Piero Sanavio: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Di famiglia rigorosamente antifascista (il padre era sodale di [[Giacomo Matteotti]]; uno zio fu l'ultimo sindaco socialista di Cartura, [[PadovaCartura]], prima del [[ventennio fascista]]), e con ufficiali bonapartisti ma anche ulani austroungarici e scultori e maestri tagliapietra nell'albero parentale, Piero Sanavio (Pierre Sanavìo; Piero\ Pietro Sanavyo\ Piero N. Sanavìo) si è laureato a Venezia con una tesi sui primi ''Cantos'' di [[Ezra Pound]], relatore Carlo Izzo, e si è poi perfezionato all'università di Harvard. Da qui, a più riprese si recava a [[Washington D.C.,]] a incontrare Pound, all'epoca nel manicomio di St. Elizabeth's, per delucidazioni su specifici punti dei ''Cantos''. Ne offre evidenza il carteggio, parzialmente pubblicato in ''La Gabbia di Pound (infra) e ''reperibile ''in toto ''nel ''Fondo Sanavio ''presso la [[Biblioteca universitaria di Padova|Biblioteca Universitaria di Padova]]''.'' Nel 1954, studente a Londra, più volte, nei locali di Faber and Faber, in Russell squareSquare, era stato ricevuto dal poeta [[T. S. Eliot]] per delucidazioni sugli ''Ariel Poems'' e ''Sweeney Agonistes''. Per qualche ragione, il resoconto di quegli incontri, spedito al periodico ''Il Mondo'', previo accordo con il caporedattore Alfredo Mezio, non fu mai pubblicato dal settimanale.
 
Negli Stati Uniti ha insegnato e\o tenuto conferenze alle università: Brandeis, Waltham, Mass.; University of Michigan at Ann Harbor, Mich.; Universidad de Puerto Rico, Rio Piedras; Wellesley College a Wellesley, Mass.; Smith University a Northampton, Mass; Brown University, a Providence, R.I., nonché a Yale e Harvard. Negli anni Settanta ha insistito per poter tenere un paio di conferenze alla Kent State University in Ohio, per rendersi conto del clima politico in una istituzione dove due studenti erano stati uccisi dalla Guardia Civile durante una manifestazione contro la guerra in Vietnam.
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Nell'immediato dopoguerra, a Padova, sotto un pseudonimo americano ma anche in nome proprio, ha scritto racconti polizieschi per la rivista ''Brivido'', diretta dall'ex direttore del quotidiano ''Il Veneto''. Nello stesso periodo Sanavio collaborava con i quotidiani ''L'Adige;'' ''Il Corriere Tridentino''; ''La Posta dell'Adda e,'' tardivamente (1965-1966), da Parigi, con il periodico ''Il Mondo'' di Mario Panunzio e ''La Fiera etteraria'', diretta allora da Manlio Cancogni. Assai più tardi scriverà su ''Hystrio; Il Dramma;'' le pagine culturali de ''Il Sole -24 Ore; Il Gazzettino; l'Avanti! (''la lunga intervista, i''n articulo mortis'' a Gino Finzi sull'assassinio di Matteotti'');'' ''Il Giorno;'' il trimestrale ''Fermenti'' e i webzine ''Le reti di'' ''Dedalo'' e ''Malacoda,'' nonché (2013-2014 e ripresa 2018-) l'inserto ''Alias'' de ''Il Manifesto.'' Ha inoltre intensivamente collaborato con i periodici ''Galleria'' di Leonardo Sciascia;'' Nuova Presenza; Nuova Corrente; The Arlington Newsletter (''Cambridge, Mass''.); Audienc''e'' (''Cambridge, Mass''.); The Texas Quarterly ''(University of Texas at Austin''); Tel-Quel (''Parigi)''. ''Per ''Audience'' ha tradotto in inglese (1960) una scelta di poesie di Salvatore Quasimodo, incontrato a Harvard dopo il premio Nobel. Un suo poemetto in lingua inglese ''(Antilla -'' infra'') ''e il racconto "The Dogs" (versione in inglese dell'inedito "Il Buio") sono apparsi in ''New Directions'' ''Annual'' rispettivamente nel 1964 e nel 1972.Ha presentato e introdotto in Italia, prima che il nome diventasse di moda, le opere di H. D. Thoreau.
Fu sposato in seconde nozze con Anuskha (Annuska) Palme, traduttrice e promottricepromotrice teatrale cui si devono, tra l'altro, le versioni in italiano di quasi tutta l'opera drammatica di Lars Norèn; la prima versione italiana dall'originale norvegese (1969), piuttosto che dalle traduzioni tedesche, di ''Fame'' di Knut Hamsun; nonché quelle della pièce ''Pazza!'' di Tom Topor e, remotamente, di ''[[Pippi Calzelunghe]]'' di [[Astrid Lindgren]]. Da Anuskha Palme, ha avuto una figlia, l'attrice [[Beatrice Palme]].
 
Fondatore, presidente, poi presidente emerito dell' "Institut Eugène Sigaud pour une Anthropologie de l'écriture", Paris, dissolto nel 2013, era membro, dal 2012, della giuria del premio internazionale Feronia-Filippo Bettini.
 
== Opere ==