Soncino (famiglia): differenze tra le versioni

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== Il periodo italiano ==
In seguito al decreto di espulsione dalla città tedesca di [[Spira (Germania)|Spira]] in [[Renania]], promulgato in data 8 maggio 1435 e con l'espulsione definitiva in data 11 novembre dello stesso anno<ref>{{Cita web|url=https://www.jewishencyclopedia.com/articles/13951-speyer|titolo=La comunità ebraica di Spira in Renania}}</ref>, tutti gli ebrei residenti nella città tedesca sono definitivamente espulsi. La famiglia di '''Moses Mentzlav''' (conosciuto anche come '''Moses ben Joseph''') prende la strada verso il Sud ben prima delle persecuzioni che danno seguito all'espulsione definitiva, approdando a Treviso verso la fine del XIV secolo, dove Moses Mentzlav è il primo membro della famiglia ad essere documentato sul territorio italiano. Sempre a Treviso, Moses Mentzlav ottiene una concessione di prestito a pegno e viene definito, a livello documentale, come ''prestatore de Alemania''. Gli ebrei espulsi da Spira avevano ottenuto di poter portare con se tutti i loro beni ed era stato concesso loro di poter cedere le proprietà immobiliari a Spira, sicché il loro arrivo a destinazione consentiva loro di poter avviare delle attività che garantisse la sopravvivenza. Presenti a [[Treviso]] più di un membro della famiglia, alla fine del XIV secolo vengono conosciuti con l'appellativo "Da Spira". Il cognome Soncino verrà mutuato dal luogo in cui nella seconda metà del XV secolo si stabiliranno e inizieranno l'opera di stampa libraria, il borgo italiano di [[Soncino]], oggi nella [[provincia di Cremona]], allora sotto il [[Ducato di Milano]]. Accusati di atti sacrileghi (ovviamente considerati tali in relazione ai precetti della religione cristiana), sul finire del XIV secolo la famiglia deve allontanarsi dalla città di Treviso e raggiunge Cremona, ponendo la propria abitazione in contrada Mercatello de' ferrari. Il 15 aprile dell'anno 1400, con atto rogato dal notaio G. Bombeccari, Moshe da Spira vi acquista un orto fiancheggiato da un fosso "in vicinia di San Donnino", a ridosso delle mura meridionali della città, da destinare a cimitero per la piccola comunità locale aschenazita - unica funzione per la quale il Ducato di Milano legittima l'acquisto di beni immobili da parte di ebrei. Contemporaneamente Moshe vi costituisce una società di prestiti con Bonaventura da Zanatano<ref>Ebrei nella terraferma veneta del Quattrocento: atti del convegno di studi (etc) - Di Gian Maria Varanini, Reinhold C. Mueller</ref> e con Manuele fu Matassia. Moshe e la famiglia rimangono cinque anni a Cremona poi si spostano a Mantova, nel 1405.<ref name = Calimani>{{cita | Calimani}}.</ref>
Il figlio di Moshe, '''Shemuel''' detto '''Simone''' '''da Spira''', anche lui prestatore a pegno che ha vissuto a Marostica, a Bassano del Grappa e infine ad [[Orzinuovi]], si trasferisce a Soncino il 9 Maggio 1454 su licenza scritta e benestare di Francesco Sforza.<ref name="Calimani" /> Proprio a Bassano del Grappa Simone da Spira ha gestito un banco di pegni per sei anni, su concessione del comune stesso, dal 1435 al 1442.<ref name = Calimani />