Emilio Ferreri: differenze tra le versioni

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Nel corso del [[primo conflitto mondiale]] partecipò attivamente alle operazioni navali in [[Adriatico]], imbarcato sulla [[nave da battaglia]] [[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]] e sull'[[Esploratore (nave)|esploratore]] [[Sparviero (esploratore)|Sparviero]], meritando una [[Croce di guerra al valor militare]] e conseguendo, nel 1917, la promozione al grado di [[tenente di vascello]].<ref name=Alberini/>
 
Nel 1920 imbarcato in qualità di comandante in seconda sull'[[Incrociatore protetto|incrociatore protetto di 2ª classe]] [[Etna (incrociatore 1885)|Etna]], in missione intemazionaleinternazionale a [[Novorossijsk]] sul [[Mar Nero]], si distinse durante la tumultuosa partenza dell'unità sotto il fuoco delle artiglierie sovietiche, meritando la prima [[medaglia d'argento al valore militare]].<ref name=Alberini/>
 
Con il grado di [[tenente di vascello]] nel 1924 ebbe il comando del [[sommergibile]] [[F 6 (sommergibile)|F 6]] e con il grado di [[capitano di corvetta]] tra il 1928 e il 1929 è stato al comando del [[cacciatorpediniere]] [[Ostro (cacciatorpediniere 1928)|Ostro]].<ref name=Alberini/>
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[[File:Ammiraglio Emilio Ferreri.jpg|left|thumb|l'ammiraglio Emilio Ferreri]]
 
Il 30 luglio 1943 venne nominato, dal nuovo [[Ministri della marina del Regno d'Italia|ministro della marina]], l'[[ammiraglio di divisione]] [[Raffaele de Courten]], segretario generale del ministero, attraversando le vicende che seguirono l'[[armistizio dell'8 settembre |armistizio dell'8 settembre]] e mantenendo tale incarico fino al 14 settembre, quando assunse l'incarico di commissario per la Marina per la [[città aperta]] dì [[Roma]], incarico che mantenne fino al 30 settembre 1943 quando decise di sottrarsi alle pesanti pressioni delle [[Germania nazista|forze tedesche]] che occupavano la città, cedendo l'incarico all'[[ammiraglio di squadra]] [[Mario Falangola]], fautore della collaborazione con le forze germaniche, e mettendosi a capo del [[Fronte militare clandestino|fronte clandestino della Marina]] della [[resistenza romana]], costituitosi a Roma contro le truppe di occupazione tedesche, coordinando le attività dei vari gruppi, anche attraverso attività assistenziali e di controspionaggio, avvalendosi di una folta schiera di [[Ufficiale (forze armate)|ufficiali]] e [[sottufficiali]] che si erano rifiutati di aderire alla [[Repubblica Sociale Italiana]].<ref name=Alberini/>
 
Alla [[liberazione di Roma]] fu decorato di [[Medaglia d'argento al Valor Militare|medaglia d'argento sul campo]].<ref name=Alberini/>
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Promosso [[ammiraglio di squadra]] il 1° gennaio [[1947]], il 4 novembre [[1948]] venne nominato [[Capo di stato maggiore della Marina Militare|Capo di stato maggiore della Marina]], incarico che mantenne fino al 10 agosto [[1955]]. Durante questo lungo periodo l'ammiraglio Ferreri dedicò tutte le sue energie alla riorganizzazione della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]], duramente provata dal conflitto, ponendo le basi per la successiva opera di rinnovamento e di ricostruzione che sarebbe continuata dai suoi successori e che ha portato in particolare, sotto la sua guida, alla realizzazione (Programma 1950) del primo programma navale del dopoguerra.
 
L'ammiraglio Emilio Ferreri è morto a Roma il a Roma il 27 agosto 1981.<ref name=Alberini/>
 
== Onorificenze ==