Sparizione di Emanuela Orlandi: differenze tra le versioni

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Nel 2007 Antonio Mancini rilasciò dichiarazioni relative al coinvolgimento di De Pedis e di alcuni esponenti vaticani nella vicenda di Emanuela Orlandi, rivelando ai magistrati della Procura di Roma che in carcere, all'epoca della scomparsa della quindicenne «si diceva che la ragazza era roba nostra (della Banda, ndr), l'aveva presa uno dei nostri».<ref name=":0" /> Le dichiarazioni di Mancini sembrano confermate anche da [[Maurizio Abbatino]], altro pentito e grande accusatore della Banda che, nel dicembre del 2009, rivelerà al [[procuratore aggiunto]] titolare dell'inchiesta sulla Magliana alcune confidenze raccolte fra i loro membri sul coinvolgimento di De Pedis e dei suoi uomini nel sequestro e nell'uccisione di Emanuela nell'ambito di rapporti intrattenuti da lui con alcuni esponenti del Vaticano.<ref>{{Cita news|url = http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_28/abatino-rivelazioni-sequestro-emanuela-orlandi-renato-de-pedis_06f89e6e-f3f2-11de-b76d-00144f02aabe.shtml|titolo = «È stato Renatino a rapire la Orlandi»|pubblicazione = Corriere della Sera|giorno = 28|mese = 12|anno = 2009|accesso = 17 giugno 2010|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101118040001/http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_28/abatino-rivelazioni-sequestro-emanuela-orlandi-renato-de-pedis_06f89e6e-f3f2-11de-b76d-00144f02aabe.shtml|urlmorto = no}}</ref>
 
A partire dal giungogiugno 2008, le dichiarazioni di Sabrina Minardi, che fino ad allora era ritenuta una supertestimone affidabile del caso Orlandi, si fecero sempre di più confusionarie e contraddittorie dopo che, il 23 giugno 2008<ref name=":0" />, i verbali delle sue le dichiarazioni agli organi giudiziari furono pubblicatiresi noti alla stampa. Da quel momento, la Minardi, forse colta da paura di ripercussioni, cominciò a cambiare versione, aggiungendo o ritrattando molti particolari spesso in maniera confusionaria. La Minardi, per esempio, affermò che Emanuela Orlandi sarebbe stata uccisa e il suo corpo, rinchiuso dentro un sacco, gettato da De Pedis in una [[betoniera]] a [[Torvaianica]], mentre in una seconda dichiarazione, invece, disse che sarebbe stato gettato in mare. Tuttavia, in un'altra occasione, Minardi disse che assieme al cadavere della Orlandi ci sarebbe stato anche il cadavere di un bambino di 11 anni, Domenico Nicitra, figlio di un esponente della Banda, il siciliano Salvatore Nicitra, ucciso per rappresaglia. Questa versione non torna in quanto il ragazzino fu ucciso il 21 giugno 1993, ben dieci anni dopo l'epoca alla quale la Minardi fa risalire l'episodio, e tre anni dopo la morte dello stesso De Pedis, avvenuta all'inizio del 1990. Tutti questi elementi contradditori, nonché l'ammissione della stessa Minardi di aver fatto notevole abuso di droga in quel periodo, portarono la Procura della Repubblica a dichiarare Sabrina Minardi una testimone inattendibile.
 
La pubblicazione dei verbali resi alla magistratura dalla Minardi ha suscitato le proteste del Vaticano, che, per bocca di padre [[Federico Lombardi]], portavoce della [[Sala stampa della Santa Sede]], ha parlato di «mancanza di umanità e rispetto per la famiglia Orlandi, che ne ravviva il dolore», e ha definito come «infamanti le accuse rivolte a Mons. Marcinkus, morto da tempo e impossibilitato a difendersi».<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/emanuela-orlandi/vaticano-marcinkus/vaticano-marcinkus.html|titolo=Il Vaticano: "Su Marcinkus-Orlandi accuse infamanti verso un morto"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=24 giugno 2008|accesso=2 settembre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080806201859/http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/emanuela-orlandi/vaticano-marcinkus/vaticano-marcinkus.html|urlmorto=no}}</ref>