Governo Fanfani III: differenze tra le versioni

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*20 gennaio: [[Giovanni Malagodi]] annuncia che i quattro partiti di governo hanno raggiunto l'accordo per la giunta provinciale di Roma. Il segretario liberale si augura che lo stesso avvenga per la giunta comunale di Roma e che l'evento blocchi l'accordo ormai prossimo per la giunta di centro-sinistra a Milano.
*20-21 gennaio: a Milano si raggiunge l'accordo per la prima giunta locale di centro-sinistra: il sindaco è espresso dal PSDI nella persona di [[Gino Cassinis]], ex assessore alle aziende municipalizzate. Cassinis è eletto coi voti di DC, PSI e PSDI. Forti polemiche da parte dei liberali, che ribadiscono il tradimento degli accordi che hanno portato alla formazione del governo, e più ancora del MSI, che minaccia di mettere in crisi il governo regionale siciliano in favore di un'alleanza col PCI. L'accordo apre la porta per la costituzione delle analoghe giunte di Genova (sindaco [[Vittorio Pertusio]]) e Firenze ([[Giorgio La Pira]]).<ref>Il Messaggero, 22 gennaio 1961</ref>
*22-23 gennaio: le conseguenze della formazione della giunta di Milano si ripercuotono sul governo delle convergenze democratiche, che di li a poco dovrà affrontare in Parlamento la discussione di otto mozioni di fiducia sulla politica meridionalista. [[Luigi Preti]] taccia di pretestuosità e finalità elettoralistiche le polemiche dei liberali e della destra democristiana, cui sono state accordate altrove numerose concessioni politiche. Preti aggiunge che con le prossime elezioni politiche la DC potrebbe facilmente trovarsi di fronte all'alternativa tra PSI e MSI per la formazione di un futuro governo.<ref>Il Messaggero, 24 gennaio 1961</ref>
*25 gennaio: al Senato si svolgono tre interpellanze presentate dai deputati [[Francesco Spezzano]] e [[Marco Bertoli]] del PCI e [[Guido Corbellini]] della DC relative alle irregolarità nella costruzione dell'aeroporto di Fiumicino. Vengono contestate la rinuncia dei terreni della zona di Casal Palocco (di proprietà del Vaticano) e l'acquisto ad un prezzo eccessivo delle terre paludose dei Torlonia a Fiumicino. Si chiede l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta.<ref>Il Messaggero, 24 gennaio 1961</ref>
*26 gennaio: consiglio dei ministri: sono deliberati aumenti fiscali per coprire la necessità di nuove spese, in particolare quelle relative all'indennità di alloggio delle forze dell'ordine e la sistemazione dei fiumi. Aumenta del 5% l'addizionale sulle imposte dirette e la tassa sulla produzione dei dischi musicali. Incrementate anche le tasse di successione.<ref>Il Messaggero, 27 gennaio 1961</ref>
*27 gennaio: il ministro degli esteri, [[Antonio Segni]], dichiara che le trattative italo-austriache sull'ordinamento dell'Alto Adige sono in alto mare per l'intransigenza dei delegati austriaci, che pretendono una indipendenza ai limiti della sospensione della sovranità italiana.</br>[[Amintore Fanfani]] traccia un bilancio dell'attività di governo alla luce della situazione politica che si è creata con la formazione della giunta comunale di centro-sinistra a Milano. Il presidente del consiglio, che ha incontrato i segretari dei partiti di maggioranza, assicura che esiste una comune volontà di evitare che i problemi delle giunte locali rechino pregiudizio alla stabilità dell'esecutivo.</br>[[Aldo Moro]] incontra nel proprio studio monsignor Spada, al quale spiega le ragioni che lo inducono a perseguire la politica di centro-sinistra. Spada lo incoraggia a preparare un memoriale per il Papa e gli garantisce il suo sostegno.</br>Esplode una bomba a Ponte Gardena in provincia di Bolzano. Il monumento al “ lavoro“lavoro italiano” viene completamente distrutto da una carica di dinamite. Si intensificano gli attentati dei gruppi terroristi sudtirolesi.
*30 gennaio: A Gleno , piccola località in provincia di Bolzano , attentato dinamitardo contro la casa del defunto senatore [[Ettore Tolomei]], convinto sostenitore dell’Italianità dell’Alto Adige.
*2 febbraio: grazie ad una legge ''ad personam'' [[Giovanni De Lorenzo]] è promosso generale di Corpo d’armata, senza aver esercitato il periodo di comando necessario presso un reparto militare operativo
*3 febbraio: la Camera approva a maggioranza l'attività del governo sulle trattative per l'Alto Adige. [[Antonio Segni]] conferma la disponibilità del governo italiano a proseguire le trattative, ferme restando l'intangibilità del confine al Brennero e della sovranità. Nelle stesse ore il governo austriaco consegna all'ambasciatore italiano in Austria una richiesta di piena autonomia per Bolzano.
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*24 febbraio: il segretario repubblicano [[Oronzo Reale]] ritiene che i tempi siano maturi per l'apertura al PSI del governo nazionale. [[Giuseppe Saragat]] si dichiara d'accordo e sostiene che l'apertura alla sinistra democratica socialista porterà al definitivo relegamento del PCI all'opposizione.
*25 febbraio: consiglio nazionale del PLI: [[Giovanni Malagodi]] sostiene che esiste una sola maggioranza possibile, quella delle convergenze democratiche che hanno messo da parte un tentativo di svolta autoritaria. Rinvia alle risultanze del congresso del PSI una presa di posizione ufficiale sulla partecipazione liberale al governo.
*28 febbraio: [[Giorgio La Pira]] è rieletto sindaco di una giunta di centro-sinistra (DC, PSI, PSDI e radicali).
*2 marzo: consiglio dei ministri: il governo approva un aumento delle retribuzioni per insegnanti e magistrati di ogni ordine e grado. Aumento delle tasse di alcuni atti giudiziari per assicurare la copertura finanziaria delle nuove spese. Viene modificata anche il sistema di riscossione dell'[[Imposta generale sulle entrate|IGE]] per alcune categorie di liberi professionisti.</br>A seguito delle dimissioni degli assessori del MSI cade il governo regionale siciliano. Si apre una crisi difficile, in cui PRI e PSDI premono per un governo di centro sinistra, il PLI per la formula quadripartito nazionale, PDI, MSI e milazzisti per un proseguimento dell'esperienza di centro-destra.</br>[[Il Quotidiano]] pubblica una lettera del cardinale [[Giuseppe Siri]] ad [[Aldo Moro]], in cui manifesta al segretario della DC le riserve della Chiesa sull’apertura a sinistra.
4-7 marzo: congresso nazionale del [[Partito Democratico Italiano|PDI]]: [[Alfredo Covelli]] presenta una dura relazione che dovrebbe giustificare la deriva cui sta andando incontro il movimento monarchico italiano: in particolare attacca la DC che, da De Gasperi in poi, non ha mai rinunciato alla sua idea di partito di centro che marcia verso sinistra, e la chiesa, che costringe gli elettori cattolici a concentrare i voti in un solo partito che poi li utilizza come crede. In un'assise caratterizzata da gravi tumulti (sette congressisti feriti e la polizia che deve intervenire per sedarli) Covelli e [[Achille Lauro]] conservano la maggioranza: la mozione di maggioranza conferma la completa autonomia dal MSI e stabilisce un cambiamento di nome del partito, che si presenterà alle prossime elezioni con la denominazione "Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica".<ref>Il Messaggero, 5-8 marzo 1961</ref>
*16-18 marzo: congresso del PSI. [[Pietro Nenni]] ripropone la possibilità dell’appoggio del PSI ad un nuovo governo di centro sinistra, affronta il tema delle riforme e della lotta agli squilibri territoriali e sociali. [[Tullio Vecchietti]], leader della sinistra, critica la politica di alleanza con la DC. [[Lelio Basso]], leader di “Alternativa democratica” contesta la logica dei “due tempi” , prima la democrazia, poi il socialismo. Nenni vince con il 55% , ma perde il 3% rispetto al precedente congresso, le sinistre unite raggiungono circa il 42%., avanzando del 3,61%. Il Congresso conferma Pietro Nenni segretario nazionale ed elegge [[Francesco De Martino]] vice segretario. Degli 81 seggi del comitato centrale, 45 vanno ad “Autonomia”, 29 alla sinistra, 6 alla corrente di Basso, 1 a Pertini.
*28 marzo: esplode una forte polemica tra il ministro delle finanze, [[Giuseppe Trabucchi]] e gli ordini professionali dei medici e degli avvocati. Oggetto del contendere è la modifica del sistema di riscossione dell'IGE, che prevede il pagamento attraverso le marche da apporre su ricevute e notule in luogo dell'imposizione sul reddito annuale., con una riduzione dell'aliquota dall'1 allo 0,40%. I professionisti ritengono che i relativi controlli tributari andrebbero a ledere il segreto professionale. Nonostante il ministro assicuri che le ricevute non siano direttamente accessibili ai controlli della Guardia di Finanza il senatore [[Raffaele Chiarolanza]], presidente dell'ordine dei medici, annuncia uno sciopero per l'8 aprile. Nei giorni successivi aderiscono anche gli altri ordini professionali.<ref>Il Messaggero, 29 marzo 1961</ref>
*1º aprile: la [[Corte costituzionale]] dichiara contrario ai principi della [[Costituzione|Carta]] il principio del [[Solve et repete]] (prima paga, poi chiedi il rimborso). Ogni controversia col fisco potrà essere ammessa in giudizio anche se il ricorrente si è rifiutato di pagare e non produce la ricevuta. Il principio è stato ritenuto in contrasto con gli articoli 3, 24 primo comma e 113 della costituzione.</br>Inizia lo sciopero degli avvocati, che annunciano l'astensione dalle udienze a tempo indeterminato.
*2 aprile: il ministro [[Giulio Pastore]], quale presidente del comitato dei ministri del mezzogiorno, annuncia il programma integrativo dei finanziamenti destinati alla [[Cassa del mezzogiorno]]. 160 miliardi per un programma straordinario su strade e ferrovie, necessario per consentire l'impianto e l'operatività delle industrie in procinto di stabilirsi nelle regioni meridionali.<ref>Il Messaggero, 2 aprile 1961</ref>
*5 aprile: i medici annunciano uno sciopero generale per l'8 aprile, con assicurazione dei servizi essenziali e dei casi urgenti. L'ordine professionale dei sanitari, al pari di quello degli avvocati, non ha ritenuto sufficienti le assicurazioni del presidente [[Amintore Fanfani]] e del ministro della sanità [[Camillo Giardina]] e chiedono il ritiro della riforma dell'IGE.
*8 aprile: a seguito di un gravissimo incidente il governo vara un piano da 1500 miliardi per il risanamento della rete ferroviaria e la costituzione di un'azienda autonoma per la gestione e la manutenzione degli impianti. Ci si propone di separare la responsabilità politica del ministro dei trasporti, che non sarà più il presidente pro-tempore del consiglio di amministrazione, dalla responsabilità di gestione.</br>A tre mesi dall'inaugurazione viene annunciata la chiusura della pista uno dell'aeroporto di Fiumicino. Trattandosi della pista principale, e al momento unica per la chiusura di quella di raccordo e il suo scorciamento, non può più ricevere gli aeromobili di grandi dimensioni. Il traffico internazionale e gran parte di quello nazionale sono trasferiti a Ciampino, le cui piste non potrebbero però accogliere i [[Boeing 707]] e i [[DC-8]].<ref>Il Messaggero, 9-10 aprile 1961</ref>
*11 aprile: [[Amintore Fanfani]] si reca in visita ufficiale in Vaticano. [[Giovanni XXIII]] dichiara di convidere i sentimenti del popolo italiano per il centenario dell'Unità italiana. I contrasti del Risorgimento, dice ancora il papa, sono da vedere come la preparazione dei [[Patti Lateranensi]]. Il cardinale [[Domenico Tardini]] ricambia la visita recandosi il giorno dopo a Palazzo Chigi.<ref>Il Messaggero, 12 aprile 1961</ref>
*16 aprile: sciopero generale a [[Castellammare di Stabia]] per protestare contro l’arresto di due operai, un consigliere comunale del PCI e un segretario della Camera del lavoro.</br>La Camera approva la proposta di Inchiesta parlamentare sui limiti posti alla concorrenza nel campo economico. I lavori della Commissione si concluderanno nella IV Legislatura e sarà presentata il 28 ottobre [[1965]].
*19 aprile: [[Amintore Fanfani]] interviene al congresso nazionale dei coltivatori diretti.
*21 aprile: dopo quattro tentativi falliti l'assemblea regionale siclianasiciliana elegge alla presidenza il socialista [[Mario Martinez]], sostenuto da una convergenza di voti provenienti dalla sinistra e dalla destra. Il neo eletto, già risultato vittorioso il 4 aprile, presenta nuovamente le dimissioni per evitare che si torni ad una maggioranza di tipo [[Milazzismo|milazziana]]. Il candidato ufficiale della DC, [[Natale Di Napoli]], è sconfitto per due voti (45 a 43).
*22 aprile: assemblea dei deputati e dei senatori del PCI in preparazione della Conferenza delle fabbriche, convocata
*27 aprile: è approvata in via definitiva la proposta di legge che istituisce la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla costruzione dell'aeroporto di Fiumicino. La Commissione, presieduta da [[Aldo Bozzi]], presenterà la relazione conclusiva il 23 dicembre dello stesso anno.
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*13-15 maggio: in vista del [[semestre bianco]], che avrà inizio il 13 novembre, il Presidente della Repubblica [[Giovanni Gronchi]] sollecita il Presidente del Consiglio ad una verifica della stabilità della maggioranza delle convergenze. Oggetto del contendere è la determinazione dei quattro partiti che formano l'esecutivo a mantenere il governo fino alla scadenza del mandato presidenziale. [[Aldo Moro]] dichiara che non sussistono motivazioni che giustifichino il venir meno dell'intesa tra i quattro partito democratici. Lo stesso Moro annuncia che intende promuovere la convergenza democratica a quattro anche in Sicilia.<ref>Il Messaggero, 14-16 maggio 1961</ref>
*17 maggio: [[Silvio Milazzo]] viene rieletto a sorpresa presidente della regione sicliana coi voti di PCI, PSI, MSI, PDIuM e indipendenti. L'ex presidente vince con 45 voti contro i 42 ottenuti del candidato ufficiale della DC, votato dai quattro partiti di governo. Il giorno dopo, a seguito del fallimento dei colloqui tra la DC e l'[[Unione Siciliana Cristiano Sociale]] per l'allargamento della maggioranza Milazzo, pressato anche dai partiti della maggioranza nazionale, annuncia le proprie dimissioni.<ref>Il Messaggero, 19-21 maggio 1961</ref>
*20 maggio: consiglio dei ministri: estesi a edilizia popolare, ospedali, scuole materne e porti i poteri di intervento della [[Cassa del mezzogiorno]]. Riordinata e friformatariformata la legge sugli assegni familiari.
*24 maggio: riprendono i negoziati per l'Alto Adige: [[Antonio Segni]] si incontra a Klagenfurt col ministro degli esteri austriaco [[Bruno Kreisky]] e dichiara che l'Italia intende rimanere fedele all'[[Accordo De Gasperi-Gruber|accordo]] a suo tempo stipulato da [[Alcide De Gasperi]] e [[Karl Gruber]]. I colloqui sono rinviati ad una nuova sessione fissata per il 24 giugno.<ref>Il Messaggero, 25 giugno 1961</ref>
*28-29 maggio: elezioni amministrative parziali (233 comuni, 700.000 elettori): sostanzialmente immutate le posizioni locali di tutti i partiti con un lieve incremento della sola DC.<ref>Il Messaggero, 31 maggio 1961</ref>
*31 maggio: in una tempostatempestosa seduta al Senato [[Mario Scelba]]., ministro degli interni, risponde a numerosi interrogazioni relative ai disordini accaduti a Modena alcuni giorni prima, dove alcune centinaia di militanti di sinistra hanno tentato di impedire una manifestazione del MSI. [[Ferruccio Parri]] accusa il governo di violazione volontaria della XII disposizione transitoria della Costituzione e della legge voluta dallo stesso ministro per la sua applicazione. Scelba risponde che le riunioni del MSI, richiresterichieste ed autorizzate dalla Pubblica Sicurezza, non possono essere impedite senza violare le libertà costituzionali di un partito legittimamente rappresentato in Parlamento.<ref>Il Messaggero, 1º giugno 1961</ref>
*6 giugno: consiglio dei ministri: approvata la pensione delle casalinghe e il riordinamento dei ruoli del personale dell'amministrazione finanziaria.
*8 giugno: [[AmmintoreAmintore Fanfani]] apre la I conferenza agricola nazionale.
11-12 giugno: catena di attentati terroristici in Alto Adige . Investite le zone di Bolzano, Merano, Brunico, Campo Tures. Colpiti venti tralicci dell’energia elettrica, le condotte in Val Venusia e la centrale della «Società idroelettrica Piemonte» . Una carica esplosiva produce la morte dello stradino Giovanni Pastai.
*14 giugno: all'assemblea regionale siciliana viene eletto presidente il socialista [[Salvatore Corallo]], che ottiene i voti di PCI, PSI, MSI, monarchici e indipendenti. Decisiva l'astensione dei cristiano sociali di Milazzo. Il candidato della DC, [[Vincenzo Carollo]], ottiene i voti dei quattro partiti di governo. Corallo presenta immediatamente le dimissioni.<ref>Il Messaggero, 15 giugno 1961</ref>
*16 giugno: a seguito di una serie di attentati scatta il piano di sicurezza predisposto dal governo in Alto Adige: sotto il comando del vice capo della polizia [[Vincenzo Agnesina]] è rafforzata la vigilanza notturna e sono illuminate a giorno le centrali elettriche e i tralicci. Sono stanziati premi in denaro per la cattura dei terroristi. Il ministro [[Mario Scelba|Scelba]] dichiara che nessuna violenza potrà mai modificare i confini del Brennero.
*20 giugno: congresso della SVP: [[Silvius Magnago]] riesce a mediare una posizione comune tra gli estremisti che chiedono un plebiscito per l'annessione dell'Alto Adige all'Austria e i moderati che sostengono l'autonomia e i colloqui con l'Italia.<ref>Il Messaggero, 19 giugno 1961</ref>
*20-21 giugno: elezioni regionali in Sardegna: la DC guadagna 35.000 voti, il PCI ne perde quasi 7.000. Positivo il risultato dei quattro partiti di governo. Avanzano il MSI e il PLI, i monarchici scendono da 98.873 voti del 1957 a 33.937.</br>A Bolzano viene scentato un attentato dinamitardo alla caserma dei vigili del guoco.<ref>Il Messaggero, 22 giugno 1961</ref>
*22 giugno: il ministro [[Camillo Giardina]] annuncia l'istituzione del libretto sanitario obbligatorio per le prestazioni sanitarie al cittadino e lo stanziamento di 30 miliardi per l'ammodernamento degli ospedali e 20 per la costruzione di nuovi impianti nel meridione.</br>il ministro [[Mario Scelba]] riferisce alla camera sulle attività del governo in Alto Adige: d'accordo con una dichiarazione di [[Silvius Magnago]] assicura che l'Italia intende garantire l'autonomia delle province di Trento e Bolzano salvaguardando la duplice identità italo-tedesca della regione.<ref>Il Messaggero, 21 giugno 1961</ref>
*23 giugno: consiglio dei ministri: approvato un aumento delle tariffe ferroviarie, nella misura del 15% per i viaggiatori e del 10% per le merci. Il ministro dei trasporti è incaricato di compilare un piano di ridimensionamento della rete ferroviaria con una lista delle tratte deficitarie. Stanziati 800 miliardi per l'ammodernamento del materiale rotabile.</br>Riprendono a Zurigo le trattative per l'Alto Adige: il ministro [[Antonio Segni]] si dichiara pessimista per le posizioni intransigenti austriache. Entrano intanto in funzione alcune squadre antisabotaggio, composte da specialisti dell'esercito guidati da un ufficiale della polizia giudiziaria, nella zona di Tarmeno.<ref>Il Messaggero, 24 giugno 1961</ref>
*24 giugno: le trattivetrattative italo-austriache sono interrotte. Attentato incendiario contro un autobus di linea italiano.<ref>Il Messaggero, 25 giugno 1961</ref>
*27 giugno: comitato centrale del PSI: [[Pietro Nenni]] viene duramente contestato dalla minoranza interna dei carristi, che chiede l'immediata uscita del partito dalle giunte di centro-sinistra e un rinnovato patto di collaborazione col PCI. Le minoranze unite (carristi, [[Sandro Pertini]], [[Giovanni Armaroli]]) chiedono la presentazione di una mozione di sfiducia al governo delle convergenze (accettata) e il collocamento del partito all'opposizione permanente della DC (respinta). La linea autonomista di Nenni vince col 55% dei voti.<ref>Il Messaggero, 28 giugno 1961</ref>
*30 giugno: il socialista [[Salvatore Corallo]] è rieletto presidente della regione siciliana coi voti del suo partito e dei cristiano-sociali di Milazzo. Astenuti PLI e PSDI, voto contrario di MSI e monarchici. La DC assente dall'aula. Il neo-eletto stavolta accetta l'elezione.
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*30 luglio: Fanfani si reca in [[Lucania]] per inaugurare i cantieri del metanodotto di [[Grottole]] e degli stabilimenti petrolchimici di [[Ferrandina]] e [[Pisticci]].
*31 luglio: nuovo attentato in Alto Adige: un traliccio dell'[[ENEL]] viene fatto saltare in [[Valle Aurina]].</br>Muore il cardinale [[Domenico Tardini]].<ref>Il Messaggero, 30 luglio 1961</ref>
*2-5 agosto: Il presidente del Consiglio Fanfani e il ministro degli Esteri Segni si recano a Mosca. Al centro dei colloqui con [[Krusciov]] la situazione di Berlino. Negli stessi giorni i paesi del [[Patto di Varsavia]] si riuniscono per discutere il trattato di pace con la Germania.-
*6-9 agosto: Fanfani e Segni informano il segretario di Stato americano Rusk dei loro incontri a Mosca. Successivamente incontrano [[Konrad Adenauer|Adenauer]] all’aeroporto milanese della Malpensa.</br>aA Mosca, al ricevimento in onore dell’astronauta Titov, Krusciov affronta la questione Berlino e annuncia che l’URSS dispone di una «superbomba» della potenza di 100 milioni di tonnellate di tritolo.
*10 agosto: Il ministero degli interni predispone misure di protezione per l'ing. [[Enrico Mattei]] dopo le minacce ricevute da terroristi francesi.<ref>Il Messaggero, 11 agosto 1961</ref>
*13 agosto: Inizia la costruzione del [[muro di Berlino]].
*23 agosto: un gruppo di terroristi altoatesini spara contro alpini e carabinieri intervenuti dopo l'attentato a un traliccio dell'alta tensione;</br> prime incrinature delle convergenze democratiche che hanno portato alla formazione del governo: [[Giuseppe Saragat]] e [[Giovanni Malagodi]] polemizzano a distanza sull'operato del governo e sulle prospettive dell'ingresso del PSI nella maggioranza.<ref>Il Messaggero, 24 agosto 1961</ref>
*24 agosto: al rientro dalle vacanze il presidente Fanfani incontra alcuni ministri e smentisce le voci su una imminente crisi di governo.(<ref>Il messaggero, 25 agosto 1961</ref>
*25 agosto: [[Aldo Moro]] interrompe per un giorno le vacanze per un incontro con Fanfani nell'abitazione del presidente del consiglio. La notizia trapela a causa di un crollo che attira alcuni giornalisti nella stessa via ma il contenuto del colloquio non trapela. Fanfani si vede di li a poco col presidente della repubblica [[Giovanni Gronchi]].<ref>Il Messaggero, 26 agosto 1961</ref>
*1º settembre: consiglio dei ministri: [[Antonio Segni]], ministro degli esteri, riferisce dei disordini a [[Berlino]] conseguenti alla costruzione del muro e dell'impegno della diplomazia italiana per una soluzione pacifica della crisi.<ref>Il Messaggero, 2 settembre 1961</ref>
*5 settembre: [[Giuseppe Saragat]] esclude la crisi di governo e rinvia ogni progetto futuro a dopo l'imminente congresso della DC.<ref>Il Messaggero, 6 settembre 1961</ref>
*7 settembre: si riuniscono la direzione e il consiglio nazionale del PLI: [[Giovanni Malagodi]] minaccia la crisi di governo qualora in [[Sicilia]] si formi una giunta regionale di centro-sinistra.
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*13-16 settembre: inizia il primo comvegno di studi della DC a [[San Pellegrino Terme]]. Si pongono le basi ideologiche per il programma del futuro centro-sinistra. Relazioni di Gonella, De Rosa, il sociologo [[Achille Ardigò]] e l’economista [[Pasquale Saraceno]]. Interviene Fanfani e conclude i lavori [[Aldo Moro]].
*14-20 settembre: la minoranza filo-comunista del PSI, che fa capo a [[Tullio Vecchietti]] e [[Lelio Basso]], si riunisce a convegno e critica le posizioni moderate della maggioranza di [[Pietro Nenni]]. Forte critica alla maggioranza di centro-sinistra in [[Sicilia]], ritenuta una grande prova in vista di un centro-sinistra nazionale che si ritiene ormai prossimo. I "carristi", come verranno chiamati, chiedono di tornare al patto d'unità e di azione col PCI per un'alternativa di governo.</br>[[Aldo Moro]] risponde indirettamente nel discorso conclusivo di San Pellegrino parlando di un nuovo compito per la DC.</br>Il segretario del PRI, [[Oronzo Reale]], dichiara alla direzione la posizione attendista del partito, deciso alla svolta di centro-sinistra ma in attesa delle determinazioni del congresso democristiano.<ref>Il Messaggero, 14,15, 16,17, 18 settembre 1961</ref>
*21 settembre: la corrente dei sindacalisti della DC, guidata da [[Giulio Pastore]], solleva il problema del deterioramento delle convergenze democratiche che hanno unito i partiti della maggioranza dopo la [[Governo Tambroni|crisi Tambroni]]. All'origine del distinguo la decisione della direzione nazionale democristiana di rinviare il consiglio nazionale a Ottobreottobre, e di conseguenza il congresso nazionale a gennaio. Dal momento che i dorotei vorrebbero rinviare l'assise a dopo l'elezione del nuovo presidente della repubblica viene chiesto di accelerare i tempi dal momento per evitare che la DC, dalla sua massima espressione, si trovi costretta ad attaccare un suo governo monocolore.<ref>Il Messaggero, 23 settembre 1961</ref>
*22 settembre: consiglio dei ministri: viene ridotto il prezzo dei testi scolastici per le scuole elementari.<ref>Il Messaggero, 23 settembre 1961</ref>
*30 settembre: al termine del dibattito sul bilancio del ministero degli esteri aumentano i contrasti tra i partiti della maggioranza. Socialisti e repubblicani chiedono con insistenza una maggioranza di centro-sinistra aperta al PSI: i liberali si dichiarano contrari alla crisi, chiedono la sconfessione delle posizioni [[NATO|anti-atlantiste]] delle sinistesinistre del PSI e della DC e si dichiarano contrari a qualsiasi ipotesi di maggioranza col PSI e il MSI; una nota del Quirinale esclude le dimissioni di [[Giovanni Gronchi]] prima dell'inizio del [[semestre bianco]] e precisa che la dialettica tra i partiti non da modo di pensare che si possa giungere a una crisi di governo e uno scioglimento anticipato delle camere.
*13-20 ottobre: mentre la DC annuncia il proprio consiglio nazionale per il 13 ottobre il comitato centrale del PSI si spacca in due. La minoranza di [[Tullio Vecchietti]] e [[Lelio Basso]], che si uniscono ufficialmente nella corrente detta dei carristi, chiede un congresso anticipato. I membri di minoranza del direttivo federale socialista di Venezia danno intanto le dimissioni, provocando la convocazione automatica del locale congresso. Nenni è accusato dai suoi e dal PCI di ostacolare un'alternativa di sinistra al governo.<ref>Il Messaggero, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20,21 ottobre 1961</ref>
*17 ottobre-31 novembre: XXII Congresso del Partito comunista sovietico ([[PCUS]]). La delegazione del PCI è composta da Palmiro Togliatti, Umberto Terracini, Luciano Barca, Nilde Jotti, Carlo Galluzzi, Renato Bastianelli e Giuliano Pajetta. Togliatti interviene il 20 ottobre e il 26 rilascia un’intervista sul Congresso a «l’Unità». Continua l’opera di destalinizzazione e lo scontro interno al PCUS. Forte condanna delle posizioni del Partito comunista albanese per il rifiuto della coesistenza pacifica e della destalinizzazione , condanna che investe – anche se non ancora frontalmente - la Cina maoista. A conclusione del Congresso è decisa la rimozione della salma di Stalin dal Mausoleo della Piazza Rossa.
*19 ottobre: Senato – Discussione e approvazione con modifiche della legge «Revisione dei film e dei lavori teatrali» approvato dalla 2ª commissione della Camera. La legge è approvata con i soli voti della DC e del MSI, si astengono PSDI e PLI, le sinistre non partecipano al voto.
*20 ottobre: su indicazione del ministro della difesa Folchi la questura duidi Roma vieta la proiezione del film di [[Claude Autant Lara]] «Non uccidere», organizzata al cinema Quattro Fontane dalla Comunità europea degli scrittori. Tema del film l’[[obiezione di coscienza]].
*21 ottobre: il consiglio nazionale della DC annuncia la convocazione del congresso nazionale per il 27-28-29 gennaio 1962.<ref>Il Messaggero, 21 ottobre 1961</ref>
*28-29 ottobre: si rincorrono voci di una imminente salita di Fanfani al Quirinale per presentare le dimissioni del governo. Il Quirinale emana una nota in cui destituisce di fondamento le interpretazioni dei giornali sulle azioni del presidente.<ref>Il Messaggero, 29, 30 ottobre 1961</ref>
*30 ottobre: muore [[Luigi Einaudi]]
*7 novembre: gravissimi incidenti a Roma per gli aumenti delle tariffe autotranviarie della [[STEFER]]. Numerosi feriti e sessanta arresti. Il Governo accusa i comunisti di aver infiltratoperturbato la manifestazione e provocato i disordini.
*9 novembre: La commissione di censura del Ministero del Turismo e dello spettacolo vieta la proiezione del film « Non uccidere» di [[Claude Autant- Lara]]. La decisione provoca una forte protesta degli autori cinematografici contro la [[censura]].
*11 novembre: inizia il [[semestre bianco]] di [[Giovanni Gronchi]].
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*23 novembre: [[Aldo Moro]] a [[Tribuna politica]] esclude qualsiasi apertura della DC a destra. Pur senza affermarlo esplicitamente, e senza citare il PSI, ritiene l'esperienza delle convergenze democratiche conclusa e che i nuovi organi direttivi del partito dovranno lavorare a una nuova maggioranza di governo.
*28 novembre: la [[Corte costituzionale]] ribadisce la legittimità dell’art. 589 del Codice penale che punisce con un anno di carcere unicamente l’adulterio commesso dalla moglie.
*1º dicembre: l'aula del senato rifiuta la discussione della proposta di legge presentata da [[Ferruccio Parri]] per lo scioglimento del MSI ai sensi della XII disposizione transitoria della Costituzione. Viene votato un ordine del giorno che rinvia la soluzione del problema alla [[Corte Costituzionale]]costituzionale.
 
=== 1962 ===