Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano Papa e Martire: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Cosimo I de’ Medici per perseguire gli ambiziosi progetti che si era prefisso si avvalse tra l’altro di un Ordine equestre, sacro, militare e marittimo riservato ai fedelissimi alla sua dinastia. Il 1° ottobre 1561 il Pontefice Pio IV emanò il “Dilecto Filio”,<ref>Pius [[Utente:Imbranato001/Sandbox#Papa msocomQuartus, 1|[G1]]]Dilecto Filio Nobili Viro Cosmo Medices Florentiae & Senarum Duci, Romae apud S. Petrum, sub anulo Piscatoris, die prima Octob. 1561. Pontificatus nostri anno secundo.</ref> erigendo ed istituendo di fatto la “Religione” del Duca, che fece redigere a Firenze degli Statuti simili a quelli di Ordini già esistenti ed in particolare a quelli del cosiddetto Ordine di Malta, adottandone la croce ottagona, ma invertendone i colori.[[Utente:Imbranato001/Sandbox#<ref>Rodolfo msocomBernardini, Presidente dell’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano, Presentazione alla ristampa anastatica dell’edizione 1746 degli Statuti della “Religione” di Santo Stefano, Pisa 2|[G2]]] agosto 1994, Edizioni ETS Pisa</ref>
 
Il 1° febbraio 1562 Pio IV con la Bolla “His quae Pro Religionis Propagatione”[[Utente:Imbranato001/Sandbox#<ref>Pius msocomPapa 3|[G3]]]Quartus, Bullarum Romanum LV An. C. 1562, Confirmatio militiae Ordinis Sancti Stephani a Cosmo Medices, Florentiae et Senarum duce, de licentia huius Pontificis institutae sub Regula Sancti Benedicti, cum exemptionum et indultorum concessione - Pius episcopus servus servorum Dei ad perpetuam rei memoriam.</ref> approvò gli Statuti e il 15 marzo consacrò l’Ordine sotto la regola Benedettina e la protezione di Santo Stefano Papa e Martire, conferendo a Cosimo I de’ Medici e ai suoi discendenti il titolo e l’abito di Gran Maestro.
 
In quel contesto storico il Mediterraneo non era sicuro a causa delle scorrerie ottomane ed era intenzione di Cosimo I creare una rete di avamposti insulari fortificati nel Mediterraneo, di cui l’Isola d’Elba sarebbe stata il punto focale per impedire che assalti turcheschi giungessero nel cuore delle signorie cristiane. Scriveva infatti Pio IV: “…ad DEI laudem et gloriam, ac fidei Catholicae defensionem, Marisque Mediterranei ab infedelibus custodiam et tuitionem…”.[[Utente:Imbranato001/Sandbox#<ref>Pius msocomEpiscopus 4|[G4]]]servus servorum Dei ad perpetuam Rei memoriam. Datum Romae, apud Sanctum Petrum, Anno Incarnationis Dominicae millesimo quingentesimo fexagesimo primo, Kalendis Februarij, Pontificatus nostri Anno III.</ref> Cosimo I era dunque riuscito nel suo intento di creare un Ordine che combatteva per una causa santa, utile e onorevole, ovvero la fede di Cristo e disponeva che “…il convento si faccia in Pisa e un palazzo o un abituro nell’Elba”[[Utente:Imbranato001/Sandbox#<ref>Memoria msocomautografa 5|[G5]]]di Cosimo I, Archivio di Stato di Firenze</ref>, a pochi anni dall’ordine ricevuto da Carlo V -1547- di fortificare la “Terra di Ferraio”, dove ben presto sarebbe nata Cosmopoli (oggi Portoferraio), città di Cosimo ed emblema universale della città del cosmo.<ref>L’Elba [[Utente:Imbranato001/Sandbox#dei msocomVantini, 6|[G6]]]Cavalieri di Santo Stefano, Gianfranco Barbanera, Tipografia Umbria Stampa Srl, 2012</ref>
 
L’Ordine accoglieva la nobile gioventù di tutta l’Italia a Pisa che, per le sue tradizioni marinare, rappresentava un centro degno di rispetto per il ricordo del grande dominio che aveva avuto nel Mediterraneo. Nato durante le guerre che dilaniarono l’Europa e che concedevano ai Barbareschi mano libera sul Mediterraneo ormai divenuto il loro dominio, l’Ordine che il Papa Pio IV autorizzò a costituirsi in una religione di ardire e di sacrificio, liberò dopo secoli di battaglie e di aspre lotte i nostri mari dagli infedeli e vi ristabilì il primato cattolico.<ref>[[Utentehttp:Imbranato001/Sandbox#/www.istituzionecavalieri.it msocom 7|[G7]]www.istituzionecavalieri.it]</ref>
 
A mantenere vivo il ricordo di questo glorioso Istituto e a svolgere un’opera di assistenza a favore dei figli dei marinai d’Italia, sorse l’Istituzione dei Cavalieri di S. Stefano, eretta in ente Morale con R.D. 14 febbraio 1939 n. 1433.[[Utente<ref>Regio decreto 14 settembre 1939-XVII, n. 1433:Imbranato001/Sandbox# msocomErezione 8|[G8]]]in ente morale della fondazione « Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano », con sede in Pisa, GAZZETTA UFFICIALE DEL REGNO D' ITALIA INDICE MENSILE 1-31 OTTOBRE 1939-XVIII</ref>
 
La revoca, nel dopoguerra, dell’autorizzazione concessa con il primo Statuto all’Istituzione dei Cavalieri di S. Stefano di promuovere un Ordine Cavalleresco a completo ricordo e ad esaltazione di quello creato da Cosimo I de’ Medici dal quale, l’Istituzione stessa prendeva il nome, pose il problema della creazione di un organismo che consentisse di associare i discendenti delle famiglie che avevano avuto Cavalieri nell’antico Ordine e tutti coloro che con studi, ricerche o altre iniziative intendevano cooperare e mantenere vivo il ricordo e le tradizioni del Sacro Militare Ordine dei Cavalieri di S. Stefano, con la supervisione dell’Istituzione, ente pubblico.
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== Note ==
<references/>
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 1|[G1]]]Pius Papa Quartus, Dilecto Filio Nobili Viro Cosmo Medices Florentiae & Senarum Duci, Romae apud S. Petrum, sub anulo Piscatoris, die prima Octob. 1561. Pontificatus nostri anno secundo.
 
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 2|[G2]]]Rodolfo Bernardini, Presidente dell’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano, Presentazione alla ristampa anastatica dell’edizione 1746 degli Statuti della “Religione” di Santo Stefano, Pisa 2 agosto 1994, Edizioni ETS Pisa
 
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 3|[G3]]]Pius Papa Quartus, Bullarum Romanum LV An. C. 1562, Confirmatio militiae Ordinis Sancti Stephani a Cosmo Medices, Florentiae et Senarum duce, de licentia huius Pontificis institutae sub Regula Sancti Benedicti, cum exemptionum et indultorum concessione - Pius episcopus servus servorum Dei ad perpetuam rei memoriam.
 
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 4|[G4]]]Pius Episcopus servus servorum Dei ad perpetuam Rei memoriam. Datum Romae, apud Sanctum Petrum, Anno Incarnationis Dominicae millesimo quingentesimo fexagesimo primo, Kalendis Februarij, Pontificatus nostri Anno III.
 
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 5|[G5]]]Memoria autografa di Cosimo I, Archivio di Stato di Firenze
 
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 6|[G6]]]L’Elba dei Vantini, Cavalieri di Santo Stefano, Gianfranco Barbanera, Tipografia Umbria Stampa Srl, 2012
 
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 7|[G7]]]<nowiki/>www.istituzionecavalieri.it
 
[[Utente:Imbranato001/Sandbox# msoanchor 8|[G8]]]Regio decreto 14 settembre 1939-XVII, n. 1433: Erezione in ente morale della fondazione « Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano », con sede in Pisa, GAZZETTA UFFICIALE DEL REGNO D' I TALIA INDICE MENSILE 1-31 OTTOBRE 1939-XVIII
 
[[Categoria:Enti morali]]