Stato ellenico (1941-1944): differenze tra le versioni

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Il generale [[Georgios Tsolakoglu]] divenne [[Primo ministro]] dell'appena instaurato regime il 30 aprile del 1941 dopo la [[Operazione Marita|conquista della Grecia]] da parte delle [[Potenze dell'Asse]], cioè [[Regno di Bulgaria|Bulgaria]], Germania e [[Italia fascista]]. Il paese venne chiamato ''Stato ellenico'' per evitare ogni riferimento alla [[Regno di Grecia|monarchia]] e al governo greco in esilio, che invece era considerato legittimo. Il [[governo]] non ebbe mai una precisa linea di governo, anche se il ministro considerasse quest'esperienza un'opportunità per [[Monarchie abolite|abolire la monarchia]] annunciando la sua fine dopo aver assunto l'incarico.
 
L'esistenza di un governo nativo fu necessaria per gli occupanti con lo scopo di legittimare la loro presenza militare, anche se di fatto non venne mai relegata in secondo piano. Le [[Infrastruttura|infrastrutture]] del paese furono rovinate dalla [[Seconda guerra mondiale|guerra]]. Le richieste furono: [[generi alimentari]] e [[materie prime]] e il pagamento del costo dell'occupazione, quest'ultima richiesta provocò l'[[inflazione]], che culminò nei mesi successivi perché esacerbata da un "prestito di guerra" che la Grecia dovette concedere alla [[Germania nazista]]. Queste richieste, assieme al [[blocco navale]] degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], portarono a una tremenda carestia durante l'inverno del 1941-1942 e causò la morte di 300.000 persone circa. La nazione non ebbe le infrastrutture e le attitudini necessarie per affrontare le difficoltà legate all'occupazione, per di più venne considerato per tutta la sua durata solamente uno [[stato fantoccio]]. [[Georgios Tsolakoglu|Tsolakoglu]] chiese ulteriori [[diritti politici]] minacciando le [[dimissioni]] se non fossero stati approvati. La decisione di un servizio di lavoro in Germania si rivelò ampiamente impopolare e accelerò le dimissioni del [[primo ministro]]: il 121nel novembre 1942 fu [[Licenziamento|licenziato]] e sostituito dal vice-ministro, [[Konstantinos Logothetopoulos]].
 
Il nuovo governo annunciò che 80.000 persone sarebbero state inviate nella [[Germania nazista]]. Ciò provocò tantissime proteste e alla fine il servizio venne revocato. Logothetopoulos, che denunciò le misure imposte dall'[[Potenze dell'Asse|Asse]], fu licenziato anche lui il 6 aprile 1943. Contro la volontà dell'[[Italia fascista]], che invece scelse il [[ministro delle finanze]], fu scelto [[Ioannis Rallis]], convinto monarchico. Rallis fu allarmato dalla sempre crescente parte [[Comunismo|comunista]] della [[Resistenza greca]], infatti con il consenso tedesco creò delle formazioni armate utilizzate per sopprimere i nuclei [[Partigiano|partigiani]]. Il governo [[Collaborazionismo|collaborazionista]] cessò di esistere dopo la ritirata tedesca e [[Regno di Bulgaria|bulgara]] e la liberazione del paese nell'ottobre 1944.