Primo Cresta: differenze tra le versioni

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La Osoppo rifiutava la "dipendenza operativa" perché accettarla significava riconoscere o favorire le rivendicazioni territoriali della "Repubblica Popolare Slovena" sul [[Friuli]] e la [[Venezia Giulia]].
Questa fu la discriminante di quel complesso rapporto che esisteva tra gli italiani resistenti divisi in tre posizioni sul problema dei confini. Una parte di partigiani garibaldini, tra i quali [[Mario Lizzero]], sostenevano che la definizione dei confini italo/sloveni dovevano essere discussi a guerra finita. Un'altra parte di garibaldini, tra i quali [[Giovanni Padoan]], che ritenevano, in nome dell'internazionalismo proletario,di non porsi questo problema. Una terza parte, quella degli osovani e del [[CLN]] di Udine (privo della rappresentanza del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]) che non accettavano limitazioni di confine in quanto quest'iltimiultimi

dovevano rimanere quelli della conquista italiana della [[prima guerra mondiale]]. A fronte di queste posizioni friuliane l'unità della resistenza slovena ed Jugoslava, egemonizzata dai comunisti del PCJ di [[Josip Broz Tito|Tito]], ebbe buon gioco.
 
== Liberazione di Udine ==