Gorizia: differenze tra le versioni

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{{citazione|[...] I tedeschi che restano a Gorizia abbastanza a lungo finiscono per assimilarsi agli Italiani, e comunque ne imparano la lingua|Liliana Ferrari}}
 
Una frangia della borghesia goriziana, che aveva l'italiano come lingua di cultura e d'uso (insieme al veneto e/o al friulano), fece in parte sue le dottrine nazionaliste che in quegli anni si stavano diffondendo nel vicino [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], che [[Proclamazione del Regno d'Italia|fu proclamato nel 1861]], rivendicando l'impiego ufficiale di tale idioma. Tuttavia nel [[1869]] un censimento austriaco della città di Gorizia conteggiava i [[lingua friulana|friulanofoni]] in circa {{formatnum:10000}} unità, gli [[lingua slovena|slovenofoni]] in {{formatnum:3500}}, i [[lingua tedesca|tedescofoni]] in {{formatnum:1800}} e gli [[lingua italiana|italofoni]] in sole {{formatnum:1000}} unità (da notare il fatto che in detto censimento la componente friulana viene distinta da quella italiana).La componente italiana o comunque friulana nel corso del secondo Ottocento vede una costante diminuzione, almeno nei censimenti, anche a seguito della Prammatica Sanzione del 1866 con cui gli Asburgo temendo le conseguenze dell'irredentismo italiano , tentano di attuare una politica si germanizzazione e slavizzazione delle aree italofone del loro impero.
 
A partire dagli ultimi anni dell'Ottocento, anche il gruppo sloveno (e alcune frange minoritarie di quello friulanofono), che fino ad allora era stato propenso ad integrarsi nelle altre due componenti etniche della popolazione cittadina, iniziò a prendere sempre più coscienza delle proprie specificità etniche e linguistiche.