Arturo Michelini: differenze tra le versioni

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=== La destra di governo ===
Negli anni cinquanta il MSI era al governo in diverse giunte di enti locali, tutte al centro-sud: [[Napoli]], [[Caserta]], [[Lecce]], [[Bari]], [[Foggia]], [[Reggio Calabria]], [[Catania]], [[Trapani]], [[Latina]], [[Pescara]], [[Cosenza]], [[Campobasso]], [[Salerno]]. Il partito entrò nel governo della Regione siciliana, fino alla fase del [[milazzismo]], tra il [[1956]] ed il [[1961]], entrando in giunta, in taluni centri sicialianisiciliani, anche col [[Partito Comunista Italiano|PCI]].
Il tentativo di costruire in Italia una maggioranza politica di centro-destra, o addirittura di destra, sia pure non apertamente reazionaria, ebbe qualche concreta possibilità di successo sul finire degli anni cinquanta. Un momento decisivo per quella strategia (alla quale erano favorevoli, fra gli altri, certi settori [[confederazione generale dell'industria italiana|confindustriali]] e certi ambienti cattolici) fu la breve ma drammatica e ambigua vicenda del [[governo Tambroni]], sostenuto dal MSI, che cadde in seguito ai [[fatti di Genova del 30 giugno 1960]]. Il fallimento del tentativo di Tambroni, e la prevalenza, nella DC, delle correnti favorevoli all'apertura a sinistra, determinò, di lì a pochi anni ([[1962]]-[[1963|63]]), la nascita del [[centro-sinistra]], e, con essa, la definitiva sconfitta del progetto politico del Movimento Sociale "in [[doppiopetto]]" (per usare una diffusa [[metafora]] giornalistica) di Arturo Michelini.