Storia dell'urbanistica e architettura di Vicenza: differenze tra le versioni

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=== I nuovi quartieri popolari ===
[[File:Vallardi Pusterla.jpg|thumb|Nella ''Mappa di Vicenza dell'Atlante Vallardi'' del 1880 si può notare come, a quella data, tutta l'area a nord-ovest di contrà San Francesco e San Bortolo era quasi priva di costruzioni e coltivata]]
Sino alla fine dell'Ottocento all'interno dell'area urbana si erano conservate ancora ampie zone coltivate. Nel primo decennio del Novecento il Comune, sulla base della legislazione sulla municipalizzazione dei servizi pubblici<ref>Legge n.103 del 19 marzo 1903</ref> e di edilizia economica e popolare<ref>Legge n.254 del 3931 maggio 1903, detta "legge LuzzatiLuzzatti"</ref> cercò di risolvere i problemi derivanti dall'aumento della popolazione operaia.
 
Nella zona ad ovest del centro storico si vennero così costituendo nuovi quartieri: quelli di "Vicenza Nuova" (lungo strada del Volto, l'attuale via dei Mille), quello dell'area dell'ex "Piazza d'Armi" - chiamata "Quartiere XXVIII Ottobre" durante il fascismo e oggi [[Quartiere San Bortolo#Storia|San Bortolo]] - e quello di viale D'Alviano in Borgo Pusterla. Alla fine degli anni venti erano state costruite oltre 430 abitazioni di proprietà comunale<ref>{{cita|Giarolli, 1955|pp. 642, 260, 638, 631-32}}.</ref>.