è stata il 22 ottobre [[2008]]. Le caratteristiche principali del dispositivo sono: tastiera QWERTY, schermo tattile da 3,2 pollici con risoluzione di 320x480 pixel, supporto per la connettività 3G [[Universal Mobile Telecommunications System|UMTS]]/[[High-Speed Downlink Packet Access|HSDPA]] a {{M|7,2|M|bit/s}}, 192 MB di RAM e 256 MB di memoria flash.
Nel marzo 2013 [[Larry Page]] annuncia che Andy Rubin ha lasciato la presidenza di Android per dedicarsi ad altri progetti di Google. Viene rimpiazzato da [[Sundar Pichai]].
 
[[File:Android Samsung Smartphones.jpg|thumb|sinistra|Alcuni smartphone della serie Galaxy con a bordo Android Marshmallow, Nougat e Oreo.]]
== Descrizione ==
 
Il prezzo di lancio era di 179 $ negli Stati Uniti, con obbligo di sottoscrizione a un contratto biennale con il carrier [[T-Mobile]], mentre in Italia il dispositivo è noto con il nome di [[HTC Dream]] e il prezzo iniziale fu di 450 € senza contratto. Il dispositivo è stato inizialmente distribuito negli [[Stati Uniti d'America]] il 22 ottobre 2008 e nel [[Regno Unito]] il 30 dello stesso mese.
Android adotta una politica di licenza di tipo [[open source]] (escluse alcune versioni intermedie),<ref>{{Cita web |url=http://www.androiditaly.com/articoli/speciali/189-cose-android-la-storia-del-sistema-operativo-mobile-di-google.html |editore=Android Italy |autore=Edmondo Lopez e Diego Magnani |titolo=Cos'è Android? La storia del sistema operativo mobile di Google |data=4 aprile 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110421071940/http://www.androiditaly.com/articoli/speciali/189-cose-android-la-storia-del-sistema-operativo-mobile-di-google.html |dataarchivio=21 aprile 2011 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.zeusnews.it/n.php?c=16187#axzz1muuOQbj4|titolo=Android torna open source|sito=ZEUS News|accesso=14 giugno 2017}}</ref> e si basa sul [[Linux (kernel)|kernel Linux]]. La licenza ([[Licenza Apache]]) sotto cui è distribuito consente di modificare e distribuire liberamente il [[codice sorgente]]. Inoltre, Android dispone di una vasta comunità di sviluppatori che realizzano applicazioni con l'obiettivo di aumentare le funzionalità dei dispositivi. Queste [[app (smartphone)|applicazioni]] sono scritte soprattutto in [[linguaggio di programmazione]] [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]].
In seguito è stato commercializzato in Italia [[HTC Magic]], un dispositivo con caratteristiche simili a quelle del [[HTC Dream|T-Mobile G1]], seppur non dotato di una tastiera a livello hardware; in seguito è stato introdotto da parte di [[Samsung]] il dispositivo [[Samsung i7500|Galaxy]] dotato di schermo [[AMOLED]] in seguito il [[Samsung GT-i9000 Galaxy S|Galaxy S]] dotato di una fotocamera senza flash, presente però nel suo successore [[Samsung GT-i9100 Galaxy S II|Galaxy S II]].
 
[[File:HTC Evo 4G.jpg|thumb|Schermata principale di un [[HTC Evo 4G]], che mostra un orologio e widget meteo nella parte superiore, e le scorciatoie app nella parte inferiore]]
Nell'ottobre 2012 le applicazioni disponibili presenti sul market ufficiale Android ([[Google Play]]) hanno raggiunto le {{formatnum:700000}} unità.<ref name="appstats-700000">{{Cita web |url=http://www.tomsguide.com/us/Google-Play-Android-Apple-iOS,news-16235.html |titolo=Google Play Matches Apple's iOS With 700,000 Apps}}</ref> Questi fattori hanno permesso ad Android di diventare il sistema operativo più utilizzato in ambito mobile, oltre a rappresentare, per le aziende produttrici, la migliore scelta in termini di bassi costi, personalizzazione e leggerezza del sistema operativo stesso, senza dover scrivere un proprio sistema operativo da zero.<ref name="canalysQ42010">{{Cita web |url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/11/on-androids-5th-birthday-5-things-we-love-about-android/|titolo=Google's open source OS made the world of mobile devices a better place.|sito=Canalys |data=5 novembre 2012 |accesso=5 febbraio 2013}}</ref>
Nel 2010 sono stati poi presentati e messi in commercio una nuova generazione di smartphone con sistema operativo Android che spinti dal [[Nexus One]] hanno caratteristiche tecniche di livello superiore (processore da 1&nbsp;GHz e [[RAM]] fino a 512 MB). Tra questi troviamo l'[[HTC Desire]], [[Samsung Galaxy S GT-i9000|Samsung Galaxy S]] e l'[[LG Optimus Black]].
 
Il 16 dicembre 2010 è stato distribuito il successore di [[Nexus One]]: il [[Nexus S]], prodotto da [[Samsung]], è il primo terminale Android a montare in partenza la release 2.3 dell'OS, denominata Gingerbread.
=== Android Open Source Project ===
 
Secondo [[Wikimedia Foundation]], il sistema operativo Android ha una diffusione tra tutti i dispositivi mobili pari al 22,94%<ref>[https://stats.wikimedia.org/archive/squid_reports/2011-12/SquidReportOperatingSystems.htm Wikimedia Traffic Analysis Report - Operating Systems]</ref> (aggiornamento agosto 2011); nell'ultimo trimestre del 2010 Android è riuscito a superare Symbian{{citazione necessaria}}, l'incontrastato sistema operativo di Nokia per oltre 10 anni, vendendo nel mondo ben 32,9 milioni di smartphone contro i 30,6 milioni di Symbian{{citazione necessaria}}. Dal 2008 Android è cresciuto, anno su anno, del 615,1%{{citazione necessaria}}.
Il progetto Open Source Android è guidato da [[Google]] e, con il compito di mantenimento e allo sviluppo di Android<ref>{{Cita web | url = https://source.android.com/about/index.html | titolo = A proposito del progetto Android Open Source - Android Open Source | editore = Source.android.com | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120206121343/http://source.android.com/about/index.html | dataarchivio = 6 febbraio 2012 | urlmorto = sì }}</ref> secondo il progetto "''l'obiettivo è quello di creare un vero e proprio successo, in modo da migliorare l'esperienza mobile per gli utenti''"<ref name="android1">{{Cita web | url = https://source.android.com/about/philosophy.html | titolo = Filosofia e obiettivi - Android Open Source | editore = Source.android.com | data = | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120208195808/http://source.android.com/about/philosophy.html | dataarchivio = 8 febbraio 2012 | urlmorto = sì }}</ref>, AOSP mantiene anche la compatibilità dei programmi per Android, la definizione di un dispositivo "Android compatibile", per esempio "quel dispositivo su cui è possibile eseguire qualsiasi applicazione scritta da sviluppatori di terze parti che utilizzano [[Android SDK]] e [[Android NDK|NDK]].", per prevenire implementazioni incompatibili in Android<ref name="android1"/>. Il programma di compatibilità è facoltativo e gratuito, e la suite che consente di effettuare test di compatibilità è sempre gratuita e open-source<ref name="android2">{{Cita web | url = https://source.android.com/faqs.html # compatibilità | titolo = Domande frequenti | 3 = Android Open Source | editore = Source.android.com | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140913171927/https://source.android.com/faqs.html | dataarchivio = 13 settembre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
Dalla versione 1.5 alla 9 ogni aggiornamento o ''[[release (informatica)|release]]'', similmente a quanto accade per molte versioni di [[Linux (kernel)|Linux]], ha seguito una precisa convenzione alfabetica per i nomi, che in questo caso sono quelli di [[dolci]]: le versioni 1.0 e 1.1 non hanno un nome di dolce e sono identificate col solo numero di versione<ref>[http://www.androidworld.it/2012/09/18/la-storia-dei-nomi-di-android-prima-dellavvento-di-cupcake-1-0-e-1-1-111577/ La storia dei nomi di Android, prima dell'avvento di Cupcake: 1.0 e 1.1<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (tuttavia la seconda, durante lo sviluppo, fu nominata in via ufficiosa ''Petit Four'', in omaggio agli [[Petit four|omonimi]] dolcetti), la 1.5 venne chiamata ''Cupcake, ''la 1.6 ''Donut'', la 2.1 ''Eclair'', la 2.2 ''Froyo'' (yogurt gelato), la 2.3 ''Gingerbread'' (pan di zenzero), la 3.0 ''Honeycomb'', la 4.0 ''[[Ice Cream Sandwich]]'', la 4.1 ''Jelly Bean'', la 4.4 ''[[Kit Kat]]'' in seguito a un accordo con la [[Nestlé]] poi la 5.0 ''Lollipop''. Il 5 ottobre 2015, tocca alla 6.0, col nome ''Marshmallow''. Per la versione 7.0 N, Google lancia la possibilità di far scegliere agli utenti il nome della prossima versione, e tra i nomi possibili compare Nutella. Il 30 giugno 2016 viene annunciato ufficialmente il nome della versione successiva che il 22 agosto è pronta ad apparire sugli smartphone Android con il nome di ''Nougat'' (torrone)<ref>https://tecnouser.net/android-n-non-sta-nutella-nougat/</ref>. Il 22 agosto 2017 viene rilasciato Android 8.0 ''[[Oreo]]'', previa concessione di Mondelēz. Il 6 agosto 2018 viene pubblicato Android 9.0 ''Pie''.<ref>{{cita web|url=https://blog.google/products/android/introducing-android-9-pie/|titolo=Android 9 Pie: Powered by AI for a smarter, simpler experience that adapts to you|lingua=en|accesso=10 agosto 2018}}</ref>. Il 3 settembre 2019 è stata la volta di Android 10, conosciuto, in fase di sviluppo, come Q.
=== Il kernel Linux ===
 
Nel marzo 2013 [[Larry Page]] annuncia che Andy Rubin ha lasciato la presidenza di Android per dedicarsi ad altri progetti di Google. Viene rimpiazzato da [[Sundar Pichai]].
[[File:Android-System-Architecture.svg|thumb|right|Schema di Architettura.]]
Android è costituito da un [[Linux (kernel)|kernel Linux]] 2.6 e 3.x (da Android 4.0 in poi), con [[middleware]], [[Libreria (software)|Librerie]] e [[Application programming interface|API]] scritte in [[C (linguaggio)|C]] (o [[C++]]) e [[software]] in esecuzione su un [[framework]] di applicazioni che include librerie [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] compatibili con librerie basate su [[Apache Harmony]]. Android fino alla release 4.4 KitKat ha usato la [[Dalvik virtual machine]] con un [[compilatore just-in-time]] per l'esecuzione di Dalvik dex-code (Dalvik Executable), che di solito viene tradotto da codice [[bytecode]] [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]<ref>{{cita web | url= https://www.tbray.org/ongoing/When/201x/2010/11/14/What-Android-Is | titolo= Che cosa è Android | cognome= Bray | nome= Tim | data = 24 novembre 2010 | accesso=10 ottobre 2012}}</ref>. Questa virtual machine, ormai obsoleta, viene rimpiazzata con [[Art (runtime)|ART]] (Android RunTime) integrato in Android 5.0 Lollipop. Questa nuova virtual machine, sviluppata da Google, utilizza un [[Compilatore AOT|compilatore Ahead-of-time]]. La piattaforma hardware principale di Android è l'[[architettura ARM]]. L'[[architettura x86]] è supportata grazie al progetto [[Android-x86|Android x86]]<ref>{{Cita web|url=https://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors | titolo = Google Android 4.0 portato su processori x86 | cognome = Shah | nome = Agam | data = 1º dicembre 2011 |sito= Computerworld | editore = International Data Group | accesso=10 ottobre 2012}}</ref> e Google TV utilizza una speciale versione x86 di Android.
 
Il kernel Linux di Android mette a disposizione modifiche all'architettura create da Google al di fuori del ciclo di sviluppo del kernel. Un tipico sistema Android non possiede un [[X Window System]] nativo, né supporta il set completo standard di librerie [[progetto GNU|GNU]], e nel caso del C++ vi è solo una implementazione parziale delle [[Standard Template Library|STL]]. Tutto ciò rende difficile il [[portabilità|porting]] su Android di applicazioni grafiche o librerie sviluppate per [[GNU/Linux]].<ref>{{Cita web |url=https://arstechnica.com/open-source/reviews/2009/02/an-introduction-to-google-android-for-developers.ars |titolo=Dream(sheep++): A developer's introduction to Google Android |data=23 febbraio 2009 |cognome=Paul |nome=Ryan |sito=[[Ars Technica]] |accesso=15 febbraio 2012}}</ref> Per semplificare lo sviluppo di applicazioni C/C++ sotto Android si usa [[Simple DirectMedia Layer|SDL]] che tramite un piccolo [[Adapter pattern|Wrapper]] java permette l'utilizzo della [[Java Native Interface|JNI]] dando un'idea di utilizzo simile a un'applicazione nativa in C/C++.
 
Le applicazioni Android sono Java-based; in effetti le applicazioni scritte in codice nativo in C/C++ devono essere richiamate dal codice java, tutte le chiamate a sistema fatte in C (o C++) devono chiamare codice [[Macchina virtuale Java|virtual machine Java]] di Android: infatti le API multimediali di SDL sotto Android richiamano [[metodo (programmazione)|metodi]] in Java; questo significa che il codice dell'applicazione C/C++ deve essere inserito all'interno di un progetto Java, il quale produce alla fine un pacchetto Android (APK).
 
Google ha contribuito a implementare alcune funzionalità all'interno del kernel Linux, in particolare il ''wakelock'', una funzione che permette alle applicazioni di "risvegliare" il dispositivo mentre è in ''sleep''. Quest'ultima feature è però stata rifiutata dagli sviluppatori del kernel mainline, in parte perché hanno ritenuto che Google non abbia manifestato l'intenzione di mantenere il proprio codice.<ref name="hartmann2">{{Cita web |url=https://www.zdnet.com/news/linux-developer-explains-android-kernel-code-removal/389733 |titolo=Linux developer explains Android kernel code removal |autore=David Meyer |data=3 febbraio 2010 |editore=[[ZDNet]] |accesso=20 febbraio 2012}}</ref><ref name="hartmann">{{Cita web |url=http://www.kroah.com/log/linux/android-kernel-problems.html |titolo=Android and the Linux kernel community |autore=[[Greg Kroah-Hartman]] |data=2 febbraio 2010 |accesso=20 febbraio 2012 |citazione=''Google shows no sign of working to get their code upstream anymore. Some companies are trying to strip the Android-specific interfaces from their codebase and push that upstream, but that causes a much larger engineering effort, and is a pain that just should not be necessary.''}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.linux.com/news/embedded-mobile/mobile-linux/344486-garretta-linuxcon-talk-emphasizes-lessons-learned-from-androidkernel-saga |titolo=Garrett's LinuxCon Talk Emphasizes Lessons Learned from Android/Kernel Saga |autore=Brian Proffitt |data=10 agosto 2010 |editore=[[Linux.com]] |accesso=21 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120620114806/https://www.linux.com/news/embedded-mobile/mobile-linux/344486-garretta-linuxcon-talk-emphasizes-lessons-learned-from-androidkernel-saga |dataarchivio=20 giugno 2012 |urlmorto=sì }}</ref> Anche se Google ha annunciato nel mese di aprile 2010 che avrebbero assunto due dipendenti per lavorare con la comunità del kernel Linux,<ref>{{Cita web |url=https://www.zdnet.com/blog/open-source/dibona-google-will-hire-two-android-coders-to-work-with-kernelorg/6274 |titolo=DiBona: Google will hire two Android coders to work with kernel.org |sito=www.zdnet.com |autore=Brian Proffitt |data=15 aprile 2010 |accesso=20 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100617005554/http://www.zdnet.com/blog/open-source/dibona-google-will-hire-two-android-coders-to-work-with-kernelorg/6274 |dataarchivio=17 giugno 2010 }}</ref> [[Greg Kroah-Hartman]], l'attuale responsabile del kernel di Linux per il ramo stabile, ha dichiarato nel dicembre 2010 che era preoccupato del fatto che Google non sembrava più intenzionata a far includere le modifiche al codice nel ramo principale di Linux. Alcuni sviluppatori di Google Android hanno fatto capire che "il team di Android si è stancato del processo", perché erano una piccola squadra e avevano molto lavoro urgente da fare su Android<ref>{{Cita web | url = https://blogs.computerworld.com/16900/android_linux_kernel_fight_continues | titolo = Android / Linux kernel lotta continua | editore = [[Computerworld]] | autore = Steven J. Vaughan-Nichols | data = 7 settembre 2010 | accesso = 2012 - 02-20 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120419023943/http://blogs.computerworld.com/16900/android_linux_kernel_fight_continues | dataarchivio = 19 aprile 2012 }}</ref>
 
In Linux è stato incluso ''l'autosleep'' e le capacità ''wakelock'' nel kernel 3.5, dopo molti precedenti tentativi di fusione. Le interfacce sono le stesse ma la realizzazione di Linux ha due diverse modalità di sospensione: a memoria (la sospensione tradizionale che utilizza Android), e su disco (ibernazione, come è noto sul desktop).<ref>{{Cita web | cognome = Jonathan | nome = Corbet | titolo = Autosleep e wakelocks | url = https://lwn.net/Articles/479841/|editore=LWN.net}}</ref> Nel mese di agosto 2011, [[Linus Torvalds]] ha detto che "alla fine Android e Linux sarebbero venuti di nuovo a un nucleo comune, ma probabilmente non sarà per quattro o cinque anni"<ref>{{Cita web | url = http://zdnet.com/blog/open-source/linus-torvalds-on-android-the-linux-fork/9426 | titolo = Linus Torvalds su Android, la forcella Linux | autore = Steven J. Vaughan-Nichols | sito = ZDNet. com | data = 18 agosto 2011 | accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111228091019/http://www.zdnet.com/blog/open-source/linus-torvalds-on-android-the-linux-fork/9426 | dataarchivio = 28 dicembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref> Nel mese di dicembre 2011, Kroah-Hartman ha annunciato l'inizio del progetto mainlining Android, che mira a mettere un po' di Android [[driver]], le [[patch (informatica)|patch]] e le caratteristiche, nel kernel di Linux a partire da Linux 3.3.<ref>{{Cita web | url = http://www.muktware.com/news/3273/linux-33-will-let-you-boot-android-greg-kh | titolo = Linux 3.3 ti consente di avviare il sistema in Android: Greg-KH | autore = Swapnil Bhartiya |sito= muktware.com | data = 2 gennaio 2012 | accesso = 15 febbraio 2012}}</ref>
 
La [[memoria flash]] sui dispositivi Android è divisa in diverse [[partizione (informatica)|partizioni]], ad esempio "/system" per il sistema operativo stesso e "/data" per i dati utente e le installazioni delle app.
Diversamente rispetto alle tradizionali [[distribuzione Linux|distribuzioni GNU/Linux]], agli utenti di dispositivi Android non sono disponibili i privilegi di superutente, o [[root (utente)|root]], per l'accesso al sistema operativo e alle sue partizioni, quali "/system", per le quali l'utente dispone dei permessi di ''sola lettura''.
Tuttavia, l'accesso come root sul dispositivo è quasi sempre possibile: in certi casi tramite richiesta al produttore, in altri sfruttando certe [[Vulnerabilità|falle di sicurezza]] di Android.
L'accesso root viene utilizzato frequentemente dalla comunità open source, per migliorare le capacità dei loro dispositivi, ''flashare'' nuove ''custom'' [[Read only memory|ROM]] (ovvero operazioni di [[modding]]<ref>http://www.androidworld.it/forum/guide-e-tutorial-11/%5Bguida%5D-primi-passi-nel-modding-come-iniziare-137841/</ref>), ma anche da soggetti malintenzionati per installare [[virus (informatica)|virus]] e [[malware]].
 
=== Altre caratteristiche ===
 
== Funzionalità ==
=== Interfaccia ===
L'[[interfaccia utente]] di Android è basata sul concetto di [[Direct manipulation interface|direct manipulation]]<ref name=touch>{{Cita web |url=https://source.android.com/tech/input/touch-devices.html |titolo=Touch Devices - Android Open Source |editore=Source.android.com |data= |accesso=15 settembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120906025617/http://source.android.com/tech/input/touch-devices.html |dataarchivio=6 settembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref> per cui si utilizzano gli ingressi mono e ''multi-touch'' come strisciate, tocchi e pizzichi sullo schermo per manipolare gli oggetti visibili sullo stesso.<ref name=touch/> La risposta all'input dell'utente è stata progettata per essere immediata e tentare di fornire un'interfaccia fluida. [[Sensore|Sensori]] hardware interno come [[accelerometro|accelerometri]], [[giroscopio|giroscopi]] e [[sensore di prossimità|sensori di prossimità]] sono utilizzati da alcune applicazioni per rispondere alle azioni da parte dell'utente, ad esempio la regolazione dello schermo da verticale a orizzontale a seconda di come il dispositivo è orientato o che consentono all'utente di guidare un veicolo in una corsa virtuale ruotando il dispositivo, simulando il controllo di un [[volante]].<ref>{{Cita web|url=http://phandroid.com/2011/12/22/real-racing-2-speeds-into-the-android-market-leaves-part-1-in-the-dust/ |titolo=Real Racing 2 Speeds Into The Android Market – Leaves Part 1 In The Dust |editore=Phandroid.com |data=22 dicembre 2011 |accesso=15 settembre 2012}}</ref>
 
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Il logo di Android è stato progettato con la famiglia di caratteri (font) Droid di [[Ascender Corporation]], il verde è il colore del robot che rappresenta il sistema operativo Android. Il colore di stampa è [[Pantone|PMS]] 376C e il colore [[RGB]] in valore esadecimale è # A4C639, come specificato dalle linee guida del Marchio di Android. Il carattere personalizzato di Android si chiama ''Norad''. Viene utilizzato solo nel logo di testo.
 
=== Applicazioni ===
=== Ambiente di ripristino e modalità provvisoria ===
Le [[Applicazione mobile|applicazioni]] (o ''app'') sono la forma più generica per indicare i [[software]] applicativi installabili su Android. Esse possono essere scaricate sia dal catalogo ufficiale [[Google Play]], sia da altri cataloghi, come l'[[Amazon Appstore]] di [[Amazon.com]]<ref name="amazonStore">{{Cita news |url=https://www.tuttoandroid.net/news/amazon-appstore-disponibile-in-italia-come-app-shop-62052/ |titolo=Amazon Appstore disponibile in Italia come App shop|data=30 agosto 2012 |accesso=5 febbraio 2013}}</ref>, o [[F-Droid]] che contiene solo software su licenza libera. Le applicazioni Android possono essere installate direttamente a partire da un file APK fornito dal distributore del software.
Su Android è semplice poter accedere all''''ambiente di ripristino''' (''recovery mode''), come accade per qualsiasi distribuzione Linux o per [[Windows]]. L'ambiente è come sempre archiviato in una partizione di sistema e nascosta. L'accesso avviene accendendo o riavviando il dispositivo tenendo premuti contemporaneamente, per qualche secondo, anche altri tasti (ad esempio tasti "home", "volume su" e "power", in altri casi "home" e "volume giù")<ref>Oppure si può agire mediante strumenti specifici da utilizzare con PC e dispositivo collegato.</ref>. Il menù mette a disposizione diversi comandi tra i quali<ref>https://www.androidpit.it/recovery-mode</ref>:
* ripristino alle condizioni di fabbrica (''hard reset'');
* eliminazione [[cache]];
* lancio di eseguibili da percorso esterno (es. PC connesso dispositivo) o memoria flash;
* attivazione modalità di download (''reboot to bootloader''), metodo alternativo all'ADB per eseguire operazioni sul caricatore di avvio, ad esempio installare un firmware di tipo custom.
 
Per motivi di [[sicurezza informatica]], le applicazioni sono fornite di un sistema di [[certificato digitale|certificazione]] che verifica l'integrità del pacchetto da installare e la paternità rispetto a un distributore di software accreditato presso [[Google]].
I produttori solitamente personalizzano non solo Android stesso ([[firmware]] [[Read Only Memory|ROM]]), l'ambiente di ripristino ma anche il [[Boot loader|''bootloader'']]<ref>http://www.androiday.com/guida-allo-sblocco-bootloader-e-installazione-recovery-mode-per-android/</ref>. Nelle pratiche di ''[[modding]]'', oltre a ''rootare'' il dispositivo occorre sbloccare il ''bootloader'' se si vuole [[Memoria flash|''flashare'']] delle custom ROM (ivi comprese delle custom recovery più ricche di comandi di quella base, ad esempio esecuzione di [[backup]] e ripristino [[Immagine disco|immagine]]). Il ''bootloader'' originale, tra l'altro, è il componente che controlla la validità del [[certificato digitale]] degli aggiornamenti e delle app, impedendo o richiedendo i permessi di amministratore nei casi di app prive di certificati validi. Anche il ''bootloader'' è archiviato in una cartella inaccessibile senza diritti di [[Root (utente)|''root'']].
 
Android è fornito di una serie di applicazioni preinstallate che vanno dal browser alla radio analogica FM, dal calendario all'applicazione [[Gmail]], dalla calcolatrice al navigatore satellitare Turn-by-Turn e comprende anche la ricerca vocale [[Google Voice Search]] con la possibilità di scegliere la lingua in italiano.
L'ambiente di ripristino non va confuso con la '''modalità provvisoria''' o '''modalità sicura''' (''safe mode''), analoga a quella di Windows, anch'essa lanciabile (in accensione) attraverso una combinazione di tasti (es. tasto accensione, prima schermata di avvio/apparizione logo, tasto volume giù tenendolo premuto). Con la modalità provvisoria sono eseguiti solo i servizi essenziali e quindi si possono tentare prove per risolvere malfunzionamenti o altre procedure diagnostiche.
 
Al fine di favorire lo sviluppo di applicazioni per la piattaforma l'azienda [[Google]] ha indetto nel [[2008]] un concorso a premi legato allo sviluppo di applicazioni per Android. Il concorso a premi assegnerà una serie di premi e incentivi alle applicazioni, la scelta delle applicazioni vincenti verrà effettuata internamente da [[Google]] e la somma dei premi è di 10 milioni di dollari. Dal concorso risultano esclusi i programmatori residenti a Cuba, Iran, Siria, Nord Corea, Sudan, Burma (Myanmar), Quebec e Italia.<ref>[http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2113769 Concorso Android, Google cancella l'Italia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071116131222/http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2113769 |data=16 novembre 2007 }}</ref> Le nazioni sono state escluse per adempiere alla legislazione statunitense contro il terrorismo o per impedimenti burocratici locali. L'Italia risulta esclusa per via della legislazione locale sulle vincite a premi sebbene la sua esclusione sia ancora in discussione.<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2116224 Android in Italia, Google ci pensa troppo? 16 novembre 2007]</ref>
=== Aggiornamenti ===
{{vedi anche|Versioni di Android}}
Android ha un rapido ciclo di aggiornamento, con la distribuzione di nuove versioni ogni sei-nove mesi. Gli [[aggiornamento (informatica)|aggiornamenti]] sono in genere di natura incrementale, apportando miglioramenti del software a intervalli regolari, piuttosto che revisioni complete del sistema ogni due o tre anni (pratica comune per i sistemi operativi desktop come [[Microsoft Windows|Windows]]). Tra una major release e l'altra vengono messi a disposizione aggiornamenti intermedi per risolvere problemi di sicurezza e altri [[bug]] del software. La maggior parte dei dispositivi Android sono in grado di ricevere gli aggiornamenti in modalità "[[Over-the-air|OTA]]" (''over the air''), ovvero senza necessità di un collegamento a un PC.
 
=== Documentazione ===
Rispetto ad altri sistemi operativi mobili, come [[iOS]], in genere trascorre parecchio tempo, a volte diversi mesi, fra la distribuzione ufficiale di un aggiornamento Android e l'effettiva distribuzione, da parte dei vari produttori [[Original equipment manufacturer|OEM]], ai dispositivi in grado di supportarlo. Questo non avviene però con i dispositivi della serie Nexus più recenti (attualmente [[Nexus 5X|Google Nexus 5X]], [[Nexus 6P|Google Nexus 6P]], [[Google Pixel|Pixel]], [[Google Pixel 2 XL|Pixel 2 XL]] e il convertibile [[Pixel C]]).<ref Name=alliance>{{Cita web|cognome = Cunningham | nome = Andrew | url = https://arstechnica.com/gadgets/2012/06/what-happened-to-the-android-update-alliance/ | titolo = Cosa è successo all'Android Update Alliance? | editore= Ars Technica | data = 27 giugno 2012 | accesso = 15 settembre 2012}}</ref> Nel 2011, Google ha siglato un accordo con un certo numero di produttori annunciando l'"Android Update Alliance" e impegnandosi a fornire aggiornamenti tempestivi a ogni dispositivo per 18 mesi dalla sua immissione in commercio. Ciononostante, per l'ultima distribuzione del sistema operativo Lollipop, Google ha deciso di coinvolgere gli ormai datati Nexus 4, 7 (versione 2012) e 10, che hanno sforato i 18 mesi dalla data d'uscita (fine 2012, che, al conto dei 18 mesi, sarebbero dovuti uscire dalla linea d'aggiornamento nel primo semestre 2014).
Ai fini della programmazione, il team di Android ha specificato nella documentazione ufficiale<ref>{{cita web |url=https://developer.android.com/sdk/index.html|titolo=The Developer's Guide|accesso=2 marzo 2012}}</ref> vari termini per definire i vari tipi di applicazioni.
 
==== Attività (''activity'') ====
Il motivo per cui si verificano questi ritardi è dovuto a vari fattori. In primis vi è la necessità di personalizzare il sistema sullo specifico hardware di ogni dispositivo. Gli aggiornamenti ufficiali vengono infatti distribuiti da Google per i dispositivi di riferimento. Ogni produttore dovrà poi adattare il sistema ai propri dispositivi, operazione che richiede tempo e investimenti non indifferenti.
Le ''attività'' sono quelle classi scritte in linguaggio Java che compongono una applicazione Android e subiscono una interazione diretta con l'utente. All'avvio di ogni applicazione viene eseguita una activity, la quale può eseguire delle operazioni e può anche aprire/eseguire altre activity. Le attività create estendono la classe ''Activity'' da cui ereditano proprietà e metodi.<ref name="androidfundamental">{{cita web|url=https://developer.android.com/guide/topics/fundamentals.html|titolo=Application Fundamental|accesso=2 marzo 2012}}</ref>
Per questo motivo molti produttori si concentrano prima di tutto ad aggiornare i loro dispositivi di punta più recenti, allungando ancor di più i tempi per i vecchi dispositivi. In alcuni casi i produttori hanno rinunciato addirittura ad aggiornare dei vecchi dispositivi pur in grado di supportare le nuove versioni del sistema operativo.
 
==== Servizio (''service'') ====
Ad aggravare ulteriormente il problema, si aggiunge il fatto che la stragrande maggioranza dei produttori personalizzano l'interfaccia di Android per differenziarsi sul mercato e, a ogni aggiornamento, devono riportare le proprie personalizzazioni sulla nuova versione. Alcuni commentatori hanno notato che, allo stato attuale, i produttori non sono incentivati ad aggiornare i propri dispositivi, incentivando gli utenti a passare a un modello più recente (e aggiornato).<ref>{{Cita web|autore=John Leyden|url=https://www.theregister.co.uk/2011/11/22/android_patching_mess/|titolo=Security takes a backseat on Android in update shambles|accesso=24 gennaio 2015|data=22 novembre 2011|sito=Theregister.co.uk|citazione=Their interest is in selling newer phones and carrier contracts; they are not incentivised to prioritise security for existing phones.}}</ref>
I servizi sono, al contrario, quelle applicazioni che per loro natura svolgono delle operazioni autonome e che vengono richiamati dalle ''attività'' al bisogno. Il sistema operativo fornisce alle applicazioni vari servizi già pronti all'uso, per ottenere l'accesso all'hardware o a risorse esterne (ad esempio dei web services di messaggistica). I servizi sono oggetti di classe ''Services''.<ref name = androidfundamental/> Un esempio di servizio è com.android.inputmethod.latin, ossia il componente che fa comparire la tastiera quando si seleziona (con i tasti o con un "tocco" sullo schermo tattile) un campo di input testuale. I servizi possono essere eseguiti o interrotti direttamente dall'utente, sebbene siano eventualità alquanto rare.
 
==== Fornitori di contenuti (c''ontent provider'') ====
Come accade per iOS l'esecuzione del ripristino alle condizioni di fabbrica (o ''hard reset'' o ''wiping'') mantiene la versione corrente del sistema operativo (cioè gli aggiornamenti installati sono conservati).
I ''fornitori di contenuti'' sono dei contenitori di dati generati dalle applicazioni che ne forniscono una condivisione; i dati possono essere contenuti nel file system, in un database SQLite, sul web o in una qualunque locazione di dati.<ref name = androidfundamental/> La classe alla quale appartengono questi oggetti è ''ContentProvider''.<ref name = androidfundamental/>
 
====''Broadcast Sicurezza receiver''====
I ''broadcast receiver'' permettono alle app di ricevere segnali rivolti a tutte le app in esecuzione, per la condivisione di dati o di segnali di servizio (come ad esempio quello di batteria scarica). I ''broadcast receiver'', sebbene non usino l'interfaccia del sistema, possono far apparire messaggi informativi che si sovrappongono all'output dell'activity corrente.<ref name = androidfundamental/>
Uno dei più grandi problemi di sicurezza è la mancanza della pubblicazione di aggiornamenti da parte dei produttori: mentre Google aggiorna i suoi dispositivi per tre anni,<ref>{{cita web|url=https://support.google.com/pixelphone/answer/4457705?hl=it|titolo=Sapere quando vengono ricevuti gli aggiornamenti di Android su telefoni Pixel e dispositivi Nexus|accesso=16 dicembre 2018}}</ref> i produttori dei dispositivi (OEM) devono implementarli per ogni singolo dispositivo (spesso questo succede solamente per i primi 12 mesi dopo il rilascio). In Italia si teme che oltre il 50% degli smartphone in uso non ricevano più aggiornamenti di sicurezza.<ref>{{Cita web|url=https://www.ricompro.it/blog/oltre-50-percento-degli-smartphone-italiani-non-sono-sicuri-per-lonline-banking/|titolo=Oltre 50% degli smartphone Italiani non sono sicuri per l’Online Banking, riCompro Srl, 2017}}</ref>
 
==== Frammento (''fragment'') ====
Diversi marchi commerciali hanno prodotto software antivirus per dispositivi Android. Un articolo del 2011 apparso su ExtremeTech ha sollevato l'opinione che gli antivirus disponibili all'epoca, su Android, fossero praticamente inutili,<ref name="extremetech">{{cita web|url=https://www.extremetech.com/computing/104827-android-antivirus-apps-are-useless-heres-what-to-do-instead/2|titolo=Android antivirus apps are useless, here’s what to do instead | accesso 10 aprile 2012}}</ref> perché per il ''principio di minimo privilegio'' le ''app'' non possono agire a livello di kernel ma soltanto applicativo, e quindi qualunque applicazione, anche installata da fonti di terze parti, non avrebbe i permessi sufficienti per apportare danni permanenti al sistema.<ref name="extremetech" />
Il frammento è quella porzione di codice (quindi di applicazione) che gestisce la parte grafica, in base alle possibilità del dispositivo su cui è stato installato. Il problema dello sviluppatore è evidente quando si trova a dover sviluppare una applicazione che funzioni, ad esempio, sia su un tablet (generalmente questi hanno uno schermo tattile di grandi dimensioni) sia su alcuni tipi di smartphone (che possono avere 2 schermi e non è detto che entrambi siano tattili).
 
È stato allora deciso, dal team di Android, di creare il concetto di "''fragment''", ossia una classe tanto generica da permettere lo sviluppo di una applicazione con la parte grafica slegata a quella "decisionale", in modo da rendere agevole l'adattamento dell'applicazione alle varie situazioni. Il programmatore creerà vari frammenti della parte grafica e poi Android la ridisegnerà correttamente per il dispositivo in uso.
Al fine di migliorare la sicurezza del sistema, Google ha introdotto dei meccanismi automatici di analisi del software per bloccare eventuali applicazioni malevole presenti nel market Google Play.<ref>{{cita web|url=http://www.webnews.it/2012/10/15/google-play-nuova-protezione-anti-malware/|titolo=Google Play, nuova protezione anti-malware|data=8 febbraio 2013|accesso=8 febbraio 2013}}</ref>
Queste soluzioni hanno ridotto il problema {{Citazione necessaria|ma delle analisi tecniche hanno evidenziato che le analisi automatiche possono essere aggirate}}. Un'analisi McAfee stima che nel 2012 l'85% dei virus per dispositivi mobili sia stato sviluppato per dispositivi Android.<ref>{{cita web|url=https://www.mcafee.com/us/resources/reports/rp-quarterly-threat-q2-2012.pdf|titolo=McAfee Threats Report:Second Quarter 2012|editore=McAfee|data=7 settembre 2012|accesso=7 settembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120907050115/http://www.mcafee.com/us/resources/reports/rp-quarterly-threat-q2-2012.pdf|dataarchivio=7 settembre 2012}}</ref>
 
L'alternativa per il programmatore sarebbe stato di scriversi da solo un ''framework'' che facesse lo stesso lavoro (e l'avrebbe dovuto fare per tutti i suoi progetti) oppure avrebbe dovuto creare più versioni, ognuna destinata a una tipologia di dispositivo, quindi costringendolo a riscrivere diverse parti del proprio software.
A partire dalla versione di Android L, le informazioni e i dati personali presenti sul terminale vengono cifrati ''di default'' dal dispositivo. La cifratura dei dati era stata introdotta tre anni prima, ma doveva essere abilitata manualmente.<ref>{{cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2014/09/android-l-will-have-device-encryption-on-by-default/|titolo=Android L will have device encryption on by default|editore=[[Ars Technica]]|lingua=en|autore=Ron Amadeo|data=18 settembre 2014|accesso=21 marzo 2016}}</ref>
 
==== FirmwareKernel e librerie di base ====
Questi componenti non sono sostituibili; al massimo sono aggiornabili alcune parti per correggere eventuali problemi di sicurezza. Quando viene distribuita una nuova versione di Android, significa che alcune di queste parti sono state aggiornate o sostituite.
Nel mondo dei produttori di dispositivi OEM (Samsung, LG, ecc.) con la dizione '''Android Stock''' s'intende una versione di Android originale ovvero quella utilizzata sui dispositivi Google<ref>https://www.outofbit.it/android-stock-cosa-e/</ref>. Infatti, i produttori personalizzano (più o meno intensivamente) Android con launcher, funzioni e app proprietarie.
 
==== Il file APK ====
I telefoni che utilizzano Android come OS possono ottenere (grazie al lavoro di alcune comunità, come quella di [[XDA]]) i permessi di [[root (utente)|root]], essendo Android basato su [[kernel]] [[Linux (kernel)|Linux]]. Questo "sblocco" permette ai dispositivi di accedere a funzioni avanzate, come gestire direttamente [[CPU]] e app di sistema, altrimenti inaccessibili, ma permettono anche all'utente di cambiare il [[firmware]] del telefono. Senza i permessi aggiuntivi è comunque solitamente possibile installare eventuali aggiornamenti firmware ufficiali del produttore del dispositivo, senza far decadere la garanzia dello stesso.
Il software viene solitamente distribuito sotto forma di pacchetto autoinstallante, quindi un file con estensione ''.APK''. Questo non è altro che un file [[compressione dei dati|compresso]], contenente il software (file con estensione ''.dex'') le sue risorse (immagini, suoni, ecc.) e alcuni file ''XML''. L'utente medio non ha necessariamente bisogno di conoscere tale tipologia di file, dato che il dispositivo gestisce tutta la parte di installazione mediante [[web service]]s come ''Google Play''.
 
All'interno di questo file c'è anche un [[certificato digitale]] che permette l'installazione di un pacchetto ''.APK'' su un dispositivo Android se questo non è stato compromesso o revocato. Il certificato deve essere presente in qualsiasi pacchetto, altrimenti Android non installerà l'applicazione al suo interno.
Inizialmente tutto il lavoro si era concentrato sull'[[HTC Dream]] con firmware come Mikhael, JacHero, TheDudes e altri.
 
Il certificato viene creato dallo sviluppatore dell'applicazione, che può scegliere di crearne uno di "debugging" (quindi a uso interno) o di "mercato" (per la distribuzione) e può deciderne la sua diffusione delle copie (libera o limitata). Il distributore (per esempio ''Google Play'') ci aggiungerà poi una sua chiave, che potrà successivamente revocare, se necessario. In caso di revoca, l'applicazione non è più installabile né eseguibile in nessun dispositivo Android.
A oggi la completezza dei firmware preinstallati dai produttori non spinge gli utenti a sostituire il firmware con altri creati dalle comunità online, ma rimane comunque molto popolare la ROM [[LineageOS]], nata dalle ceneri di [[CyanogenMod]]<ref>[http://www.androidworld.it/2010/08/28/firmware-cyanogenmod-6-stabile-e-arrivata-nexus-onehtc-magichtc-dream-21432/ CyanogenMod 6 stabile per Nexus One e HTC Magic]</ref>; compatibile con molti terminali fra cui il [[Nexus One]], l'[[HTC Magic]] e l'[[HTC Desire]] e successivamente con [[Samsung Galaxy S GT-i9000|Galaxy S]] e [[Samsung Galaxy S II GT-i9100|Galaxy S II]], One X, One S, [[LG Optimus L9]], [[LG Optimus G]], [[Galaxy Nexus]], [[Samsung Galaxy S III GT-i9300|Galaxy S III]] e [[Samsung Galaxy S4|Galaxy S4]], [[Nexus 5]], [[LG G2]], [[HTC One M7]]. È pur vero che le ROM "cucinate" spesso permettono una maggiore libertà di gestione da parte dell'utente, includendo funzionalità particolari e ampia possibilità di personalizzazione. Esistono raccolte di firmware come quella di AndroidPedia.<ref>[http://www.androidworld.it/wiki/Categoria:Firmware AndroidPedia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101231053245/http://www.androidworld.it/wiki/Categoria:Firmware |data=31 dicembre 2010 }}</ref>
 
Se uno sviluppatore indipendente vuole poter distribuire un suo software con pacchetto ''.APK'' , senza passare per un web service certificato, può autocertificarsi il certificato. In tal caso, l'utente riceverà un avviso che sta installando un software di questo tipo ("''self-signed''"); a questo punto potrà annullare l'installazione o farla proseguire a suo rischio.
Per gli utenti avanzati l'utilizzo delle custom ROM Android rilasciate dalla community permette di liberarsi dalle applicazioni e personalizzazioni del produttore (del dispositivo), quasi sempre non disinstallabili o modificabili (cosa che non succede nel mondo dei [[Personal computer|PC]]).
 
==== DispositiviClassi ====
La classe è un concetto della [[programmazione orientata agli oggetti]]. Per semplificare, consiste nella suddivisione di un software in "componenti", questo per evitare di usare il vecchio paradigma della [[programmazione procedurale]], che consiste nello stilare una lista di [[istruzione (informatica)|istruzioni]] sequenziali che possono essere poco adattabili per l'aggiunta di ulteriori funzionalità in futuro. Su Android tutti i componenti sono catalogati come classi e richiamabili da altri componenti se il programmatore ne permette questa possibilità.
 
Per fare qualche esempio, nella versione 3.0 livello 11 delle [[Application programming interface|API]] di Android, le classi del [[package (Java)|''package'']] ''android.bluetooth'' permettono a uno sviluppatore indipendente di includere nella sua applicazione la possibilità di comunicare con la sua stessa applicazione (oppure un'altra) installata su un altro [[dispositivo mobile]], senza i cavi, ma solo via [[radiocomunicazione|radio]]. Esiste anche il package ''android.gesture'', con al suo interno le classi che permettono a una applicazione di ricevere le "''gesture''", ossia i tracciamenti di un dito che sfiora lo schermo tattile.
=== Smartphone ===
 
Internamente, tutti i processi dei servizi in esecuzione vengono eseguiti con tali nomi e sono visibili, su Android 2.2, nel menu ''Impostazioni''.
[[File:T-Mobile G1 launch event 2.jpg|thumb|right|[[HTC Dream|T-Mobile G1]], il primo dispositivo con Android.]]
 
=== Android SDK ===
Il primo [[dispositivo mobile]] dotato della piattaforma Android è stato il [[HTC Dream|T-Mobile G1]], prodotto dalla società taiwanese [[High Tech Computer Corporation|HTC]] e commercializzato dal ''carrier'' telefonico [[T-Mobile]]. Il prodotto è stato presentato il 23 settembre 2008 a [[New York]], mentre la data di uscita nel mercato è stata il 22 ottobre [[2008]]. Le caratteristiche principali del dispositivo sono: tastiera QWERTY, schermo tattile da 3,2 pollici con risoluzione di 320x480 pixel, supporto per la connettività 3G [[Universal Mobile Telecommunications System|UMTS]]/[[High-Speed Downlink Packet Access|HSDPA]] a {{M|7,2|M|bit/s}}, 192 MB di RAM e 256 MB di memoria flash.
[[File:PackageExplorer.png|thumb|Vista con Eclipse di un'applicazione]]
 
Le applicazioni di Android sono sviluppate all'interno di un ''[[framework]]'', ossia di una struttura dati specifica. La struttura del framework è molto chiara se si utilizza l'[[Software development kit|ambiente di sviluppo (Android SDK)]] con [[Eclipse (informatica)|Eclipse]]; il mancato utilizzo di Eclipse, tuttavia, non impedisce di scrivere applicazioni Android funzionanti.
[[File:Android Samsung Smartphones.jpg|thumb|sinistra|Alcuni smartphone della serie Galaxy con a bordo Android Marshmallow, Nougat e Oreo.]]
 
Le applicazioni Android sono caratterizzate da una certa dualità: parti dinamiche scritte in [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] e parti statiche scritte in [[XML]]. Tipico delle parti statiche possono essere quelle caratteristiche che non cambiano durante l'[[esecuzione (informatica)|esecuzione]] dell'applicazione, come per esempio il colore dello sfondo. Tipico delle parti dinamiche sono invece gli aspetti programmatici come per esempio la gestione degli eventi.
Il prezzo di lancio era di 179 $ negli Stati Uniti, con obbligo di sottoscrizione a un contratto biennale con il carrier [[T-Mobile]], mentre in Italia il dispositivo è noto con il nome di [[HTC Dream]] e il prezzo iniziale fu di 450 € senza contratto. Il dispositivo è stato inizialmente distribuito negli [[Stati Uniti d'America]] il 22 ottobre 2008 e nel [[Regno Unito]] il 30 dello stesso mese.
In seguito è stato commercializzato in Italia [[HTC Magic]], un dispositivo con caratteristiche simili a quelle del [[HTC Dream|T-Mobile G1]], seppur non dotato di una tastiera a livello hardware; in seguito è stato introdotto da parte di [[Samsung]] il dispositivo [[Samsung i7500|Galaxy]] dotato di schermo [[AMOLED]] in seguito il [[Samsung GT-i9000 Galaxy S|Galaxy S]] dotato di una fotocamera senza flash, presente però nel suo successore [[Samsung GT-i9100 Galaxy S II|Galaxy S II]].
 
Questa dualità è però solo apparente. Durante l'esecuzione, infatti, l'ambiente di esecuzione o [[run-time]] noto come [[Dalvik virtual machine]] (DVM), che in tale ambito sostituisce la consueta [[Macchina virtuale Java]] (JVM), esegue sempre un programma. Per lo sviluppo delle applicazioni è disponibile una completa documentazione<ref>[https://developer.android.com/reference/packages.html Package Index | Android Developers]</ref> la quale, anche graficamente, riprende la struttura tipica della documentazione Java<ref>[https://download.oracle.com/javase/7/docs/api/ Java Platform SE 7]</ref> del sito Oracle.
[[File:HTC Evo 4G.jpg|thumb|Schermata principale di un [[HTC Evo 4G]], che mostra un orologio e widget meteo nella parte superiore, e le scorciatoie app nella parte inferiore]]
Il primo dispositivo dotato di Android 2.0 è il [[Motorola Milestone]], presentato nell'ultima parte del 2009 e commercializzato in Italia intorno ai 499 euro.
 
==== Creazione, compilazione, emulazione ====
Il 4 gennaio 2010 è stato distribuito il nuovo [[Nexus One]], dotato di Android 2.1, prodotto da HTC e Google. A stretto giro di posta, la versione 2.1 diventa disponibile anche per gli altri dispositivi Android quali HTC, Motorola e altri.
Tramite l'SDK possiamo passare dalla descrizione della nostra applicazione alla sua effettiva esecuzione sia in emulazione, sia su un dispositivo concreto. Per descrivere l'applicazione al dispositivo prescelto si utilizza il file ''Manifest.xml''.
Possiamo quindi affermare che un'applicazione è descritta completamente da una tripletta:
 
* ''Codice Java'';
Nel 2010 sono stati poi presentati e messi in commercio una nuova generazione di smartphone con sistema operativo Android che spinti dal [[Nexus One]] hanno caratteristiche tecniche di livello superiore (processore da 1&nbsp;GHz e [[RAM]] fino a 512 MB). Tra questi troviamo l'[[HTC Desire]], [[Samsung Galaxy S GT-i9000|Samsung Galaxy S]] e l'[[LG Optimus Black]].
* ''Risorse statiche xml'';
* ''Manifest.xml''.
 
Il codice Java viene poi [[compilatore|compilato]] insieme all'XML per generare un [[file]] con [[estensione (file)|estensione]] ''.apk'': esso contiene il [[bytecode]] per la cosiddetta Dalvik Virtual Machine (DVM). I passi successivi servono per [[installazione (informatica)|installare]] il bytecode nel dispositivo (ed eseguirlo in emulazione).
Il 16 dicembre 2010 è stato distribuito il successore di [[Nexus One]]: il [[Nexus S]], prodotto da [[Samsung]], è il primo terminale Android a montare in partenza la release 2.3 dell'OS, denominata Gingerbread.
 
===== Java =====
Secondo [[Wikimedia Foundation]], il sistema operativo Android ha una diffusione tra tutti i dispositivi mobili pari al 22,94%<ref>[https://stats.wikimedia.org/archive/squid_reports/2011-12/SquidReportOperatingSystems.htm Wikimedia Traffic Analysis Report - Operating Systems]</ref> (aggiornamento agosto 2011); nell'ultimo trimestre del 2010 Android è riuscito a superare Symbian{{citazione necessaria}}, l'incontrastato sistema operativo di Nokia per oltre 10 anni, vendendo nel mondo ben 32,9 milioni di smartphone contro i 30,6 milioni di Symbian{{citazione necessaria}}. Dal 2008 Android è cresciuto, anno su anno, del 615,1%{{citazione necessaria}}.
Il linguaggio per applicazioni Android è in realtà un "dialetto" del linguaggio [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] così come è diversa anche la [[macchina virtuale]] di ''runtime'' ([[Dalvik virtual machine]] anziché JVM).
 
Nella tipica applicazione Android non c'è un [[entry point]] (il classico metodo "main") da dove normalmente un programma comincia a caricare le sue parti software e avviarsi: tutto è pensato per essere un "componente" pilotato dagli eventi ("Event Driven") dell'hardware o di altri componenti. Questo paradigma fa sì che il [[programmatore]] sviluppi per ogni hardware delle [[Funzione (informatica)|routine]] il più possibile indipendenti. Un vantaggio è che il sistema operativo potrà ottimizzare le risorse, ad esempio rinunciando a caricare componenti (e hardware) non supportati o non prioritari perché inutilizzati.
===<nowiki/>Tablet===
 
Inoltre, i componenti possono condividere le loro funzionalità: se ad esempio un [[videogioco]] trova installato nel dispositivo un programma che ritocca le [[fotografia|fotografie]] appena scattate con la [[webcam]], può avviarlo (se l'utente concede il permesso) per permettere all'utente di ritoccare tali foto, sceglierne una e "farsela passare" per scopi ludici. Il tutto con una [[interfaccia grafica]] perfettamente integrata e quindi senza tante aperture e chiusure di programmi. Ma soprattutto, il programmatore di videogiochi è così sollevato dall'onere di dover creare un sottoprogetto per implementare una funzionalità già esistente sotto altra forma.<ref>[https://developer.android.com/guide/topics/fundamentals.html Application Fundamentals | Android Developers]</ref>
[[File:Wikipedia screenshot on Nexus 9 20141121.jpg|thumb|right|Google [[Nexus 9]]]]
 
===== Risorse XML =====
Nel [[2009]] la [[Toshiba]] ha presentato il tablet ''journ.e Touch'', con schermo da 7 pollici e sistema Android 2.0.
È la parte dichiarativa contenente varie informazioni:
 
* informazioni di [[Impaginazione|layout]]
Durante il [[2010]] sono stati presentati molti tablet che utilizzano Android come sistema operativo. Quello che ha ricevuto più interesse dei media è stato sicuramente il [[Samsung Galaxy Tab]] con la versione 2.2 Froyo, che si è posto in diretta concorrenza con l'[[iPad]] di [[Apple]]. Il prodotto è stato presentato durante l'IFA di Berlino 2010 ed è stato messo in commercio a partire dalla fine di settembre 2010.<ref>[http://www.androidworld.it/2010/09/02/samsung-galaxy-tab-foto-e-video-del-tablet-disponibile-a-meta-settembre-21836/ Samsung Galaxy Tab, foto e video del tablet disponibile a metà settembre.]</ref>
* supporto multilingue
 
===== Android Manifest XML =====
La nuova versione di Android dedicata ai tablet è la versione 3.0 Honeycomb e il primo tablet annunciato ufficialmente con questa versione dell'OS è stato il [[Motorola Xoom]].<ref name="bb">{{Cita web|url=https://www.androidworld.it/2011/01/06/motorola-xoom-presentato-ufficialmente-32534/|titolo=Motorola Xoom presentato ufficialmente|sito=AndroidWorld|data=6 gennaio 2011|accesso=3 marzo 2019}}</ref>
Tale file descrive l'applicazione al dispositivo. Il Manifest elenca la lista delle necessità del programma per poter operare nel sistema; per esempio, se una ''apk'' richiede la [[connessione (informatica)|connessione]] alla [[Internet|Rete]], lo notifica nel Manifest e, qualora la connessione non sia disponibile, l'applicazione verrà bloccata a [[run-time]]. In generale è opportuno ai fini della [[sicurezza informatica|sicurezza]] vagliare attentamente il contenuto del Manifest, soprattutto se proviene da fonte non verificabile, e non installare il programma qualora le richieste del Manifest non siano congrue con gli obbiettivi dichiarati del programma stesso, soprattutto nel caso di richieste di connessione a linee di [[telefonia]].
Il primo tablet a entrare in commercio con HoneyComb 3.1 preinstallato è stato il [[Samsung Galaxy Tab 10.1]] nel giugno 2011. Sempre in questo periodo c'è da segnalare anche la linea di Acer, Iconia Tab. In generale, a tutto marzo 2012 si è cominciato ad avere una disponibilità sul mercato di dispositivi con versione di sistema 4.0, come l'[[Asus Transformer Prime]] anche se inizialmente alcuni venivano proposti con la versione inferiore (aggiornabile) a causa della momentanea mancanza di disponibilità del plugin [[Adobe Flash|Flash]] per questa versione di sistema. Il 28 giugno 2012 è stato presentato il primo tablet di [[Google]] prodotto in collaborazione con [[Asus]], chiamato [[Nexus 7 (2012)|Nexus 7]], inizialmente dotato di Android 4.1 Jelly Bean (il dispositivo Android più supportato, in modo ufficiale, di sempre, supporto terminato con Android 5.1 Lollipop). Il Nexus 10 è stato presentato insieme al Nexus 4 e all'inizio era dotato di Android 4.2 Jelly Bean. La [[Nexus 7 (2013)|seconda generazione]] del Nexus 7, con versione 4.3 di Android è stata presentata il 24 luglio 2013.''' '''Google ha presentato nell'evento aperto solo ai giornalisti del 29/09/2015 il tablet Pixel C che farà parte della linea [[Chromebook Pixel]] ma adotterà come sistema operativo Android 6.0 Marshmallow.
 
==== WearLa OSDalvik Virtual Machine ====
Tramite l'SDK (o meglio: tramite gli strumenti utilizzati mediante l'SDK) trasformiamo la nostra applicazione Android in un codice intermedio chiamato [[bytecode]]; questo è esattamente quello che accade abitualmente in Java, ossia:
{{vedi anche|Wear OS}}
 
Codice Java: compilazione: bytecode: VM → esecuzione reale del programma
[[Wear OS|Android Wear]] è una versione del sistema operativo Android progettata per dispositivi indossabili (per lo più [[smartwatch]]), grazie al quale è possibile interagire tramite input vocale attraverso l'[[Assistente Google]], ''gesture'' da polso o ''touchscreen''. Il dispositivo comunica, con una companion app installata sullo smartphone, tramite [[bluetooth]]. Sono presenti app dedicate installabili da smartphone.
 
Questo bytecode viene eseguito da un programma chiamato macchina virtuale (Virtual Machine, VM). Negli ambienti Android non viene utilizzata la [[Macchina virtuale Java]]: è stata infatti scritta una nuova VM chiamata [[Dalvik Virtual Machine]] (DVM). Ogni terminale Android ha la sua DVM installata, come descritto nell'architettura del sistema, e il suo compito è solo eseguire il bytecode. Avremo quindi la seguente catena di esecuzione:
=== Android TV ===
{{vedi anche|Android TV}}
 
Applicazione Android: compilazione: bytecode: DVM → esecuzione reale dell'applicazione Android
Al Google I/O 2014 è stato presentato Android TV, un sistema operativo specifico per essere usato su TV, grazie al quale è possibile guardare film e serie televisive tramite il Play Movies, YouTube, Netflix o altre piattaforme, con l'unico ausilio dello smartphone con l'app dedicata installata. È possibile l'interazione vocale grazie all'integrazione con Google Now e la trasmissione alla TV di film e programmi da Chromebook, smartphone o tablet.
 
L'idea è questa: essendo la DVM uguale per tutti i dispositivi Android, ogni applicazione può essere eseguita su ogni terminale, indipendentemente dal costruttore e dall'[[implementazione]]. La conseguenza di questa idea, che è anche una visione, è stata questa: molti costruttori di dispositivi mobili scelgono Android; in questo modo possono fornire ai propri utenti un ambiente condiviso da moltissimi altri utenti.
Il 15 ottobre 2014 Google ha presentato il [[Nexus Player]], prodotto da [[ASUS]], il primo box commercializzato dotato di Android TV<ref name="ReferenceB">[http://www.androidworld.it/2014/10/15/nexus-player-ufficiale-box-android-tv-252592/ Nexus Player ufficiale: il box con Android TV di Google e ASUS<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
==== AndroidPlatform AutoDevelopment Kit (PDK) ====
Un supporto che permette agli sviluppatori di ricevere le nuove release Android in anticipo rispetto alla data di commercializzazione, per poter aggiornare le applicazioni più rapidamente.
{{vedi anche|Android Auto}}
È una piattaforma pubblicata il 19 marzo 2015 che, grazie ad accordi con una discreta gamma di case automobilistiche, è presente nei computer di bordo di alcune automobili al fine di permettere il controllo sulla mappatura [[GPS]] / navigazione, la riproduzione di musica, [[SMS]], [[telefonia]], e ricerca sul [[web]]. È prevista l'integrazione, sia ''[[touch screen]]'' sia [[vivavoce]], di alcuni software proprietari come [[Google Maps]], [[Google Play Musica]], [[Spotify]], Songza, Stitcher, iHeart Radio e [[TuneIn]].
 
=== GoogleGestione Nexusdella memoria ===
Poiché i dispositivi Android sono generalmente alimentati a batteria, Android è progettato per gestire i processi per ridurre al minimo il consumo di energia. Quando un'applicazione non è in uso, il sistema ne modo tale che, sebbene disponibile per l'uso immediato anziché chiuso, non utilizza la batteria o le risorse della CPU.<ref name="phonedogtask">{{Cita web|url=http://www.phonedog.com/2011/06/26/the-truth-about-android-task-killers-and-why-you-don-t-need-them/|titolo=The truth about Android task killers and why you don't need them|editore=PhoneDog|data=June 26, 2011|accesso=October 30, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121023073622/http://www.phonedog.com/2011/06/26/the-truth-about-android-task-killers-and-why-you-don-t-need-them/|dataarchivio=October 23, 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://grail.cba.csuohio.edu/~matos/notes/cis-493/lecture-notes/Android-Chapter03-Life-Cycle.pdf|titolo=Lesson 3: Android Application's Life Cycle|cognome=Victor Matos|sito=grail.cba.csuohio.edu|editore=Cleveland State University|data=September 9, 2013|accesso=April 15, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222153131/http://grail.cba.csuohio.edu/~matos/notes/cis-493/lecture-notes/Android-Chapter03-Life-Cycle.pdf|dataarchivio=February 22, 2014}}</ref> Android gestisce automaticamente le applicazioni archiviate in memoria: quando la memoria è insufficiente, il sistema inizierà in modo invisibile e chiuderà automaticamente i processi inattivi, a partire da quelli che sono rimasti inattivi per il più lungo periodo di tempo.<ref name="phandroidtask">{{Cita web|url=http://phandroid.com/2011/06/16/android-psa-stop-using-task-killer-apps-now/|titolo=Android PSA: Stop Using Task Killer Apps|editore=Phandroid.com|data=June 16, 2011|accesso=October 30, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130217024640/http://phandroid.com/2011/06/16/android-psa-stop-using-task-killer-apps-now/|dataarchivio=February 17, 2013}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Reto Meier|titolo=Professional Android 4 Application Development|url=https://books.google.com/books?id=g3hAdK1IBkYC&pg=PT53|data=2012|editore=John Wiley & Sons|ISBN=978-1-118-23722-9}}</ref> Nel 2011 Lifehacker riferì che le applicazioni task killer di terze parti fanno più danni che benefici.<ref name="lifehackertask">{{Cita web|url=http://lifehacker.com/5862994/real-world-test-show-that-android-task-killers-are-still-useless|titolo=Updates|editore=Lifehacker.com|data=|accesso=2 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121105184651/http://lifehacker.com/5862994/real-world-test-show-that-android-task-killers-are-still-useless|dataarchivio=5 novembre 2012}}</ref>
{{vedi anche|Google Nexus}}
 
== Hardware ==
I dispositivi [[Google Nexus]], che vengono prodotti su licenza Google da diversi produttori di dispositivi ''mobile'', hanno la caratteristica di avere una versione di Android che viene aggiornata e supportata dalla stessa [[Google (azienda)|Google]] (la fondatrice del team di Android).<ref>[https://www.engadget.com/2010/12/10/nexus-s-review/ Nexus S review]</ref> Le applicazioni Google sono installate di ''stock la famiglia nexus è stata rimpiazzata con [[Google Pixel]]''.
La piattaforma hardware principale di Android è [[Architettura ARM|ARM]] (le [[Architettura ARM|architetture]] [[Architettura ARM|ARMv7]] e [[Architettura ARM|ARMv8-A]]), con [[Architettura x86|architetture x86]] e [[x86-64]] supportate ufficialmente anche nelle versioni successive a Lollipop.<ref name="Android Lollipop platform support">{{Cita web|url=https://developer.android.com/about/versions/lollipop.html|titolo=Android Lollipop|sito=Android Developers|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170130145944/https://developer.android.com/about/versions/lollipop.html|dataarchivio=January 30, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/ndk/guides/x86-64.html|titolo=Support for 64-bit x86|sito=Android Developers|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170306033848/https://developer.android.com/ndk/guides/x86-64.html|dataarchivio=March 6, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.eetimes.com/document.asp?doc_id=1259370|titolo=Update: MIPS gets sweet with Honeycomb|cognome=LaPedus|nome=Mark|sito=[[EE Times]]|editore=AspenCore Media|data=April 26, 2011|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314194355/http://www.eetimes.com/document.asp?doc_id=1259370|dataarchivio=March 14, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/ndk/downloads/revision_history|titolo=NDK Revision History|sito=Android Developers|accesso=July 17, 2018}}</ref> Il progetto non ufficiale [[Android-x86]] ha fornito supporto per [[Architettura x86|architetture x86]] prima del supporto ufficiale.<ref name="ARMAN-4.0-on-x86">{{Cita web|url=http://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors|titolo=Google's Android 4.0 ported to x86 processors|cognome=Shah|nome=Agam|sito=[[Computerworld]]|editore=[[International Data Group]]|data=December 1, 2011|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120124084934/http://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors|dataarchivio=January 24, 2012}}</ref><ref name="auto">{{Cita web|url=https://01.org/android-ia/|titolo=Android on Intel Architecture|editore=01.org|data=July 11, 2013|accesso=February 9, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209101735/https://01.org/android-ia/|dataarchivio=February 9, 2014}}</ref> Anche le architetture ARMv5TE e MIPS32/64 erano storicamente supportate ma sono state successivamente rimosse.<ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/ndk/guides/abis|titolo=ABI Management|sito=Android Developers|accesso=July 17, 2018}}</ref> Dal 2012 hanno iniziato a comparire dispositivi Android con processori [[Intel]], inclusi telefoni<ref>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/technology/mobile-phone-reviews/9314362/Orange-San-Diego-Intel-Android-mobile-phone-review.html|titolo=Orange San Diego Intel Android mobile phone review|cognome=Warman|nome=Matt|sito=The Daily Telegraph|editore=Telegraph Media Group Limited|data=June 7, 2012|accesso=June 19, 2013}}</ref> e tablet. Mentre otteneva il supporto per piattaforme a 64 bit, Android venne inizialmente creato per funzionare su architetture x86 a 64 bit e poi su [[Architettura ARM|ARM64]]. Da Android 5.0 "Lollipop" sono supportate varianti a [[64 bit]] di tutte le piattaforme oltre alle varianti a [[32 bit]].<ref name="Android Lollipop platform support" />
 
I requisiti minimi di [[RAM]] per dispositivi con Android 7.1 vanno dai 2GB per i migliori hardware, fino a 1GB per i dispositivi di fascia media, al minimo assoluto di 512MB per smartphone a 32 bit con specifiche più basse. La raccomandazione per Android 4.4 deve avere almeno 512 MB di RAM,<ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/about/versions/kitkat.html|titolo=Android KitKat|sito=Android Developers Portal|editore=android.com|accesso=November 16, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131031184317/https://developer.android.com/about/versions/kitkat.html|dataarchivio=October 31, 2013}}</ref> mentre per i dispositivi "low RAM" 340MB è la quantità minima richiesta che non include la memoria dedicata a vari componenti hardware come il processore in banda base.<ref>{{Cita libro|titolo=Android Compatibility Definition Document|url=http://static.googleusercontent.com/media/source.android.com/en/us/compatibility/android-cdd.pdf|ed=4.4|data=November 27, 2013|p=33|capitolo=7.6.1}}</ref> Android 4.4 richiede un processore di architettura [[Architettura ARM|ARMv7]], [[Architettura MIPS|MIPS]] o [[Architettura x86|x86]] a [[32 bit]] (gli ultimi due attraverso porting non ufficiali),<ref name="ARMAN-4.0-on-x862">{{Cita web|url=http://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors|titolo=Google's Android 4.0 ported to x86 processors|cognome=Shah|nome=Agam|sito=[[Computerworld]]|editore=[[International Data Group]]|data=December 1, 2011|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120124084934/http://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors|dataarchivio=January 24, 2012}}</ref><ref name="auto2">{{Cita web|url=https://01.org/android-ia/|titolo=Android on Intel Architecture|editore=01.org|data=July 11, 2013|accesso=February 9, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209101735/https://01.org/android-ia/|dataarchivio=February 9, 2014}}</ref> insieme a un'[[Graphics processing unit|unità di elaborazione grafica]] compatibile con [[OpenGL ES]] 2.0 (GPU).<ref name="android-opengl-2.0">{{Cita web|url=http://source.android.com/devices/graphics.html|titolo=Android Developers: Graphics|sito=android.com|accesso=November 15, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141010074412/http://source.android.com/devices/graphics.html|dataarchivio=October 10, 2014}}</ref> Android supporta OpenGL ES 1.1, 2.0, 3.0, 3.1 e dalla versione più recente, 3.2 e da Android 7.0 [[Vulkan (API)|Vulkan]] (e versione 1.1 disponibile per alcuni dispositivi<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://developer.nvidia.com/vulkan-android|titolo=Vulkan on Android|pubblicazione=NVIDIA Developer|data=February 10, 2016|accesso=March 21, 2018|citazione=Vulkan 1.1 is available as a Developer Preview OTA for the NVIDIA SHIELD TV.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180123153634/https://developer.nvidia.com/vulkan-android|dataarchivio=January 23, 2018}}</ref>). Alcune applicazioni potrebbero richiedere esplicitamente una determinata versione di OpenGL ES e per eseguire tali applicazioni è necessario un hardware GPU adeguato.<ref name="android-opengl-2.0" />
=== Project Brillo ===
 
I dispositivi Android incorporano molti componenti hardware opzionali, tra cui fotocamere o videocamere, [[Sistema di posizionamento globale|GPS]], [[ Rilevamento dell'orientamento|sensori di orientamento]], controlli di gioco dedicati, [[Accelerometro|accelerometri]], [[Giroscopio|giroscopi]], barometri, [[Magnetometro|magnetometri]], [[Sensore di prossimità|sensori di prossimità]], [[ Sensore di pressione|sensori di pressione]], termometri e [[Touch screen|schermi tattili]]. Alcuni componenti hardware non sono richiesti, ma sono diventati standard in alcune classi di dispositivi, come gli smartphone, e se sono presenti requisiti aggiuntivi si applicano. Inizialmente era richiesto qualche altro hardware, ma tali requisiti sono stati completamente ridotti o eliminati del tutto. Ad esempio, poiché Android è stato inizialmente sviluppato come sistema operativo del telefono, erano necessari hardware come i microfoni, mentre nel tempo la funzione del telefono è diventata facoltativa.<ref name="android-compatibility">{{Cita web|url=https://developer.android.com/guide/practices/compatibility.html|titolo=Android Compatibility|sito=Android Developers|accesso=November 16, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131017081434/http://developer.android.com/guide/practices/compatibility.html|dataarchivio=October 17, 2013}}</ref> Android aveva bisogno di una [[Autofocus|fotocamera con]] messa a [[Autofocus|fuoco automatica]], che era rilassata con una fotocamera a [[ Obiettivo a fuoco fisso|fuoco fisso]]<ref name="android-compatibility" /> se presente, poiché la fotocamera è stata lasciata cadere come requisito interamente quando Android ha iniziato ad essere utilizzato su [[set-top box]].
Adattamento di Android per la domotica e, più in generale, per [[Internet delle cose]], Brillo è un progetto lanciato a maggio 2015, che introduce un apposito protocollo chiamato ''Weave'' per realizzare la comunicazione tra i vari dispositivi connessioni via Wi-Fi o Bluetooth a basso consumo.<ref>[https://www.theverge.com/2015/5/28/8677119/google-project-brillo-iot-google-io-2015 Google announces Brillo, an operating system for the Internet of Things] (Consultato il 30 luglio 2015.)</ref>
 
Oltre a funzionare su smartphone e tablet, diversi fornitori eseguono Android in modo nativo su un normale hardware PC con tastiera e mouse.<ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/product/1427121/n308.html|titolo=Lenovo N308 Desktop specs|sito=PCWorld|accesso=November 1, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028175231/http://www.pcworld.com/product/1427121/n308.html|dataarchivio=October 28, 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jide.com/remixos-for-pc|titolo=Remix OS for PC|citazione=Now powered by Android Marshmallow.|accesso=September 22, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170927135811/http://www.jide.com/remixos-for-pc|dataarchivio=September 27, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html|titolo=Three Android all-in-one PCs reviewed|cognome=Michael Brown|sito=PCWorld|data=May 8, 2014|accesso=November 1, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028170619/http://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html|dataarchivio=October 28, 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.techspot.com/review/805-acer-ta272-hul-android-aio/|titolo=Acer TA272 HUL Android All-in-One Review|cognome=Shawn Knight|sito=TechSpot|accesso=November 1, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028215542/http://www.techspot.com/review/805-acer-ta272-hul-android-aio/|dataarchivio=October 28, 2014}}</ref> Oltre alla loro disponibilità sugli hardware in commercio, versioni simili di Android per PC sono disponibili gratuitamente dal progetto Android-x86, incluso Android 4.4 personalizzato.<ref>{{Cita web|url=http://www.android-x86.org/releases/releasenote-4-4-r1|titolo=ReleaseNote 4.4-r1 – Android-x86 – Porting Android to x86|editore=|accesso=November 1, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028173131/http://www.android-x86.org/releases/releasenote-4-4-r1|dataarchivio=October 28, 2014}}</ref> Utilizzando l'[[emulatore]] Android che fa parte [[Sviluppo di software Android|dell'SDK di Android]] o emulatori di terze parti, Android può anche funzionare in modo non nativo su architetture x86.<ref>{{Cita web|url=http://www.howtogeek.com/179691/4-ways-to-run-android-on-your-pc-and-make-your-own-dual-os-system/|titolo=4 Ways to Run Android on Your PC and Make Your Own "Dual OS" System|editore=Howtogeek.com|data=January 13, 2014|accesso=April 7, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407084905/http://www.howtogeek.com/179691/4-ways-to-run-android-on-your-pc-and-make-your-own-dual-os-system/|dataarchivio=April 7, 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/2048220/hybrid-hijinks-how-to-install-android-on-your-pc.html|titolo=Hybrid hijinks: How to install Android on your PC|cognome=Brad Chacos|editore=PCWorld|data=September 6, 2013|accesso=April 7, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407071525/http://www.pcworld.com/article/2048220/hybrid-hijinks-how-to-install-android-on-your-pc.html|dataarchivio=April 7, 2014}}</ref> Alcune aziende cinesi stanno costruendo un PC e un sistema operativo mobile, basato su Android, per "competere direttamente con Microsoft Windows e Google Android".<ref>{{Cita web|url=http://money.cnn.com/2014/08/25/technology/security/china-os/|titolo=China ditching Windows and Android for its own operating system|cognome=Jose Pagliery|sito=CNNMoney|data=August 25, 2014|accesso=November 1, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028171711/http://money.cnn.com/2014/08/25/technology/security/china-os/|dataarchivio=October 28, 2014}}</ref> L'Accademia Cinese di Ingegneria ha notato che "più di una dozzina" di aziende stavano personalizzando Android a seguito di un divieto cinese sull'uso di Windows 8 su PC governativi.<ref>{{Cita web|url=https://www.bbc.com/news/technology-28928369|titolo=BBC News – China plans new PC operating system in October|sito=BBC News|accesso=November 1, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141112054354/http://www.bbc.com/news/technology-28928369|dataarchivio=November 12, 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.wsj.com/news/articles/SB10001424127887324539404578342132324098420|titolo=China Criticizes Android's Dominance|cognome=Paul Mozur|sito=WSJ|data=March 5, 2013|accesso=November 1, 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.reuters.com/article/2014/08/24/us-china-technology-idUSKBN0GO08H20140824|titolo=China targets own operating system to take on likes of Microsoft, Google|sito=Reuters|accesso=November 1, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028173428/http://www.reuters.com/article/2014/08/24/us-china-technology-idUSKBN0GO08H20140824|dataarchivio=October 28, 2014}}</ref>
=== Project Ara (sospeso) ===
 
== Sviluppo==
Project Ara è il nome in codice di una iniziativa da parte di Google che mira a sviluppare un hardware libero basato su Android, per la creazione di Smartphone modulari. La piattaforma comprende un telaio strutturale che contiene i moduli dello smartphone da applicare a scelta del proprietario, come ad esempio un display, una tastiera, una batteria supplementare, una fotocamera, altoparlante e così via. Ciò comporta (almeno fino a ora) un aspetto poco accattivante, che potrebbe tuttavia passare in secondo piano, viste le potenzialità.
[[File:Android_open_source_project.png|miniatura|237x237px|Lo stack di Android Open Source Project]]
Il progetto Open Source Android è guidato da [[Google]] e, con il compito di mantenimento e allo sviluppo di Android<ref>{{Cita web | url = https://source.android.com/about/index.html | titolo = A proposito del progetto Android Open Source - Android Open Source | editore = Source.android.com | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120206121343/http://source.android.com/about/index.html | dataarchivio = 6 febbraio 2012 | urlmorto = sì }}</ref> secondo il progetto "''l'obiettivo è quello di creare un vero e proprio successo, in modo da migliorare l'esperienza mobile per gli utenti''"<ref name="android1">{{Cita web | url = https://source.android.com/about/philosophy.html | titolo = Filosofia e obiettivi - Android Open Source | editore = Source.android.com | data = | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120208195808/http://source.android.com/about/philosophy.html | dataarchivio = 8 febbraio 2012 | urlmorto = sì }}</ref>, AOSP mantiene anche la compatibilità dei programmi per Android, la definizione di un dispositivo "Android compatibile", per esempio "quel dispositivo su cui è possibile eseguire qualsiasi applicazione scritta da sviluppatori di terze parti che utilizzano [[Android SDK]] e [[Android NDK|NDK]].", per prevenire implementazioni incompatibili in Android<ref name="android1"/>. Il programma di compatibilità è facoltativo e gratuito, e la suite che consente di effettuare test di compatibilità è sempre gratuita e open-source<ref name="android2">{{Cita web | url = https://source.android.com/faqs.html # compatibilità | titolo = Domande frequenti | 3 = Android Open Source | editore = Source.android.com | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140913171927/https://source.android.com/faqs.html | dataarchivio = 13 settembre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
=== ProjectProgramma Tangodi (sospeso)aggiornamento ===
Android ha un rapido ciclo di aggiornamento, con la distribuzione di nuove versioni ogni sei-nove mesi. Gli [[aggiornamento (informatica)|aggiornamenti]] sono in genere di natura incrementale, apportando miglioramenti del software a intervalli regolari, piuttosto che revisioni complete del sistema ogni due o tre anni (pratica comune per i sistemi operativi desktop come [[Microsoft Windows|Windows]]). Tra una major release e l'altra vengono messi a disposizione aggiornamenti intermedi per risolvere problemi di sicurezza e altri [[bug]] del software. La maggior parte dei dispositivi Android sono in grado di ricevere gli aggiornamenti in modalità "[[Over-the-air|OTA]]" (''over the air''), ovvero senza necessità di un collegamento a un PC.
 
Rispetto ad altri sistemi operativi mobili, come [[iOS]], in genere trascorre parecchio tempo, a volte diversi mesi, fra la distribuzione ufficiale di un aggiornamento Android e l'effettiva distribuzione, da parte dei vari produttori [[Original equipment manufacturer|OEM]], ai dispositivi in grado di supportarlo. Questo non avviene però con i dispositivi della serie Nexus più recenti (attualmente [[Nexus 5X|Google Nexus 5X]], [[Nexus 6P|Google Nexus 6P]], [[Google Pixel|Pixel]], [[Google Pixel 2 XL|Pixel 2 XL]] e il convertibile [[Pixel C]]).<ref Name=alliance>{{Cita web|cognome = Cunningham | nome = Andrew | url = https://arstechnica.com/gadgets/2012/06/what-happened-to-the-android-update-alliance/ | titolo = Cosa è successo all'Android Update Alliance? | editore= Ars Technica | data = 27 giugno 2012 | accesso = 15 settembre 2012}}</ref> Nel 2011, Google ha siglato un accordo con un certo numero di produttori annunciando l'"Android Update Alliance" e impegnandosi a fornire aggiornamenti tempestivi a ogni dispositivo per 18 mesi dalla sua immissione in commercio. Ciononostante, per l'ultima distribuzione del sistema operativo Lollipop, Google ha deciso di coinvolgere gli ormai datati Nexus 4, 7 (versione 2012) e 10, che hanno sforato i 18 mesi dalla data d'uscita (fine 2012, che, al conto dei 18 mesi, sarebbero dovuti uscire dalla linea d'aggiornamento nel primo semestre 2014).
Project Tango è un progetto per smartphone e tablet, basati su Android, che grazie a sofisticati sensori, riesce a creare un modello 3D dell'ambiente.
 
Il motivo per cui si verificano questi ritardi è dovuto a vari fattori. In primis vi è la necessità di personalizzare il sistema sullo specifico hardware di ogni dispositivo. Gli aggiornamenti ufficiali vengono infatti distribuiti da Google per i dispositivi di riferimento. Ogni produttore dovrà poi adattare il sistema ai propri dispositivi, operazione che richiede tempo e investimenti non indifferenti.
=== Google Glass ===
Per questo motivo molti produttori si concentrano prima di tutto ad aggiornare i loro dispositivi di punta più recenti, allungando ancor di più i tempi per i vecchi dispositivi. In alcuni casi i produttori hanno rinunciato addirittura ad aggiornare dei vecchi dispositivi pur in grado di supportare le nuove versioni del sistema operativo.
{{vedi anche|Google Glass}}
 
Ad aggravare ulteriormente il problema, si aggiunge il fatto che la stragrande maggioranza dei produttori personalizzano l'interfaccia di Android per differenziarsi sul mercato e, a ogni aggiornamento, devono riportare le proprie personalizzazioni sulla nuova versione. Alcuni commentatori hanno notato che, allo stato attuale, i produttori non sono incentivati ad aggiornare i propri dispositivi, incentivando gli utenti a passare a un modello più recente (e aggiornato).<ref>{{Cita web|autore=John Leyden|url=https://www.theregister.co.uk/2011/11/22/android_patching_mess/|titolo=Security takes a backseat on Android in update shambles|accesso=24 gennaio 2015|data=22 novembre 2011|sito=Theregister.co.uk|citazione=Their interest is in selling newer phones and carrier contracts; they are not incentivised to prioritise security for existing phones.}}</ref>
I Google Glass sono un paio di occhiali a [[realtà aumentata]] sviluppati da Google e basati sul sistema operativo Android<ref>[https://support.google.com/glass/answer/4578099?hl=en XE16 release notes - Google Glass Help<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
I primi prototipi sperimentali noti al pubblico sono quelli della ''Explorer Edition'', disponibile agli sviluppatori a inizio 2013, e in vendita al pubblico dal terzo trimestre del 2014.
 
Come accade per iOS l'esecuzione del ripristino alle condizioni di fabbrica (o ''hard reset'' o ''wiping'') mantiene la versione corrente del sistema operativo (cioè gli aggiornamenti installati sono conservati).
=== Android One ===
Android adotta una politica di licenza di tipo [[open source]] (escluse alcune versioni intermedie),<ref>{{Cita web |url=http://www.androiditaly.com/articoli/speciali/189-cose-android-la-storia-del-sistema-operativo-mobile-di-google.html |editore=Android Italy |autore=Edmondo Lopez e Diego Magnani |titolo=Cos'è Android? La storia del sistema operativo mobile di Google |data=4 aprile 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110421071940/http://www.androiditaly.com/articoli/speciali/189-cose-android-la-storia-del-sistema-operativo-mobile-di-google.html |dataarchivio=21 aprile 2011 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.zeusnews.it/n.php?c=16187#axzz1muuOQbj4|titolo=Android torna open source|sito=ZEUS News|accesso=14 giugno 2017}}</ref> e si basa sul [[Linux (kernel)|kernel Linux]]. La licenza ([[Licenza Apache]]) sotto cui è distribuito consente di modificare e distribuire liberamente il [[codice sorgente]]. Inoltre, Android dispone di una vasta comunità di sviluppatori che realizzano applicazioni con l'obiettivo di aumentare le funzionalità dei dispositivi. Queste [[app (smartphone)|applicazioni]] sono scritte soprattutto in [[linguaggio di programmazione]] [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]].
 
Nell'ottobre 2012 le applicazioni disponibili presenti sul market ufficiale Android ([[Google Play]]) hanno raggiunto le {{formatnum:700000}} unità.<ref name="appstats-700000">{{Cita web |url=http://www.tomsguide.com/us/Google-Play-Android-Apple-iOS,news-16235.html |titolo=Google Play Matches Apple's iOS With 700,000 Apps}}</ref> Questi fattori hanno permesso ad Android di diventare il sistema operativo più utilizzato in ambito mobile, oltre a rappresentare, per le aziende produttrici, la migliore scelta in termini di bassi costi, personalizzazione e leggerezza del sistema operativo stesso, senza dover scrivere un proprio sistema operativo da zero.<ref name="canalysQ42010">{{Cita web |url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/11/on-androids-5th-birthday-5-things-we-love-about-android/|titolo=Google's open source OS made the world of mobile devices a better place.|sito=Canalys |data=5 novembre 2012 |accesso=5 febbraio 2013}}</ref>
Durante il Google I/O 2014, Google ha presentato [[Android One]], un progetto inizialmente destinato ai mercati emergenti e in via di sviluppo.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.blog.google/products/android/taking-next-step-android-one/|titolo=Taking the next step with Android One|data=5 settembre 2017|accesso=18 ottobre 2018}}</ref> Grazie all'accordo con alcuni produttori tra cui Karbon, Spice e Micromax, Google proporrà una nuova gamma di dispositivi Android di fascia bassa, basati sulla versione ''stock'' del sistema operativo e con specifiche hardware stringenti, questi fattori permettono di realizzare una versione di Android ottimizzata più reattiva e leggera, con un sistema di aggiornamenti più fitta rispetto a quello della gamma Nexus e Pixel, garantendo anche un passaggio a una versione superiore. I modelli in questione avranno il supporto [[Dual SIM]], la memoria espandibile tramite [[MicroSD|micro SD]], la radio FM e display all'incirca di 4.5 pollici, tutto a un prezzo inferiore ai 100 euro, nel 2017 debuttano in Italia i primi dispositivi con tale sistema.<ref>[http://www.corriere.it/tecnologia/mobile/cards/gli-smartphone-android-one-google-arrivano-italia-ma-costano-troppo/primi-italia_principale.shtml Gli smartphone Android One di Google arrivano in Italia (ma costano troppo)]</ref>
 
=== Kernel Linux ===
Nel 2017 sono stati prodotti anche modelli di fascia medio-alta con Android One, come l'[[HTC U11|HTC U11 Life]] e lo [[Xiaomi Mi A1]] (anche per il mercato europeo)
[[File:Android-System-Architecture.svg|thumb|right|Schema di Architettura.]]
Nel 2019 sono stati prodotti anche modelli di fascia alta con Adroid One, come [[NOKIA 8 SCIROCCO]] E [[MOTOROLA ONE VISION]].
Android è costituito da un [[Linux (kernel)|kernel Linux]] 2.6 e 3.x (da Android 4.0 in poi), con [[middleware]], [[Libreria (software)|Librerie]] e [[Application programming interface|API]] scritte in [[C (linguaggio)|C]] (o [[C++]]) e [[software]] in esecuzione su un [[framework]] di applicazioni che include librerie [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] compatibili con librerie basate su [[Apache Harmony]]. Android fino alla release 4.4 KitKat ha usato la [[Dalvik virtual machine]] con un [[compilatore just-in-time]] per l'esecuzione di Dalvik dex-code (Dalvik Executable), che di solito viene tradotto da codice [[bytecode]] [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]<ref>{{cita web | url= https://www.tbray.org/ongoing/When/201x/2010/11/14/What-Android-Is | titolo= Che cosa è Android | cognome= Bray | nome= Tim | data = 24 novembre 2010 | accesso=10 ottobre 2012}}</ref>. Questa virtual machine, ormai obsoleta, viene rimpiazzata con [[Art (runtime)|ART]] (Android RunTime) integrato in Android 5.0 Lollipop. Questa nuova virtual machine, sviluppata da Google, utilizza un [[Compilatore AOT|compilatore Ahead-of-time]]. La piattaforma hardware principale di Android è l'[[architettura ARM]]. L'[[architettura x86]] è supportata grazie al progetto [[Android-x86|Android x86]]<ref>{{Cita web|url=https://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors | titolo = Google Android 4.0 portato su processori x86 | cognome = Shah | nome = Agam | data = 1º dicembre 2011 |sito= Computerworld | editore = International Data Group | accesso=10 ottobre 2012}}</ref> e Google TV utilizza una speciale versione x86 di Android.
 
Il kernel Linux di Android mette a disposizione modifiche all'architettura create da Google al di fuori del ciclo di sviluppo del kernel. Un tipico sistema Android non possiede un [[X Window System]] nativo, né supporta il set completo standard di librerie [[progetto GNU|GNU]], e nel caso del C++ vi è solo una implementazione parziale delle [[Standard Template Library|STL]]. Tutto ciò rende difficile il [[portabilità|porting]] su Android di applicazioni grafiche o librerie sviluppate per [[GNU/Linux]].<ref>{{Cita web |url=https://arstechnica.com/open-source/reviews/2009/02/an-introduction-to-google-android-for-developers.ars |titolo=Dream(sheep++): A developer's introduction to Google Android |data=23 febbraio 2009 |cognome=Paul |nome=Ryan |sito=[[Ars Technica]] |accesso=15 febbraio 2012}}</ref> Per semplificare lo sviluppo di applicazioni C/C++ sotto Android si usa [[Simple DirectMedia Layer|SDL]] che tramite un piccolo [[Adapter pattern|Wrapper]] java permette l'utilizzo della [[Java Native Interface|JNI]] dando un'idea di utilizzo simile a un'applicazione nativa in C/C++.
== Applicazioni ==
 
Le applicazioni Android sono Java-based; in effetti le applicazioni scritte in codice nativo in C/C++ devono essere richiamate dal codice java, tutte le chiamate a sistema fatte in C (o C++) devono chiamare codice [[Macchina virtuale Java|virtual machine Java]] di Android: infatti le API multimediali di SDL sotto Android richiamano [[metodo (programmazione)|metodi]] in Java; questo significa che il codice dell'applicazione C/C++ deve essere inserito all'interno di un progetto Java, il quale produce alla fine un pacchetto Android (APK).
Le [[Applicazione mobile|applicazioni]] (o ''app'') sono la forma più generica per indicare i [[software]] applicativi installabili su Android. Esse possono essere scaricate sia dal catalogo ufficiale [[Google Play]], sia da altri cataloghi, come l'[[Amazon Appstore]] di [[Amazon.com]]<ref name="amazonStore">{{Cita news |url=https://www.tuttoandroid.net/news/amazon-appstore-disponibile-in-italia-come-app-shop-62052/ |titolo=Amazon Appstore disponibile in Italia come App shop|data=30 agosto 2012 |accesso=5 febbraio 2013}}</ref>, o [[F-Droid]] che contiene solo software su licenza libera. Le applicazioni Android possono essere installate direttamente a partire da un file APK fornito dal distributore del software.
 
Google ha contribuito a implementare alcune funzionalità all'interno del kernel Linux, in particolare il ''wakelock'', una funzione che permette alle applicazioni di "risvegliare" il dispositivo mentre è in ''sleep''. Quest'ultima feature è però stata rifiutata dagli sviluppatori del kernel mainline, in parte perché hanno ritenuto che Google non abbia manifestato l'intenzione di mantenere il proprio codice.<ref name="hartmann2">{{Cita web |url=https://www.zdnet.com/news/linux-developer-explains-android-kernel-code-removal/389733 |titolo=Linux developer explains Android kernel code removal |autore=David Meyer |data=3 febbraio 2010 |editore=[[ZDNet]] |accesso=20 febbraio 2012}}</ref><ref name="hartmann">{{Cita web |url=http://www.kroah.com/log/linux/android-kernel-problems.html |titolo=Android and the Linux kernel community |autore=[[Greg Kroah-Hartman]] |data=2 febbraio 2010 |accesso=20 febbraio 2012 |citazione=''Google shows no sign of working to get their code upstream anymore. Some companies are trying to strip the Android-specific interfaces from their codebase and push that upstream, but that causes a much larger engineering effort, and is a pain that just should not be necessary.''}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.linux.com/news/embedded-mobile/mobile-linux/344486-garretta-linuxcon-talk-emphasizes-lessons-learned-from-androidkernel-saga |titolo=Garrett's LinuxCon Talk Emphasizes Lessons Learned from Android/Kernel Saga |autore=Brian Proffitt |data=10 agosto 2010 |editore=[[Linux.com]] |accesso=21 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120620114806/https://www.linux.com/news/embedded-mobile/mobile-linux/344486-garretta-linuxcon-talk-emphasizes-lessons-learned-from-androidkernel-saga |dataarchivio=20 giugno 2012 |urlmorto=sì }}</ref> Anche se Google ha annunciato nel mese di aprile 2010 che avrebbero assunto due dipendenti per lavorare con la comunità del kernel Linux,<ref>{{Cita web |url=https://www.zdnet.com/blog/open-source/dibona-google-will-hire-two-android-coders-to-work-with-kernelorg/6274 |titolo=DiBona: Google will hire two Android coders to work with kernel.org |sito=www.zdnet.com |autore=Brian Proffitt |data=15 aprile 2010 |accesso=20 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100617005554/http://www.zdnet.com/blog/open-source/dibona-google-will-hire-two-android-coders-to-work-with-kernelorg/6274 |dataarchivio=17 giugno 2010 }}</ref> [[Greg Kroah-Hartman]], l'attuale responsabile del kernel di Linux per il ramo stabile, ha dichiarato nel dicembre 2010 che era preoccupato del fatto che Google non sembrava più intenzionata a far includere le modifiche al codice nel ramo principale di Linux. Alcuni sviluppatori di Google Android hanno fatto capire che "il team di Android si è stancato del processo", perché erano una piccola squadra e avevano molto lavoro urgente da fare su Android<ref>{{Cita web | url = https://blogs.computerworld.com/16900/android_linux_kernel_fight_continues | titolo = Android / Linux kernel lotta continua | editore = [[Computerworld]] | autore = Steven J. Vaughan-Nichols | data = 7 settembre 2010 | accesso = 2012 - 02-20 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120419023943/http://blogs.computerworld.com/16900/android_linux_kernel_fight_continues | dataarchivio = 19 aprile 2012 }}</ref>
Per motivi di [[sicurezza informatica]], le applicazioni sono fornite di un sistema di [[certificato digitale|certificazione]] che verifica l'integrità del pacchetto da installare e la paternità rispetto a un distributore di software accreditato presso [[Google]].
 
In Linux è stato incluso ''l'autosleep'' e le capacità ''wakelock'' nel kernel 3.5, dopo molti precedenti tentativi di fusione. Le interfacce sono le stesse ma la realizzazione di Linux ha due diverse modalità di sospensione: a memoria (la sospensione tradizionale che utilizza Android), e su disco (ibernazione, come è noto sul desktop).<ref>{{Cita web | cognome = Jonathan | nome = Corbet | titolo = Autosleep e wakelocks | url = https://lwn.net/Articles/479841/|editore=LWN.net}}</ref> Nel mese di agosto 2011, [[Linus Torvalds]] ha detto che "alla fine Android e Linux sarebbero venuti di nuovo a un nucleo comune, ma probabilmente non sarà per quattro o cinque anni"<ref>{{Cita web | url = http://zdnet.com/blog/open-source/linus-torvalds-on-android-the-linux-fork/9426 | titolo = Linus Torvalds su Android, la forcella Linux | autore = Steven J. Vaughan-Nichols | sito = ZDNet. com | data = 18 agosto 2011 | accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111228091019/http://www.zdnet.com/blog/open-source/linus-torvalds-on-android-the-linux-fork/9426 | dataarchivio = 28 dicembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref> Nel mese di dicembre 2011, Kroah-Hartman ha annunciato l'inizio del progetto mainlining Android, che mira a mettere un po' di Android [[driver]], le [[patch (informatica)|patch]] e le caratteristiche, nel kernel di Linux a partire da Linux 3.3.<ref>{{Cita web | url = http://www.muktware.com/news/3273/linux-33-will-let-you-boot-android-greg-kh | titolo = Linux 3.3 ti consente di avviare il sistema in Android: Greg-KH | autore = Swapnil Bhartiya |sito= muktware.com | data = 2 gennaio 2012 | accesso = 15 febbraio 2012}}</ref>
Android è fornito di una serie di applicazioni preinstallate che vanno dal browser alla radio analogica FM, dal calendario all'applicazione [[Gmail]], dalla calcolatrice al navigatore satellitare Turn-by-Turn e comprende anche la ricerca vocale [[Google Voice Search]] con la possibilità di scegliere la lingua in italiano.
 
La [[memoria flash]] sui dispositivi Android è divisa in diverse [[partizione (informatica)|partizioni]], ad esempio "/system" per il sistema operativo stesso e "/data" per i dati utente e le installazioni delle app.
=== Google Play ===
Diversamente rispetto alle tradizionali [[distribuzione Linux|distribuzioni GNU/Linux]], agli utenti di dispositivi Android non sono disponibili i privilegi di superutente, o [[root (utente)|root]], per l'accesso al sistema operativo e alle sue partizioni, quali "/system", per le quali l'utente dispone dei permessi di ''sola lettura''.
{{Vedi anche|Google Play}}
Tuttavia, l'accesso come root sul dispositivo è quasi sempre possibile: in certi casi tramite richiesta al produttore, in altri sfruttando certe [[Vulnerabilità|falle di sicurezza]] di Android.
L'accesso root viene utilizzato frequentemente dalla comunità open source, per migliorare le capacità dei loro dispositivi, ''flashare'' nuove ''custom'' [[Read only memory|ROM]] (ovvero operazioni di [[modding]]<ref>http://www.androidworld.it/forum/guide-e-tutorial-11/%5Bguida%5D-primi-passi-nel-modding-come-iniziare-137841/</ref>), ma anche da soggetti malintenzionati per installare [[virus (informatica)|virus]] e [[malware]].
 
=== Ambiente di ripristino e modalità provvisoria ===
Lo store ufficiale di Android è [[Google Play]]. Il nome attuale è stato adottato a partire dal 6 marzo [[2012]] mentre la denominazione precedente era Android Market. Il servizio offre la possibilità di acquistare non solo applicazioni, ma, dal 2012, anche [[Libro|libri]] e [[musica]], rispettivamente [[Google Play Libri|Play Libri]] e [[Google Play Musica|Play Musica]]. Dal 2013 anche [[film]], e più tardi anche [[Rivista|riviste]].
Su Android è semplice poter accedere all''''ambiente di ripristino''' (''recovery mode''), come accade per qualsiasi distribuzione Linux o per [[Windows]]. L'ambiente è come sempre archiviato in una partizione di sistema e nascosta. L'accesso avviene accendendo o riavviando il dispositivo tenendo premuti contemporaneamente, per qualche secondo, anche altri tasti (ad esempio tasti "home", "volume su" e "power", in altri casi "home" e "volume giù")<ref>Oppure si può agire mediante strumenti specifici da utilizzare con PC e dispositivo collegato.</ref>. Il menù mette a disposizione diversi comandi tra i quali<ref>https://www.androidpit.it/recovery-mode</ref>:
* ripristino alle condizioni di fabbrica (''hard reset'');
* eliminazione [[cache]];
* lancio di eseguibili da percorso esterno (es. PC connesso dispositivo) o memoria flash;
* attivazione modalità di download (''reboot to bootloader''), metodo alternativo all'ADB per eseguire operazioni sul caricatore di avvio, ad esempio installare un firmware di tipo custom.
 
I produttori solitamente personalizzano non solo Android stesso ([[firmware]] [[Read Only Memory|ROM]]), l'ambiente di ripristino ma anche il [[Boot loader|''bootloader'']]<ref>http://www.androiday.com/guida-allo-sblocco-bootloader-e-installazione-recovery-mode-per-android/</ref>. Nelle pratiche di ''[[modding]]'', oltre a ''rootare'' il dispositivo occorre sbloccare il ''bootloader'' se si vuole [[Memoria flash|''flashare'']] delle custom ROM (ivi comprese delle custom recovery più ricche di comandi di quella base, ad esempio esecuzione di [[backup]] e ripristino [[Immagine disco|immagine]]). Il ''bootloader'' originale, tra l'altro, è il componente che controlla la validità del [[certificato digitale]] degli aggiornamenti e delle app, impedendo o richiedendo i permessi di amministratore nei casi di app prive di certificati validi. Anche il ''bootloader'' è archiviato in una cartella inaccessibile senza diritti di [[Root (utente)|''root'']].
Tutti o quasi i dispositivi Android hanno preinstallata una icona denominata Google Play. Per accedere a Google Play è necessario possedere un account Google.
 
L'ambiente di ripristino non va confuso con la '''modalità provvisoria''' o '''modalità sicura''' (''safe mode''), analoga a quella di Windows, anch'essa lanciabile (in accensione) attraverso una combinazione di tasti (es. tasto accensione, prima schermata di avvio/apparizione logo, tasto volume giù tenendolo premuto). Con la modalità provvisoria sono eseguiti solo i servizi essenziali e quindi si possono tentare prove per risolvere malfunzionamenti o altre procedure diagnostiche.
Oltre a poter acquistare sul market utilizzando il servizio Google checkout, è prevista la possibilità di addebitare l'acquisto sul credito prepagato o sull'abbonamento usato per il servizio telefonico; in Italia questa modalità di pagamento è garantita dagli operatori [[TIM]], [[Vodafone Italia|Vodafone]] e [[Wind Tre]].<ref>{{Cita news |url=http://www.androider.it/31457/google-play-store-wind-conferma-i-pagamenti-con-il-credito-telefonico/ |titolo=Google Play Store: Wind conferma i pagamenti con il credito telefonico|data=7 giugno 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://support.google.com/googleplay/answer/2651410?hl=it|titolo=Metodi di pagamento accettati - Guida di Google Play|sito=support.google.com|accesso=16 marzo 2016}}</ref>
 
=== Firmware personalizzati ===
Nell'ottobre 2012 le applicazioni presenti sul market ufficiale Android ([[Google Play]]) hanno raggiunto le {{formatnum:700000}} unità<ref name="appstats-700000" />. Durante l'estate 2013 se ne sono raggiunte un milione superando quelle disponibili sull'[[App Store]].{{cn}}
Il [[codice sorgente]] di Android è distribuito da Google con una [[licenza open source]] e la sua natura aperta ha incoraggiato una vasta comunità di sviluppatori (come quella di [[XDA Developers]]) e appassionati a utilizzare il codice open source come base per progetti basati sulla comunità, che forniscono aggiornamenti ai dispositivi più vecchi, nuove funzionalità per utenti esperti o portare Android su dispositivi originariamente forniti con altri sistemi operativi.<ref>{{Cita web|url=http://reviews.cnet.co.uk/mobile-apps/best-custom-roms-for-the-samsung-galaxy-s2-50007658|titolo=Best custom ROMs for the Samsung Galaxy S2|cognome=McFerran|nome=Damien|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=April 17, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120419194709/http://reviews.cnet.co.uk/mobile-apps/best-custom-roms-for-the-samsung-galaxy-s2-50007658|dataarchivio=April 19, 2012}}</ref> Queste versioni sviluppate dalla comunità portano spesso nuove funzionalità e aggiornamenti ai dispositivi più rapidamente rispetto ai canali ufficiali del produttore/vettore, con un livello comparabile di qualità;<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2010/05/01/custom-roms-for-android-explained-and-why-you-want-them/|titolo=Custom ROMs For Android Explained – Here Is Why You Want Them|cognome=Russakovskii|nome=Artem|sito=Android Police|data=May 1, 2010|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170128133644/http://www.androidpolice.com/2010/05/01/custom-roms-for-android-explained-and-why-you-want-them/|dataarchivio=January 28, 2017}}</ref> forniscono supporto continuo ai dispositivi meno recenti che non ricevono più aggiornamenti ufficiali; o portano Android su dispositivi che sono stati ufficialmente commercializzati con altri sistemi operativi, come l'[[HP TouchPad]]. I firmware personalizzati vengono spesso pre-[[Rooting|rootati]] e contengono modifiche non previste dal produttore originale, come ad esempio la capacità di fare [[Overclocking|overclock]] o over/undervolt al processore del dispositivo.<ref>{{Cita news|nome=Mike|cognome=Isaac|url=https://www.wired.com/gadgetlab/2011/04/cyanogenmod-android/|titolo=Android OS Hack Gives Virtual Early Upgrade &#124; Gadget Lab|editore=Wired.com|data=April 11, 2011|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120502133719/http://www.wired.com/gadgetlab/2011/04/cyanogenmod-android|dataarchivio=May 2, 2012}}</ref> [[CyanogenMod]] era il firmware della community più utilizzato,<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2012/05/28/cyanogenmod-has-been-installed-over-2-million-times-doubles-install-numbers-since-january/|titolo=CyanogenMod Has Now Been Installed On Over 2 Million Devices, Doubles Install Numbers Since January|editore=Androidpolice.com|data=May 28, 2012|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120804015756/http://www.androidpolice.com/2012/05/28/cyanogenmod-has-been-installed-over-2-million-times-doubles-install-numbers-since-january/|dataarchivio=August 4, 2012}}</ref><ref>[http://www.androidworld.it/2010/08/28/firmware-cyanogenmod-6-stabile-e-arrivata-nexus-onehtc-magichtc-dream-21432/ CyanogenMod 6 stabile per Nexus One e HTC Magic]</ref> ora interrotto e [[LineageOS|sostituito]] da [[LineageOS]]<ref>{{Cita web|url=http://lineageos.org/|titolo=Lineage OS – Lineage OS Android Distribution|cognome=OS|nome=Lineage|sito=lineageos.org|accesso=January 31, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161225080905/http://lineageos.org/|dataarchivio=December 25, 2016}}</ref>; compatibile con molti terminali fra cui il [[Nexus One]], l'[[HTC Magic]] e l'[[HTC Desire]] e successivamente con [[Samsung Galaxy S GT-i9000|Galaxy S]] e [[Samsung Galaxy S II GT-i9100|Galaxy S II]], One X, One S, [[LG Optimus L9]], [[LG Optimus G]], [[Galaxy Nexus]], [[Samsung Galaxy S III GT-i9300|Galaxy S III]] e [[Samsung Galaxy S4|Galaxy S4]], [[Nexus 5]], [[LG G2]], [[HTC One M7]]. È pur vero che le ROM "cucinate" spesso permettono una maggiore libertà di gestione da parte dell'utente, includendo funzionalità particolari e ampia possibilità di personalizzazione. Esistono raccolte di firmware come quella di AndroidPedia.<ref>[http://www.androidworld.it/wiki/Categoria:Firmware AndroidPedia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101231053245/http://www.androidworld.it/wiki/Categoria:Firmware |data=31 dicembre 2010 }}</ref>
Per gli utenti avanzati l'utilizzo delle custom ROM Android rilasciate dalla community permette di liberarsi dalle applicazioni e personalizzazioni del produttore (del dispositivo), quasi sempre non disinstallabili o modificabili (cosa che non succede nel mondo dei [[Personal computer|PC]]).
 
I permessi di [[root (utente)|root]] permettono ai dispositivi di accedere a funzioni avanzate, come gestire direttamente [[CPU]] e app di sistema, altrimenti inaccessibili, ma permettono anche all'utente di cambiare il [[firmware]] del telefono. Senza i permessi aggiuntivi è comunque solitamente possibile installare eventuali aggiornamenti firmware ufficiali del produttore del dispositivo, senza far decadere la garanzia dello stesso.
== Risorse per gli sviluppatori ==
 
Inizialmente tutto il lavoro si era concentrato sull'[[HTC Dream]] con firmware come Mikhael, JacHero, TheDudes e altri e storicamente, i produttori di dispositivi e i gestori di telefonia mobile in genere non hanno supportato lo sviluppo di [[firmware]] di terze parti. I produttori esprimono preoccupazione per il funzionamento improprio dei dispositivi che eseguono software non ufficiale e dei costi di supporto derivanti da ciò.<ref name="htcdev">{{Cita web|url=http://htcdev.com/bootloader|titolo=HTC's bootloader unlock page|editore=Htcdev.com|data=|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121019020546/http://htcdev.com/bootloader|dataarchivio=October 19, 2012}}</ref> Inoltre, firmware modificato come CyanogenMod a volte offrono funzionalità, come il [[tethering]], per le quali i gestori addebiterebbero un sovrapprezzo. Di conseguenza, ostacoli tecnici tra cui [[Boot|bootloader]] bloccati e accesso limitato alle autorizzazioni di root sono comuni in molti dispositivi. Tuttavia, poiché il software sviluppato dalla comunità è diventato più popolare e in seguito a una dichiarazione del Bibliotecario del Congresso negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] che consente il "[[Jailbreak (iOS)|jailbreaking]]" sui dispositivi mobili,<ref>{{Cita web|url=http://www.tuaw.com/2010/07/26/library-of-congress-rules-in-favor-of-jailbreaking/|titolo=LoC rules in favor of jailbreaking|cognome=Sadun|nome=Erica|editore=Tuaw.com|data=July 26, 2010|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121030023251/http://www.tuaw.com/2010/07/26/library-of-congress-rules-in-favor-of-jailbreaking/|dataarchivio=October 30, 2012}}</ref> produttori e operatori hanno ammorbidito la loro posizione in merito allo sviluppo di terze parti, con alcuni, tra cui [[HTC]],<ref name="htcdev" /> [[Motorola]],<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2011/10/24/motorola-offers-unlocked-bootloader-tool-for-droid-razr-verizon-removes-it/|titolo=Motorola Offers Unlocked Bootloader Tool For Droid RAZR, Verizon Removes It|cognome=Crook|nome=Jordan|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=October 24, 2011|accesso=June 25, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111025174051/http://techcrunch.com/2011/10/24/motorola-offers-unlocked-bootloader-tool-for-droid-razr-verizon-removes-it/|dataarchivio=October 25, 2011}}</ref> [[Samsung]]<ref>{{Cita web|url=http://www.inspiredgeek.com/2011/06/08/cyanogenmod-7-for-samsung-galaxy-s2-ii-development-already-started/|titolo=CyanogenMod 7 for Samsung Galaxy S2 (II): Development Already Started!|sito=Inspired Geek|data=June 8, 2011|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120822051352/http://www.inspiredgeek.com/2011/06/08/cyanogenmod-7-for-samsung-galaxy-s2-ii-development-already-started/|dataarchivio=August 22, 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/cyanogenmod-coming-galaxy-sii-thanks-samsung|titolo=CyanogenMod coming to the Galaxy S 2, thanks to Samsung|cognome=Menno|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=June 6, 2011|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170408230750/http://www.androidcentral.com/cyanogenmod-coming-galaxy-sii-thanks-samsung|dataarchivio=April 8, 2017}}</ref> e [[Sony Mobile Communications|Sony]],<ref>{{Cita web|url=http://developer.sonyericsson.com/wp/2011/09/28/sony-ericsson-supports-independent-developers/|titolo=Sony Ericsson supports independent developers – Developer World|cognome=Forian|nome=Daniel|editore=Developer.sonyericsson.com|data=|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120212160322/http://developer.sonyericsson.com/wp/2011/09/28/sony-ericsson-supports-independent-developers/|dataarchivio=February 12, 2012}}</ref> fornendo supporto e incoraggiando lo sviluppo. Di conseguenza, nel tempo la necessità di eludere le restrizioni hardware per l'installazione di firmware non ufficiale è diminuita in quanto un numero crescente di dispositivi viene spedito con [[Boot|bootloader]] sbloccati o sbloccabili, simili alla serie di telefoni [[Google Nexus|Nexus]], sebbene di solito richiedano che gli utenti rinuncino alla garanzia dei loro dispositivi per farlo.<ref name="htcdev" /> Tuttavia, nonostante l'accettazione da parte del produttore, alcuni operatori negli Stati Uniti richiedono ancora che i telefoni siano bloccati, frustrando sviluppatori e clienti.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2012/11/20/3666668/access-denied-android-unlocked-bootloaders|titolo=Access Denied: why Android's broken promise of unlocked bootloaders needs to be fixed|cognome=Kopfstein|nome=Janus|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=November 20, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210040817/http://www.theverge.com/2012/11/20/3666668/access-denied-android-unlocked-bootloaders|dataarchivio=February 10, 2017}}</ref>
=== Documentazione ===
 
=== Nomi in codice dei dispositivi ===
Ai fini della programmazione, il team di Android ha specificato nella documentazione ufficiale<ref>{{cita web |url=https://developer.android.com/sdk/index.html|titolo=The Developer's Guide|accesso=2 marzo 2012}}</ref> vari termini per definire i vari tipi di applicazioni.
Internamente, Android identifica ogni dispositivo supportato dal suo '''nome in codice del dispositivo''', una stringa breve,<ref>{{Cita web|url=https://forum.xda-developers.com/wiki/Device_codename|titolo=Device codename – XDA-Developers|sito=forum.xda-developers.com|accesso=March 13, 2019}}</ref> che può essere o non essere simile al nome del modello utilizzato nella commercializzazione del dispositivo. Ad esempio, il nome in codice del dispositivo dello [[Google Pixel|smartphone Pixel]] è ''sailfish''.
 
Il nome in codice del dispositivo non è in genere visibile all'utente finale, ma è importante per determinare la compatibilità con le versioni Android modificate. A volte viene anche menzionato in articoli che parlano di un dispositivo, perché consente di distinguere diverse varianti hardware di un dispositivo, anche se il produttore li offre con lo stesso nome. Il nome in codice del dispositivo è disponibile per le applicazioni in esecuzione su <code>android.os.</code> <code>Build.DEVICE</code>.<ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/reference/android/os/Build#DEVICE|titolo=Documentation of the Build class|sito=Android Developers|accesso=March 13, 2019}}</ref>
==== Attività (''activity'') ====
 
== Privacy e sicurezza ==
Le ''attività'' sono quelle classi scritte in linguaggio Java che compongono una applicazione Android e subiscono una interazione diretta con l'utente. All'avvio di ogni applicazione viene eseguita una activity, la quale può eseguire delle operazioni e può anche aprire/eseguire altre activity. Le attività create estendono la classe ''Activity'' da cui ereditano proprietà e metodi.<ref name="androidfundamental">{{cita web|url=https://developer.android.com/guide/topics/fundamentals.html|titolo=Application Fundamental|accesso=2 marzo 2012}}</ref>
=== Accesso ai dati da parte delle istituzioni pubbliche ===
Nell'ambito delle più ampie [[Divulgazioni sulla sorveglianza di massa del 2013|divulgazioni della sorveglianza di massa del 2013,]] nel settembre 2013 venne rivelato che le agenzie di intelligence americane e britanniche, la [[National Security Agency]] (NSA) e la [[Government Communications Headquarters]] (GCHQ), rispettivamente, avessero accesso ai dati dell'utente su iPhone, BlackBerry e i dispositivi Android. Secondo quanto riferito, sono in grado di leggere quasi tutte le informazioni sullo smartphone, inclusi SMS, posizione, e-mail e note.<ref name="spiegel20130907">{{Cita news|cognome=Staff|url=https://www.spiegel.de/international/world/a-920971.html|titolo=Privacy Scandal: NSA Can Spy on Smart Phone Data|data=September 7, 2013|accesso=September 7, 2013}}</ref> Nel gennaio 2014, ulteriori rapporti hanno rivelato le capacità delle agenzie di intelligence di intercettare le informazioni personali trasmesse su Internet dai social network e altre applicazioni popolari come ''[[Angry Birds (serie)|Angry Birds]]'', che raccolgono informazioni personali dei propri utenti per motivi pubblicitari e di altro tipo. GCHQ ha, secondo ''[[The Guardian]]'', una guida in stile [[wiki]] di diverse app e reti pubblicitarie, e i diversi dati che possono essere sottratti da ciascuna.<ref name="angrybirdsatgchq">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2014/jan/27/nsa-gchq-smartphone-app-angry-birds-personal-data|titolo=Angry Birds and 'leaky' phone apps targeted by NSA and GCHQ for user data &#124; World news|cognome=James Ball|editore=theguardian.com|data=|accesso=February 2, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140302173109/http://www.theguardian.com/world/2014/jan/27/nsa-gchq-smartphone-app-angry-birds-personal-data|dataarchivio=March 2, 2014}}</ref> Più tardi quella settimana, lo sviluppatore finlandese di Angry Birds [[Rovio Entertainment|Rovio]] annunciò che stava riconsiderando i suoi rapporti con le sue piattaforme pubblicitarie alla luce di queste rivelazioni, e invitò l'industria più ampia a fare altrettanto.<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2014/jan/28/angry-birds-rovio-respond-nsa-spying-revelations|titolo=Angry Birds firm calls for industry to respond to NSA spying revelations &#124; World news|cognome=James Ball|wkautore=James Ball (journalist)|editore=theguardian.com|data=January 28, 2014|accesso=February 2, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140130104652/http://www.theguardian.com/world/2014/jan/28/angry-birds-rovio-respond-nsa-spying-revelations|dataarchivio=January 30, 2014}}</ref>
 
I documenti hanno rivelato un ulteriore sforzo delle agenzie di intelligence per intercettare le ricerche e le query di Google Maps inviate da Android e altri smartphone per raccogliere informazioni sulla posizione in blocco.<ref name="angrybirdsatgchq2">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2014/jan/27/nsa-gchq-smartphone-app-angry-birds-personal-data|titolo=Angry Birds and 'leaky' phone apps targeted by NSA and GCHQ for user data &#124; World news|cognome=James Ball|editore=theguardian.com|data=|accesso=February 2, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140302173109/http://www.theguardian.com/world/2014/jan/27/nsa-gchq-smartphone-app-angry-birds-personal-data|dataarchivio=March 2, 2014}}</ref> L'NSA e il GCHQ insistono sul fatto che le loro attività sono conformi a tutte le leggi nazionali e internazionali pertinenti, sebbene il Guardian abbia dichiarato che "le ultime informazioni potrebbero anche aggiungere alla crescente preoccupazione pubblica su come il settore tecnologico raccoglie e utilizza le informazioni, in particolare per quelli al di fuori degli Stati Uniti, che godono di meno protezioni della privacy rispetto agli americani ".<ref name="angrybirdsatgchq2" />
==== Servizio (''service'') ====
 
I documenti trapelati pubblicati da WikiLeaks, nome in codice [[ Vault 7|Vault 7]] e datati 2013-2016, descrivono in dettaglio le capacità della [[Central Intelligence Agency]] (CIA) di eseguire la sorveglianza elettronica e la [[Guerra cibernetica|cyber warfare]], compresa la capacità di compromettere i sistemi operativi della maggior parte degli smartphone (incluso Android).<ref>{{Cita web|url=http://www.computing.co.uk/ctg/news/3006021/vault-7-wikileaks-reveals-details-of-cias-hacks-of-android-iphone-windows-linux-macos-and-even-samsung-tvs|titolo=Vault 7: Wikileaks reveals details of CIA's hacks of Android, iPhone Windows, Linux, MacOS, and even Samsung TVs|sito=[[Computing (magazine)|Computing]]|data=March 7, 2017}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Andy|cognome=Greenberg|url=https://www.wired.com/2017/03/cia-can-hack-phone-pc-tv-says-wikileaks/|titolo=How the CIA Can Hack Your Phone, PC, and TV (Says WikiLeaks)|pubblicazione=[[WIRED]]|data=March 7, 2017}}</ref>
I servizi sono, al contrario, quelle applicazioni che per loro natura svolgono delle operazioni autonome e che vengono richiamati dalle ''attività'' al bisogno. Il sistema operativo fornisce alle applicazioni vari servizi già pronti all'uso, per ottenere l'accesso all'hardware o a risorse esterne (ad esempio dei web services di messaggistica). I servizi sono oggetti di classe ''Services''.<ref name = androidfundamental/> Un esempio di servizio è com.android.inputmethod.latin, ossia il componente che fa comparire la tastiera quando si seleziona (con i tasti o con un "tocco" sullo schermo tattile) un campo di input testuale. I servizi possono essere eseguiti o interrotti direttamente dall'utente, sebbene siano eventualità alquanto rare.
 
==== FornitoriMinacce dicomuni contenutiper (c''ontentla provider'')sicurezza ====
La ricerca della società di sicurezza [[ Trend Micro|Trend Micro]] elenca l'abuso del servizio premium come il tipo più comune di malware Android, in cui i messaggi di testo vengono inviati da telefoni infetti a numeri di telefono a tarife premium senza il consenso o addirittura la conoscenza dell'utente. Altri malware visualizzano pubblicità indesiderate e intrusive sul dispositivo o inviano informazioni personali a terze parti non autorizzate.<ref>{{Cita news|nome=Emil|cognome=Protalinski|url=https://www.zdnet.com/article/android-malware-numbers-explode-to-25000-in-june-2012/|titolo=Android malware numbers explode to 25,000 in June 2012|pubblicazione=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=July 17, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161012044759/http://www.zdnet.com/article/android-malware-numbers-explode-to-25000-in-june-2012/|dataarchivio=October 12, 2016}}</ref> Secondo quanto riferito, le minacce alla sicurezza su Android stanno crescendo esponenzialmente; tuttavia, gli ingegneri di Google hanno sostenuto che la minaccia di malware e virus su Android è stata [[Fear, uncertainty and doubt|esagerata]] dalle società di sicurezza per motivi commerciali,<ref name="exaggeration">{{Cita web|url=http://www.pcadvisor.co.uk/news/network-wifi/3320818/mobile-malware-exaggerated-by-charlatan-vendors-says-google-engineer/|titolo=Mobile malware exaggerated by "charlatan" vendors, says Google engineer|editore=PC Advisor|data=November 24, 2011|accesso=November 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130308075557/http://www.pcadvisor.co.uk/news/network-wifi/3320818/mobile-malware-exaggerated-by-charlatan-vendors-says-google-engineer/|dataarchivio=March 8, 2013}}</ref><ref name="extremely">{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/android-42-brings-new-security-features-scan-sideloaded-apps|titolo=Android 4.2 brings new security features to scan sideloaded apps|cognome=Hildenbrand|nome=Jerry|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=November 2, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170408194541/http://www.androidcentral.com/android-42-brings-new-security-features-scan-sideloaded-apps|dataarchivio=April 8, 2017}}</ref> e hanno accusato l'industria della sicurezza di aver temuto di vendere software di protezione antivirus agli utenti.<ref name="exaggeration" /> Google sostiene che il malware pericoloso è in realtà estremamente raro<ref name="extremely" /> e un sondaggio condotto da [[F-Secure|F-Secure ha]] mostrato che solo lo 0,5% del malware Android segnalato proveniva dal Google Play Store.<ref>{{Cita web|url=http://www.phonearena.com/news/Android-malware-perspective-only-0.5-comes-from-the-Play-Store_id36696|titolo=Android malware perspective: only 0.5% comes from the Play Store|editore=Phonearena.com|data=|accesso=March 14, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130509190547/http://www.phonearena.com/news/Android-malware-perspective-only-0.5-comes-from-the-Play-Store_id36696|dataarchivio=May 9, 2013}}</ref>
 
Nell'agosto 2015, Google ha annunciato che i dispositivi della serie [[Google Nexus]] avrebbero iniziato a ricevere [[Patch|patch di]] sicurezza mensili. Google ha anche scritto che "I dispositivi Nexus continueranno a ricevere aggiornamenti importanti per almeno due anni e patch di sicurezza per un periodo superiore a tre anni dalla disponibilità iniziale o 18 mesi dall'ultima vendita del dispositivo tramite [[Google Store]] ".<ref>{{Cita web|url=https://android.googleblog.com/2015/08/an-update-to-nexus-devices.html|titolo=An Update to Nexus Devices|cognome=Ludwig|nome=Adrian|sito=Official Android Blog|data=August 5, 2015|accesso=March 16, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170318164542/https://android.googleblog.com/2015/08/an-update-to-nexus-devices.html|dataarchivio=March 18, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2015/08/05/google-announces-new-update-policy-for-nexus-devices-including-monthly-security-patches-for-3-years-and-major-otas-for-2-years-from-release/|titolo=Google Announces New Update Policy For Nexus Devices Including Monthly Security Patches For 3 Years And Major OTAs For 2 Years From Release|cognome=Whitwam|nome=Ryan|sito=Android Police|data=August 5, 2015|accesso=March 16, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170126054028/http://www.androidpolice.com/2015/08/05/google-announces-new-update-policy-for-nexus-devices-including-monthly-security-patches-for-3-years-and-major-otas-for-2-years-from-release/|dataarchivio=January 26, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.anandtech.com/show/9496/google-commits-to-monthly-security-updates-for-nexus-devices|titolo=Google Commits To Monthly Security Updates For Nexus Devices|cognome=Chester|nome=Brandon|sito=[[AnandTech]]|editore=[[Purch Group]]|data=August 5, 2015|accesso=March 16, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317054707/http://www.anandtech.com/show/9496/google-commits-to-monthly-security-updates-for-nexus-devices|dataarchivio=March 17, 2017}}</ref> L'ottobre seguente, i ricercatori [[Università di Cambridge|dell'Università di Cambridge hanno]] concluso che l'87,7% dei telefoni Android in uso aveva conosciuto ma [[Vulnerabilità|vulnerabilità della sicurezza]] senza patch a causa della mancanza di aggiornamenti e supporto.<ref>{{Cita web|url=http://androidvulnerabilities.org/press/2015-10-08|titolo=87% of Android devices insecure|sito=Android Vulnerabilities|editore=[[University of Cambridge]]|data=October 8, 2015|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222080441/http://www.androidvulnerabilities.org/press/2015-10-08|dataarchivio=February 22, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cl.cam.ac.uk/~drt24/papers/spsm-scoring.pdf|titolo=Security Metrics for the Android Ecosystem|cognome=Thomas|nome=Daniel R.|editore=[[Libraries of the University of Cambridge|Computer Laboratory]], [[University of Cambridge]]|accesso=March 16, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222134830/https://www.cl.cam.ac.uk/~drt24/papers/spsm-scoring.pdf|dataarchivio=February 22, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/security/2015/10/university-of-cambridge-study-finds-87-of-android-devices-are-insecure/|titolo=University of Cambridge study finds 87% of Android devices are insecure|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 14, 2015|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063812/https://arstechnica.com/security/2015/10/university-of-cambridge-study-finds-87-of-android-devices-are-insecure/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Ron Amadeo di ''[[Ars Technica]]'' ha anche scritto nell'agosto 2015 che "Android è stato originariamente progettato, soprattutto, per essere ampiamente adottato. Google stava iniziando da zero con una quota di mercato pari allo zero per cento, quindi è stato felice di rinunciare al controllo e dare a tutti un posto al tavolo in cambio di adozione. [... ] Ora, tuttavia, Android ha circa il 75-80 percento del mercato mondiale degli smartphone, rendendolo non solo il sistema operativo mobile più popolare al mondo, ma probabilmente il sistema operativo più popolare, punto. Pertanto, la sicurezza è diventata un grosso problema. Android utilizza ancora una catena di comando per l'aggiornamento del software progettata quando l'ecosistema Android non aveva dispositivi da aggiornare e non funziona ".<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2015/08/waiting-for-androids-inevitable-security-armageddon/|titolo=Waiting for Android's inevitable security Armageddon|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=August 6, 2015|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312065601/https://arstechnica.com/gadgets/2015/08/waiting-for-androids-inevitable-security-armageddon/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> A seguito delle notizie sul programma mensile di Google, alcuni produttori, tra cui Samsung e LG, hanno promesso di pubblicare aggiornamenti di sicurezza mensili<ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/after-stagefright-samsung-and-lg-join-google-with-monthly-android-patches/|titolo=After Stagefright, Samsung and LG join Google with monthly Android patches|cognome=Tung|nome=Liam|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=August 6, 2015|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312051109/http://www.zdnet.com/article/after-stagefright-samsung-and-lg-join-google-with-monthly-android-patches/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> ma, come notato da Jerry Hildenbrand in ''Android Central'' a febbraio 2016, "invece abbiamo ottenuto alcuni aggiornamenti su versioni specifiche di una manciata di modelli. E un mucchio di promesse non mantenute ".<ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/monthly-security-patches-are-most-important-updates-youll-never-get|titolo=Monthly security patches are the most important updates you'll never get|cognome=Hildenbrand|nome=Jerry|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=February 19, 2016|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170115232057/http://www.androidcentral.com/monthly-security-patches-are-most-important-updates-youll-never-get|dataarchivio=January 15, 2017}}</ref>
I f''ornitori di contenuti'' sono dei contenitori di dati generati dalle applicazioni che ne forniscono una condivisione; i dati possono essere contenuti nel file system, in un database SQLite, sul web o in una qualunque locazione di dati.<ref name = androidfundamental/> La classe alla quale appartengono questi oggetti è ''ContentProvider''.<ref name = androidfundamental/>
 
In un post di marzo 2017 sul Blog sulla sicurezza di Google, Adrian Ludwig e Mel Miller, leader della sicurezza di Android, hanno scritto che "Più di 735 milioni di dispositivi di oltre 200 produttori hanno ricevuto un aggiornamento della sicurezza della piattaforma nel 2016" e che "I nostri partner di carrier e hardware hanno contribuito a espandere la distribuzione di questi aggiornamenti, rilasciando aggiornamenti per oltre la metà dei primi 50 dispositivi in tutto il mondo nell'ultimo trimestre del 2016 ". Hanno anche scritto che "Circa la metà dei dispositivi in uso alla fine del 2016 non aveva ricevuto un aggiornamento di sicurezza della piattaforma nell'anno precedente", affermando che il loro lavoro avrebbe continuato a concentrarsi sulla razionalizzazione del programma di aggiornamenti di sicurezza per una più facile implementazione da parte dei produttori.<ref>{{Cita web|url=https://security.googleblog.com/2017/03/diverse-protections-for-diverse.html|titolo=Diverse protections for a diverse ecosystem: Android Security 2016 Year in Review|cognome=Ludwig|nome=Adrian|sito=Google Security Blog|data=March 22, 2017|citazione=<!--More than 735 million devices from 200+ manufacturers received a platform security update in 2016. [..]-->We released monthly Android security updates throughout the year for devices running Android 4.4.4 and up—that accounts for 86.3 percent of all active Android devices worldwide.|accesso=March 22, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170322141254/http://security.googleblog.com/2017/03/diverse-protections-for-diverse.html|dataarchivio=March 22, 2017}}</ref> Inoltre, in un commento a ''[[TechCrunch]]'', Ludwig ha dichiarato che i tempi di attesa per gli aggiornamenti di sicurezza sono stati ridotti da "sei a nove settimane fino a pochi giorni", con il 78% dei dispositivi di punta in Nord America aggiornati sicurezza alla fine del 2016.<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2017/03/22/security-updates-are-still-slow-for-android-users/|titolo=Android plans to improve security update speed this year|cognome=Conger|nome=Kate|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=March 22, 2017|accesso=March 22, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170322144352/https://techcrunch.com/2017/03/22/security-updates-are-still-slow-for-android-users/|dataarchivio=March 22, 2017}}</ref>
====''Broadcast receiver''====
 
Le patch per i bug rilevate nel sistema operativo principale spesso non raggiungono gli utenti di dispositivi meno recenti.<ref>{{Cita web|url=https://motherboard.vice.com/en_us/article/goodbye-android|titolo=Goodbye, Android|cognome=Franceschi-Bicchierai|nome=Lorenzo|sito=Motherboard|editore=[[Vice Media]]|data=July 29, 2015|accesso=March 16, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316205243/https://motherboard.vice.com/en_us/article/goodbye-android|dataarchivio=March 16, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/the-android-toxic-hellstew-survival-guide/|titolo=The Android 'toxic hellstew' survival guide|cognome=Kingsley-Hughes|nome=Adrian|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=June 9, 2014|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170327220116/http://www.zdnet.com/article/the-android-toxic-hellstew-survival-guide/|dataarchivio=March 27, 2017}}</ref> Tuttavia, la natura open source di Android consente agli appaltatori della sicurezza di prendere dispositivi esistenti e adattarli per usi altamente sicuri. Ad esempio, Samsung ha lavorato con General Dynamics attraverso l'acquisizione di [[ Apri Kernel Labs|Open Kernel Labs]] per ricostruire ''Jelly Bean'' in aggiunta al loro microvisore rinforzato per il progetto "Knox".<ref>{{Cita web|url=https://www.theregister.co.uk/2013/02/28/general_dynamics/|titolo=Air-to-ground rocket men flog top-secret mobe-crypto to Brad in accounts|editore=The Register|data=February 28, 2013|accesso=August 8, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130728215538/http://www.theregister.co.uk/2013/02/28/general_dynamics/|dataarchivio=July 28, 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/02/28/technology/samsung-armors-android-to-take-on-blackberry.html|titolo=Samsung Armors Android to Take On BlackBerry|sito=The New York Times|data=February 28, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170623171457/http://www.nytimes.com/2013/02/28/technology/samsung-armors-android-to-take-on-blackberry.html|dataarchivio=June 23, 2017}}</ref>
I ''broadcast receiver'' permettono alle app di ricevere segnali rivolti a tutte le app in esecuzione, per la condivisione di dati o di segnali di servizio (come ad esempio quello di batteria scarica). I ''broadcast receiver'', sebbene non usino l'interfaccia del sistema, possono far apparire messaggi informativi che si sovrappongono all'output dell'activity corrente.<ref name = androidfundamental/>
 
Gli smartphone Android hanno la capacità di segnalare la posizione dei punti di accesso [[Wi-Fi]], incontrati mentre gli utenti del telefono si spostano, per creare database contenenti le posizioni fisiche di centinaia di milioni di tali punti di accesso. Questi database formano mappe elettroniche per localizzare gli smartphone, consentendo loro di eseguire app come [[ Foursquare|Foursquare]], [[Google Latitude]], [[ Luoghi di Facebook|Facebook Places]] e di pubblicare annunci basati sulla posizione.<ref>{{Cita news|cognome=Steve Lohr|url=https://www.nytimes.com/2011/05/09/technology/09google.html|titolo=Suit Opens a Window Into Google|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=May 8, 2011|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121116095159/http://www.nytimes.com/2011/05/09/technology/09google.html|dataarchivio=November 16, 2012}}</ref> Software di monitoraggio di terze parti come TaintDroid,<ref>{{Cita web|url=http://appanalysis.org/faq.html|titolo=AppAnalysis.org: Real Time Privacy Monitoring on Smartphones|cognome=|nome=|sito=|data=March 15, 2018|accesso=October 9, 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120315153458/http://appanalysis.org/faq.html|dataarchivio=March 15, 2012}}</ref> un progetto finanziato dalla ricerca accademica, possono, in alcuni casi, rilevare quando le informazioni personali vengono inviate dalle applicazioni ai server remoti.<ref>{{Cita news|nome=Priya|cognome=Ganapati|url=https://www.wired.com/gadgetlab/2010/09/data-collection-android/|titolo=Study Shows Some Android Apps Leak User Data Without Clear Notifications &#124; Gadget Lab|editore=Wired.com|data=September 30, 2010|accesso=January 30, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111004011111/http://www.wired.com/gadgetlab/2010/09/data-collection-android/|dataarchivio=October 4, 2011}}</ref>
==== Frammento (''fragment'') ====
 
===Funzionalità di sicurezza tecnica===
Il frammento è quella porzione di codice (quindi di applicazione) che gestisce la parte grafica, in base alle possibilità del dispositivo su cui è stato installato. Il problema dello sviluppatore è evidente quando si trova a dover sviluppare una applicazione che funzioni, ad esempio, sia su un tablet (generalmente questi hanno uno schermo tattile di grandi dimensioni) sia su alcuni tipi di smartphone (che possono avere 2 schermi e non è detto che entrambi siano tattili).
Le applicazioni Android vengono eseguite in una [[Sandbox (sicurezza informatica)|sandbox]], un'area isolata del sistema che non ha accesso al resto delle risorse del sistema, a meno che le autorizzazioni di accesso non siano esplicitamente concesse dall'utente quando l'applicazione è installata, tuttavia ciò potrebbe non essere possibile per pre app installate. Ad esempio, non è possibile disattivare l'accesso al microfono dell'app fotocamera preinstallata senza disabilitare completamente la fotocamera. Ciò è valido anche nelle versioni Android 7 e 8.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/secure-android-90523/|titolo=How secure is Android?|cognome=Sims|nome=Gary|sito=Android Authority|data=May 30, 2012|accesso=March 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316024406/http://www.androidauthority.com/secure-android-90523/|dataarchivio=March 16, 2017}}</ref>
 
Da febbraio 2012, Google utilizza lo scanner malware [[Google Play|Bouncer di Google]] per controllare e scansionare le app disponibili nel Google Play Store.<ref>{{Cita web|url=http://googlemobile.blogspot.no/2012/02/android-and-security.html|titolo=Android and Security|cognome=Lockheimer|nome=Hiroshi|sito=Google Mobile Blog|data=February 2, 2012|accesso=March 22, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227062701/http://googlemobile.blogspot.no/2012/02/android-and-security.html|dataarchivio=February 27, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://uk.pcmag.com/apps/66697/news/google-bouncer-now-scanning-android-market-for-malware|titolo=Google 'Bouncer' Now Scanning Android Market for Malware|cognome=Albanesius|nome=Chloe|sito=PC Magazine|editore=Ziff Davis|data=February 2, 2012|accesso=March 22, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227160213/http://uk.pcmag.com/apps/66697/news/google-bouncer-now-scanning-android-market-for-malware|dataarchivio=February 27, 2017}}</ref> Una funzione "Verifica app" è stata introdotta a novembre 2012, come parte della versione del sistema operativo [[Android Jelly Bean|"Jelly Bean" per Android 4.2]], per scansionare tutte le app, sia da Google Play che da fonti di terze parti, per comportamenti dannosi.<ref>{{Cita web|url=http://www.computerworld.com/article/2473570/android/exclusive--inside-android-4-2-s-powerful-new-security-system.html|titolo=Exclusive: Inside Android 4.2's powerful new security system|cognome=Raphael|nome=JR|sito=Computerworld|editore=International Data Group|data=November 1, 2012|accesso=March 22, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317162810/http://www.computerworld.com/article/2473570/android/exclusive--inside-android-4-2-s-powerful-new-security-system.html|dataarchivio=March 17, 2017}}</ref> Inizialmente solo durante l'installazione, Verify Apps ha ricevuto un aggiornamento nel 2014 per scansionare "costantemente" le app e nel 2017 la funzionalità è stata resa visibile agli utenti tramite un menu in Impostazioni.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2017/02/13/googles-verify-apps-now-shows-apps-recently-scanned/|titolo=Google's Verify Apps now shows apps that it has recently scanned|cognome=Whitwam|nome=Ryan|sito=Android Police|data=February 13, 2017|accesso=March 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316025715/http://www.androidpolice.com/2017/02/13/googles-verify-apps-now-shows-apps-recently-scanned/|dataarchivio=March 16, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.digitaltrends.com/mobile/verify-apps-list-update/|titolo=Google's virus-scanning Verify Apps feature for Android now reveals its secrets|cognome=Wiggers|nome=Kyle|sito=Digital Trends|data=February 15, 2017|accesso=March 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316025235/http://www.digitaltrends.com/mobile/verify-apps-list-update/|dataarchivio=March 16, 2017}}</ref>
È stato allora deciso, dal team di Android, di creare il concetto di "''fragment''", ossia una classe tanto generica da permettere lo sviluppo di una applicazione con la parte grafica slegata a quella "decisionale", in modo da rendere agevole l'adattamento dell'applicazione alle varie situazioni. Il programmatore creerà vari frammenti della parte grafica e poi Android la ridisegnerà correttamente per il dispositivo in uso.
 
Prima di installare un'applicazione, [[Google Play]] Store visualizza un elenco dei requisiti che un'app deve funzionare. Dopo aver esaminato queste autorizzazioni, l'utente può scegliere di accettarle o rifiutarle, installando l'applicazione solo se accetta.<ref>{{Cita web|url=https://support.google.com/googleplay/answer/6014972|titolo=Review app permissions thru Android 5.9|sito=Google Play Help|accesso=March 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316025438/https://support.google.com/googleplay/answer/6014972|dataarchivio=March 16, 2017}}</ref> In [[Android Marshmallow|Android 6.0 "Marshmallow"]], il sistema di autorizzazioni è stato modificato; le app non ricevono più automaticamente tutte le autorizzazioni specificate al momento dell'installazione. Viene invece utilizzato un sistema opt-in, in cui agli utenti viene richiesto di concedere o negare autorizzazioni individuali a un'app quando sono necessarie per la prima volta. Le applicazioni ricordano le sovvenzioni, che possono essere revocate dall'utente in qualsiasi momento. Le app preinstallate, tuttavia, non fanno sempre parte di questo approccio. In alcuni casi potrebbe non essere possibile negare determinate autorizzazioni alle app preinstallate, né disabilitarle. L'app Google Play Services non può essere disinstallata né disabilitata. Qualsiasi tentativo di arresto forzato comporta il riavvio dell'app stessa.<ref>{{Cita web|url=http://www.greenbot.com/article/2990078/android/how-to-toggle-app-permissions-in-android-marshmallow.html|titolo=How to toggle app permissions in Android Marshmallow|cognome=Mediati|nome=Nick|sito=Greenbot|editore=International Data Group|data=October 12, 2015|accesso=March 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170307045224/http://www.greenbot.com/article/2990078/android/how-to-toggle-app-permissions-in-android-marshmallow.html|dataarchivio=March 7, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2015/5/28/8675257/android-m-os-update-google-io-2015|titolo=Google announces Android M, available later this year|cognome=Seifert|nome=Dan|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=May 28, 2015|accesso=March 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170328095646/http://www.theverge.com/2015/5/28/8675257/android-m-os-update-google-io-2015|dataarchivio=March 28, 2017}}</ref> Il nuovo modello di autorizzazioni viene utilizzato solo dalle applicazioni sviluppate per Marshmallow utilizzando il suo [[Software development kit|kit di sviluppo software]] (SDK) e le app precedenti continueranno a utilizzare il precedente approccio "tutto o niente". Le autorizzazioni possono comunque essere revocate per quelle app, anche se ciò potrebbe impedire loro di funzionare correttamente e viene visualizzato un avviso in tal senso.<ref>{{Cita web|url=https://www.howtogeek.com/230683/how-to-manage-app-permissions-on-android-6.0/|titolo=How to Manage App Permissions on Android 6.0|cognome=Hoffman|nome=Chris|editore=How-To Geek|data=October 11, 2015|accesso=March 6, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170307045557/https://www.howtogeek.com/230683/how-to-manage-app-permissions-on-android-6.0/|dataarchivio=March 7, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/how-take-advantage-new-app-permissions-marshmallow|titolo=How to take advantage of the new App Permissions in Marshmallow|cognome=Wagoner|nome=Ara|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=November 1, 2015|accesso=March 6, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170519132425/http://www.androidcentral.com/how-take-advantage-new-app-permissions-marshmallow|dataarchivio=May 19, 2017}}</ref>
L'alternativa per il programmatore sarebbe stato di scriversi da solo un ''framework'' che facesse lo stesso lavoro (e l'avrebbe dovuto fare per tutti i suoi progetti) oppure avrebbe dovuto creare più versioni, ognuna destinata a una tipologia di dispositivo, quindi costringendolo a riscrivere diverse parti del proprio software.
 
Nel settembre 2014, Jason Nova di ''Android Authority ha'' riferito di uno studio della società di sicurezza tedesca Fraunhofer AISEC su [[Antivirus|software antivirus]] e minacce malware su Android. Nova ha scritto che "Il sistema operativo Android gestisce i pacchetti software tramite sandboxing; ciò non consente alle applicazioni di elencare il contenuto della directory di altre app per mantenere il sistema sicuro. Non consentendo all'antivirus di elencare le directory di altre app dopo l'installazione, le applicazioni che non mostrano alcun comportamento sospetto intrinseco quando vengono scaricate vengono cancellate come sicure. Se in seguito vengono attivate parti dell'app che risultano dannose, l'antivirus non avrà modo di saperlo poiché si trova all'interno dell'app e fuori dalla giurisdizione dell'antivirus ". Lo studio di Fraunhofer AISEC, che ha esaminato il software antivirus di [[Avast Software|Avast]], [[AVG AntiVirus|AVG]], [[BitDefender|Bitdefender]], [[Eset|ESET]], [[F-Secure]], [[Kaspersky]], [[ Lookout (azienda)|Lookout]], [[McAfee]] (precedentemente Intel Security), [[Norton (software)|Norton]], [[Sophos]] e [[ Trend Micro|Trend Micro]], ha rivelato che "le app antivirus testate non lo fanno fornire protezione contro malware personalizzati o attacchi mirati "e che" anche le app antivirus testate non sono state in grado di rilevare malware che fino ad ora è completamente sconosciuto, ma non fanno alcuno sforzo per nasconderne la malignità ".<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/state-antivirus-android-523684/|titolo=The State of Antivirus for Android|cognome=Nova|nome=Jason|sito=Android Authority|data=September 14, 2014|accesso=March 22, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170621003547/http://www.androidauthority.com/state-antivirus-android-523684/|dataarchivio=June 21, 2017}}</ref>
==== Kernel e librerie di base ====
 
Nell'agosto 2013, Google ha annunciato Android Device Manager (ribattezzato Trova il mio dispositivo a maggio 2017),<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2017/05/17/android-device-manager-updated-first-time-two-years-renamed-find-device-apk-download/|titolo=Android Device Manager updated for the first time in two years and renamed to Find My Device [APK Download]|cognome=Hager|nome=Ryne|sito=Android Police|data=May 17, 2017|accesso=May 17, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517190445/http://www.androidpolice.com/2017/05/17/android-device-manager-updated-first-time-two-years-renamed-find-device-apk-download/|dataarchivio=May 17, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2017/5/17/15654160/google-android-device-manager-app-renamed-find-my-device|titolo=Google's app for lost Android phones is now called Find My Device|cognome=Welch|nome=Chris|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=May 17, 2017|accesso=May 17, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517190755/https://www.theverge.com/2017/5/17/15654160/google-android-device-manager-app-renamed-find-my-device|dataarchivio=May 17, 2017}}</ref> un servizio che consente agli utenti di monitorare, localizzare e cancellare da remoto il proprio dispositivo Android,<ref>{{Cita web|url=https://thenextweb.com/google/2013/08/02/google-announces-android-device-manager-coming-later-this-month-an-app-that-helps-you-find-your-lost-phone/|titolo=Google announces Android Device Manager coming later this month, an app that helps you find your lost phone|cognome=Protalinski|nome=Emil|sito=The Next Web|data=August 2, 2013|accesso=March 13, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314064010/https://thenextweb.com/google/2013/08/02/google-announces-android-device-manager-coming-later-this-month-an-app-that-helps-you-find-your-lost-phone/|dataarchivio=March 14, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2013/8/2/4582892/android-lost-device-recovery-tools-device-manager|titolo=Google announces tool to track lost Android phones|cognome=Kastrenakes|nome=Jacob|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=August 2, 2013|accesso=March 13, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210030930/http://www.theverge.com/2013/8/2/4582892/android-lost-device-recovery-tools-device-manager|dataarchivio=February 10, 2017}}</ref> con un App Android per il servizio rilasciato a dicembre.<ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2013/12/11/android-device-manager/|titolo=Android Device Manager now available for your downloading pleasure on Google Play|cognome=Heater|nome=Brian|sito=Engadget|editore=AOL|data=December 11, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170602021841/https://www.engadget.com/2013/12/11/android-device-manager/|dataarchivio=June 2, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2013/12/11/new-app-google-releases-android-device-manager-app-in-play-store/|titolo=[New App] Google Releases Android Device Manager App In Play Store|cognome=Whitwam|nome=Ryan|sito=Android Police|data=December 11, 2013|accesso=March 13, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314064741/http://www.androidpolice.com/2013/12/11/new-app-google-releases-android-device-manager-app-in-play-store/|dataarchivio=March 14, 2017}}</ref> Nel dicembre 2016, Google ha introdotto un'app Trusted Contacts, che consente agli utenti di richiedere il tracciamento della posizione dei propri cari durante le emergenze.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/12/5/13842058/google-trusted-contacts-personal-safety-android-app|titolo=Google's new Trusted Contacts app lets you share your location during emergencies|cognome=Garun|nome=Natt|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=December 5, 2016|accesso=April 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170404220136/http://www.theverge.com/2016/12/5/13842058/google-trusted-contacts-personal-safety-android-app|dataarchivio=April 4, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2016/12/05/googles-new-trusted-contacts-app-lets-you-share-your-location-in-emergencies/|titolo=Google's new Trusted Contacts app lets you share your location in emergencies|cognome=Lardinois|nome=Frederic|sito=TechCrunch|editore=AOL|data=December 5, 2016|accesso=April 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170622135622/https://techcrunch.com/2016/12/05/googles-new-trusted-contacts-app-lets-you-share-your-location-in-emergencies/|dataarchivio=June 22, 2017}}</ref>
Questi componenti non sono sostituibili; al massimo sono aggiornabili alcune parti per correggere eventuali problemi di sicurezza. Quando viene distribuita una nuova versione di Android, significa che alcune di queste parti sono state aggiornate o sostituite.
 
L'8 ottobre 2018 Google ha annunciato i nuovi requisiti del Google Play Store per combattere l'eccessiva condivisione di informazioni potenzialmente sensibili, inclusi i registri delle chiamate e dei messaggi di testo. Il problema deriva dal fatto che molte app richiedono autorizzazioni per accedere alle informazioni personali dell'utente (anche se queste informazioni non sono necessarie per il funzionamento dell'app) e alcuni utenti concedono senza dubbio tali autorizzazioni. In alternativa, un'autorizzazione potrebbe essere elencata nel manifest dell'app come richiesto (anziché facoltativo) e l'app non verrebbe installata a meno che l'utente non conceda l'autorizzazione; l'utente può ritirare qualsiasi autorizzazione, anche richiesta, da qualsiasi app nelle impostazioni del dispositivo dopo l'installazione dell'app, ma pochi utenti lo fanno. Google ha promesso di collaborare con gli sviluppatori e creare eccezioni se le loro app richiedono autorizzazioni telefoniche o SMS per la "funzionalità dell'app principale". La nuova applicazione delle politiche è iniziata il 6 gennaio 2019, 90 giorni dopo l'annuncio delle politiche l'8 ottobre 2018. Inoltre, Google ha annunciato un nuovo "requisito di livello API di destinazione" ( <code>targetSdkVersion</code> in manifest) almeno Android 8.0 (livello API 26) per tutte le nuove app e gli aggiornamenti delle app. Il requisito a livello di API potrebbe contrastare la pratica degli sviluppatori di app aggirando alcune schermate di autorizzazione specificando le prime versioni di Android con un modello di autorizzazione più approssimativo.<ref>{{Cita web|url=https://9to5google.com/2018/10/08/play-store-policy-prevent-leaks/|titolo=New Play Store policy will help prevent Android call and text data leaks|cognome=Bradshaw|nome=Kyle|sito=9to5Google|data=October 8, 2018|accesso=January 16, 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://android-developers.googleblog.com/2018/10/providing-safe-and-secure-experience.html|titolo=Providing a safe and secure experience for our users|sito=Android Developers Blog|accesso=January 16, 2019}}</ref>
==== Il file APK ====
 
== Licenze ==
Il software viene solitamente distribuito sotto forma di pacchetto autoinstallante, quindi un file con estensione ''.APK'' . Questo non è altro che un file [[compressione dei dati|compresso]], contenente il software (file con estensione ''.dex'') le sue risorse (immagini, suoni, ecc.) e alcuni file ''XML''. L'utente medio non ha necessariamente bisogno di conoscere tale tipologia di file, dato che il dispositivo gestisce tutta la parte di installazione mediante [[web service]]s come ''Google Play''.
Il [[codice sorgente]] per Android è [[Software open source|open source]] : è sviluppato in privato da Google, con il codice sorgente distribuito pubblicamente quando viene distribuita una nuova versione di Android. Google pubblica la maggior parte del codice (inclusi stack di rete e telefonia) con la [[Copyleft|licenza]] [[Licenza Apache|Apache]] [[Copyleft|non copyleft]] versione 2.0. che consente la modifica e la ridistribuzione.<ref>{{Cita news|nome=Clint|cognome=Boulton|url=http://www.eweek.com/c/a/Mobile-and-Wireless/Google-Open-Sources-Android-on-Eve-of-G1-Launch/|titolo=Google Open-Sources Android on Eve of G1 Launch|pubblicazione=[[eWeek]]|data=October 21, 2008|accesso=February 17, 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/uncategorized/2007/11/why-google-chose-the-apache-software-license-over-gplv2/|titolo=Why Google chose the Apache Software License over GPLv2 for Android|cognome=Paul|nome=Ryan|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=November 6, 2007|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063844/https://arstechnica.com/uncategorized/2007/11/why-google-chose-the-apache-software-license-over-gplv2/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> La licenza non concede diritti al marchio "Android", quindi i produttori di dispositivi e i gestori wireless devono concedere in licenza da Google in base a singoli contratti. Le modifiche al kernel Linux associato sono rilasciate sotto il [[copyleft]] [[GNU General Public License]] versione 2, sviluppato da [[Open Handset Alliance]], con il codice sorgente disponibile pubblicamente in ogni momento. In genere, Google collabora con un produttore di hardware per produrre un dispositivo di punta (parte della serie Nexus) con la nuova versione di Android, quindi rende disponibile il codice sorgente dopo il rilascio di quel dispositivo.<ref>{{Cita web|url=http://source.android.com/faqs.html#what-is-involved-in-releasing-the-source-code-for-a-new-android-version|titolo=Frequently Asked Questions: What is involved in releasing the source code for a new Android version?|sito=Android Open Source Project|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100803005840/http://source.android.com/faqs.html|dataarchivio=August 3, 2010}}</ref> L'unica versione di Android che non è stata immediatamente resa disponibile come codice sorgente è stata la versione ''Honeycomb'' 3.0 solo per tablet. Il motivo, secondo [[Andy Rubin]] in un post ufficiale sul blog di Android, era perché ''Honeycomb'' era affrettato a produrre [[Motorola Xoom]],<ref>{{Cita web|url=http://android-developers.blogspot.com/2011/04/i-think-im-having-gene-amdahl-moment.html|titolo=Android Developers Blog: I think I'm having a Gene Amdahl moment|cognome=Bray|nome=Tim|editore=Android-developers.blogspot.com|data=April 6, 2011|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120103150422/http://android-developers.blogspot.com/2011/04/i-think-im-having-gene-amdahl-moment.html|dataarchivio=January 3, 2012}}</ref> e non voleva che terze parti creassero una "brutta esperienza per gli utenti" tentando di mettere su smartphone una versione di Android destinata ai tablet.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/google-not-open-sourcing-honeycomb-says-bloomberg|titolo=Honeycomb won't be open-sourced? Say it ain't so!|cognome=Jerry Hildenbrand|editore=Androidcentral.com|data=March 24, 2011|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120201151102/http://www.androidcentral.com/google-not-open-sourcing-honeycomb-says-bloomberg|dataarchivio=February 1, 2012}}</ref>
 
Solo il sistema operativo Android di base (incluse alcune applicazioni) è un software open source, mentre la maggior parte dei dispositivi Android viene fornita con una notevole quantità di software proprietario, come [[ Servizi mobili di Google|Google Mobile Services]], che include applicazioni come [[Google Play|Google Play Store]], Ricerca [[Google Play Services|Google]] e [[Google Play Services]], un livello software che fornisce [[Application programming interface|API]] per l'integrazione con i servizi forniti da Google, tra gli altri. Queste applicazioni devono essere concesse in licenza da Google dai produttori di dispositivi e possono essere spedite solo su dispositivi che soddisfano le linee guida sulla compatibilità e altri requisiti.<ref name="geek-poweredby">{{Cita web|url=http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/|titolo=Google mandates 'Powered by Android' branding on new devices|sito=Geek.com|accesso=March 28, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140328203431/http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/|dataarchivio=March 28, 2014}}</ref> Le distribuzioni personalizzate e certificate di Android prodotte dai produttori (come [[One UI]] e [[HTC Sense]]) possono anche sostituire alcune app Android stock con le proprie varianti proprietarie e aggiungere software aggiuntivi non inclusi in Android stock.<ref name="ars-irongrip">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|titolo=Google's iron grip on Android: Controlling open source by any means necessary|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 21, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170310080416/https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|dataarchivio=March 10, 2017}}</ref> Potrebbero inoltre essere necessari driver di tipo "[[Blob binario]]" per determinati componenti hardware nel dispositivo.<ref name="ars-irongrip" /><ref name="Building for devices">{{Cita web|url=http://source.android.com:80/source/building-devices.html|titolo=Building for devices|sito=Android Open Source Project|accesso=March 13, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120107123505/http://source.android.com/source/building-devices.html|dataarchivio=January 7, 2012}}</ref>
All'interno di questo file c'è anche un [[certificato digitale]] che permette l'installazione di un pacchetto ''.APK'' su un dispositivo Android se questo non è stato compromesso o revocato. Il certificato deve essere presente in qualsiasi pacchetto, altrimenti Android non installerà l'applicazione al suo interno.
 
[[Richard Stallman]] e la [[Free Software Foundation]] hanno criticato Android e hanno raccomandato l'uso di alternative come [[Replicant (sistema operativo)|Replicant]], perché i driver e il firmware vitali per il corretto funzionamento dei dispositivi Android sono generalmente proprietari e poiché l'applicazione Google Play Store può installare forzatamente o disinstallare le applicazioni e, di conseguenza, invitare software non libero; sebbene la Free Software Foundation non abbia trovato Google che la utilizzi per motivi dannosi.<ref name="stallman2011">{{Cita news|nome=Richard|cognome=Stallman|url=https://www.theguardian.com/technology/2011/sep/19/android-free-software-stallman|titolo=Is Android really free software?|città=London|editore=The Guardian|data=September 19, 2011|accesso=September 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130926172133/http://www.theguardian.com/technology/2011/sep/19/android-free-software-stallman|dataarchivio=September 26, 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gnu.org/philosophy/android-and-users-freedom.html|titolo=Android and Users' Freedom – Support the Free Your Android campaign|cognome=Stallman|nome=Richard|sito=GNU.org|editore=[[Free Software Foundation]]|data=August 5, 2012|accesso=September 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120905074919/http://www.gnu.org/philosophy/android-and-users-freedom.html|dataarchivio=September 5, 2012}}</ref>
Il certificato viene creato dallo sviluppatore dell'applicazione, che può scegliere di crearne uno di "debugging" (quindi a uso interno) o di "mercato" (per la distribuzione) e può deciderne la sua diffusione delle copie (libera o limitata). Il distributore (per esempio ''Google Play'') ci aggiungerà poi una sua chiave, che potrà successivamente revocare, se necessario. In caso di revoca, l'applicazione non è più installabile né eseguibile in nessun dispositivo Android.
 
=== Sfruttamento sui produttori ===
Se uno sviluppatore indipendente vuole poter distribuire un suo software con pacchetto ''.APK'' , senza passare per un web service certificato, può autocertificarsi il certificato. In tal caso, l'utente riceverà un avviso che sta installando un software di questo tipo ("''self-signed''"); a questo punto potrà annullare l'installazione o farla proseguire a suo rischio.
Nel mondo dei produttori di dispositivi OEM (Samsung, LG, ecc.) con la dizione '''Android Stock''' s'intende una versione di Android originale ovvero quella utilizzata sui dispositivi Google<ref>https://www.outofbit.it/android-stock-cosa-e/</ref>. Infatti, i produttori personalizzano (più o meno intensivamente) Android con launcher, funzioni e app proprietarie.
 
Google concede in licenza il proprio software di Google Mobile Services, insieme ai marchi Android, solo ai produttori di hardware per dispositivi che soddisfano gli standard di compatibilità di Google specificati nel documento del Programma di compatibilità Android.<ref name="AndroidCompatibility">{{Cita libro|titolo=Android Compatibility Definition Document|url=http://static.googleusercontent.com/media/source.android.com/en/us/compatibility/android-cdd.pdf|ed=5.0|data=January 11, 2015}}</ref> Pertanto, i fork di Android che apportano importanti modifiche al sistema operativo stesso non includono alcun componente non libero di Google, rimangono incompatibili con le applicazioni che le richiedono e devono essere fornite con un mercato software alternativo al posto del Google Play Store.<ref name="ars-irongrip2">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|titolo=Google's iron grip on Android: Controlling open source by any means necessary|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 21, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170310080416/https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|dataarchivio=March 10, 2017}}</ref> Esempi di tali fork Android sono il [[Fire OS|Fire OS di]] [[Amazon.com|Amazon]] (che viene utilizzato sulla linea di tablet [[Kindle Fire]] e orientato verso i servizi Amazon), la [[Nokia X|piattaforma software Nokia X]] (un fork utilizzato dalla famiglia [[Nokia X]], orientato principalmente verso [[Nokia]] e Servizi [[Microsoft]] ) e altre fork che escludono le app di Google a causa della generale indisponibilità dei servizi di Google in determinate regioni (come la [[ Censura di Internet nella Repubblica popolare cinese|Cina]] ).<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2014/2/24/5440498/nokia-x-android-phone-hands-on|titolo=This is Nokia X: Android and Windows Phone collide|cognome=Warren|nome=Tom|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=February 24, 2014|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170212003044/http://www.theverge.com/2014/2/24/5440498/nokia-x-android-phone-hands-on|dataarchivio=February 12, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/phonemakers-make-android-china-friendly/|titolo=Phonemakers make Android China-friendly|cognome=Qing|nome=Liau Yun|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=October 15, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161013024718/http://www.zdnet.com/article/phonemakers-make-android-china-friendly/|dataarchivio=October 13, 2016}}</ref> Nel 2014, Google ha anche iniziato a richiedere che tutti i dispositivi Android che concedono in licenza il software di Google Mobile Services visualizzino un importante logo "Powered by Android" sulle schermate di avvio.<ref name="geek-poweredby2">{{Cita web|url=http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/|titolo=Google mandates 'Powered by Android' branding on new devices|sito=Geek.com|accesso=March 28, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140328203431/http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/|dataarchivio=March 28, 2014}}</ref> Google ha anche imposto il raggruppamento e il posizionamento preferenziali dei servizi mobili di Google sui dispositivi, incluso il raggruppamento obbligatorio dell'intera suite principale di applicazioni Google, e che i collegamenti a Ricerca Google e all'app Play Store devono essere presenti sulla o vicino alla pagina principale della schermata principale in la sua configurazione predefinita.<ref>{{Cita news|lingua=en-us|url=https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/new-android-oem-licensing-terms-leak-open-comes-with-restrictions/|titolo=New Android OEM licensing terms leak; "Open" comes with a lot of restrictions|pubblicazione=Ars Technica|accesso=March 26, 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180326161103/https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/new-android-oem-licensing-terms-leak-open-comes-with-restrictions/|dataarchivio=March 26, 2018}}</ref>
==== Classi ====
 
Alcune applicazioni e componenti di magazzino nel codice AOSP precedentemente utilizzati da versioni precedenti di Android, come Ricerca, Musica, Calendario e API di localizzazione, sono stati [[ deprecazione|abbandonati]] da Google a favore di sostituzioni [[Software proprietario|non gratuite]] distribuite tramite Play Store (Ricerca Google, Google Play Music e Google Calendar) e [[Google Play Services]], che non sono più open-source. Inoltre, le varianti open source di alcune applicazioni escludono anche le funzioni presenti nelle loro versioni non libere, come i panorami Photosphere in Camera, e una pagina di [[Google Now]] nella schermata iniziale predefinita (in esclusiva per la versione proprietaria "Google Now Launcher", il cui codice è incorporato in quello dell'applicazione principale di Google).<ref name="ars-irongrip3">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|titolo=Google's iron grip on Android: Controlling open source by any means necessary|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 21, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170310080416/https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|dataarchivio=March 10, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/google-now-launcher-hits-play-store-brings-google-homescreen-to-gpe-nexus-devices/|titolo="Google Now Launcher" hits Play Store, brings Google homescreen to GPE & Nexus devices|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=February 26, 2014|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064123/https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/google-now-launcher-hits-play-store-brings-google-homescreen-to-gpe-nexus-devices/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.anandtech.com/show/7516/android-44-factory-images-now-available-for-nexus-4-7-2012-and-2013-and-10|titolo=Android 4.4 Factory Images Now Available for Nexus 4, 7 (2012 and 2013), and 10|cognome=Brian Klug|editore=[[AnandTech]]|data=November 14, 2013|accesso=November 19, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131119003547/http://www.anandtech.com/show/7516/android-44-factory-images-now-available-for-nexus-4-7-2012-and-2013-and-10|dataarchivio=November 19, 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/11/the-nexus-5s-exclusive-launcher-suspiciously-receives-support-for-other-devices/|titolo=The Nexus 5's "exclusive" launcher suspiciously receives support for other devices|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=November 14, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063635/https://arstechnica.com/gadgets/2013/11/the-nexus-5s-exclusive-launcher-suspiciously-receives-support-for-other-devices/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Queste misure hanno probabilmente lo scopo di scoraggiare i fork e incoraggiare le licenze commerciali in linea con i requisiti di Google, poiché la maggior parte delle funzionalità principali del sistema operativo (e, a sua volta, software di terze parti), dipendono da componenti proprietari concessi in licenza esclusivamente da Google, e richiederebbe risorse di sviluppo significative per sviluppare una suite alternativa di software e API per replicarli o sostituirli. Anche le app che non utilizzano i componenti di Google sarebbero in svantaggio funzionale, poiché possono utilizzare solo le API contenute nel sistema operativo stesso.<ref>{{Cita news|lingua=en-us|url=https://arstechnica.com/information-technology/2014/02/neither-microsoft-nokia-nor-anyone-else-should-fork-android-its-unforkable/|titolo=Neither Microsoft, Nokia, nor anyone else should fork Android. It's unforkable.|pubblicazione=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|accesso=March 12, 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180313092126/https://arstechnica.com/information-technology/2014/02/neither-microsoft-nokia-nor-anyone-else-should-fork-android-its-unforkable/|dataarchivio=March 13, 2018}}</ref>
La classe è un concetto della [[programmazione orientata agli oggetti]]. Per semplificare, consiste nella suddivisione di un software in "componenti", questo per evitare di usare il vecchio paradigma della [[programmazione procedurale]], che consiste nello stilare una lista di [[istruzione (informatica)|istruzioni]] sequenziali che possono essere poco adattabili per l'aggiunta di ulteriori funzionalità in futuro. Su Android tutti i componenti sono catalogati come classi e richiamabili da altri componenti se il programmatore ne permette questa possibilità.
 
Nel marzo 2018, è stato riferito che Google aveva iniziato a bloccare i dispositivi Android "non certificati" dall'utilizzo del software Google Mobile Services e visualizza un avviso che indica che "il produttore del dispositivo ha precaricato app e servizi Google senza certificazione da parte di Google". Gli utenti di ROM personalizzate sono in grado di registrare il proprio ID dispositivo sul proprio account Google per rimuovere questo blocco.<ref>{{Cita news|lingua=en-us|url=https://arstechnica.com/gadgets/2018/03/google-starts-blocking-uncertified-android-devices-from-logging-in/|titolo=Google starts blocking "uncertified" Android devices from logging in|pubblicazione=Ars Technica|accesso=March 26, 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180326161228/https://arstechnica.com/gadgets/2018/03/google-starts-blocking-uncertified-android-devices-from-logging-in/|dataarchivio=March 26, 2018}}</ref>
Per fare qualche esempio, nella versione 3.0 livello 11 delle [[Application programming interface|API]] di Android, le classi del [[package (Java)|''package'']] ''android.bluetooth'' permettono a uno sviluppatore indipendente di includere nella sua applicazione la possibilità di comunicare con la sua stessa applicazione (oppure un'altra) installata su un altro [[dispositivo mobile]], senza i cavi, ma solo via [[radiocomunicazione|radio]]. Esiste anche il package ''android.gesture'', con al suo interno le classi che permettono a una applicazione di ricevere le "''gesture''", ossia i tracciamenti di un dito che sfiora lo schermo tattile.
 
Ai membri di Open Handset Alliance, che include la maggior parte degli OEM Android, è anche contrattualmente vietato produrre dispositivi Android basati su fork del sistema operativo;<ref name="ars-irongrip4">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|titolo=Google's iron grip on Android: Controlling open source by any means necessary|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 21, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170310080416/https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|dataarchivio=March 10, 2017}}</ref><ref name="Compatibility_FAQ">{{Cita web|url=http://source.android.com/faqs.html#compatibility|titolo=Android Open Source Project Frequently Asked Questions: Compatibility|sito=source.android.com|accesso=March 13, 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100803005840/http://source.android.com/faqs.html|dataarchivio=August 3, 2010}}</ref> nel 2012, [[Acer (azienda)|Acer Inc. è]] stata costretta da Google a interrompere la produzione su un dispositivo alimentato dal [[AliOS|sistema operativo Aliyun]] di [[Alibaba Group]] con minacce di rimozione dall'OHA, poiché Google ha ritenuto la piattaforma una versione incompatibile di Android. Alibaba Group ha difeso le accuse, sostenendo che il sistema operativo era una piattaforma distinta da Android (principalmente utilizzando app [[HTML5]] ), ma incorporava parti della piattaforma Android per consentire la retrocompatibilità con software Android di terze parti. In effetti, i dispositivi venivano spediti con un negozio di applicazioni che offriva app Android; tuttavia, la maggior parte di loro era piratata.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/alibaba-google-just-plain-wrong-about-our-os/|titolo=Alibaba: Google just plain wrong about our OS|cognome=Moyer|nome=Edward|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=September 15, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312072844/https://www.cnet.com/news/alibaba-google-just-plain-wrong-about-our-os/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/google-blocked-acers-rival-phone-to-prevent-android-fragmentation/|titolo=Google blocked Acer's rival phone to prevent Android "fragmentation"|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=September 15, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063238/https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/google-blocked-acers-rival-phone-to-prevent-android-fragmentation/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/pirated-android-apps-featured-prominently-on-aliyun-app-store/|titolo=Pirated Android apps featured prominently on Aliyun app store|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=September 17, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064327/https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/pirated-android-apps-featured-prominently-on-aliyun-app-store/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref>
Internamente, tutti i processi dei servizi in esecuzione vengono eseguiti con tali nomi e sono visibili, su Android 2.2, nel menu ''Impostazioni''.
 
=== AndroidRicezione SDK ===
Android ricevette una reazione tiepida quando venne presentato nel 2007. Sebbene gli analisti siano rimasti colpiti dalle rispettate società tecnologiche che avevano collaborato con Google per formare Open Handset Alliance, non fu chiaro se i produttori di telefoni cellulari sarebbero stati disposti a sostituire i loro sistemi operativi esistenti con Android.<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/7080758.stm|titolo=Technology &#124; Q&A: Google's Android|editore=BBC News|data=November 6, 2007|accesso=November 9, 2012}}</ref> L'idea di una [[Piattaforma (informatica)|piattaforma di sviluppo]] open source basata su Linux suscitò interesse<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/google-android-prototypes-debut-at-mwc/|titolo=Google Android prototypes debut at MWC|cognome=Reardon|nome=Marguerite|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=February 11, 2008|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312072814/https://www.cnet.com/news/google-android-prototypes-debut-at-mwc/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> ma ci furono ulteriori preoccupazioni per Android di fronte a una forte concorrenza da parte di aziende affermate nel mercato degli smartphone, come Nokia e Microsoft, e sistemi operativi mobili concorrenti Linux che erano in fase di sviluppo.<ref>{{Cita news|url=http://www.smh.com.au/news/biztech/androids-outing-at-barcelona/2008/02/12/1202760277773.html|titolo=Android's outing at Barcelona – BizTech – Technology|editore=[[Sydney Morning Herald]]|data=February 12, 2008|accesso=November 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130308205217/http://www.smh.com.au/news/biztech/androids-outing-at-barcelona/2008/02/12/1202760277773.html|dataarchivio=March 8, 2013}}</ref> Queste aziende affermati erano scettice: Nokia affermò di non vederlo come una minaccia", e un membro del team di Windows Mobile di Microsoft dichiarò "Non capisco l'impatto che avranno".<ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2007/11/05/symbian-nokia-microsoft-and-apple-downplay-android-relevance/|titolo=Symbian, Nokia, Microsoft and Apple downplay Android relevance|cognome=Miller|nome=Paul|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=November 5, 2007|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170419084812/https://www.engadget.com/2007/11/05/symbian-nokia-microsoft-and-apple-downplay-android-relevance/|dataarchivio=April 19, 2017}}</ref>
 
Da allora Android è diventato il sistema operativo per smartphone più utilizzato<ref name="ars5th">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/11/on-androids-5th-birthday-5-things-we-love-about-android/|titolo=On its 5th birthday, 5 things we love about Android|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=November 5, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063315/https://arstechnica.com/gadgets/2012/11/on-androids-5th-birthday-5-things-we-love-about-android/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref><ref name="reisinger2015">{{Cita news|cognome=Reisinger, Don|url=http://www.eweek.com/mobile/slideshows/driverless-cars-and-green-tech-what-google-is-doing-outside-of-search.html|titolo=Driverless Cars and Green Tech: What Google Is Doing Outside of Search|pubblicazione=[[eWeek]]|data=January 16, 2015}}</ref> e "una delle esperienze mobili più veloci disponibili".<ref name="syrup">{{Cita web|url=http://mobilesyrup.com/2012/11/05/on-its-fifth-birthday-android-is-closer-to-our-actual-vision-for-mobile-supremacy/|titolo=On its fifth birthday, Android is "closer to our actual vision" for mobile supremacy|editore=MobileSyrup.com|data=|accesso=November 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121109090340/http://mobilesyrup.com/2012/11/05/on-its-fifth-birthday-android-is-closer-to-our-actual-vision-for-mobile-supremacy/|dataarchivio=November 9, 2012}}</ref> I revisori hanno messo in evidenza la natura open source del sistema operativo come uno dei suoi punti di forza, consentendo ad aziende come Nokia (famiglia Nokia X),<ref>{{Cita web|url=http://www.businessinsider.com/microsoft-selling-nokia-x-android-phones-2014-4|titolo=Microsoft Selling Nokia X Android Phones|editore=Business Insider|data=April 28, 2014|accesso=May 26, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140504050655/http://www.businessinsider.com/microsoft-selling-nokia-x-android-phones-2014-4|dataarchivio=May 4, 2014}}</ref> Amazon (Kindle Fire), [[Barnes & Noble]] (Nook), [[Ouya]], [[Baidu]] e altri a [[Fork (sviluppo software)|fork]] il software e rilasciare hardware eseguendo la propria versione personalizzata di Android. Di conseguenza, è stato descritto dal sito web della tecnologia ''[[Ars Technica]]'' come "praticamente il sistema operativo predefinito per il lancio di nuovo hardware" per le aziende senza le proprie piattaforme mobili.<ref name="ars5th" /> Questa apertura e flessibilità è presente anche a livello dell'utente finale: Android consente un'ampia personalizzazione dei dispositivi da parte dei proprietari e le app sono disponibili gratuitamente negli app store non Google e nei siti Web di terzi. Questi sono stati citati tra i principali vantaggi dei telefoni Android rispetto ad altri.<ref name="ars5th" /><ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/best-apps-customizing-personalizing-android-phones-100685/|titolo=Best Android apps for personalizing and customizing your phone|editore=Androidauthority.com|data=July 13, 2012|accesso=November 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121112021822/http://www.androidauthority.com/best-apps-customizing-personalizing-android-phones-100685/|dataarchivio=November 12, 2012}}</ref>
[[File:PackageExplorer.png|thumb|Vista con Eclipse di un'applicazione]]
 
Nonostante la popolarità di Android, incluso un tasso di attivazione tre volte superiore a quello di iOS, è stato riferito che Google non è stato in grado di sfruttare gli altri prodotti e servizi Web con successo per trasformare Android nel produttore di denaro che gli analisti si aspettavano.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2013/3/19/4120208/why-andy-rubin-android-called-it-quits|titolo=Disconnect: why Andy Rubin and Android called it quits|cognome=Jeffries|nome=Adrianne|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=March 19, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://archive.today/20130411231825/http://www.theverge.com/2013/3/19/4120208/why-andy-rubin-android-called-it-quits|dataarchivio=April 11, 2013}}</ref> ''[[The Verge (sito web)|The Verge]]'' ha suggerito che Google sta perdendo il controllo di Android a causa della vasta personalizzazione e proliferazione di app e servizi non Google, la linea Kindle Fire di Amazon utilizza [[Fire OS]], un fork di Android fortemente modificato che non include né supporta alcun componente proprietario di Google e richiede che gli utenti ottengano software dal suo [[ Amazon Appstore|Amazon Appstore]] invece che dal Play Store.<ref name="ars-irongrip5">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|titolo=Google's iron grip on Android: Controlling open source by any means necessary|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 21, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170310080416/https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|dataarchivio=March 10, 2017}}</ref> Nel 2014, nel tentativo di migliorare la visibilità del marchio Android, Google ha iniziato a richiedere che i dispositivi con i suoi componenti proprietari mostrino un logo Android nella schermata di avvio.<ref name="geek-poweredby3">{{Cita web|url=http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/|titolo=Google mandates 'Powered by Android' branding on new devices|sito=Geek.com|accesso=March 28, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140328203431/http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/|dataarchivio=March 28, 2014}}</ref>
Le applicazioni di Android sono sviluppate all'interno di un ''[[framework]]'', ossia di una struttura dati specifica. La struttura del framework è molto chiara se si utilizza l'[[Software development kit|ambiente di sviluppo (Android SDK)]] con [[Eclipse (informatica)|Eclipse]]; il mancato utilizzo di Eclipse, tuttavia, non impedisce di scrivere applicazioni Android funzionanti.
 
Android ha sofferto di "frammentazione",<ref>{{Cita web|url=http://www.businessinsider.com/android-fragmentation-report-2013-7|titolo=Android Fragmentation Report|cognome=Steve Kovach|editore=Business Insider|data=July 30, 2013|accesso=October 19, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131007085442/http://www.businessinsider.com/android-fragmentation-report-2013-7|dataarchivio=October 7, 2013}}</ref> una situazione in cui la varietà di dispositivi Android, in termini sia di variazioni hardware che di differenze nel software in esecuzione su di essi, rende il compito di sviluppare applicazioni che funzionano in modo coerente in tutto l'ecosistema più difficile rispetto alla concorrenza piattaforme come iOS in cui hardware e software variano di meno. Ad esempio, secondo i dati di [[ OpenSignal|OpenSignal]] nel luglio 2013, c'erano 11.868 modelli di dispositivi Android, numerose dimensioni dello schermo e otto versioni del sistema operativo Android contemporaneamente in uso, mentre la maggior parte degli utenti iOS ha eseguito l'aggiornamento all'ultima iterazione di quel sistema operativo.<ref name="guardianfrag">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/technology/2013/jul/30/android-fragmentation-visualised-opensignal|titolo=Android fragmentation 'worse than ever' – but OpenSignal says that's good|cognome=Arthur|nome=Charles|editore=The Guardian|data=July 30, 2013|accesso=August 1, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130801214513/http://www.theguardian.com/technology/2013/jul/30/android-fragmentation-visualised-opensignal|dataarchivio=August 1, 2013}}</ref> Critici come ''[[ Insider Apple|Apple Insider]]'' hanno affermato che la frammentazione tramite hardware e software ha spinto la crescita di Android attraverso grandi volumi di dispositivi di fascia bassa a basso costo con versioni precedenti di Android. Lo sostengono costringendo gli sviluppatori Android a scrivere affinché il "minimo comune denominatore" raggiunga il maggior numero possibile di utenti, che hanno scarsi incentivi per utilizzare le ultime funzionalità hardware o software disponibili solo su una percentuale minore di dispositivi.<ref>{{Cita web|url=http://appleinsider.com/articles/13/10/16/strong-demand-of-apples-iphone-5-series-driving-an-anti-fragmentation-of-ios|titolo=Strong demand of Apple's iPhone 5 series driving an "anti-fragmentation" of iOS|cognome=Eran|nome=Daniel|editore=Appleinsider.com|data=October 16, 2013|accesso=October 19, 2013|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/20131021063440/http://appleinsider.com/articles/13/10/16/strong-demand-of-apples-iphone-5-series-driving-an-anti-fragmentation-of-ios|dataarchivio=October 21, 2013}}</ref> Tuttavia, OpenSignal, che sviluppa app sia per Android che per iOS, ha concluso che, sebbene la frammentazione possa rendere lo sviluppo più complicato, la più ampia portata globale di Android aumenta anche la potenziale ricompensa.<ref name="guardianfrag" />
Le applicazioni Android sono caratterizzate da una certa dualità: parti dinamiche scritte in [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] e parti statiche scritte in [[XML]]. Tipico delle parti statiche possono essere quelle caratteristiche che non cambiano durante l'[[esecuzione (informatica)|esecuzione]] dell'applicazione, come per esempio il colore dello sfondo. Tipico delle parti dinamiche sono invece gli aspetti programmatici come per esempio la gestione degli eventi.
 
ComputerWorld ha riportato in un articolo che le condizioni d'uso di Android e dello store delle applicazioni prevedono che "nel caso in cui un qualsiasi prodotto violi l'accordo di distribuzione con gli sviluppatori, Google si riserva il diritto di rimuoverle da remoto su ogni dispositivo a propria discrezione".<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2442404 Google cancella da remoto applicativi su Android 17 ottobre 2008]</ref>
Questa dualità è però solo apparente. Durante l'esecuzione, infatti, l'ambiente di esecuzione o [[run-time]] noto come [[Dalvik virtual machine]] (DVM), che in tale ambito sostituisce la consueta [[Macchina virtuale Java]] (JVM), esegue sempre un programma. Per lo sviluppo delle applicazioni è disponibile una completa documentazione<ref>[https://developer.android.com/reference/packages.html Package Index | Android Developers]</ref> la quale, anche graficamente, riprende la struttura tipica della documentazione Java<ref>[https://download.oracle.com/javase/7/docs/api/ Java Platform SE 7]</ref> del sito Oracle.
 
Il 23 giugno 2010, Google è ricorsa a questa modalità per motivi di sicurezza e pulizia, dato che le applicazioni erano state create solo a scopo di ricerca.<ref>{{Cita web|url=https://android-developers.googleblog.com/2010/06/exercising-our-remote-application.html|titolo=Exercising Our Remote Application Removal Feature|sito=Android Developers Blog|lingua=en|accesso=3 marzo 2019}}</ref>
==== Creazione, compilazione, emulazione ====
 
Nel 2010, un team di sviluppatori si è visto rigettare un'applicazione regolarmente inserita nell'[[Google Play|Android Market]]. L'applicazione in questione, "WiFi Tether for Root Users", è dedicata al [[tethering]] (permette ai dispositivi di funzionare come veri e propri router Wi-Fi per fornire a loro volta connettività wi-fi ad altri apparecchi). La motivazione era che T-Mobile (primo carrier ufficiale di Android) vieta il tethering, quindi le applicazioni a esso dedicate creano un conflitto di interessi. Le notizie scatenarono pesanti polemiche tra gli utenti, indignati dalla poca flessibilità dimostrata da Google, la quale fece pensare che il sistema non fosse in realtà tanto "open" come fu presentato.<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2591512 Google: Android non è un router 2 aprile 2009]</ref> Il ''tethering'' [[Wi-Fi]] fu comunque introdotto ufficialmente con la versione di Android 2.2 Froyo, integrata nel sistema.<ref>[https://www.zdnet.com/blog/gadgetreviews/google-android-22-froyo-tethering-wi-fi-hotspot-support/14760 Google Android 2.2 Froyo: Tethering, Wi-Fi hotspot support | ZDNet] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100726081424/http://www.zdnet.com/blog/gadgetreviews/google-android-22-froyo-tethering-wi-fi-hotspot-support/14760 |data=26 luglio 2010 }}</ref>
Tramite l'SDK possiamo passare dalla descrizione della nostra applicazione alla sua effettiva esecuzione sia in emulazione, sia su un dispositivo concreto. Per descrivere l'applicazione al dispositivo prescelto si utilizza il file ''Manifest.xml''.
Possiamo quindi affermare che un'applicazione è descritta completamente da una tripletta:
 
Nel 2012 è emerso come le applicazioni potrebbero estrapolare le foto personali dell'utente (così come altri files salvati come pubblici) dal proprio dispositivo.<ref>[http://www.cellularmagazine.it/blog/16685/ios-e-android-le-vostre-foto-non-sono-al-sicuro/ iOS e Android: le vostre foto non sono al sicuro] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120604013347/http://www.cellularmagazine.it/blog/16685/ios-e-android-le-vostre-foto-non-sono-al-sicuro/ |data=4 giugno 2012 }}</ref>
* ''Codice Java'';
* ''Risorse statiche xml'';
* ''Manifest.xml''.
 
Un'altra critica è volta alla funzione sveglia, la quale non si attiva con il terminale spento<ref>[http://www.uniragazzi.org/nuovi-smartphone-niente-sveglia-a-telefono-spento/ Nuovi Smartphone: niente sveglia a telefono spento] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130309204507/http://www.uniragazzi.org/nuovi-smartphone-niente-sveglia-a-telefono-spento/ |data=9 marzo 2013 }}</ref>; tale funzione non dipende dal sistema operativo (e quindi da Android) ma dall'hardware utilizzato. È possibile aggirare tale mancanza tramite l'utilizzo di alcune applicazioni<ref>[http://www.androidworld.it/2011/08/09/sveglia-da-telefono-spento-su-galaxy-s-e-galaxy-s-ii-53288/ Sveglia da telefono spento su Galaxy S e Galaxy S II]</ref>. Alcuni produttori integrano la funzione di spegnimento e accensione programmata.
Il codice Java viene poi [[compilatore|compilato]] insieme all'XML per generare un [[file]] con [[estensione (file)|estensione]] ''.apk'': esso contiene il [[bytecode]] per la cosiddetta Dalvik Virtual Machine (DVM). I passi successivi servono per [[installazione (informatica)|installare]] il bytecode nel dispositivo (ed eseguirlo in emulazione).
 
Facendo una ricerca, un utente Android è venuto a conoscenza che alcuni dispositivi mobili in commercio montano in realtà una versione modificata del sistema operativo, programmata appositamente per inviare dati personali ai server dei produttori del telefonino. L'articolo rivolgeva le critiche principalmente verso la [[Motorola]], colpevole di inviare ai suoi server password di email, reti sociali e dati di utilizzo degli utenti.<ref>[http://www.beneaththewaves.net/Projects/Motorola_Is_Listening.html Motorola Is Listening - Projects - Beneath the Waves]</ref>
===== Java =====
=== Quota di mercato ===
La società di ricerca Canalys ha stimato nel secondo trimestre del 2009 che Android deteneva una quota del 2,8% delle spedizioni mondiali di [[smartphone]].<ref name="Insider_1">{{Cita news|nome=Prince|cognome=McLean|url=http://www.appleinsider.com/articles/09/08/21/canalys_iphone_outsold_all_windows_mobile_phones_in_q2_2009.html|titolo=Canalys: iPhone outsold all Windows Mobile phones in Q2 2009|pubblicazione=[[AppleInsider]]|data=August 21, 2009|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117031702/http://www.appleinsider.com/articles/09/08/21/canalys_iphone_outsold_all_windows_mobile_phones_in_q2_2009.html|dataarchivio=January 17, 2012}}</ref> A maggio 2010, Android aveva una quota di mercato mondiale per smartphone del 10%, superando [[Windows Mobile]],<ref>{{Cita web|url=https://www.ft.com/content/c055479e-6342-11df-99a5-00144feab49a|titolo=Subscribe to read|sito=Financial Times|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170818004521/https://www.ft.com/content/c055479e-6342-11df-99a5-00144feab49a|dataarchivio=August 18, 2017}}</ref> mentre negli Stati Uniti Android deteneva una quota del 28%, superando il [[IOS|sistema operativo iPhone]].<ref>{{Cita web|url=https://www.tugagency.com/blog/2010/05/11/android-overtakes-iphone-market-share-in-the-us/|titolo=Android Overtakes iPhone Market Share in the US – Tug Agency|sito=www.tugagency.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170817204501/https://www.tugagency.com/blog/2010/05/11/android-overtakes-iphone-market-share-in-the-us/|dataarchivio=August 17, 2017}}</ref> Nel quarto trimestre del 2010, la sua quota mondiale era cresciuta fino al 33% del mercato diventando la piattaforma smartphone più venduta,<ref name="canalysQ420102">{{Cita web|url=http://www.canalys.com/newsroom/google%E2%80%99s-android-becomes-world%E2%80%99s-leading-smart-phone-platform|titolo=Google's Android becomes the world's leading smart phone platform|sito=Canalys|data=January 31, 2011|accesso=February 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120225091704/http://www.canalys.com/newsroom/google%E2%80%99s-android-becomes-world%E2%80%99s-leading-smart-phone-platform|dataarchivio=February 25, 2012}}</ref> superando [[Symbian OS|Symbian]].<ref>{{Cita web|url=http://www.phonearena.com/news/Android-steals-Symbians-Top-Smartphone-OS-crown_id16332|titolo=Android steals Symbian's top smartphone OS crown|editore=Phone arena|accesso=May 14, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130509190009/http://www.phonearena.com/news/Android-steals-Symbians-Top-Smartphone-OS-crown_id16332|dataarchivio=May 9, 2013}}</ref> Negli Stati Uniti è diventata la piattaforma più venduta nell'aprile 2011, superando [[BlackBerry OS]] con una quota di smartphone del 31,2%, secondo ''comScore''.<ref>{{Cita web|url=http://money.cnn.com/2011/03/07/technology/android/index.htm|titolo=Android surpasses BlackBerry as No. 1 U.S. smartphone OS – Mar. 7, 2011|cognome=writer|nome=By David Goldman, staff|sito=money.cnn.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170818004354/http://money.cnn.com/2011/03/07/technology/android/index.htm|dataarchivio=August 18, 2017}}</ref>
 
Al terzo trimestre del 2011, [[Gartner|Gartner ha]] stimato che oltre la metà (52,5%) delle vendite di smartphone apparteneva ad Android.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/it/page.jsp?id=1848514|titolo=Gartner Says Sales of Mobile Devices Grew 5.6 Percent in Third Quarter of 2011; Smartphone Sales Increased 42 Percent|sito=gartner.com|editore=[[Gartner]]|data=November 15, 2011|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120516181608/http://www.gartner.com/it/page.jsp?id=1848514|dataarchivio=May 16, 2012}}</ref> Entro il terzo trimestre del 2012 Android aveva una quota del 75% del mercato globale degli smartphone secondo la società di ricerca IDC.<ref name="idcQ3">{{Cita web|url=http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS23771812|titolo=Android Marks Fourth Anniversary Since Launch with 75.0% Market Share in Third Quarter, According to IDC – prUS23771812|editore=Idc.com|data=|accesso=November 3, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121103041944/http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS23771812|dataarchivio=November 3, 2012}}</ref>
Il linguaggio per applicazioni Android è in realtà un "dialetto" del linguaggio [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] così come è diversa anche la [[macchina virtuale]] di ''runtime'' ([[Dalvik virtual machine]] anziché JVM).
 
A luglio 2011, Google ha dichiarato che 550.000 dispositivi Android venivano attivati ogni giorno,<ref name="a550">{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2011/07/14/android-now-seeing-550000-activations-per-day/|titolo=Android Now Seeing 550,000 Activations Per Day|cognome=Kumparak|nome=Greg|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=July 14, 2011|accesso=June 25, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170707145053/https://techcrunch.com/2011/07/14/android-now-seeing-550000-activations-per-day/|dataarchivio=July 7, 2017}}</ref> rispetto ai 400.000 del giorno di maggio<ref>{{Cita news|nome=Jeffrey|cognome=Van Camp|url=https://news.yahoo.com/google-activates-500-000-android-devices-day-may-145858294.html|titolo=Google activates 500,000 Android devices a day, may reach 1 million in October|pubblicazione=Yahoo News|data=June 28, 2011|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121225233608/http://news.yahoo.com/google-activates-500-000-android-devices-day-may-145858294.html|dataarchivio=December 25, 2012}}</ref> e oltre 100 milioni di dispositivi erano stati attivati<ref name="i/o 2011 stats">{{Cita web|url=http://googleblog.blogspot.com/2011/05/android-momentum-mobile-and-more-at.html|titolo=Android: momentum, mobile and more at Google I/O|cognome=Barra|nome=Hugo|sito=The Official Google Blog|data=May 10, 2011|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120130052353/http://googleblog.blogspot.com/2011/05/android-momentum-mobile-and-more-at.html|dataarchivio=January 30, 2012}}</ref> con una crescita del 4,4% a settimana.<ref name="a550" /> Nel settembre 2012 erano stati attivati 500 milioni di dispositivi con 1,3 milioni di attivazioni al giorno.<ref name="Google Team">{{Cita web|url=https://plus.google.com/u/0/110023707389740934545/posts/R5YdRRyeTHM|titolo=500 million devices activated globally, and over 1.3 million added every single day|editore=official Android Engineering teams|data=September 12, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121005054446/https://plus.google.com/u/0/110023707389740934545/posts/R5YdRRyeTHM|dataarchivio=October 5, 2012}}</ref><ref name="Eric Schmidt">{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2013/04/16/eric-schmidt-google-now-at-1-5-million-android-activations-per/|titolo=Eric Schmidt: Google now at 1.5 million Android activations per day|cognome=Melanson|nome=Donald|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=April 16, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063459/https://www.engadget.com/2013/04/16/eric-schmidt-google-now-at-1-5-million-android-activations-per/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Nel maggio 2013, presso l' [[Google I/O|I / O di Google]], Sundar Pichai ha annunciato che erano stati attivati 900 milioni di dispositivi Android.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2013/5/15/4333584/total-android-activations-900-million|titolo=Google: 900 million Android activations to date, 48 billion app installs|cognome=Welch|nome=Chris|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=May 15, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210041749/http://www.theverge.com/2013/5/15/4333584/total-android-activations-900-million|dataarchivio=February 10, 2017}}</ref>
Nella tipica applicazione Android non c'è un [[entry point]] (il classico metodo "main") da dove normalmente un programma comincia a caricare le sue parti software e avviarsi: tutto è pensato per essere un "componente" pilotato dagli eventi ("Event Driven") dell'hardware o di altri componenti. Questo paradigma fa sì che il [[programmatore]] sviluppi per ogni hardware delle [[Funzione (informatica)|routine]] il più possibile indipendenti. Un vantaggio è che il sistema operativo potrà ottimizzare le risorse, ad esempio rinunciando a caricare componenti (e hardware) non supportati o non prioritari perché inutilizzati.
 
La quota di mercato di Android varia in base alla località. Nel luglio 2012, gli "abbonati mobili di età superiore ai 13 anni" negli Stati Uniti che utilizzano Android sono aumentati del 52%,<ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2012/09/04/comscore-android-tops-52-percent-of-us-smartphone-share/|titolo=ComScore: Android tops 52 percent of US smartphone share, iPhone cracks the 33 percent mark|cognome=Fingas|nome=Jon|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=September 4, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063535/https://www.engadget.com/2012/09/04/comscore-android-tops-52-percent-of-us-smartphone-share/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> e sono saliti al 90% in Cina.<ref>{{Cita web|url=http://www.techinasia.com/android-market-share-china-2012/|titolo=Report: Android Rises to 90% of Smartphone Market in China|editore=Techinasia.com|data=|accesso=November 24, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121122010703/http://www.techinasia.com/android-market-share-china-2012/|dataarchivio=November 22, 2012}}</ref> Nel terzo trimestre del 2012, la quota di mercato delle spedizioni di smartphone in tutto il mondo di Android è stata del 75%,<ref name="idcQ32">{{Cita web|url=http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS23771812|titolo=Android Marks Fourth Anniversary Since Launch with 75.0% Market Share in Third Quarter, According to IDC – prUS23771812|editore=Idc.com|data=|accesso=November 3, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121103041944/http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS23771812|dataarchivio=November 3, 2012}}</ref> con 750 milioni di dispositivi attivati in totale. Nell'aprile 2013 Android ha registrato 1,5 milioni di attivazioni al giorno.<ref name="Eric Schmidt2">{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2013/04/16/eric-schmidt-google-now-at-1-5-million-android-activations-per/|titolo=Eric Schmidt: Google now at 1.5 million Android activations per day|cognome=Melanson|nome=Donald|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=April 16, 2013|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063459/https://www.engadget.com/2013/04/16/eric-schmidt-google-now-at-1-5-million-android-activations-per/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> A maggio 2013, 48 miliardi di applicazioni sono stati installati dal Google Play Store,<ref name="48bn">{{Cita news|url=https://www.bbc.co.uk/news/technology-22542725|titolo=BBC Google activations and downloads update May 2013|pubblicazione=BBC News|data=May 15, 2013|accesso=May 16, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130516014337/http://www.bbc.co.uk/news/technology-22542725|dataarchivio=May 16, 2013}}</ref> e da settembre 2013, un miliardo di dispositivi Android sono stati attivati.<ref name="1bn">{{Cita web|url=http://plus.google.com/+VicGundotra/posts/8CVJ79nPQwN|titolo=Just back from a whirlwind trip to Asia visiting our…|cognome=Gundotra <!--work=? Google+ -->|nome=Vic|data=|accesso=September 3, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131003152939/https://plus.google.com/+VicGundotra/posts/8CVJ79nPQwN|dataarchivio=October 3, 2013}}</ref>
Inoltre, i componenti possono condividere le loro funzionalità: se ad esempio un [[videogioco]] trova installato nel dispositivo un programma che ritocca le [[fotografia|fotografie]] appena scattate con la [[webcam]], può avviarlo (se l'utente concede il permesso) per permettere all'utente di ritoccare tali foto, sceglierne una e "farsela passare" per scopi ludici. Il tutto con una [[interfaccia grafica]] perfettamente integrata e quindi senza tante aperture e chiusure di programmi. Ma soprattutto, il programmatore di videogiochi è così sollevato dall'onere di dover creare un sottoprogetto per implementare una funzionalità già esistente sotto altra forma.<ref>[https://developer.android.com/guide/topics/fundamentals.html Application Fundamentals | Android Developers]</ref>
 
Al febbraio 2017, il [[Google Play]] Store ha oltre 2,7 milioni di applicazioni Android pubblicate,<ref>{{Cita web|url=https://www.appbrain.com/stats/number-of-android-apps|titolo=Number of Android applications|sito=AppBrain|data=February 9, 2017|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210051327/https://www.appbrain.com/stats/number-of-android-apps|dataarchivio=February 10, 2017}}</ref> e al , le app sono state scaricate più di 65 miliardi di volte.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/5/18/11673942/google-users-number-2016-android-auto-wear-tv-io|titolo=Android users have installed more than 65 billion apps from Google Play in the last year|cognome=Statt|nome=Nick|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=May 18, 2016|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313041742/http://www.theverge.com/2016/5/18/11673942/google-users-number-2016-android-auto-wear-tv-io|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> Il successo del sistema operativo lo ha reso un obiettivo per i contenziosi sui brevetti nell'ambito delle cosiddette " [[ Guerre di brevetto per smartphone|guerre per smartphone]] " tra le società tecnologiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/google-just-bought-itself-patent-protection/|titolo=Google just bought itself patent protection|cognome=Reardon|nome=Marguertite|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=August 15, 2011|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312072823/https://www.cnet.com/news/google-just-bought-itself-patent-protection/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.tomsguide.com/us/google-android-installations-app-downloads,news-11861.html|titolo=Google Android Now on 135 Million Devices|cognome=Perry|nome=Douglas|sito=Tom's Guide|editore=[[Purch Group]]|data=July 16, 2011|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170620072155/http://www.tomsguide.com/us/google-android-installations-app-downloads,news-11861.html|dataarchivio=June 20, 2017}}</ref>
===== Risorse XML =====
 
I dispositivi Android rappresentano oltre la metà delle vendite di smartphone nella maggior parte dei mercati, compresi gli Stati Uniti, mentre "solo in Giappone era Apple in testa" (numeri settembre-novembre 2013).<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/iphone-market-share-shrinks-as-android-windows-phone-grow/|titolo=iPhone market share shrinks as Android, Windows Phone grow|cognome=Whitney|nome=Lance|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=January 6, 2014|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170311021646/https://www.cnet.com/news/iphone-market-share-shrinks-as-android-windows-phone-grow/|dataarchivio=March 11, 2017}}</ref> Alla fine del 2013, oltre 1,5 miliardi di smartphone Android sono stati venduti in quattro anni dal 2010,<ref>{{Cita web|url=http://www.statista.com/statistics/266219/global-smartphone-sales-since-1st-quarter-2009-by-operating-system/|titolo=Global smartphone sales by operating system 2009–2016, by quarter|sito=Statista|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140817063252/http://www.statista.com/statistics/266219/global-smartphone-sales-since-1st-quarter-2009-by-operating-system/|dataarchivio=August 17, 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2665715|titolo=Gartner Says Annual Smartphone Sales Surpassed Sales of Feature Phones for the First Time in 2013|editore=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140214043007/http://www.gartner.com/newsroom/id/2665715|dataarchivio=February 14, 2014}}</ref> rendendo Android il sistema operativo più venduto per telefoni e tablet. Si stima che tre miliardi di smartphone Android saranno venduti entro la fine del 2014 (compresi gli anni precedenti). Secondo la società di ricerca Gartner, i dispositivi basati su Android hanno superato tutti i contendenti, ogni anno dal 2012.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2645115|titolo=Gartner Says Worldwide Traditional PC, Tablet, Ultramobile and Mobile Phone Shipments On Pace to Grow 7.6 Percent in 2014|editore=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140619072505/http://www.gartner.com/newsroom/id/2645115|dataarchivio=June 19, 2014}}</ref> Nel 2013, ha superato Windows di 573 milioni di utenti.<ref name="more than Windows">{{Cite press release}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2014/10/15/tablet-sales-growth-plummets-in-2014-as-android-smartphones-continue-to-soar-gartner/|titolo=Tablet Sales Growth Plummets In 2014 As Android Smartphones Continue To Soar: Gartner|cognome=Lunden|nome=Ingrid|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=October 15, 2014|accesso=June 25, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161127095547/https://techcrunch.com/2014/10/15/tablet-sales-growth-plummets-in-2014-as-android-smartphones-continue-to-soar-gartner/|dataarchivio=November 27, 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS25187214|titolo=Global PC Shipments Exceed Forecast with Mild Improvement in Consumer Demand, While Apple Moves to #5 Spot, According to IDC|sito=www.idc.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141011215307/http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS25187214|dataarchivio=October 11, 2014}}</ref> Al 2015, Android era il sistema operativo più installato;<ref name="Murky road despite dominance">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2015/05/28/technology/personaltech/a-murky-road-ahead-for-android-despite-market-dominance.html|titolo=A Murky Road Ahead for Android, Despite Market Dominance|cognome=Manjoo|nome=Farhad|sito=[[The New York Times]]|data=May 27, 2015|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170706094446/https://www.nytimes.com/2015/05/28/technology/personaltech/a-murky-road-ahead-for-android-despite-market-dominance.html|dataarchivio=July 6, 2017}}</ref> Dal 2013, i dispositivi che lo eseguono vendono anche più dei dispositivi Windows, iOS e Mac OS X messi insieme.<ref name="best_selling">{{Cita news|nome=Jay|cognome=Yarow|url=http://www.businessinsider.com/androids-share-of-the-computing-market-2014-3|titolo=This Chart Shows Google's Incredible Domination Of The World's Computing Platforms|data=March 28, 2014|accesso=April 23, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140425031734/http://www.businessinsider.com/androids-share-of-the-computing-market-2014-3|dataarchivio=April 25, 2014}}</ref>
È la parte dichiarativa contenente varie informazioni:
 
Secondo [[ StatCounter|StatCounter]], che tiene traccia solo dell'uso della navigazione sul Web, Android è il sistema operativo mobile più popolare dall'agosto 2013.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/#mobile+tablet-os-ww-monthly-201208-201509|titolo=Mobile/Tablet Browser Market Share by OS|accesso=September 13, 2015|urlarchivio=https://archive.today/20120526/http://gs.statcounter.com/%23mobile_browser-ww-monthly-201012-201111-bar#mobile+tablet-os-ww-monthly-201208-201509|dataarchivio=May 26, 2012}}</ref> Android è il sistema operativo più popolare per la navigazione web in India e in molti altri paesi (ad es. Praticamente tutta l'Asia, con eccezioni Giappone e Corea del Nord). Secondo StatCounter, Android è più utilizzato sui dispositivi mobili in tutti i paesi africani e ha dichiarato che "l'utilizzo dei dispositivi mobili ha già superato il desktop in diversi paesi, tra cui India, Sudafrica e Arabia Saudita",<ref>{{Cite press release}}</ref> e praticamente tutti i paesi dell'Africa lo hanno fatto già (ad eccezione di sette paesi, incluso l'Egitto), come l'Etiopia e il Kenya, in cui l'utilizzo dei dispositivi mobili (inclusi i tablet) è pari al 90,46% (solo Android, rappresenta il 75,81% di tutti gli usi lì).<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/#all-os-KE-monthly-201401-201608|titolo=StatCounter Global Stats – Browser, OS, Search Engine including Mobile Usage Share|cognome=StatCounter|editore=|accesso=November 30, 2016|urlarchivio=https://archive.today/20120526/http://gs.statcounter.com/%23mobile_browser-ww-monthly-201012-201111-bar#all-os-KE-monthly-201401-201608|dataarchivio=May 26, 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/#all-comparison-KE-monthly-201401-201608|titolo=Global Stats – Browser, OS, Search Engine including Mobile Usage Share|editore=StatCounter|accesso=September 23, 2016|urlarchivio=https://archive.today/20120526/http://gs.statcounter.com/%23mobile_browser-ww-monthly-201012-201111-bar#all-comparison-KE-monthly-201401-201608|dataarchivio=May 26, 2012}}</ref>
* informazioni di [[Impaginazione|layout]]
* supporto multilingue
 
Mentre i telefoni Android nel [[Civiltà occidentale|mondo occidentale]] includono comunemente i componenti aggiuntivi proprietari di Google (come Google Play) al sistema operativo altrimenti open source, questo non è sempre più il caso dei mercati emergenti; "ABI Research afferma che 65 milioni di dispositivi sono stati distribuiti a livello globale con Android open source nel secondo trimestre del [2014], rispetto ai 54 milioni del primo trimestre"; a seconda del paese, la percentuale di telefoni stimata si basa solo sul codice sorgente AOSP, rinunciando al marchio Android: Thailandia (44%), Filippine (38%), Indonesia (31%), India (21%), Malesia (24% ), Messico (18%), Brasile (9%).<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/google-certification-over-aosp-541700|titolo=Google hoping to lure smaller manufacturers to Google's Android, over AOSP|cognome=Grush|nome=Andrew|sito=Android Authority|data=October 21, 2014|accesso=October 22, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141022015948/http://www.androidauthority.com/google-certification-over-aosp-541700/|dataarchivio=October 22, 2014}}/</ref>
===== Android Manifest XML =====
 
Secondo un rapporto [[Gartner|Gartner del]] gennaio 2015, "Android ha superato il miliardo di spedizioni di dispositivi nel 2014 e continuerà a crescere a un ritmo a doppia cifra nel 2015, con un aumento del 26 percento anno su anno". Ciò ha reso la prima volta che un sistema operativo generico ha raggiunto oltre un miliardo di utenti finali entro un anno: raggiungendo quasi 1,16 miliardi di utenti finali nel 2014, Android ha distribuito oltre quattro volte più di [[iOS]] e [[MacOS|OS X]] combinati, e oltre tre volte più di [[Microsoft Windows]]. Gartner si aspettava che l'intero mercato della telefonia mobile "raggiungesse i due miliardi di unità nel 2016", incluso Android.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2954317|titolo=Tablet Sales Continue to Be Slow in 2015: Tablet Sales to Reach 8 Percent Growth in 2015 While PC Market to Grow 1 Percent|editore=Gartner|data=January 5, 2015|accesso=January 23, 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150208082554/http://www.gartner.com/newsroom/id/2954317|dataarchivio=February 8, 2015}}</ref> Descrivendo le statistiche, Farhad Manjoo scrisse sul ''[[The New York Times|New York Times]]'' che "Circa uno dei due computer venduti oggi utilizza Android. [It] è diventata la piattaforma di elaborazione dominante della Terra. "<ref name="Murky road despite dominance2">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2015/05/28/technology/personaltech/a-murky-road-ahead-for-android-despite-market-dominance.html|titolo=A Murky Road Ahead for Android, Despite Market Dominance|cognome=Manjoo|nome=Farhad|sito=[[The New York Times]]|data=May 27, 2015|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170706094446/https://www.nytimes.com/2015/05/28/technology/personaltech/a-murky-road-ahead-for-android-despite-market-dominance.html|dataarchivio=July 6, 2017}}</ref>
Tale file descrive l'applicazione al dispositivo. Il Manifest elenca la lista delle necessità del programma per poter operare nel sistema; per esempio, se una ''apk'' richiede la [[connessione (informatica)|connessione]] alla [[Internet|Rete]], lo notifica nel Manifest e, qualora la connessione non sia disponibile, l'applicazione verrà bloccata a [[run-time]]. In generale è opportuno ai fini della [[sicurezza informatica|sicurezza]] vagliare attentamente il contenuto del Manifest, soprattutto se proviene da fonte non verificabile, e non installare il programma qualora le richieste del Manifest non siano congrue con gli obbiettivi dichiarati del programma stesso, soprattutto nel caso di richieste di connessione a linee di [[telefonia]].
 
Secondo una stima di [[STATISTICA|Statistica]], gli smartphone Android avevano una base installata di 1,8 miliardi di unità nel 2015, pari al 76% del numero totale stimato di smartphone in tutto il mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.statista.com/statistics/385001/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems/|titolo=Installed base of smartphones by operating system in 2015 (in million units)|editore=Statistica|accesso=November 1, 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161012045013/https://www.statista.com/statistics/385001/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems/|dataarchivio=October 12, 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.statista.com/statistics/385022/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems-share/|titolo=Market share of smartphone OS of total smartphone installed base in 2013 and 2014|editore=Statistica|accesso=February 18, 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150218183636/http://www.statista.com/statistics/385022/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems-share/|dataarchivio=February 18, 2015}}</ref> Per mettere i numeri della Statistica nel contesto: dalle stime di Strategy Analytics, [[Windows]] il sistema operativo "desktop" più popolare, ha una base installata stimata di circa 1,3 miliardi al massimo;<ref>{{cite web |url=https://www.strategyanalytics.com/default.aspx?mod=pressreleaseviewer&a0=5608 |title=Replacement Demand to Boost PC Sales in 2015, says Strategy Analytics: More than 70 percent of Developed Market Households Will Continue to Own PCs through 2018 |publisher=Strategy Analytics |accessdate=February 18, 2015 |url-status=live |archiveurl=https://web.archive.org/web/20150218191002/https://www.strategyanalytics.com/default.aspx?mod=pressreleaseviewer&a0=5608 |archivedate=February 18, 2015 }}</ref> stimano inoltre che la base installata per tablet complessiva sia già di dimensioni comparabili al mercato dei PC e prevedono che i tablet li avranno superati entro il 2018.}} Android ha la più grande base installata di qualsiasi [[Sistema operativo per dispositivi mobili|sistema operativo mobile]] e, dal 2013, il sistema operativo più venduto in assoluto<ref name="more than Windows2">{{Cite press release}}</ref><ref name="best_selling2">{{Cita news|nome=Jay|cognome=Yarow|url=http://www.businessinsider.com/androids-share-of-the-computing-market-2014-3|titolo=This Chart Shows Google's Incredible Domination Of The World's Computing Platforms|data=March 28, 2014|accesso=April 23, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140425031734/http://www.businessinsider.com/androids-share-of-the-computing-market-2014-3|dataarchivio=April 25, 2014}}</ref><ref name="mahapatra1">{{Cita web|url=http://www.ibtimes.com/android-vs-ios-whats-most-popular-mobile-operating-system-your-country-1464892|titolo=Android Vs. iOS: What's The Most Popular Mobile Operating System In Your Country?|cognome=Mahapatra|nome=Lisa|data=November 11, 2013|accesso=January 30, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222195559/http://www.ibtimes.com/android-vs-ios-whats-most-popular-mobile-operating-system-your-country-1464892|dataarchivio=February 22, 2014}}</ref><ref name="elmer1">{{Cita news|nome=Philip|cognome=Elmer-DeWitt|url=http://tech.fortune.cnn.com/2014/01/10/apple-android-kantar-comscore/|titolo=Don't mistake Apple's market share for its installed base|editore=CNN|data=January 10, 2014|accesso=January 30, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140130052343/http://tech.fortune.cnn.com/2014/01/10/apple-android-kantar-comscore/|dataarchivio=January 30, 2014}}</ref><ref name="sammobile1">{{Cita web|url=http://www.sammobile.com/2014/05/01/samsung-sells-more-smartphones-than-all-major-manufacturers-combined-in-q1/|titolo=Samsung sells more smartphones than all major manufacturers combined in Q1|accesso=May 12, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140512215847/http://www.sammobile.com/2014/05/01/samsung-sells-more-smartphones-than-all-major-manufacturers-combined-in-q1/|dataarchivio=May 12, 2014}}</ref> con vendite nel 2012, 2013 e 2014<ref>{{Cita news|url=http://mobithinking.com/mobile-marketing-tools/latest-mobile-stats/a|titolo=Global mobile statistics 2014 Part A: Mobile subscribers; handset market share; mobile operators|editore=mobiThinking|data=May 2014|accesso=September 9, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140906115310/http://mobithinking.com/mobile-marketing-tools/latest-mobile-stats/a|dataarchivio=September 6, 2014}}</ref> vicine alla base installata di tutti i PC.<ref>{{Cita web|url=http://readwrite.com/2013/12/10/smartphone-pcs-install-base-2014|titolo=The Post-PC Era Begins In Earnest Next Year: In 2014, smartphones will most likely eclipse PCs in terms of the number of devices in use around the world|cognome=Rowinski|nome=Dan|editore=readwrite|data=December 10, 2013|accesso=September 9, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140909043835/http://readwrite.com/2013/12/10/smartphone-pcs-install-base-2014|dataarchivio=September 9, 2014}}</ref>
==== La Dalvik Virtual Machine ====
 
Nel secondo trimestre del 2014, la quota di Android nel mercato globale delle spedizioni di smartphone è stata dell'84,7%, un nuovo record.<ref>{{Cita web|url=http://www.techradar.com/news/phone-and-communications/mobile-phones/84-7-of-all-global-smartphone-shipments-feature-the-android-platform-1261548|titolo=84.7% of all global smartphone shipments run Android|cognome=Martinez|nome=Juan|sito=[[TechRadar]]|editore=[[Future plc]]|data=August 14, 2014|accesso=October 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011181332/http://www.techradar.com/news/phone-and-communications/mobile-phones/84-7-of-all-global-smartphone-shipments-feature-the-android-platform-1261548|dataarchivio=October 11, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2014/08/14/idc-android-now-accounts-for-84-7-of-all-smartphone-shipments-grew-33-3-year-over-year-this-quarter/|titolo=IDC: Android Now Accounts For 84.7% Of All Smartphone Shipments, Grew 33.3% Year-Over-Year This Quarter|cognome=Ruddock|nome=David|sito=Android Police|editore=Illogical Robot|data=August 14, 2014|accesso=October 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011181910/http://www.androidpolice.com/2014/08/14/idc-android-now-accounts-for-84-7-of-all-smartphone-shipments-grew-33-3-year-over-year-this-quarter/|dataarchivio=October 11, 2017}}</ref> Questo era cresciuto all'87,5% della quota di mercato mondiale entro il terzo trimestre del 2016,<ref>{{Cita web|url=https://www.greenbot.com/article/3138394/android/report-nearly-90-percent-of-smartphones-worldwide-run-android.html|titolo=Report: Nearly 90 percent of smartphones worldwide run Android|cognome=Walter|nome=Derek|sito=Greenbot|editore=[[International Data Group]]|data=November 3, 2016|accesso=October 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011232456/https://www.greenbot.com/article/3138394/android/report-nearly-90-percent-of-smartphones-worldwide-run-android.html|dataarchivio=October 11, 2017}}</ref> lasciando il principale concorrente [[iOS]] con una quota di mercato del 12,1%.<ref>{{Cita web|url=https://qz.com/826672/android-goog-just-hit-a-record-88-market-share-of-all-smartphones/|titolo=Android just hit a record 88% market share of all smartphones|cognome=Bhattacharya|nome=Ananya|sito=[[Quartz (publication)|Quartz]]|editore=[[Atlantic Media]]|data=November 3, 2016|accesso=October 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011182249/https://qz.com/826672/android-goog-just-hit-a-record-88-market-share-of-all-smartphones/|dataarchivio=October 11, 2017}}</ref>
Tramite l'SDK (o meglio: tramite gli strumenti utilizzati mediante l'SDK) trasformiamo la nostra applicazione Android in un codice intermedio chiamato [[bytecode]]; questo è esattamente quello che accade abitualmente in Java, ossia:
 
Secondo un rapporto [[ StatCounter|StatCounter]] dell'aprile 2017, Android ha superato Microsoft Windows per diventare il sistema operativo più popolare per l'utilizzo totale di Internet.<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2017/04/03/statcounter-android-windows/|titolo=Report: Android overtakes Windows as the internet's most used operating system|cognome=Russell|nome=Jon|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=April 3, 2017|accesso=September 3, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170903165410/https://techcrunch.com/2017/04/03/statcounter-android-windows/|dataarchivio=September 3, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2017/04/03/statcounter-android-overtakes-windows-as-worlds-most-used-operating-system/|titolo=StatCounter: Android overtakes Windows as world's most-used operating system|cognome=Protalinski|nome=Emil|sito=[[VentureBeat]]|data=April 3, 2017|accesso=September 3, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170903170152/https://venturebeat.com/2017/04/03/statcounter-android-overtakes-windows-as-worlds-most-used-operating-system/|dataarchivio=September 3, 2017}}</ref> Da allora ha mantenuto la pluralità.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share#monthly-201701-201708|titolo=Operating System Market Share Worldwide|sito=[[StatCounter]]|accesso=September 3, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170831021037/https://gs.statcounter.com/os-market-share#monthly-201701-201708|dataarchivio=August 31, 2017}}</ref>
Codice Java: compilazione: bytecode: VM → esecuzione reale del programma
 
Nel settembre 2015, [[Google (azienda)|Google]] ha annunciato che Android aveva 1,4 miliardi di utenti attivi mensili.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2015/9/29/9409071/google-android-stats-users-downloads-sales|titolo=Android is now used by 1.4 billion people|cognome=Vincent|nome=James|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=September 29, 2015|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170114223942/http://www.theverge.com/2015/9/29/9409071/google-android-stats-users-downloads-sales|dataarchivio=January 14, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2015/09/29/android-now-has-1-4bn-30-day-active-devices-globally/|titolo=Android Now Has 1.4 Billion 30-Day Active Users Globally|cognome=Lomas|nome=Natasha|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=September 29, 2015|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313124212/https://techcrunch.com/2015/09/29/android-now-has-1-4bn-30-day-active-devices-globally/|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> Questo è cambiato in 2 miliardi di utenti attivi mensili a maggio 2017.<ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2017/05/17/android-passes-2-billion-monthly-active-devices/|titolo=Android passes 2 billion monthly active devices|cognome=Protalinski|nome=Emil|sito=[[VentureBeat]]|data=May 17, 2017|accesso=May 17, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517174144/https://venturebeat.com/2017/05/17/android-passes-2-billion-monthly-active-devices/|dataarchivio=May 17, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/au/news/google-boasts-2-billion-active-android-devices/|titolo=Google's Android now powers more than 2 billion devices|cognome=Ng|nome=Alfred|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=May 17, 2017|accesso=May 17, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517183448/https://www.cnet.com/au/news/google-boasts-2-billion-active-android-devices/|dataarchivio=May 17, 2017}}</ref>
Questo bytecode viene eseguito da un programma chiamato macchina virtuale (Virtual Machine, VM). Negli ambienti Android non viene utilizzata la [[Macchina virtuale Java]]: è stata infatti scritta una nuova VM chiamata [[Dalvik Virtual Machine]] (DVM). Ogni terminale Android ha la sua DVM installata, come descritto nell'architettura del sistema, e il suo compito è solo eseguire il bytecode. Avremo quindi la seguente catena di esecuzione:
 
=== Adozione sui tablet ===
Applicazione Android: compilazione: bytecode: DVM → esecuzione reale dell'applicazione Android
[[File:Front_view_of_Nexus_7_(cropped).png|miniatura|239x239px|Il tablet [[Nexus 7 (2012)|Nexus 7 di prima generazione]] con Android 4.1 Jelly Bean]]
[[File:Wikipedia screenshot on Nexus 9 20141121.jpg|thumb|right|Google [[Nexus 9]]]]
 
Nonostante il suo successo sugli smartphone, inizialmente l'adozione dei tablet Android è stata lenta.<ref>{{Cita web|url=http://www.nbcnews.com/technology/technolog/why-ipad-stomping-android-tabs-24-1-121875|titolo=Why iPad is stomping Android tabs 24 to 1 – Technology on|cognome=Wilson Rothman|editore=Nbcnews.com|data=October 24, 2012|accesso=November 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130126130856/http://www.nbcnews.com/technology/technolog/why-ipad-stomping-android-tabs-24-1-121875|dataarchivio=January 26, 2013}}</ref> Una delle cause principali è stata la situazione del [[Paradosso dell'uovo e della gallina|pollo o dell'uovo]] in cui i consumatori erano titubanti nell'acquistare un tablet Android a causa della mancanza di applicazioni per tablet di alta qualità, ma gli sviluppatori erano titubanti a dedicare tempo e risorse allo sviluppo di applicazioni per tablet fino a quando non esisteva un mercato significativo per loro.<ref>{{Cita web|url=http://gigaom.com/mobile/what-devs-say-about-ipad-but-not-android-tablets/|titolo=What devs say about iPad (but not Android tablets)|cognome=Kevin C. Tofel|editore=Gigaom.com|data=March 19, 2012|accesso=November 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120815095230/http://gigaom.com/mobile/what-devs-say-about-ipad-but-not-android-tablets/|dataarchivio=August 15, 2012}}</ref><ref name="tabs">{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/why-there-arent-more-android-tablet-apps-by-the-numbers/|titolo=Why there aren't more Android tablet apps, by the numbers|cognome=Kendrick|nome=James|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=March 21, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312051107/http://www.zdnet.com/article/why-there-arent-more-android-tablet-apps-by-the-numbers/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Il "ecosistema" di contenuti e app si è rivelato più importante delle [[Specifica tecnica|specifiche]] hardware come punto di forza per i tablet. A causa della mancanza di applicazioni specifiche per tablet Android nel 2011, i primi tablet Android hanno dovuto accontentarsi di applicazioni per smartphone esistenti che non erano adatte alle dimensioni dello schermo più grandi, mentre il predominio [[IPad|dell'iPad]] di Apple è stato rafforzato dal gran numero di tablet specifici applicazioni [[iOS]].<ref name="tabs" /><ref>{{Cita news|nome=Damon|cognome=Poeter|url=https://www.pcmag.com/article2/0,2817,2412997,00.asp|titolo=Goldman Highlights Microsoft's Shrinking Market Share|editore=PC Magazine|data=December 7, 2012|accesso=December 10, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121212080514/http://www.pcmag.com/article2/0,2817,2412997,00.asp|dataarchivio=December 12, 2012}}</ref>
L'idea è questa: essendo la DVM uguale per tutti i dispositivi Android, ogni applicazione può essere eseguita su ogni terminale, indipendentemente dal costruttore e dall'[[implementazione]]. La conseguenza di questa idea, che è anche una visione, è stata questa: molti costruttori di dispositivi mobili scelgono Android; in questo modo possono fornire ai propri utenti un ambiente condiviso da moltissimi altri utenti.
 
Nonostante il supporto delle app nella sua infanzia, un numero considerevole di tablet Android, come Barnes & Noble Nook (insieme a quelli che utilizzano altri sistemi operativi, come [[HP TouchPad]] e [[BlackBerry PlayBook]] ) sono stati lanciati sul mercato nel tentativo di trarre profitto dal successo dell'iPad.<ref name="tabs2">{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/why-there-arent-more-android-tablet-apps-by-the-numbers/|titolo=Why there aren't more Android tablet apps, by the numbers|cognome=Kendrick|nome=James|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=March 21, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312051107/http://www.zdnet.com/article/why-there-arent-more-android-tablet-apps-by-the-numbers/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> ''InfoWorld'' ha suggerito che alcuni produttori Android inizialmente hanno trattato i loro primi tablet come un "business Frankenphone", un'opportunità a basso investimento a breve termine posizionando un sistema operativo Android ottimizzato per smartphone (prima che fosse disponibile Android 3.0 ''Honeycomb'' per tablet) su un dispositivo mentre trascurava interfaccia utente. Questo approccio, come nel caso di [[ Dell Streak|Dell Streak]], non è riuscito a conquistare il mercato con i consumatori, oltre a danneggiare la reputazione iniziale dei tablet Android.<ref>{{Cita web|url=http://www.infoworld.com/d/mobile-technology/googles-tighter-control-over-android-good-thing-845|titolo=Why Google's tighter control over Android is a good thing &#124; Mobile Technology|cognome=Gruman|nome=Galen|editore=InfoWorld|data=April 5, 2011|accesso=March 14, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130603113731/http://www.infoworld.com/d/mobile-technology/googles-tighter-control-over-android-good-thing-845|dataarchivio=June 3, 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.macworld.com/article/1159578/anatomy_of_failure_rim_microsoft_nokia.html|titolo=Anatomy of failure: Mobile flops from RIM, Microsoft, and Nokia|cognome=Gruman|nome=Galen|editore=Macworld|data=April 30, 2011|accesso=May 14, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130501133704/http://www.macworld.com/article/1159578/anatomy_of_failure_rim_microsoft_nokia.html|dataarchivio=May 1, 2013}}</ref> Inoltre, diversi tablet Android come il [[Motorola Xoom]] hanno un prezzo uguale o superiore a quello [[IPad|dell'iPad]], il che ha danneggiato le vendite. Un'eccezione è stata l' [[Amazon.com|Amazon]] [[Kindle Fire]], che si basava su prezzi più bassi e sull'accesso all'ecosistema di applicazioni e contenuti di Amazon.<ref name="tabs2" /><ref>{{Cita web|url=http://www.techrepublic.com/blog/hiner/why-android-tablets-failed-a-postmortem/10011|titolo=Why Android tablets failed: A postmortem|cognome=Hiner|nome=Jason|editore=TechRepublic|data=January 5, 2012|accesso=November 9, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121017042333/http://www.techrepublic.com/blog/hiner/why-android-tablets-failed-a-postmortem/10011|dataarchivio=October 17, 2012}}</ref>
==== Platform Development Kit (PDK) ====
 
Questo ha iniziato a cambiare nel 2012, con il rilascio dell'economico [[Nexus 7 (2012)|Nexus 7]] avviene una spinta da parte di Google per gli sviluppatori a scrivere migliori applicazioni per tablet.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/10/google-to-android-devs-make-nicer-tablet-apps-pretty-please/|titolo=Google to Android devs: make nicer tablet apps, pretty please?|cognome=Cunningham|nome=Andrew|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 8, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064956/https://arstechnica.com/gadgets/2012/10/google-to-android-devs-make-nicer-tablet-apps-pretty-please/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Secondo International Data Corporation, le spedizioni di tablet basati su Android hanno superato gli iPad nel 3 ° trimestre 2012.<ref>{{Cita web|url=http://www.businessinsider.com/android-ahead-of-ios-tablet-market-share-2013-5|titolo=Android Now Ahead Of Apple's iOS In Tablet Market Share|cognome=Kovach|nome=Steve|editore=Business Insider|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130503053105/http://www.businessinsider.com/android-ahead-of-ios-tablet-market-share-2013-5|dataarchivio=May 3, 2013}}</ref>
Un supporto che permette agli sviluppatori di ricevere le nuove release Android in anticipo rispetto alla data di commercializzazione, per poter aggiornare le applicazioni più rapidamente.
[[File:Nook_Color_Showing_Wikipedia_Index_On_Dolphin_Browser_HD.jpg|sinistra|miniatura|213x213px|Barnes & Noble Nook con Android]]
 
== Versioni ==
 
Nel [[2009]] la [[Toshiba]] ha presentato il tablet ''journ.e Touch'', con schermo da 7 pollici e sistema Android 2.0.
 
Durante il [[2010]] sono stati presentati molti tablet che utilizzano Android come sistema operativo. Quello che ha ricevuto più interesse dei media è stato sicuramente il [[Samsung Galaxy Tab]] con la versione 2.2 Froyo, che si è posto in diretta concorrenza con l'[[iPad]] di [[Apple]]. Il prodotto è stato presentato durante l'IFA di Berlino 2010 ed è stato messo in commercio a partire dalla fine di settembre 2010.<ref>[http://www.androidworld.it/2010/09/02/samsung-galaxy-tab-foto-e-video-del-tablet-disponibile-a-meta-settembre-21836/ Samsung Galaxy Tab, foto e video del tablet disponibile a metà settembre.]</ref>
 
La nuova versione di Android dedicata ai tablet è la versione 3.0 Honeycomb e il primo tablet annunciato ufficialmente con questa versione dell'OS è stato il [[Motorola Xoom]].<ref name="bb">{{Cita web|url=https://www.androidworld.it/2011/01/06/motorola-xoom-presentato-ufficialmente-32534/|titolo=Motorola Xoom presentato ufficialmente|sito=AndroidWorld|data=6 gennaio 2011|accesso=3 marzo 2019}}</ref>
Il primo tablet a entrare in commercio con HoneyComb 3.1 preinstallato è stato il [[Samsung Galaxy Tab 10.1]] nel giugno 2011. Sempre in questo periodo c'è da segnalare anche la linea di Acer, Iconia Tab. In generale, a tutto marzo 2012 si è cominciato ad avere una disponibilità sul mercato di dispositivi con versione di sistema 4.0, come l'[[Asus Transformer Prime]] anche se inizialmente alcuni venivano proposti con la versione inferiore (aggiornabile) a causa della momentanea mancanza di disponibilità del plugin [[Adobe Flash|Flash]] per questa versione di sistema. Il 28 giugno 2012 è stato presentato il primo tablet di [[Google]] prodotto in collaborazione con [[Asus]], chiamato [[Nexus 7 (2012)|Nexus 7]], inizialmente dotato di Android 4.1 Jelly Bean (il dispositivo Android più supportato, in modo ufficiale, di sempre, supporto terminato con Android 5.1 Lollipop). Il Nexus 10 è stato presentato insieme al Nexus 4 e all'inizio era dotato di Android 4.2 Jelly Bean. La [[Nexus 7 (2013)|seconda generazione]] del Nexus 7, con versione 4.3 di Android è stata presentata il 24 luglio 2013.''' '''Google ha presentato nell'evento aperto solo ai giornalisti del 29/09/2015 il tablet Pixel C che farà parte della linea [[Chromebook Pixel]] ma adotterà come sistema operativo Android 6.0 Marshmallow.
 
Alla fine del 2013, oltre 191,6 milioni di tablet Android erano venduti in tre anni dal 2011.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2674215|titolo=Gartner Says Worldwide Tablet Sales Grew 68 Percent in 2013, With Android Capturing 62 Percent of the Market|editore=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140417073251/http://www.gartner.com/newsroom/id/2674215|dataarchivio=April 17, 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/1980115|titolo=Gartner Says Worldwide Media Tablets Sales to Reach 119 Million Units in 2012|editore=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140524004147/http://www.gartner.com/newsroom/id/1980115|dataarchivio=May 24, 2014}}</ref> Ciò ha reso i tablet Android il tipo di tablet più venduto nel 2013, superando gli iPad nel secondo trimestre del 2013.<ref>{{Cita web|url=https://www.abiresearch.com/press/android-ecosystem-takes-the-baton-from-apple-ipad-|titolo=Android Ecosystem Takes the Baton from Apple iPad in the Tablet Race|editore=ABIresearch|data=September 27, 2013|accesso=September 10, 2014}}</ref>
 
Secondo le statistiche sull'uso del web di StatCounter, al 15 agosto 2017, I tablet Android rappresentavano la maggior parte dei dispositivi tablet utilizzati in [[America meridionale|Sud America]] (57,46%)<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/south-america/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in South America|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063639/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/south-america/#monthly-201504-201708|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref> e [[Africa]] (69,08%),<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/africa/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Africa|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063959/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/africa/#monthly-201504-201708|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref> pur essendo un secondo distante da iOS in Nord America (25,29%) ed Europa (32,64%), nonostante abbia una notevole maggioranza in molti [[America centrale|stati dell'America centrale]], dei [[Caraibi]] e [[Europa orientale|dell'Europa orientale]].<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201708-201708-map|titolo=Tablet Operating System Market Share in North America (map)|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063025/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201708-201708-map|dataarchivio=August 16, 2017}}{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in North America|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063025/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201504-201708|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref> ) e che rappresentano la maggioranza in Asia (51,25%)<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/asia/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Asia|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063113/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/asia/#monthly-201504-201708|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref> particolare in India (65,98%)<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/india/#monthly-201403-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in India|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816064053/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/india/#monthly-201403-201708|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref> e [[Indonesia]] (82,18%).<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/indonesia/#monthly-201403-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Indonesia|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816064028/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/indonesia/#monthly-201403-201708|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref> Android è un secondo estremamente distante all'11,93% anche in [[Oceania]], principalmente a causa [[Australia|dell'Australia]] (10,71%) e della [[Nuova Zelanda]] (16,9%), mentre in alcuni paesi come [[Nauru]] si ritiene che oltre l'80% dei tablet utilizzi Android.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/oceania/#monthly-201708-201708-map|titolo=Tablet Operating System Market Share in Oceania|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063116/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/oceania/#monthly-201708-201708-map|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref> Inoltre, Android viene spesso utilizzato dalla minoranza di utenti Web in [[Antartide]], che non ha una popolazione permanente.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/antarctica/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Antarctica|sito=statcounter.com|accesso=August 15, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816062428/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/antarctica/#monthly-201504-201708|dataarchivio=August 16, 2017}}</ref>
 
Nel marzo 2016, Galen Gruman di ''[[InfoWorld|InfoWorld ha]]'' dichiarato che i dispositivi Android potrebbero essere una "parte reale della tua attività [..] non c'è più motivo di tenere Android a debita distanza. Si può ora essere come parte integrante al vostro portafoglio cellulare come [[Apple|di Apple]] 's [[iOS]] dispositivi sono".<ref>{{Cita web|url=http://www.infoworld.com/article/3045234/android/how-to-make-android-a-real-part-of-your-business.html|titolo=How to make Android a real part of your business|cognome=Gruman|nome=Galen|sito=[[InfoWorld]]|editore=[[International Data Group]]|data=March 24, 2016|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170223103528/http://www.infoworld.com/article/3045234/android/how-to-make-android-a-real-part-of-your-business.html|dataarchivio=February 23, 2017}} {{registration required}}</ref> Un anno prima, Gruman aveva dichiarato che [[Microsoft Office Mobile|le app di Office mobili di]] [[Microsoft]] erano "migliori su iOS e Android" rispetto ai dispositivi [[Windows 10]] di Microsoft.<ref>{{Cita web|url=http://www.infoworld.com/article/2960784/office-software/office-mobile-better-on-ipads-than-on-windows-10-tablets.html|titolo=Office Mobile: Better on iPads than on Windows 10 tablets|cognome=Gruman|nome=Galen|sito=[[InfoWorld]]|editore=[[International Data Group]]|data=August 7, 2015|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170211173124/http://www.infoworld.com/article/2960784/office-software/office-mobile-better-on-ipads-than-on-windows-10-tablets.html|dataarchivio=February 11, 2017}}</ref>
 
=== Pirateria delle applicazioni ===
In generale, le applicazioni Android a pagamento possono essere facilmente [[infrazione del diritto d'autore|piratate]].<ref name="piracy">{{Cita news|cognome=Wired UK|url=https://www.wired.com/gamelife/2012/05/wired-uk-android-game-piracy/|titolo=Op-Ed: Android Piracy Is Huge Problem for Game Devs &#124; Game&#124;Life|editore=Wired.com|data=May 3, 2012|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120906232033/http://www.wired.com/gamelife/2012/05/wired-uk-android-game-piracy|dataarchivio=September 6, 2012}}</ref> In un'intervista del maggio 2012 con [[Eurogamer]], gli sviluppatori di ''[[Football Manager (serie)|Football Manager hanno]]'' dichiarato che il rapporto tra giocatori piratati e giocatori legittimi era 9: 1 per il loro gioco ''Football Manager Handheld''.<ref>{{Cita web|url=http://www.eurogamer.net/articles/2012-04-24-football-manager-dev-hopes-to-stick-with-android-despite-9-1-piracy-rate|titolo=Football Manager dev hopes to stick with Android despite 9:1 piracy rate|cognome=Yin|nome=Wesley|editore=Eurogamer.net|data=April 24, 2012|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120916013703/http://www.eurogamer.net/articles/2012-04-24-football-manager-dev-hopes-to-stick-with-android-despite-9-1-piracy-rate|dataarchivio=September 16, 2012}}</ref> Tuttavia, non tutti gli sviluppatori hanno concordato sul fatto che i tassi di pirateria fossero un problema; ad esempio, nel luglio 2012 gli sviluppatori del gioco ''[[ Wind-up Knight|Wind-up Knight hanno]]'' affermato che i livelli di pirateria del loro gioco erano solo del 12% e che la maggior parte della pirateria proveniva dalla Cina, dove le persone non potevano acquistare app da Google Play.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/piracy-rates-are-higher-ios-android-wind-up-knight-developer-104305/|titolo=Wind-up Knight developer: Piracy rates on iOS and Android are comparable, China is the main source|cognome=Armasu|nome=Lucian|editore=Androidauthority.com|data=July 30, 2012|accesso=October 6, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121020200141/http://www.androidauthority.com/piracy-rates-are-higher-ios-android-wind-up-knight-developer-104305/|dataarchivio=October 20, 2012}}</ref>
 
Nel 2010, Google ha rilasciato uno strumento per la convalida degli acquisti autorizzati da utilizzare all'interno delle app, ma gli sviluppatori si sono lamentati del fatto che questo era insufficiente e banale da [[Cracking (informatica)|decifrare]]. Google ha risposto che lo strumento, in particolare la sua versione iniziale, era inteso come un framework di esempio per gli sviluppatori da modificare e sviluppare in base alle loro esigenze, non come una soluzione di pirateria finita.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2010/08/google-cracked-android-anti-piracy-system-used-wrong-by-devs/|titolo=Android antipiracy cracked, Google says devs used it wrong|cognome=Paul|nome=Ryan|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=August 25, 2010|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064841/https://arstechnica.com/gadgets/2010/08/google-cracked-android-anti-piracy-system-used-wrong-by-devs/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Android "Jelly Bean" ha introdotto la possibilità di crittografare le applicazioni a pagamento, in modo che possano funzionare solo sul dispositivo per il quale sono state acquistate.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2014/07/google-drm-bug-blocks-paid-android-wear-apps/|titolo=Update: Google posts DRM workaround for paid Android Wear apps|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=July 9, 2014|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210102605/https://arstechnica.com/gadgets/2014/07/google-drm-bug-blocks-paid-android-wear-apps/|dataarchivio=February 10, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theregister.co.uk/2012/08/08/android_drm_disabled/|titolo=Android app DRM quietly disabled due to bug|cognome=McAllister|nome=Neil|editore=The Register|data=August 8, 2012|accesso=June 10, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120811005729/http://www.theregister.co.uk/2012/08/08/android_drm_disabled/|dataarchivio=August 11, 2012}}</ref>
 
== Questioni legali ==
Il successo di Android lo ha reso un obiettivo per controversie in materia di [[Brevetto|brevetti]] e [[Copyright|diritti d'autore]] tra società tecnologiche, sia i produttori di telefoni Android che Android sono stati coinvolti in numerose cause legali in materia di brevetti e altre sfide legali.
 
=== Brevetti di Oracle ===
Il 12 agosto 2010, [[Oracle Corporation|Oracle]] fece causa a Google per aver rivendicato la violazione dei diritti d'autore e dei brevetti relativi al linguaggio di programmazione [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]].<ref name="computerworld">{{Cita web|url=http://www.computerworld.com/s/article/9180678/Update_Oracle_sues_Google_over_Java_use_in_Android|titolo=Update: Oracle sues Google over Java use in Android|cognome=Niccolai|nome=James|sito=Computerworld|editore=IDG|data=August 12, 2010|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120106140213/http://www.computerworld.com/s/article/9180678/Update_Oracle_sues_Google_over_Java_use_in_Android|dataarchivio=January 6, 2012}}</ref> Originariamente Oracle chiese danni fino a 6,1 miliardi di dollari<ref>{{Cita news|url=https://www.reuters.com/article/2011/06/18/us-oracle-google-lawsuit-idUSTRE75H0FP20110618|titolo=Oracle seeks up to $6.1 billion in Google lawsuit|editore=Reuters|data=June 18, 2011|accesso=September 7, 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110902164626/http://www.reuters.com/article/2011/06/18/us-oracle-google-lawsuit-idUSTRE75H0FP20110618|dataarchivio=September 2, 2011}}</ref> ma questa valutazione venne respinta da un giudice federale degli Stati Uniti che chiese ad Oracle di rivedere la stima.<ref>{{Cita web|url=http://www.mercurynews.com/news/ci_18532705|titolo=Judge tosses Oracle's $6.1 billion damage estimate in claim against Google|editore=MercuryNews.com|data=July 22, 2011|accesso=September 7, 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118213044/http://www.mercurynews.com/news/ci_18532705|dataarchivio=January 18, 2012}}</ref> In risposta, Google presentò più linee di difesa, ribadendo che Android non avesse violato i brevetti o il diritto d'autore di Oracle, che i brevetti di Oracle non fossero validi e diverse altre difese. Affermarono che l'ambiente runtime Java di Android si basasse su [[Apache Harmony]], un'implementazione in clean room delle librerie di classi Java e una macchina virtuale sviluppata in modo indipendente chiamata [[Dalvik virtual machine|Dalvik]].<ref>{{Cita news|nome=Ryan|cognome=Singel|url=https://www.wired.com/epicenter/2010/10/google-oracle-android/|titolo=Calling Oracle Hypocritical, Google Denies Patent Infringement|pubblicazione=Wired|data=October 5, 2010|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111128003845/http://www.wired.com/epicenter/2010/10/google-oracle-android/|dataarchivio=November 28, 2011}}</ref> Nel maggio 2012, la giuria in questo caso riscontrò che Google non avesse violato i brevetti di Oracle e il giudice del processo stabilì che la struttura delle API Java utilizzate da Google non fosse protetta da diritto d'autore.<ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/jury-clears-google-of-infringing-on-oracle-patents/|titolo=Jury clears Google of infringing on Oracle patents|cognome=Lowensohn|nome=Josh|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=May 23, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170423231925/http://www.zdnet.com/article/jury-clears-google-of-infringing-on-oracle-patents/|dataarchivio=April 23, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2012/05/google-wins-crucial-api-ruling-oracles-case-decimated/|titolo=Google wins crucial API ruling, Oracle's case decimated|cognome=Mullin|nome=Joe|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=May 31, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312065520/https://arstechnica.com/tech-policy/2012/05/google-wins-crucial-api-ruling-oracles-case-decimated/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Le parti hanno concordato di azzerare i danni legali per una piccola quantità di codice copiato.<ref name="damages">{{Cita web|url=http://www.computerworld.com/s/article/9228298/Oracle_agrees_to_zero_damages_in_Google_lawsuit_eyes_appeal|titolo=Oracle agrees to 'zero' damages in Google lawsuit, eyes appeal|cognome=Niccolai|nome=James|data=June 20, 2012|accesso=June 23, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121117001109/http://www.computerworld.com/s/article/9228298/Oracle_agrees_to_zero_damages_in_Google_lawsuit_eyes_appeal|dataarchivio=November 17, 2012}}</ref> Il 9 maggio 2014, il Circuito Federale ha parzialmente invertito la sentenza del tribunale distrettuale, pronunciando la sentenza a favore di Oracle sulla questione del diritto di autore e ricordando la questione del [[fair use]] al tribunale distrettuale.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/court-sides-with-oracle-over-android-in-java-patent-appeal/|titolo=Court sides with Oracle over Android in Java patent appeal|cognome=Rosenblatt|nome=Seth|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=May 9, 2014|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170419063834/https://www.cnet.com/news/court-sides-with-oracle-over-android-in-java-patent-appeal/|dataarchivio=April 19, 2017}}</ref><ref name="cafc 13-1021">{{Cita web|url=http://www.cafc.uscourts.gov/images/stories/opinions-orders/13-1021.Opinion.5-7-2014.1.PDF|titolo=ORACLE AMERICA, INC., Plaintiff – Appellant, v. GOOGLE INC., Defendant – Cross – Appellant.|editore=Court of Appeals for the Federal Circuit|data=May 9, 2014|accesso=May 10, 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140601064614/http://www.cafc.uscourts.gov/images/stories/opinions-orders/13-1021.Opinion.5-7-2014.1.PDF|dataarchivio=June 1, 2014}}</ref>
 
Nel dicembre 2015, Google ha annunciato che la prossima versione principale di Android ([[Android Nougat]]) passerà a [[OpenJDK]], che è l'implementazione ufficiale open source della piattaforma Java, invece di utilizzare il progetto Apache Harmony, ora fuori produzione, come runtime. Il codice che riflette questa modifica è stato anche pubblicato nel repository di origine AOSP.<ref name="ars-njdk">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2016/01/android-n-switches-to-openjdk-google-tells-oracle-it-is-protected-by-the-gpl/|titolo=Android N switches to OpenJDK, Google tells Oracle it is protected by the GPL|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=January 6, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312065019/https://arstechnica.com/tech-policy/2016/01/android-n-switches-to-openjdk-google-tells-oracle-it-is-protected-by-the-gpl/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Nel suo annuncio, Google ha affermato che ciò faceva parte dello sforzo di creare una "base di codice comune" tra Java su Android e altre piattaforme.<ref name="vb-openjdk">{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2015/12/29/google-confirms-next-android-version-wont-use-oracles-proprietary-java-apis/|titolo=Google confirms next Android version won't implement Oracle's proprietary Java APIs|sito=VentureBeat|accesso=December 30, 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151230021134/http://venturebeat.com/2015/12/29/google-confirms-next-android-version-wont-use-oracles-proprietary-java-apis/|dataarchivio=December 30, 2015}}</ref> Google in seguito ha ammesso in un tribunale che questo faceva parte di uno sforzo per affrontare le controversie con Oracle, poiché il suo uso del codice OpenJDK è regolato dalla [[GNU General Public License]] (GPL) con [[GPL linking exception|un'eccezione di collegamento]] e che "qualsiasi richiesta di risarcimento danni associata con le nuove versioni espressamente concesse in licenza da Oracle sotto OpenJDK richiederebbe un'analisi separata dei danni da versioni precedenti ".<ref name="ars-njdk" /> Nel giugno 2016, un tribunale federale degli Stati Uniti si è pronunciato a favore di Google, affermando che il suo utilizzo delle API era un uso corretto.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2016/05/google-wins-trial-against-oracle-as-jury-finds-android-is-fair-use/|titolo=Google beats Oracle—Android makes "fair use" of Java APIs|cognome=Mullin|nome=Joe|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=May 26, 2016|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/20170118095427/https://arstechnica.com/tech-policy/2016/05/google-wins-trial-against-oracle-as-jury-finds-android-is-fair-use/|dataarchivio=January 18, 2017}}</ref>
 
=== Sfide anticoncorrenziali in Europa ===
Nel 2013, [[ FairSearch|FairSearch]], un'organizzazione di lobbying supportata da Microsoft, Oracle e altri, ha presentato un reclamo relativo ad Android presso la [[Commissione europea]], sostenendo che il suo modello di distribuzione gratuito costituiva un [[Strategia dei prezzi predatori|prezzo predatorio]] anticoncorrenziale. La [[Free Software Foundation Europe]], i cui donatori includono Google, ha contestato le accuse di Fairsearch.<ref name="fsfe">{{Cita web|url=http://fsfe.org/activities/policy/eu/20130729.EC.Fairsearch.letter.en.html|titolo=FSFE objects to claims of 'predatory pricing' in Free Software|editore=Free Software Foundation Europe|accesso=September 28, 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131002030346/http://fsfe.org/activities/policy/eu/20130729.EC.Fairsearch.letter.en.html|dataarchivio=October 2, 2013}}</ref> Il 20 aprile 2016, l'UE ha presentato un [[ Diritto della concorrenza dell'Unione europea|reclamo antitrust]] formale contro Google sulla base delle accuse di FairSearch, sostenendo che la sua leva sui fornitori di Android, incluso il raggruppamento obbligatorio dell'intera suite di software proprietario di Google, ostacolando la possibilità per i fornitori di ricerca concorrenti di essere integrato in Android e impedire ai fornitori di produrre dispositivi che eseguono fork di Android, costituivano pratiche anticoncorrenziali.<ref name="bbc-euandroidantitrust">{{Cita news|nome=Kevin|cognome=Rawlinson|url=https://www.bbc.com/news/technology-36092441|titolo=Google faces EU charge over Android 'abuse of dominance'|data=April 20, 2016|accesso=April 20, 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160420114627/http://www.bbc.com/news/technology-36092441|dataarchivio=April 20, 2016}}</ref> Nell'agosto 2016, Google è stato multato di US $ 6,75 milioni dal [[ Servizio federale di antimonopolio|servizio antimonopolio federale]] russo (FAS) a seguito di accuse simili da parte di [[Yandex]].<ref name="verge-russiafine">{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/8/12/12450192/russia-google-antitrust-fine-android|titolo=Russia fines Google $6.75 million for preinstalling apps on Android|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=August 12, 2016|accesso=March 23, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170324084204/http://www.theverge.com/2016/8/12/12450192/russia-google-antitrust-fine-android|dataarchivio=March 24, 2017}}</ref> La Commissione Europea ha emesso la sua decisione il 18 luglio 2018, stabilendo che Google aveva condotto tre operazioni antitrust relative ad Android: raggruppando la ricerca di Google e Chrome come parte di Android, impedendo ai produttori di telefoni di utilizzare versioni biforcute di Android e stabilendo accordi con i produttori di telefoni e i fornitori di rete per raggruppare esclusivamente l'applicazione di ricerca di Google sui telefoni (una pratica Google conclusa entro il 2014). L'UE ha multato Google per €4.3 billion (circa US$5 billion ) e ha richiesto alla società di porre fine a tale condotta entro 90 giorni.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2018/7/18/17580694/google-android-eu-fine-antitrust|titolo=Google fined a record $5 billion by the EU for Android antitrust violations|cognome=Warren|nome=Tom|sito=[[The Verge]]|data=July 18, 2018|accesso=July 18, 2018}}</ref> Google ha presentato ricorso contro la sentenza nell'ottobre 2018, sebbene non chiederà alcuna misura provvisoria per ritardare l'insorgenza dei requisiti di condotta.<ref>{{Cita web|url=https://www.wsj.com/articles/google-appeals-5-billion-eu-fine-in-android-case-1539109713|titolo=Google Appeals $5 Billion EU Fine in Android Case|cognome=Schechner|nome=Sam|sito=[[The Wall Street Journal]]|data=October 9, 2018|accesso=October 9, 2018}}</ref>
 
Il 16 ottobre 2018, Google ha annunciato che avrebbe cambiato il suo modello di distribuzione per i servizi mobili di Google nell'UE, poiché parte dei suoi flussi di entrate per Android che derivavano dall'uso di Ricerca Google e Chrome erano ora vietati dalla sentenza dell'UE. Mentre il principale sistema Android rimane gratuito, gli OEM in Europa dovrebbero acquistare una licenza a pagamento per la suite principale di applicazioni Google, come Gmail, Google Maps e Google Play Store. La Ricerca Google verrà concessa in licenza separatamente, con un'opzione per includere Google Chrome senza costi aggiuntivi sulla Ricerca. Gli OEM europei sono in grado di raggruppare alternative di terzi su telefoni e dispositivi venduti ai clienti, se lo desiderano. Gli OEM non saranno più esclusi dalla vendita di dispositivi con versioni incompatibili di Android in Europa.<ref>{{Cita news|nome=Jacob|cognome=Kastrenakes|nome2=Nilay|cognome2=Patel|url=https://www.theverge.com/2018/10/16/17984074/google-eu-android-licensing-bundle-chrome-search|titolo=Google will start charging Android device makers a fee for using its apps in Europe|pubblicazione=[[The Verge]]|data=October 16, 2018|accesso=October 17, 2018}}</ref>
 
=== Altri ===
Oltre alle azioni legali contro Google, varie guerre per procura sono state condotte indirettamente contro Android indirizzando i produttori di dispositivi Android, con l'effetto di scoraggiare i produttori dall'adottare la piattaforma aumentando i costi di immissione sul mercato di un dispositivo Android.<ref name="pcworld">{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/240783/microsoftsamsung_patent_deal_great_news_for_windows_phones.html|titolo=Microsoft-Samsung Patent Deal: Great News for Windows Phones|cognome=Newman|nome=Jared|editore=PCWorld|data=September 28, 2011|accesso=September 15, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120129124406/http://www.pcworld.com/article/240783/microsoftsamsung_patent_deal_great_news_for_windows_phones.html|dataarchivio=January 29, 2012}}</ref> Sia [[Apple]] che Microsoft hanno citato in giudizio diversi produttori per violazione di brevetto, mentre [[Apple contro Samsung Electronics|le azioni legali in]] corso di Apple [[Apple contro Samsung Electronics|contro Samsung]] rappresentano un caso particolarmente importante. Nel gennaio 2012, Microsoft ha dichiarato di aver firmato accordi di licenza di brevetto con undici produttori di dispositivi Android, i cui prodotti rappresentano il "70% di tutti gli smartphone Android" venduti negli Stati Uniti<ref>{{Cite press release|title=Microsoft and LG Sign Patent Agreement Covering Android and Chrome OS Based Devices|date=January 12, 2012|url=http://www.microsoft.com/en-us/news/press/2012/jan12/01-12lgpr.aspx|archiveurl=https://web.archive.org/web/20120420221321/http://www.microsoft.com/en-us/news/press/2012/jan12/01-12lgpr.aspx|archivedate=April 20, 2012}}</ref> e il 55% delle entrate mondiali per i dispositivi Android.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/information-technology/2011/10/microsoft-collects-license-fees-on-50-of-android-devices-tells-google-to-wake-up/|titolo=Microsoft collects license fees on 50% of Android devices, tells Google to "wake up"|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=October 23, 2011|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063637/https://arstechnica.com/information-technology/2011/10/microsoft-collects-license-fees-on-50-of-android-devices-tells-google-to-wake-up/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref> Questi includono [[Samsung]] e [[HTC]].<ref>{{Cita web|url=http://www.computerworld.com/s/article/9220357/Microsoft_signs_Android_licensing_deal_with_Samsung|titolo=Microsoft signs Android licensing deal with Samsung|cognome=Mikael Ricknäs|sito=Computerworld|data=September 28, 2011|accesso=February 16, 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120107001830/http://www.computerworld.com/s/article/9220357/Microsoft_signs_Android_licensing_deal_with_Samsung|dataarchivio=January 7, 2012}}</ref> L'accordo di brevetto di Samsung con Microsoft includeva un accordo per allocare più risorse allo sviluppo e alla commercializzazione di telefoni che eseguono il sistema operativo Windows Phone di Microsoft.<ref name="pcworld" /> Microsoft ha anche [[ Legare (commercio)|legato]] il proprio software Android a licenze di brevetto, richiedendo il raggruppamento di applicazioni [[Microsoft Office Mobile]] e [[Skype]] su dispositivi Android per sovvenzionare le tasse di licenza, e allo stesso tempo contribuire a promuovere le proprie linee di software.<ref name="supersite-androidpatents">{{Cita web|url=http://winsupersite.com/mobile/microsoft-inside-20-new-android-device-manufacturers-sign-pre-install-office-and-skype|titolo=Microsoft Inside: 20 New Android Device Manufacturers Sign-on to Pre-Install Office and Skype|cognome=Trent|nome=Rod|sito=SuperSite for Windows|editore=Penton|accesso=August 23, 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160828093727/http://winsupersite.com/mobile/microsoft-inside-20-new-android-device-manufacturers-sign-pre-install-office-and-skype|dataarchivio=August 28, 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/6/1/11827268/microsoft-xiaomi-skype-office-android-apps-patent-deal|titolo=Xiaomi will bundle Microsoft's Office and Skype apps on its Android devices|cognome=Warren|nome=Tom|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=June 1, 2016|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216110327/http://www.theverge.com/2016/6/1/11827268/microsoft-xiaomi-skype-office-android-apps-patent-deal|dataarchivio=February 16, 2017}}</ref>
 
Google ha espresso pubblicamente la sua frustrazione per l'attuale panorama dei brevetti negli Stati Uniti, accusando Apple, Oracle e Microsoft di tentare di abbattere Android attraverso contenziosi sui brevetti, piuttosto che innovare e competere con prodotti e servizi migliori.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2011/08/google-publicly-accuses-apple-microsoft-oracle-of-patent-bullying/|titolo=Google publicly accuses Apple, Microsoft, Oracle of patent bullying|cognome=Cheng|nome=Jacqui|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=August 3, 2011|accesso=June 14, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170226190237/https://arstechnica.com/tech-policy/2011/08/google-publicly-accuses-apple-microsoft-oracle-of-patent-bullying/|dataarchivio=February 26, 2017}}</ref> Nell'agosto 2011, Google ha acquistato [[Motorola Mobility]] per 12,5 miliardi di dollari, in parte considerato una misura difensiva per proteggere Android, dal momento che Motorola Mobility ha ottenuto oltre 17.000 brevetti.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2011/08/google-to-buy-motorola-in-effort-to-defend-itself-from-patent-bullies/|titolo=Google, needing patents, buys Motorola wireless for $12.5 billion|cognome=Johnston|nome=Casey|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=August 15, 2011|accesso=June 14, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170920174502/https://arstechnica.com/gadgets/2011/08/google-to-buy-motorola-in-effort-to-defend-itself-from-patent-bullies/|dataarchivio=September 20, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2011/08/15/breaking-google-buys-motorola-for-12-5-billion/|titolo=Google Buys Motorola Mobility For $12.5B, Says "Android Will Stay Open"|cognome=Wauters|nome=Robin|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=August 15, 2011|accesso=June 14, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170609042131/https://techcrunch.com/2011/08/15/breaking-google-buys-motorola-for-12-5-billion/|dataarchivio=June 9, 2017}}</ref> Nel dicembre 2011, Google ha acquistato oltre un migliaio di brevetti da [[IBM]].<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/01/google-buys-another-round-of-ibm-patents-as-oracle-trial-nears/|titolo=Google buys another round of IBM patents as its Oracle trial nears|cognome=Paul|nome=Ryan|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=January 4, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064232/https://arstechnica.com/gadgets/2012/01/google-buys-another-round-of-ibm-patents-as-oracle-trial-nears/|dataarchivio=March 12, 2017}}</ref>
 
== Altri utilizzi ==
[[File:OUYA-Console-set-h.jpg|destra|miniatura|[[Ouya]], una [[Console (videogiochi)|console per videogiochi]] che esegue Android]]
Google ha sviluppato diverse varianti di Android per casi d'uso specifici, tra cui Android Wear, in seguito ribattezzato [[Wear OS]], per dispositivi indossabili come orologi da polso,<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2014/3/18/5522226/google-reveals-android-wear-an-operating-system-designed-for|titolo=Google reveals Android Wear, an operating system for smartwatches|cognome=D'Orazio|nome=Dante|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=March 18, 2014|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210034323/http://www.theverge.com/2014/3/18/5522226/google-reveals-android-wear-an-operating-system-designed-for|dataarchivio=February 10, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2014/03/18/google-android-wear/|titolo=Google announces Android Wear, a Nexus-like platform for wearables|cognome=Molen|nome=Brad|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=March 18, 2014|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313124744/https://www.engadget.com/2014/03/18/google-android-wear/|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> [[Android TV]] per televisori,<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2014/6/25/5840424/google-announces-android-tv|titolo=Google officially unveils Android TV|cognome=Opam|nome=Kwame|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=June 25, 2014|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161207134816/http://www.theverge.com/2014/6/25/5840424/google-announces-android-tv|dataarchivio=December 7, 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://thenextweb.com/google/2014/06/25/android-tv-google-io-2014/|titolo=Google announces Android TV to bring 'voice input, user experience and content' to the living room|cognome=Ong|nome=Josh|sito=The Next Web|data=June 25, 2014|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313130445/https://thenextweb.com/google/2014/06/25/android-tv-google-io-2014/|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> e [[Android Things]] for dispositivi intelligenti e [[Internet delle cose]].<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/12/13/13924996/android-things-announced-smart-home-iot-operating-system|titolo=Android Things is Google's new OS for smart devices|cognome=Kastrenakes|nome=Jacob|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=December 13, 2016|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170217131058/http://www.theverge.com/2016/12/13/13924996/android-things-announced-smart-home-iot-operating-system|dataarchivio=February 17, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2016/12/13/google-launches-developer-preview-of-android-things-its-new-iot-platform/|titolo=Google launches first developer preview of Android Things, its new IoT platform|cognome=Lardinois|nome=Frederic|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=December 13, 2016|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313041206/https://techcrunch.com/2016/12/13/google-launches-developer-preview-of-android-things-its-new-iot-platform/|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> Inoltre, fornendo un'infrastruttura che combina hardware dedicato e applicazioni dedicate in esecuzione su un normale Android, Google ha aperto la piattaforma per l'uso in particolari scenari di utilizzo, come [[Android Auto]] per automobili,<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2014/06/25/google-announces-android-auto-promises-enabled-cars-by-end-of-2014/|titolo=Google Announces Android Auto, Promises Enabled Cars By The End Of 2014|cognome=Wilhelm|nome=Alex|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=June 25, 2014|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170622135917/https://techcrunch.com/2014/06/25/google-announces-android-auto-promises-enabled-cars-by-end-of-2014/|dataarchivio=June 22, 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Moynihan|nome=Tim|data=June 25, 2014|titolo=Google Announces Android Auto, Its Answer to Apple's CarPlay|rivista=[[Wired (website)|Wired]]|editore=[[Condé Nast]]|accesso=March 12, 2017|url=https://www.wired.com/2014/06/android-auto/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313213830/https://www.wired.com/2014/06/android-auto/|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> e [[Google Daydream|Daydream]], una realtà virtuale piattaforma.<ref name="daydream">{{Cita web|url=https://www.yahoo.com/tech/Android-will-offer-virtual-reality-205210468.html|titolo=New Google Virtual Reality|cognome=Howley|nome=Daniel|sito=[[YahooTech]]|data=May 18, 2016|accesso=May 19, 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160519152304/https://www.yahoo.com/tech/Android-will-offer-virtual-reality-205210468.html|dataarchivio=May 19, 2016}}</ref>
 
La natura aperta e personalizzabile di Android consente ai [[Original equipment manufacturer|produttori di dispositivi]] di utilizzarlo anche su altri dispositivi elettronici, inclusi laptop, [[netbook]],<ref>{{Cita web|url=https://gizmodo.com/5275329/acer-planning-an-android-netbook-for-q3-of-this-year|titolo=Acer Planning an Android Netbook For Q3 of This Year|cognome=Herrman|nome=John|sito=[[Gizmodo]]|editore=[[Univision Communications]]|data=June 2, 2009|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313130724/http://gizmodo.com/5275329/acer-planning-an-android-netbook-for-q3-of-this-year|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2010/02/12/hp-android-netbook/|titolo=HP announces Android netbook|cognome=Boutin|nome=Paul|sito=[[VentureBeat]]|data=February 12, 2010|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313133135/http://venturebeat.com/2010/02/12/hp-android-netbook/|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> e computer desktop,<ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html|titolo=Android on the big screen: We chew up and spit out three Jelly Bean all-in-one PCs|cognome=Brown|nome=Michael|sito=[[PC World]]|editore=[[International Data Group]]|data=May 8, 2014|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170808120332/http://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html|dataarchivio=August 8, 2017}}</ref> telecamere,<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2012/8/29/3276302/samsung-galaxy-camera-announcement|titolo=Samsung Galaxy Camera announced: 16 megapixels, 21x optical zoom, and Android 4.1|cognome=Savov|nome=Vlad|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=August 29, 2012|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313131334/http://www.theverge.com/2012/8/29/3276302/samsung-galaxy-camera-announcement|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> cuffie,<ref>{{Cita web|url=https://www.theregister.co.uk/2011/01/12/now_audio_admiral_touch|titolo=Android-powered touchscreen Wi-Fi headphones offered|cognome=Myslewski|nome=Rik|sito=[[The Register]]|data=January 12, 2011|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313125329/http://www.theregister.co.uk/2011/01/12/now_audio_admiral_touch|dataarchivio=March 13, 2017}}</ref> sistemi di automazione domestica, console di gioco,<ref name="Mirror">{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/android-everywhere-10-types-of-devices-that-android-is-making-better-57012/|titolo=Android Everywhere: 10 Types of Devices That Android Is Making Better|cognome=Petrovan|nome=Bogdan|sito=Android Authority|data=February 26, 2012|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170501215537/http://www.androidauthority.com/android-everywhere-10-types-of-devices-that-android-is-making-better-57012|dataarchivio=May 1, 2017}}</ref> lettori multimediali,<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/top-android-mp3-players-for-2011-36523/|titolo=Top Android MP3 Players for 2011|cognome=G.|nome=Will|sito=Android Authority|data=December 1, 2011|accesso=March 12, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170620192147/http://www.androidauthority.com/top-android-mp3-players-for-2011-36523/|dataarchivio=June 20, 2017}}</ref> satelliti,<ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/261331/android_phones_will_power_nasas_new_fleet_of_mini_satellites.html|titolo=Android Phones Will Power NASA's New Fleet of Mini-Satellites|cognome=Yamshon|nome=Leah|sito=[[PC World]]|editore=[[International Data Group]]|data=August 23, 2012|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170515123802/http://www.pcworld.com/article/261331/android_phones_will_power_nasas_new_fleet_of_mini_satellites.html|dataarchivio=May 15, 2017}}</ref> [[router]],<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2014/03/03/soap-android-powered-smart-router-with-touch-display-surpasses-80k-kickstarter-funding-goal/|titolo=Soap Android-Powered Smart Router With Touch Display Surpasses 80k Kickstarter Funding Goal|cognome=King Jr.|nome=Bertel|sito=Android Police|data=March 3, 2014|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111042229/http://www.androidpolice.com/2014/03/03/soap-android-powered-smart-router-with-touch-display-surpasses-80k-kickstarter-funding-goal/|dataarchivio=November 11, 2017}}</ref> [[Stampante|stampanti]],<ref>{{Cita web|url=https://www.androidcentral.com/samsung-announces-first-android-based-printers|titolo=Samsung announces first Android-based printers for businesses|cognome=Callaham|nome=John|sito=Android Central|data=September 4, 2014|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111094716/https://www.androidcentral.com/samsung-announces-first-android-based-printers|dataarchivio=November 11, 2017}}</ref> [[POS (dispositivo)|terminali di pagamento]],<ref>{{Cita web|url=https://www.chinamoneynetwork.com/2017/09/06/xiaomi-backed-smart-pos-terminal-developer-sunmi-raises-new-funding-round|titolo=Xiaomi-Backed Smart POS Terminal Developer Sunmi Raises New Funding Round|cognome=Yue|nome=Pan|sito=China Money Network|data=September 6, 2017|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111100139/https://www.chinamoneynetwork.com/2017/09/06/xiaomi-backed-smart-pos-terminal-developer-sunmi-raises-new-funding-round|dataarchivio=November 11, 2017}}</ref> [[Sportello automatico|bancomat]],<ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/ncr-launches-kalpana-an-android-cloud-atm/|titolo=NCR launches Kalpana, an Android, cloud ATM|cognome=Dignan|nome=Larry|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=April 15, 2015|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180103224508/http://www.zdnet.com/article/ncr-launches-kalpana-an-android-cloud-atm/|dataarchivio=January 3, 2018}}</ref> e [[robot]].<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/circuitbreaker/2017/10/24/16533086/sonys-xperia-hello-home-robot-assistant|titolo=Sony's Xperia Hello robotic assistant can now be an expensive member of your family|cognome=Ong|nome=Thuy|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=October 24, 2017|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171205194638/https://www.theverge.com/circuitbreaker/2017/10/24/16533086/sonys-xperia-hello-home-robot-assistant|dataarchivio=December 5, 2017}}</ref> Inoltre, Android è stato installato ed eseguito su una varietà di oggetti meno tecnici, tra cui calcolatrici,<ref>{{Cita web|url=https://www.androidheadlines.com/2015/06/android-ported-ti-nspire-cx-calculator.html|titolo=Android Ported Into TI Nspire CX Calculator|cognome=Trevizo|nome=Ricardo|sito=Android Headlines|data=June 23, 2015|accesso=December 4, 2017}}</ref> computer a scheda singola,<ref>{{Cita web|url=http://www.makeuseof.com/tag/7-operating-systems-you-can-run-with-raspberry-pi/|titolo=10 Operating Systems You Can Run With Raspberry Pi|cognome=Cawley|nome=Christian|sito=MakeUseOf|data=August 14, 2017|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171205042235/http://www.makeuseof.com/tag/7-operating-systems-you-can-run-with-raspberry-pi/|dataarchivio=December 5, 2017}}</ref> telefoni cellulari,<ref>{{Cita web|url=http://www.deccanchronicle.com/technology/in-other-news/071117/this-debit-card-sized-feature-phone-runs-on-android-charges-wirelessly.html|titolo=This debit card-sized feature phone runs on Android; charges wirelessly|sito=[[Deccan Chronicle]]|data=November 7, 2017|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171127050715/http://www.deccanchronicle.com/technology/in-other-news/071117/this-debit-card-sized-feature-phone-runs-on-android-charges-wirelessly.html|dataarchivio=November 27, 2017}}</ref> [[ Dizionario elettronico|dizionari elettronici]],<ref>{{Cita web|url=https://vrworld.com/2015/01/19/japans-magnificent-electronic-dictionary/|titolo=Japan's magnificent electronic dictionary|cognome=Crisostomo|nome=Christian|sito=VRWorld|data=January 19, 2015|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111043529/https://vrworld.com/2015/01/19/japans-magnificent-electronic-dictionary/|dataarchivio=November 11, 2017}}</ref> [[Sveglia|sveglie]],<ref>{{Cita web|url=http://www.talkandroid.com/83542-archos-shows-off-their-android-based-home-connect-alarm-clock-and-internet-radio-device/|titolo=Archos Shows Off Their Android Based Home Connect Alarm Clock and Internet Radio Device|cognome=Sirianni|nome=Joe|sito=Talk Android|data=January 13, 2012|accesso=December 4, 2017}}</ref> frigoriferi,<ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2013/01/11/samsung-smart-fridge-it-runs-android-apps-like-evernote-video-demo/|titolo=Samsung smart fridge: It runs Android apps like Evernote (video demo)|cognome=Takahashi|nome=Dean|sito=[[VentureBeat]]|data=January 11, 2013|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171122164714/https://venturebeat.com/2013/01/11/samsung-smart-fridge-it-runs-android-apps-like-evernote-video-demo/|dataarchivio=November 22, 2017}}</ref> telefoni [[Telefonia fissa|fissi]],<ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/archos-smart-home-phone-now-available-get-android-your-landline|titolo=Archos Smart Home Phone now available – get Android on your landline|cognome=Devine|nome=Richard|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=January 19, 2012|accesso=March 11, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170408185335/http://www.androidcentral.com/archos-smart-home-phone-now-available-get-android-your-landline|dataarchivio=April 8, 2017}}</ref> macchine da caffè,<ref>{{Cita web|url=https://www.cio.com/article/2370080/android-os/the-android-powered-coffee-machine-for-java-aficionados--updated-.html|titolo=The Android-Powered Coffee Machine for Java Aficionados (UPDATED)|cognome=Sacco|nome=Al|sito=[[CIO magazine|CIO]]|editore=[[International Data Group]]|data=March 24, 2014|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111042434/https://www.cio.com/article/2370080/android-os/the-android-powered-coffee-machine-for-java-aficionados--updated-.html|dataarchivio=November 11, 2017}}</ref> [[Bicicletta|biciclette]],<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/ces/2017/1/3/14148308/leeco-android-smart-road-bike-mountain-bikeos-ces-2017|titolo=LeEco's new Android-powered smart bikes are coming to the US|cognome=O'Kane|nome=Sean|sito=[[The Verge]]|editore=[[Vox Media]]|data=January 3, 2017|accesso=December 4, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111042141/https://www.theverge.com/ces/2017/1/3/14148308/leeco-android-smart-road-bike-mountain-bikeos-ces-2017|dataarchivio=November 11, 2017}}</ref> e specchi.<ref name="Mirror" />
 
=== Wear OS ===
{{vedi anche|Wear OS}}
 
[[Wear OS|Android Wear]] è una versione del sistema operativo Android progettata per dispositivi indossabili (per lo più [[smartwatch]]), grazie al quale è possibile interagire tramite input vocale attraverso l'[[Assistente Google]], ''gesture'' da polso o ''touchscreen''. Il dispositivo comunica, con una companion app installata sullo smartphone, tramite [[bluetooth]]. Sono presenti app dedicate installabili da smartphone.
 
=== Android TV ===
{{vedi anche|Android TV}}
 
Al Google I/O 2014 è stato presentato Android TV, un sistema operativo specifico per essere usato su TV, grazie al quale è possibile guardare film e serie televisive tramite il Play Movies, YouTube, Netflix o altre piattaforme, con l'unico ausilio dello smartphone con l'app dedicata installata. È possibile l'interazione vocale grazie all'integrazione con Google Now e la trasmissione alla TV di film e programmi da Chromebook, smartphone o tablet.
 
Il 15 ottobre 2014 Google ha presentato il [[Nexus Player]], prodotto da [[ASUS]], il primo box commercializzato dotato di Android TV<ref name="ReferenceB">[http://www.androidworld.it/2014/10/15/nexus-player-ufficiale-box-android-tv-252592/ Nexus Player ufficiale: il box con Android TV di Google e ASUS<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== Android Auto ===
{{vedi anche|Android Auto}}
È una piattaforma pubblicata il 19 marzo 2015 che, grazie ad accordi con una discreta gamma di case automobilistiche, è presente nei computer di bordo di alcune automobili al fine di permettere il controllo sulla mappatura [[GPS]]/navigazione, la riproduzione di musica, [[SMS]], [[telefonia]], e ricerca sul [[web]]. È prevista l'integrazione, sia ''[[touch screen]]'' sia [[vivavoce]], di alcuni software proprietari come [[Google Maps]], [[Google Play Musica]], [[Spotify]], Songza, Stitcher, iHeart Radio e [[TuneIn]].
 
=== Project Brillo ===
Adattamento di Android per la domotica e, più in generale, per [[Internet delle cose]], Brillo è un progetto lanciato a maggio 2015, che introduce un apposito protocollo chiamato ''Weave'' per realizzare la comunicazione tra i vari dispositivi connessioni via Wi-Fi o Bluetooth a basso consumo.<ref>[https://www.theverge.com/2015/5/28/8677119/google-project-brillo-iot-google-io-2015 Google announces Brillo, an operating system for the Internet of Things] (Consultato il 30 luglio 2015.)</ref>
 
=== Project Ara (sospeso) ===
Project Ara è il nome in codice di una iniziativa da parte di Google che mira a sviluppare un hardware libero basato su Android, per la creazione di Smartphone modulari. La piattaforma comprende un telaio strutturale che contiene i moduli dello smartphone da applicare a scelta del proprietario, come ad esempio un display, una tastiera, una batteria supplementare, una fotocamera, altoparlante e così via. Ciò comporta (almeno fino a ora) un aspetto poco accattivante, che potrebbe tuttavia passare in secondo piano, viste le potenzialità.
 
=== Project Tango (sospeso) ===
Project Tango è un progetto per smartphone e tablet, basati su Android, che grazie a sofisticati sensori, riesce a creare un modello 3D dell'ambiente.
 
=== Google Glass ===
{{vedi anche|Google Glass}}
 
I Google Glass sono un paio di occhiali a [[realtà aumentata]] sviluppati da Google e basati sul sistema operativo Android<ref>[https://support.google.com/glass/answer/4578099?hl=en XE16 release notes - Google Glass Help<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
I primi prototipi sperimentali noti al pubblico sono quelli della ''Explorer Edition'', disponibile agli sviluppatori a inizio 2013, e in vendita al pubblico dal terzo trimestre del 2014.
 
=== Android One ===
Durante il Google I/O 2014, Google ha presentato [[Android One]], un progetto inizialmente destinato ai mercati emergenti e in via di sviluppo.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.blog.google/products/android/taking-next-step-android-one/|titolo=Taking the next step with Android One|data=5 settembre 2017|accesso=18 ottobre 2018}}</ref> Grazie all'accordo con alcuni produttori tra cui Karbon, Spice e Micromax, Google proporrà una nuova gamma di dispositivi Android di fascia bassa, basati sulla versione ''stock'' del sistema operativo e con specifiche hardware stringenti, questi fattori permettono di realizzare una versione di Android ottimizzata più reattiva e leggera, con un sistema di aggiornamenti più fitta rispetto a quello della gamma Nexus e Pixel, garantendo anche un passaggio a una versione superiore. I modelli in questione avranno il supporto [[Dual SIM]], la memoria espandibile tramite [[MicroSD|micro SD]], la radio FM e display all'incirca di 4.5 pollici, tutto a un prezzo inferiore ai 100 euro, nel 2017 debuttano in Italia i primi dispositivi con tale sistema.<ref>[http://www.corriere.it/tecnologia/mobile/cards/gli-smartphone-android-one-google-arrivano-italia-ma-costano-troppo/primi-italia_principale.shtml Gli smartphone Android One di Google arrivano in Italia (ma costano troppo)]</ref>
 
Nel 2017 sono stati prodotti anche modelli di fascia medio-alta con Android One, come l'[[HTC U11|HTC U11 Life]] e lo [[Xiaomi Mi A1]] (anche per il mercato europeo)
Nel 2019 sono stati prodotti anche modelli di fascia alta con Adroid One, come il Nokia 8 Scirocco e il Motorola One Vision.
 
== Versioni ==
{{vedi anche|Versioni di Android}}
 
Android Pie 9.0 è la versione Android più diffusa, con oltre il 32% di quota, oltre il doppio della precedente versione (Oreo 8.1).<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/android-version-market-share/mobile-tablet/worldwide/#daily-20190809-20190909|titolo=Mobile & Tablet Android Version Market Share Worldwide|sito=StatCounter Global Stats|accesso=2019-09-10}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/android-version-market-share/mobile-tablet/worldwide/#monthly-201806-201908|titolo=Mobile & Tablet Android Version Market Share Worldwide|sito=StatCounter Global Stats|accesso=2019-09-10}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/android-version-market-share/mobile-tablet/worldwide/#daily-20190713-20190811|titolo=Mobile & Tablet Android Version Market Share Worldwide|sito=StatCounter Global Stats|accesso=2019-08-13}}</ref> Per quanto riguarda i tablet, Android Lollipop 5.1 è la versione più utilizzata al 23,11%.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/android-version-market-share/tablet/worldwide/#daily-20190701-20190914|titolo=Tablet Android Version Market Share Worldwide|sito=StatCounter Global Stats|accesso=2019-09-15}}</ref> Le versioni più utilizzate di Android su tablet variano molto in base al paese, tuttavia Lollipop 5.1 è la versione più utilizzata negli [[Stati Uniti]] dove è al 41,26%, mentre Oreo 8,1 è maggiormente utilizzato in paesi come [[Cina]], [[Svezia]] ed [[Angola]].<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/android-version-market-share/tablet/worldwide/#monthly-201908-201908-map|titolo=Tablet Android Version Market Share Worldwide|sito=StatCounter Global Stats|accesso=2019-09-16}}</ref>
Le principali versioni di [[Versioni di Android]] sono:
 
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{{legenda|#C1E6F5|Versioni Future}}
 
== Concorso a premiMascotte ==
La mascotte di Android è un [[Androide|robot Androide]] verde, in relazione al nome del software. Sebbene non abbia un nome ufficiale, secondo quanto riferito il team Android di Google lo chiama "Bugdroid".<ref>{{Cita web|url=http://www.neatorama.com/2012/11/29/8-Famous-Mascots-Whose-Names-You-Didnt-Know/|titolo=Archived copy|accesso=December 31, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180101082254/http://www.neatorama.com/2012/11/29/8-Famous-Mascots-Whose-Names-You-Didnt-Know/|dataarchivio=January 1, 2018}}</ref> Grazie all'elevata popolarità di Android negli anni 2010, è diventata una delle icone più riconoscibili nel mondo della tecnologia.
 
Venne progettato dall'allora designer grafica di Google [[Irina Blok]] il 5 novembre 2007 quando fu annunciato Android. Contrariamente a quanto sostiene che le è stato assegnato un progetto per creare un'icona,<ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/10/13/magazine/who-made-that-android-logo.html|titolo=Who Made That Android Logo?|cognome=Kennedy|nome=Pagan|sito=[[The New York Times]]|data=October 11, 2013|accesso=March 13, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314064717/http://www.nytimes.com/2013/10/13/magazine/who-made-that-android-logo.html|dataarchivio=March 14, 2017}}</ref> Blok ha confermato in un'intervista di averlo sviluppato indipendentemente e di averlo reso [[software open-source|open source]]. Il design del robot inizialmente non venne presentato a Google, ma divenne rapidamente un luogo comune nel team di sviluppo di Android, con varie varianti di esso create dagli sviluppatori a cui piaceva la figura, poiché era gratuito con una [[Creative Commons|licenza Creative Commons]].<ref>{{Cita web|url=http://uk.businessinsider.com/where-the-green-android-robot-came-from-2015-5?r=US&IR=T|titolo=Archived copy|accesso=December 31, 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180101135319/http://uk.businessinsider.com/where-the-green-android-robot-came-from-2015-5?r=US&IR=T|dataarchivio=1 gennaio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://source.android.com/setup/start/brands#logo-android|titolo=Android Open Source Project|cognome=Brand Guidelines|sito=Android Open Source Project}}</ref> La sua popolarità tra il team di sviluppo alla fine ha portato Google ad adottarlo come icona ufficiale come parte del logo Android quando venne lanciato ai consumatori nel 2008.
Al fine di favorire lo sviluppo di applicazioni per la piattaforma l'azienda [[Google]] ha indetto nel [[2008]] un concorso a premi legato allo sviluppo di applicazioni per Android. Il concorso a premi assegnerà una serie di premi e incentivi alle applicazioni, la scelta delle applicazioni vincenti verrà effettuata internamente da [[Google]] e la somma dei premi è di 10 milioni di dollari. Dal concorso risultano esclusi i programmatori residenti a Cuba, Iran, Siria, Nord Corea, Sudan, Burma (Myanmar), Quebec e Italia.<ref>[http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2113769 Concorso Android, Google cancella l'Italia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071116131222/http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2113769 |data=16 novembre 2007 }}</ref> Le nazioni sono state escluse per adempiere alla legislazione statunitense contro il terrorismo o per impedimenti burocratici locali. L'Italia risulta esclusa per via della legislazione locale sulle vincite a premi sebbene la sua esclusione sia ancora in discussione.<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2116224 Android in Italia, Google ci pensa troppo? 16 novembre 2007]</ref>
 
== Critiche ==
 
ComputerWorld ha riportato in un articolo che le condizioni d'uso di Android e dello store delle applicazioni prevedono che "nel caso in cui un qualsiasi prodotto violi l'accordo di distribuzione con gli sviluppatori, Google si riserva il diritto di rimuoverle da remoto su ogni dispositivo a propria discrezione".<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2442404 Google cancella da remoto applicativi su Android 17 ottobre 2008]</ref>
 
Il 23 giugno 2010, Google è ricorsa a questa modalità per motivi di sicurezza e pulizia, dato che le applicazioni erano state create solo a scopo di ricerca.<ref>{{Cita web|url=https://android-developers.googleblog.com/2010/06/exercising-our-remote-application.html|titolo=Exercising Our Remote Application Removal Feature|sito=Android Developers Blog|lingua=en|accesso=3 marzo 2019}}</ref>
 
Nel 2010, un team di sviluppatori si è visto rigettare un'applicazione regolarmente inserita nell'[[Google Play|Android Market]]. L'applicazione in questione, "WiFi Tether for Root Users", è dedicata al [[tethering]] (permette ai dispositivi di funzionare come veri e propri router Wi-Fi per fornire a loro volta connettività wi-fi ad altri apparecchi). La motivazione era che T-Mobile (primo carrier ufficiale di Android) vieta il tethering, quindi le applicazioni a esso dedicate creano un conflitto di interessi. Le notizie scatenarono pesanti polemiche tra gli utenti, indignati dalla poca flessibilità dimostrata da Google, la quale fece pensare che il sistema non fosse in realtà tanto "open" come fu presentato.<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2591512 Google: Android non è un router 2 aprile 2009]</ref> Il ''tethering'' [[Wi-Fi]] fu comunque introdotto ufficialmente con la versione di Android 2.2 Froyo, integrata nel sistema.<ref>[https://www.zdnet.com/blog/gadgetreviews/google-android-22-froyo-tethering-wi-fi-hotspot-support/14760 Google Android 2.2 Froyo: Tethering, Wi-Fi hotspot support | ZDNet] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100726081424/http://www.zdnet.com/blog/gadgetreviews/google-android-22-froyo-tethering-wi-fi-hotspot-support/14760 |data=26 luglio 2010 }}</ref>
 
Nel 2012 è emerso come le applicazioni potrebbero estrapolare le foto personali dell'utente (così come altri files salvati come pubblici) dal proprio dispositivo.<ref>[http://www.cellularmagazine.it/blog/16685/ios-e-android-le-vostre-foto-non-sono-al-sicuro/ iOS e Android: le vostre foto non sono al sicuro] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120604013347/http://www.cellularmagazine.it/blog/16685/ios-e-android-le-vostre-foto-non-sono-al-sicuro/ |data=4 giugno 2012 }}</ref>
 
Un'altra critica è volta alla funzione sveglia, la quale non si attiva con il terminale spento<ref>[http://www.uniragazzi.org/nuovi-smartphone-niente-sveglia-a-telefono-spento/ Nuovi Smartphone: niente sveglia a telefono spento] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130309204507/http://www.uniragazzi.org/nuovi-smartphone-niente-sveglia-a-telefono-spento/ |data=9 marzo 2013 }}</ref>; tale funzione non dipende dal sistema operativo (e quindi da Android) ma dall'hardware utilizzato. È possibile aggirare tale mancanza tramite l'utilizzo di alcune applicazioni<ref>[http://www.androidworld.it/2011/08/09/sveglia-da-telefono-spento-su-galaxy-s-e-galaxy-s-ii-53288/ Sveglia da telefono spento su Galaxy S e Galaxy S II]</ref>. Alcuni produttori integrano la funzione di spegnimento e accensione programmata.
 
Facendo una ricerca, un utente Android è venuto a conoscenza che alcuni dispositivi mobili in commercio montano in realtà una versione modificata del sistema operativo, programmata appositamente per inviare dati personali ai server dei produttori del telefonino. L'articolo rivolgeva le critiche principalmente verso la [[Motorola]], colpevole di inviare ai suoi server password di email, reti sociali e dati di utilizzo degli utenti.<ref>[http://www.beneaththewaves.net/Projects/Motorola_Is_Listening.html Motorola Is Listening - Projects - Beneath the Waves]</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
 
* Andreucci Giacomo, ''Applicazioni iOS e Android con Google Maps'', Edizioni FAG, Milano, 2011, pp.&nbsp;348.
* Carli Massimo, ''Sviluppare applicazioni per Android'', Edizioni Apogeo, 2011, pp.&nbsp;416.
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== Voci correlate ==
 
* [[Android-x86]]
* [[Android Wear]]