Antonio Padellaro: differenze tra le versioni

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Diventa [[giornalista professionista]] nel [[1968]], lavorando per l'[[ANSA]]. Nel [[1971]] si trasferisce al ''[[Corriere della Sera]]'', di cui è redattore e responsabile della redazione romana. Nel 1977 scrive la sceneggiatura del film documentario ''[[Forza Italia! (film)|Forza Italia!]]''. Nel [[1990]] lascia il quotidiano sentendosi poco gradito all'allora dirigenza del partito socialista.<ref>[http://interviste.sabellifioretti.it/?p=707 ''Intervista ad Antonio Padellaro di Claudio Sabelli Fioretti'']</ref> Nel frattempo consegue la laurea in [[giurisprudenza]].
 
Nello stesso anno lo assume ''[[L'Espresso]]'', dove ricopreZ il ruolo di vice-direttore. Durante questo periodo scrive diversi libri: ''Non aprite agli assassini'' ([[1995]]), ''Senza cuore'' ([[2000]]) e altri dedicati alle vicende politiche dei più importanti personaggi politici della prima Repubblica quali [[Bettino Craxi]], [[Aldo Moro]] e [[Francesco Cossiga]]. Nel [[2001]] passa a ''[[l'Unità]]'', che riprende le pubblicazioni sotto la direzione di [[Furio Colombo]]. Nel [[2002]], insieme a Colombo, dà alle stampe ''Il libro nero della democrazia'', fortemente critico nei confronti di [[Silvio Berlusconi]].
 
Nel marzo del [[2005]] viene nominato direttore de ''l'Unità'', su indicazione di Furio Colombo stesso, succedendogli.