Battaglia dei forti di Taku (1900): differenze tra le versioni

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I cinesi non attesero la scadenza del termine e, intorno alle 00:45 del {{data|17|6|1900}} aprirono il fuoco contro le navi alleate con tutti i cannoni dei forti simultaneamente<ref name=US_AGO_MID_533 />. La cannoniera russa ''Korietz'' fu pesantemente danneggiata nella salva iniziale. La ''Monocacy'', nonostante la sua distanza dalla battaglia e le assicurazioni date dai suoi ufficiali a 37 donne e bambini che erano a bordo, fu colpita a prua da una granata cinese, che non ferì nessuno. Il capitano spostò rapidamente la ''Monocacy'' in una posizione più sicura. Le cannonate cinesi sparate dai forti contro le navi erano precise e colpirono anche la ''HMS Whiting'', la ''SMS Iltis'' e la ''Lion'' e fecero incagliare la ''Giliak''<ref>{{Cita|Landor|1901, pp. 118–119 e 131}}.</ref>. I russi accesero il faro della ''Giliak'', esponendola ai cannoni cinesi. La ''Giliak'' e un'altra nave furono gravemente danneggiate. 18 russi furono uccisi e 65 feriti<ref name=Edgerton_1997_74>{{Cita|Edgerton|1997, p. 74}}.</ref>.
 
La minaccia più seria all'attacco alleato era rappresentata da quattro moderne cacciatorpediniere cinesi di costruzione tedesca che erano attraccate al molo di Taku. Queste navi avrebbero potuto facilmente sopraffare le navi alleate, ma, inspiegabilmente, rimasero attraccate anche dopo che i cinesi aprirono il fuoco. Due cacciatorpediniere britannicihebritanniche, la ''HMS Whiting'' e la ''HMS Fame'' (la prima comandata dal tenente di vascello Colin Mackenzie e la seconda da Roger Keyes, 1º barone Keyes), ognuna delle quali rimorchiava una scialuppa con 10 uomini a bordo, si affiancarono alle navi cinesi e le abbordarono. I cinesi opposero solo una debole resistenza prima di fuggire e lasciare le loro navi nelle mani degli inglesi<ref>{{Cita|Landor|1901, p. 119}}.</ref><ref>{{Cita|Thompson|2009, p. 71}}.</ref>.
 
Lo scambio di colpi di artiglieria continuò fino quasi all'alba, quando gli Alleati e organizzarono lo sbarco delle truppe per un assalto via terra al forte nordoccidentale. 200 russi e austriaci si misero in marcia, seguiti da 380 inglesi e italiani e da 300 giapponesi. Per fortuna degli alleati, il magazzino della polvere da sparo esplose proprio mentre iniziava l'assalto e nella confusione successiva i giapponesi ebbero l'onore di prendere il forte d'assalto<ref>{{Cita|Sharf e Harrington|2000, pp. 95-96}}.</ref>. Gli inglesi e gli italiani si lanciarono all'assalto del forte settentrionale, che fu presto conquistato<ref>{{Cita|Landor|1901, p. 126}}.</ref>.