Mara Selvini Palazzoli: differenze tra le versioni

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Dal punto di vita professionale Mara ancora non si era affermata, anzi, forse dedicò i successivi dieci anni più a prendersi cura dei suoi figli che a interessarsi della sua carriera - sebbene il figlio Matteo precisò che ciò non doveva consegnare un'immagine idealizzata della madre, poiché anche lei, ad esempio, affidò a lungo i figli a una balia. Il marito, in compenso, sostenne fortemente la sua attività professionale e negli anni seguenti Mara completò la sua specializzazione psichiatrica e psicoanalitica sotto la guida del Prof. Gaetano Benedetti a Basilea ed entrò successivamente come docente all'Istituto di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano<ref name= paradosso />.
 
Complice un testo fondamentale per la sua carriera e per la letteratura scientifica, ''L'anoressia mentale'' (ed. Feltrinelli, 1963), Mara venne riconosciuta come uno tra i più importanti studiosi sistemici e stabilì importanti legami professionali con clinici e ricercatori nazionali e internazionali. Tra questi, spiccò il legame amicale-professionale con gli psicoanalisti [[Luigi Boscolo]], [[Gianfranco Cecchin]] e [[Giuliana Prata]], divenendo noti in tutto il mondo come i quattro della [[Milan Approach|Scuola di Milano]] (o [[Milan Approach]]). Fu con loro che, dopo un intenso studio della [[Cibernetica]], della ''[[Pragmatica della comunicazione umana]]'' e della [[Teoria dei Sistemi]], e dopo un breve viaggio di Mara negli Stati Uniti, nel 1967 fondò il [[Centro per lo Studio della Famiglia]], fino al 1971 composto anche da Severino Rusconi, Paolo Ferraresi, Simona Taccani e Gabriele Chistoni<ref name= campbell >Campbell, D., Draper, R., Crutchly, E. (1995). Il modello sistemico di Milano. In A.S. Gurman e D.P. Kniskern (a cura di), ''Manuale di terapia della famiglia'' (pp. 323-359). Milano: Bollati Boringhieri.</ref>. Pioniera nello studio e nella terapia dell'anoressia mentale, si dedicò col Centro ad approfondirne le dinamiche famigliari e ad approfondire il campo delle famiglie a transazioni schizofreniche, pubblicando studi e ricerche all'avanguardia che raggiunsero il culmine con libri quali ''Paradosso e Controparadosso'' (ed. Feltrinelli, 1975). Le relazioni d'équipe furono fondamentali in questo: il gruppo credeva fortemente nella necessità di rimanere indipendente da sovvenzioni e pubbliche istituzioni, per evitare fenomeni di pressione che ne potessero disturbare il lavoro. Ciononostante, colleghi e studiosi chiedevano con insistenza al Centro di pubblicare i notevoli risultati dei loro studi<ref name= paradosso >Selvini Palazzoli, M., ''et al''. (1975). ''Paradosso e controparadosso'' (pp. 17-25). Milano: Feltrinelli.</ref>.
 
A partire dal 1970, Mara introdusse, all'interno del suo corso di Psicoterapia presso la Scuola di specializzazione in Psicologia dell'Università Cattolica, l'insegnamento di [[Terapia familiare|Psicoterapia della Famiglia]]<ref name=nuovocentro>{{collegamento interrotto|1=[http://www.scuolamaraselvini.it/09/index.php/storia Storia del Centro e della Scuola<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. La vita accademica e professionale le consentì così di stabilire molti contatti importanti, tra cui quelli con Dante Ghezzi, Carmela Martino, Milena Lerma da un lato e [[Luigi Anolli]], Paola Di Blasio e [[Valeria Ugazio]] dall'altro.