Michael Chang: differenze tra le versioni

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Nel 1994/1995 ad Atlanta e nel 1997/1998 ad Orlando, la terra battuta era verde e non rossa.
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Entrambi i genitori di Chang - Joe (張洪笙) e Betty Tung (董良因) - sono cresciuti a [[Taiwan]] e hanno poi studiato negli Stati Uniti, dove si sono incontrati. Betty si trasferì negli States nel 1959 e Joe nel 1966.
 
Nel [[1988]] inizia la carriera professionistica nel tennis. Già nel [[1989]] vince il suo primo (e unico) torneo del [[Grande Slam (tennis)|Grande Slam]]. Si trattò infatti del più giovane giocatore di tennis ad aver vinto una prova dello Slam (17 anni e poco più di tre mesi). Quell'edizione del [[Open di Francia|Roland Garros]] lo vide protagonista di un incredibile ottavo di finale contro il campione cecoslovacco e numero uno del mondo [[Ivan Lendl]]. ColtoDopo una sceneggiata in cui fece finta di essere colto dai crampi già alla fine del terzo set, Chang, sotto di due set, riuscì, con tutta una serie di provocazioni e sceneggiate che innervosirono il cecoslovacco, a portare a casa la vittoria al quinto, dopo un'epica battaglia (4-6;4-6;6-3;6-3;6-3 il punteggio in 4 ore e 38 minuti). Memorabile rimane l'ottavo gioco del quinto set quando, sul 4-3 per Chang al servizio e 15-30 per Lendl, il giovane americano si inventò di battere la palla dal basso. Poco dopo, avanti 5-3 e con Lendl al servizio sotto 15-40 nel game decisivo, Chang, per rispondere, si mise a pochi centimetri dal quadrato di servizio, innervosendo Lendl e costringendolo al doppio fallo. In quell'edizione batté successivamente l'haitiano [[Ronald Agénor]], lo specialista della terra rossa [[Andrej Česnokov]] ed in finale [[Stefan Edberg]], dopo altri 5 combattuti set e quasi 4 ore di gioco.
 
Chang agli [[US Open (tennis)|US Open]] del 1992 perse la semifinale ancora contro Stefan Edberg, ma lo impegnò per oltre 5 ore di gioco (5h26'), cedendo 6-7; 7-5; 7-6; 5-7; 6-4. La partita è anche la più lunga nella storia degli US Open. Una veloce scalata lo porta ai vertici della classifica ATP dove raggiunge la posizione n°2 (il 9 settembre [[1996]]), all'indomani degli US Open, persi in finale contro l'altro rivale e amico [[Pete Sampras]]. Chang era dotato di mobilità fisica e solidità mentale, con le quali sopperiva alla carenza di muscoli e centimetri (175 contro la media degli avversari ben oltre i 180).