Kōnstantinos Simōnidīs: differenze tra le versioni

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[[File:Papiro Artemidoro.jpg|thumb|upright=1.4|Un frammento del [[papiro di Artemidoro]]]]
 
Il filologo [[Luciano Canfora]], che è il più noto assertore della falsità del [[Papiro di Artemidoro]], ritiene che il reperto sia opera di Simonidis. Lo studioso italiano ha raccolto diversi argomenti a sostegno della sua tesi: dagli interessi geografici di Simonidis, alle numerose convergenze linguistiche fra il testo del papiro e vari scritti di Simonidis<ref>[[Luciano Canfora|L. Canfora]], ''Il papiro di Artemidoro'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Roma-Bari 2008.</ref>, fino ad una sorta di autoidentificazione di Simonidis con Artemidoro: in una sua autobiografia fittizia, Simonidis descrive un proprio viaggio lungo l'[[Egitto]] che ricalca il viaggio di Artemidoro nella stessa terra, così come descritto da [[Strabone]]. Secondo l'arecheologoarcheologo [[Salvatore Settis]], invece, l'autenticità del papiro non può essere messa in discussione.<ref>[[Salvatore Settis|S. Settis]], ''Artemidoro. Un papiro dal I secolo al XXI'', Einaudi, Torino 2008. Settis riprende i dati già pubblicati nell'''[[editio princeps]]'' del papiro (Led, Milano 2008).</ref>
 
Un datato intervento del filologo inglese Richard Janko ha messo in luce possibili identità stilistiche fra i disegni realizzati da Simonidis e quelli presenti sul papiro<ref>R. Janko, «Classical Review» 59, 2009, pp. 403-410.</ref>. Ha fatto scalpore, inoltre, la singolare coincidenza tra la tavola n° 13 del manuale del pittore autodidatta ''Nouvelle méthode pour apprendre à dessiner sans maître'', pubblicato a Parigi da [[Charles-Antoine Jombert]] nel 1740, e i disegni di arti umani in varia postura che compaiono sul ''recto'' del presunto Artemidoro<ref>«[[Corriere della Sera]]» 14 novembre 2010, p. 36.</ref>.